by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

martedì 30 gennaio 2018

L'Antica Via Valeriana

Percorrendo la costa orientale del Lago d'Iseo

LUOGO DI PARTENZA: Pilzone, fraz. di Iseo, Largo Caduti del Mare (km 26 da Brescia)
LUOGO DI ARRIVO: Pisogne, stazione ferroviaria Trenord (km 44 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: inverno, primavera, estate, autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1055 m
ACQUA SUL PERCORSO: si
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 22 gennaio 2018

 Per ingrandire la mappa:
1) posizionare il cursore sulla mappa, aprire il menù a tendina cliccando il tasto destro del mouse
2) cliccando il tasto sinistro del mouse selezionare "apri link in un'altra scheda" 
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 NOTE
 Da Pisogne, punto di arrivo dell'escursione, si è fatto ritorno a Pilzone utilizzando la linea ferroviaria  delle Ferrovie Nord. Per visualizzare orari consultare il sito www.trenord.it.
L'escursione si sviluppa per intero lungo l'Antica Via Valeriana, un percorso che partendo attualmente da Ome, costeggia la sponda orientale del Lago d'Iseo fino a spingersi in alta Valle Camonica. La presente descrizione riguarda il tratto più classico e frequentato. La segnaletica del tracciato è ottima e puntuale, tuttavia bisogna prestare attenzione soprattutto nella prima metà del cammino, ai numerosissimi incroci e deviazioni. E' consigliato svolgere l'escursione da sud a nord, sia per affrontare i dislivelli in maniera più graduale, sia perchè la segnaletica appare concepita per chi segua tale direzione (marciando  in direzione opposta la segnaletica di alcune biforcazioni ed incroci non è affatto chiara).
Lasciato l'automezzo presso una delle aree di parcheggio vicino alla stazione ferroviaria Trenord di Pilzone (m 205), si imbocca volgendo le spalle al lago un' ampia via con pavè denominata Largo dei Caduti del Mare che si dirama dalla strada litoranea (Via Vittorio Veneto). Giunti in fondo alla via divenuta Piazza B. Cittadini si trovano i pannelli illustrativi della Via Valeriana. Si svolta a sx (freccia segnaletica) imboccando una stretta viuzza tra le antiche case (Via Volontari del Sangue).
Il caratteristico campanile della Chiesa dell'Assunzione di Pilzone
Segnavia della Via Valeriana

La strada in moderata salita esce dall'abitato divenendo un percorso a fondo cementato (adattato ai portatori di handicap). Procede per un buon tratto a mezza costa fino a sbucare su una strada asfaltata (Via Camontaro). Si prosegue diritto in salita in una zona residenziale, la strada sottopassa  un viadotto e sovrapassa un tunnel della superstrada sp 510 giungendo alla Chiesa di San Fermo. In un contesto ambientale purtroppo rovinato dall'ingombrante presenza della tangenziale, si prosegue ancora lungo la strada asfaltata (Via Gazzane) che oltrepassa un tunnel ed un successivo viadotto salendo quindi  a Tassano m 320 (ore 1.00).
Procedendo verso Tassano: Montisola al centro del Lago d'Iseo
Il Castello Oldofredi sopra Montisola. Sullo sfondo le Alpi Orobie con il Pizzo del Diavolo di Tenda (m 2914)

Peschiera Maraglio a Montisola
  Peschiera Maraglio a Montisola e la costa bergamasca del Lago d'Iseo
Procedendo verso Maspiano
Si giunge nella piazzetta acciottolata del piccolo borgo con la Chiesa dei Santi Faustino e Giovita. Seguendo la segnaletica si devia a dx in salita lungo una strada asfaltata (Via Tassano) portandosi a ridosso dello svincolo di uscita della superstrada. Si devia quindi a sx lungo una carrareccia  che diviene poi un sentiero che procede a mezza costa in un uliveto. Si arriva a Maspiano m 324 (ore 0.15 - 1.15), oltrepassando la Chiesa di San Giacomo (piazzetta con grande fontana).
Poche decine di metri dopo la chiesa si imbocca a dx un largo sentiero che snodandosi tra prati ed uliveti, offre belle vedute sul sottostante lago. Si giunge quindi a Gandizzano (Chiesa della Madonna della Neve) dove il sentiero si innesta su una strada asfaltata parallela alla vicina superstrada (a dx). All'incrocio con Via Ronzone si prosegue diritto lungo una carrareccia  (Via campicello) che diviene ben presto asfaltata e che scende a Marasino m 258 (ore 0.25 - 1.40). Tra le vecchie case del borgo, seguendo la puntuale segnaletica, si imbocca a dx Via S. Antonio (strada acciottolata) passando accanto alla Chiesa di San Antonio Abate. Si prosegue diritto lungo una strada asfaltata che ad un successivo bivio (proseguire diritto) entra in una zona residenziale. Al suo termine si prosegue diritto lungo una carrareccia. Poco dopo il tracciato si innesta su una strada asfaltata (Via Verdi) giungendo a Distone m 267 (ore 0.10 - 1.50).
Pressi di Distone: avviso agli educati signori
 Il solatio borgo di Dosso
Si attraversa il Torrente Valle di Vigolo e al successivo incrocio si svolta a sx in discesa lungo Via distone. Dopo poche decine di metri si devia a dx lungo una carrareccia acciottolata pianeggiante (Via Camposecco) che poi scende brevemente in una vallecola superando su un ponticello il Torrente Valle dei Novali. Dopo il ponte (m 220) si svolta a dx lungo una strada asfaltata in salita che si abbandona dopo poche decine di metri imboccando a dx una ripida mulattiera acciottolata che in pochi minuti conduce a Dosso m 260 (ore 0.15 - 2.05).
Sale Marasino visto da Dosso
Oltrepassate le vecchie case di Dosso, si sbuca su una strada asfaltata che subito si abbandona imboccando a dx una ripida mulattiera acciottolata affiancata da muretti di pietra che si snoda tra prati ed uliveti offrendo belle visioni sul sottostante Sale Marasino.


L' Isola di Loreto
L' Isola di Loreto
La mulattiera acciotolata sale per un buon tratto fino ad incrociare (m 340) una strada asfaltata (Via Matteotti). Si svolta a sx lungo la strada  in discesa per poi imboccare dopo poche decine di metri a sx un panoramico sentiero in discesa che  sbuca sul tornante di una strada asfaltata (Massenzano, m 240, ore 0.25 - 2.30).
Si segue la strada asfaltata in salita per circa 200 metri. Al successivo tornante si imbocca un largo sentiero che procede pianeggiante a mezza costa tra prati ed uliveti, offrendo belle vedute sul sottostante lago.
Tra gli ulivi si trovano già ampie distese di crocus



Si perviene quindi al piccolo abitato di Vesto m 255 (ore 0.15 - 2.45) dove si svolta a dx lungo una ripida stradina acciottolata che diviene mulattiera. Si sbuca su una strada asfaltata (Via San Pietro), la si percorre in salita raggiungendo Pregasso m 300 (ore 0.10 - 2.55). Consigliabile effettuare una breve deviazione a sx (palina segnaletica) per raggiungere con una breve salita il panoramico cocuzzolo su cui sorge la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo. Si attraversa lungo la via principale il minuscolo abitato uscendone lungo Via Val Pintana. Si segue la stretta strada asfaltata in moderata salita che sottopassa il viadotto della superstrada e che dopo avere scavalcato su un ponte di ferro la Valle Opolo, sale fino a Collepiano m 315 (ore 0.20 - 3.15). In corrispondenza dello svincolo della superstrada si supera una rotatoria e si raggiunge l'incrocio con la strada provinciale n. 32 che collega Marone a Zone. All'incrocio si svolta a dx e si prosegue in salita lungo la provinciale per un centinaio di metri. Si svolta quindi a sx seguendo in discesa una stradina (Via Mazzini) che si snoda tra vecchie case di Collepiano e che raggiunge in breve la piccola piazza acciotolata dove sorge la Chiesa di San Bernardo.
Palina segnaletica della Via Valeriana. I tempi di percorrenza indicati sono mediamente sovrastimati
Si prosegue ora lungo una stradina in salita che esce dall'abitato. Attraversata (passaggio pedonale) la strada provinciale Marone - Zone si prosegue in salita su un largo sentiero che si innesta poi su una ripida strada asfaltata. La strada diviene successivamente una carrareccia che si snoda tra rustici cascinali semi abbandonati.
 Salendo verso Zone
Si incrocia quindi in corrispondenza di un piccolo tunnel artificiale la strada provinciale: tenendo la sx la si percorre in discesa per un centinaio di metri per poi imboccare a dx (piccola scalinata) una mulattiera acciottolata che sale nel bosco. Si interseca ancora la strada provinciale, la si segue in salita per circa 50 metri deviando quindi a dx (piccola scalinata) su un largo sentiero. Entro breve si raggiunge nuovamente la provinciale. Dal punto di intersezione è consigliabile compiere una breve deviazione raggiungendo in discesa il vicino tornante della strada dove si trova un ottimo punto panoramico (area pic nic, tabelle illustrative) sulle "Piramidi di Zone".

Le Piramidi di Zone. Sullo sfondo da sx, la Punta Cunicolo (m 1034), il Forcellino del Gadol, il Monte Vignole (m 1070)




Ripreso il percorso della Via Valeriana, si prosegue (breve scalinata) lungo la mulattiera giungendo quindi a Cislano m 617 (ore 0.50 - 4.05). Si attraversa l'abitato lungo Via Granarola e Via Sebino arrivando alla pittoresca Chiesa di San Giorgio.

Si prosegue ora in direzione di Zone lungo il marciapiede che affianca la  strada provinciale per circa un chilometro, superando sulla dx l'imbocco della Valle di Gasso e la Chiesa  della Madonna di San Cassiano.
In vista di Zone si abbandona la strada provinciale deviando a sx lungo un tratturo erboso  che scende ripido nella sottostante vallecola perdendo circa 40 metri di quota. Dopo aver brevemente affiancato il Torrente Bagnadore, il tracciato raggiunge (ponticello di legno) la riva opposta.  Svoltando a dx si segue in salita una ripida carrareccia che sbuca poi su una stradina asfaltata (località Trisago).
La località Trisago. Sullo sfondo da sx, la Punta Cunicolo ed il Monte Vignole
Tenendo la dx si segue la stradina asfaltata in salita tra i prati raggiungendo le prime case di Zone. All'incrocio con Via Aldo Moro si prosegue diritto lungo Via Castello inoltrandosi in una vallecola con veduta sulle antiche e caratteristiche case del paese, giungendo infine nel centro storico (m 680, ore 0.30 - 4.35).
Procedendo verso il Passo Croce di Zone: la Chiesetta del Disgiolo
Si prosegue tra le antiche case lungo la stretta e sinuosa Via Orti fino ad incrociare Via Monte Guglielmo. Svoltando a sx, la si segue in salita uscendo dal paese. Si prosegue sempre diritto lungo la  strada asfaltata (ora Via Valurbes) che supera sulla dx il Centro Sportivo Polivalente ed il percorso (paline segnaletiche) per il Monte Guglielmo. Dopo l'hotel - ristorante Conca Verde si prosegue lungo una caratteristica strada acciottolata che sale con pendenza moderata attraverso la vallecola del Torrente Bagnadore verso il Passo Croce di Zone.
Una delle numerose ed esaustive tabelle segnaletiche della Via Valeriana
 Poco prima del valico si dirama a sx (palina segnaletica) il sentiero 233 A. Il Passo Croce di Zone m 902 (ore 0.40 - 5.15), crocevia di vari itinerari per il Monte Guglielmo e la Corna Trentapassi, è uno stretto passaggio utilizzato fin dall'epoca romana come collegamento tra la Pianura Padana e la Valle Camonica.
Si imbocca ora  (percorso in comune con il sentiero CAI 205, segnavia bianco - rossi radi e molto sbiaditi) una carrareccia che procede a mezza costa nel bosco in discesa. Giunti in prossimità di un tornante (m 780, ore 0.20 - 5.35), si lascia il tracciato del sentiero 205 che prosegue a sx (nessuna indicazione) imboccando a dx (indicazioni della Via Valeriana) un largo e ripido sentiero in discesa  che converge poi in una carrareccia. La carrareccia successivamente si innesta sul tornante di una strada sterrata che diviene successivamente cementata scendendo ripida alla località Sedergnò m 550 (ore 0.25 - 6.00).
Procedendo verso la località Sedergnò: panorama sull'alto Lago d'Iseo
Procedendo verso la località Sedergnò: panorama sull'alto Lago d'Iseo e la bassa Valle Camonica
Alla locallità Sedergnò si incrocia proveniente da sx una strada sterrata (sentiero CAI 205) che conduce in pochi minuti alla vicina Chiesa di San Bartolomeo. Si svolta a dx e si prosegue in moderata discesa lungo la strada sterrata che raggiunge un gruppo di casolari (percorso in comune con l'itinerario CAI 205, segnavia bianco - rossi radi e sbiaditi). Superato un brevissimo tratto in salita, si imbocca un sentiero a mezza costa che successivamente converge su una strada sterrata. La si segue in discesa, si oltrepassa sulla dx una grande santella, mentre sulla sx, nei punti nei quali la boscaglia è meno fitta, si intravede il sottostante abitato di Pisogne.
La foce dell'Oglio nel Lago d'Iseo. Sullo sfondo Costa Volpino (BG)
Pisogne

La stradina, ora cementata perde rapidamente quota scendendo a Govine m 258 (ore 0.45 - 6.00). Giunti nella parte alta dell'abito si evita l'attraversamento del ponte su un torrente situato sulla dx e si prosegue lungo una stradina in ripida discesa parallela al torrente. Poco dopo si svolta a dx lungo Via Madonnina, si attraversa il torrente (vecchio mulino in disuso sulla dx) e si prosegue in moderata discesa lungo una stretta strada asfaltata affiancata su ambo i lati da due alte muraglie (Via Govine Superiore).
Si oltrepassa sulla sx la Chiesa della Natività di Maria raggiungendo una rotatoria. Superata la rotatoria sulla parte dx, si prosegue diritto lungo una stretta strada asfaltata (Via Trobiolo). Ad una successiva piccola rotonda si prosegue diritto raggiungendo in breve il centro storico di Pisogne. Si sottopassa un arco (Porta  Nuova) e si procede lungo un vicolo (Via Mamdalossa, Via Mercanti). Dopo una curva a sx seguita subito dopo da una svolta a dx, si prosegue lungo Via Torrazzo fino a raggiungere Piazza Corna Pellegrini. Dalla piazza si prosegue ancora diritto (direzione N) lungo Via San Marco. Si svolta quindi a sx lungo Via Isonni (oratorio sulla sx), si prosegue diritto lungo Via A. Bettoni raggiungendo in breve l'incrocio con Via Roma (ex strada provinciale). Si svolta a dx e si procede per un centinaio di metri in direzione N raggiungendo la stazione ferroviaria Trenord (m 188, ore 0.30 - 7.15), dalla quale è possibile tornare a Pilzone .

sabato 27 gennaio 2018

Giro dei rifugi del Monte Baldo

Percorrendo la dorsale tra la Punta Telegrafo e la Cresta di Naole

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: Prada Bassa, fraz. di San Zeno di Montagna - Vr (km 82 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: fine primavera, estate, autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1410 m
ACQUA SUL PERCORSO: solo presso i rifugi   
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 12 dicembre 2016
Per ingrandire la mappa:
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    NOTE
Lungo percorso per escursionisti allenati con una buona capacità di orientamento. 
In presenza di neve e ghiaccio è fortemente sconsigliato  il tratto di percorso Rifugio Telegrafo - Rifugio Chierego.
Girovagando per Prada Bassa
 Questa escursione interamente in territorio veronese inizia da Prada Bassa m 945, località turistica sulle pendici meridionali del Monte Baldo. Tale luogo è raggiungibile percorrendo da Peschiera del Garda la superstrada SR 450 fino ad Affi. Successivamente si raggiunge Caprino Veronese. Dal centro del paese si seguono le indicazioni per Lumini e San Zeno di Montagna (strada provinciale 29). Dopo Lumini si incrocia la strada provinciale 9 e la si segue fino a Prada Bassa. Superati una serie di rustici alberghi e trattorie, si posteggia l'automezzo in un'area di sosta attrezzata con tavoli da pic nic poche decine di metri oltre l'albergo - trattoria Narciso.
Ci si incammina lungo la strada provinciale seguendola in salita fino a raggiungere Prada Alta (m 1013, ore 0.15, alberghi, trattorie, impianti di risalita in disuso). Tralasciando le indicazioni (paline segnaletiche) del sentiero 655 risalente da Castelletto di Brenzone e diretto al Rifugio Fiori del Baldo, si prosegue diritto seguendo la strada asfaltata ora divenuta pianeggiante. Il tracciato perde leggermente quota per poi salire con pendenza costante fino a Punta Veleno m 1152 (ore 0.45 - 1.00), valico oltre il quale la strada, scavata a strapiombo nella roccia inizia a scendere con percorso a mezza costa verso il lago di Garda.

Oltrepassata Punta Veleno: la parte settentrionale del Lago di Garda

Dopo un tratto in moderata discesa (ardito ponte sopra un canalone) si abbandona la strada asfaltata per imboccare a dx (palina segnaletica, m 1105, ore 0.10 - 1.10)  il sentiero CAI 654 (variante) in direzione del Rifugio Telegrafo. Il percorso, ben marcato sale a mezza costa nel fitto bosco per incrociare dopo pochi minuti il ramo principale del sentiero 654 risalente da Assenza. All'incrocio (m 1190, ore 0.15 - 1.25)  si svolta a dx (tornante) lungo un'ampia mulattiera militare che con vari tornanti guadagna rapidamente quota attraverso il bosco inoltrandosi nella Valle delle Nogare. A circa 1400 metri di quota si lascia la mulattiera (che termina poco più avanti) per imboccare a dx (attenzione ai segnavia) un marcato sentiero fino a raggiungere un bivio  (palina segnaletica, m 1530, ore 1.05 - 2.30) presso il quale si segue, tenendo la sx il sentiero 654 variante.

Dal Forcellin: Riva del Garda e le Dolomiti di Brenta
 Il tracciato si snoda lungo i resti di un percorso militare della Grande Guerra. E' ripido, stretto e sconnesso (pietre, radici e arbusti lo rendono disagevole). Alcuni punti particolarmente esposti sono attrezzati con brevi tratti di catena.  Al Forcellin (m 1686) il tracciato raggiunge la rocciosa linea di cresta offrendo un vasto panorama sulla parte settentrionale del Lago di Garda.
Dal Forcellin: Malcesine, 1600 metri di quota più in basso
Dal Forcellin: la costa bresciana del Lago di Garda

Dopo il Forcellin il sentiero superato un altro difficile tratto, divenuto più agevole, raggiunge il bivio (palina segnaletica, m 1920, ore 1.10 - 3.40) con il tracciato principale del sentiero 654 risalente da dx. Sempre sulla dx in basso è visibile la Baita Malmor.
Si procede ora lungo una sconnessa e sassosa mulattiera lungo le pendici meridionali della Punta Telegrafo fino a raggiungere il Rifugio Telegrafo m 2147 (ore 0.30 - 4.10).
 
Salendo a Punta Telegrafo, l'omonimo rifugio
 Dal rifugio, procedendo a sx lungo un ripido sentiero si raggiunge in breve la Punta Telegrafo m 2200 (ore 0.10 - 4.20). Vastissimo il panorama a 360 gradi.
Da Punta Telegrafo: visulale a NE. A sx la lunga dorsale del Monte Baldo che si protrae verso N. A dx il profondo solco della Val Lagarina
Da Punta Telegrafo: visuale verso NO  con la parte settentrionale del Lago di Garda
Da Punta Telegrafo: Visuale verso NE  sull' Altipiano della Novezza ed i Monti Lessini
Da Punta Telegrafo: particolare della lunga dorsale  settentrionale
La sponda bresciana del Lago di Garda con Limone sul Garda

Scendendo da Punta Telegrafo: da sx a dx,  la Punta Sascaga (m 2186), la Forcola delle Taccole (m 2110), il Rifugio Telegrafo
Dalla vetta si ritorna in pochi minuti al Rifugio Telegrafo m 2147 (ore 0.05 - 4.25): qui (paline segnaletiche) si segue il sentiero 658 in direzione Rifugio Chierego - Rifugio Fiori del Baldo. Il percorso segue a mezza costa con qualche saliscendi il ripido versante occidentale della Punta Sascaga  con qualche passaggio un poco strapiombante sulla sottostante Val delle Pre (unica testimonianza di antichi fenomeni glaciali del Baldo). Nei punti più esposti il transito è agevolato da catene.

La Forcola delle Taccole. La Punta Sascaga e a sx il Rifugio Telegrafo
Si raggiunge quindi la Forcola delle Taccole m 2110 (ore 0.20 - 4.45) dove si incrocia (palina segnaletica) la variante del sentiero 658 proveniente anch'essa (con tracciato più lungo, aggirando il versante orientale della Punta Sascaga) dal Rifugio Telegrafo.
Procedendo verso il Rifugio Chierego: panorama sul sottostante paese di Ferrara di Monte Baldo ed i Monti Lessini
Si prosegue in direzione S verso il Rifugio Chierego lungo una panoramica mulattiera militare che con tratti pianeggianti od in moderata discesa, taglia a mezza costa il versante orientale della Vetta delle Buse (m 2152).
Procedendo verso il Rifugio Chierego: camoscio lungo la mulattiera

Panorama sull'Altipiano della Novezza
La mulattiera, a tratti scavata nella roccia affronta una breve salita raggiungendo il Passo del Camino (m 2128). Il tracciato si sposta ora sul versante occidentale della dorsale passando repentinamente da un ambiente roccioso e dirupato ad un'ampia distesa di pascoli erbosi su dolci declivi. La mulattiera dopo il valico si allarga divenendo una carrareccia e con qualche tornante in discesa raggiunge la Bocchetta del Coal Santo m 1978 (ore 0.25 - 5.10). Alla bocchetta si abbandona la carrareccia che aggira la dorsale sul versante occidentale (a dx) e si procede diritto (palina segnaletica) lungo il sentiero 658 che taglia a mezza costa il versante orientale.
Il percorso procede con qualche lieve saliscendi  lungo il ripido pendio pascolivo, dove vi sono buone possibilità di intravedere branchi di camosci.

Lungo il sentiero 658 poco prima del Rifugio Chierego

Dal Rifugio Chierego m 1911 (ore 0.20 - 5.30), posto in panoramica posizione sul crinale, si procede in discesa lungo una carrareccia oltrepassando una chiesetta e raggiungendo il sottostante Rifugio Fiori del Baldo m 1815 (ore 0.05 - 5.35).
Dal Rifugio Chierego: veduta verso le Prealpi Bresciane ed  il Lago di Garda ricoperto da un mare di nebbia

Chiesetta nelle vicinanze del Rifugio Chierego

Procedendo verso la Bocchetta di Naole: il Rifugio Chierego ed il Rifugio Fiori del Baldo (non visibile) alle nostre spalle 
 Dal Rifugio Fiori del Baldo si procede in discesa in direzione della Bocchetta di Naole percorrendo la marcata traccia erbosa che si sviluppa lungo l'estremamente panoramica linea di cresta.
 
 Procedendo verso la Bocchetta di Naole: veduta verso E sui Monti Lessini circondati da un mare di nebbia
 Procedendo verso la Bocchetta di Naole: veduta verso E sui Monti Lessini circondati da un mare di nebbia

  Procedendo verso la Bocchetta di Naole: luci del tramonto e nebbia . Sullo sfondo le Prealpi Bresciane
 
Procedendo verso la Bocchetta di Naole: luci del tramonto e nebbia 
 
  Procedendo verso la Bocchetta di Naole: luci del tramonto e nebbia

 Il Lago di Garda e la Pianura Padana celati dal mare di nebbia
Le Prealpi Bresciane
 Procedendo verso la Bocchetta di Naole: monumento alla Grande Guerra
Il Forte di Naole nei pressi dell'omonima bocchetta
 Il panoramico percorso snodandosi interamente sul crinale, perde gradatamente quota. Sulla dx del tracciato a poche decine di metri scorre quasi parallela la strada sterrata che collega i Rifugi Fiori del Baldo e Chierego a Prada. Proseguendo lungo il crinale si giunge quindi in vista della Bocchetta di Naole m 1648 (ore 0.30 -6.05), punto di incrocio (palina segnaletica) di diversi itinerari. A questo punto tenendo la dx, scendendo per poche decine di metri lungo la dorsale erbosa, si raggiunge la strada sterrata citata poc'anzi e svoltando a sx la si segue in discesa in direzione di Prada.

Tramonto nei pressi della Bocchetta di Naole

Tramonto nei pressi della Bocchetta di Naole
Tramonto nei pressi della Bocchetta di Naole
Tramonto nei pressi della Bocchetta di Naole

Panorama verso O: il Monte Maddalena (m 875). Al centro sullo sfondo la piramide del Monviso (m 3840) a circa 315 chilometri di distanza
Scendendo verso Prada
 La strada sterrata, in moderata costante discesa procede verso S con percorso a mezza costa. Si incrocia (palina segnaletica) il sentiero 655 utilizzabile, nel caso si abbiano ancora a disposizione sufficienti ore di luce, per un rientro più rapido e diretto a Prada. Se invece (come nel nostro caso) l'oscurità fosse incombente è vivamente consigliato seguire (con torcia) la più lunga ma sicura strada sterrata. La carrareccia prosegue ancora per un buon tratto a mezza costa, entra nella fascia boschiva e con una serie di tornanti raggiunge la località Due Pozze m 1296 (ore 0.45 - 6.50) dove si interseca (paline segnaletiche) il sentiero 51. Si oltrepassa un ampio parcheggio sterrato con area pic nic e si procede in piano per poche centinaia di metri. A questo punto la strada diviene asfaltata e scende più ripida con diversi tornanti attraverso il bosco fino a sbucare all incrocio (m 915, ore 1.00 - 7.50) con la strada provinciale n. 9. Svoltando a dx la si segue in salita, si oltrepassa a sx l'albergo - trattoria Cacciatore e dopo pochi minuti di cammino si raggiunge l'area di parcheggio poco oltre l'albergo - trattoria Narciso m 945 (ore 0.10 - 8.00), punto di inizio dell'escursione.