by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

lunedì 20 marzo 2017

Da Rezzato a Cariadeghe (e ritorno)

Lunga scarpinata tra vigneti, cave di marmo, boschi e cascinali 

  LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: Rezzato, Vicolo Quadra (km 9 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: inverno, primavera, autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1370 m
ACQUA SUL PERCORSO: si
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 6 marzo 2017
 Per ingrandire la mappa:
1) posizionare il cursore sulla mappa, aprire il menù a tendina cliccando il tasto destro del mouse
2) cliccando il tasto sinistro del mouse selezionare "apri link in un'altra scheda" 
3) posizionare il cursore sulla barra delle schede sul margine superiore dello schermo in corrispondenza del nuovo link. Aprire la scheda cliccando il tasto sinistro del mouse. Una volta aperta la scheda, ingrandire con il tasto sinistro del mouse
 N.B.: LA SEGNALETICA DEL SENTIERO PRINCIPALE VALVERDE (SPV) E' SPORADICA E CARENTE. IL SENTIERO CAI 530 (EX 930 - VIA DEL CARSO BRESCIANO) E' IN FASE DI TRACCIAMENTO ED E'SEGNATO (MARZO 2017) SOLO NEL TRATTO REZZATO - CASTELLO DI SERLE
NOTE
Lungo percorso per escursionisti allenati con buona capacità di orientamento.
Per le basse quote e per i lunghi tratti esposti al sole, si sconsiglia la percorrenza nei mesi estivi.
Si parte dal centro storico di Rezzato m 158 lasciando l'automezzo in un ampio parcheggio situato in Vicolo Quadra.
Si procede per l'omonimo vicolo in direzione N. Quindi si svolta a sx per Via Disciplina e dopo pochi metri  si imbocca a dx la stradina acciottolata.
In corrispondenza dell'imbocco della stradina troviamo il cartello che segnala l'inizio del "Sentiero Principale Valverde" (SPV), percorso che interesserà parte della nostra escursione, contraddistinto purtroppo da una segnaletica  carente e fatiscente (segnavia rosso - giallo). Sempre in questo punto troviamo l'inizio del sentiero n. 1 del Comune di Rezzato (segnavia bianco - celeste).
 Procediamo in direzione N in dolce salita. Sulla sinistra si scorge il complesso religioso di San Pietro.
Poco dopo incrociamo (m 205, ore 0.15) il sentiero CAI 530 "Sentiero del Carso Bresciano" iniziante sempre a Rezzato, nei pressi del Parco di Bacco: da qui in poi lo seguiremo fedelmente fino a Serle. Si tratta di un percorso di 73 km complessivi ancora in fase di tracciamento. Per adesso, solo il tratto da Rezzato a Serle è stato segnato e tabellato.
Salendo le pendici del Monte Fieno: la  Conca di Botticino, sullo sfondo il Monte Maddalena (m 875)
Si procede lungo una stradina sterrata che poco dopo si abbandona imboccando a dx un sentiero che sale lentamente lungo le pendici del Monte Fieno, fino a raggiungere il Rifugio degli Alpini Aldo Vitali (m 290, ore 0.25 - 0.40). Si percorre un breve tratto di strada asfaltata per poi deviare a dx lungo un ripido sentiero.

 Superata la dorsale del Monte Regogna  (m 395, ore 0.15 - 0.55), si scende attraverso un sassoso sentiero circondato da bassi arbusti, verso la Valle di Virle osservando la spettacolare Cava Ventura.
 Particolare della cava
Che cosa succederà di notte qui?
Giunti sul fondo valle m 270 (ore 0.15 - 1.10), si attraversa una stradina asfaltata e si sale attraverso un sentiero parallelo alla stradina fino ad una insellatura (m 320, ore 0.15 - 1.25) che ci riporta sul versante della Conca di Botticino.
 
Scorcio di Botticino Sera
Dall'insellatura si procede a sx in leggera discesa lungo una strada sterrata: successivamente la si abbandona per un sentiero a dx. Lo si segue fino a sbucare in salita su un'altra insellatura che permette un'interessante visione sulla Valle di Nuvolera e di tutte le cave che la costellano (o che la deturpano: dipende dai punti di vista....).
Procedendo su strada sterrata, a dx si scorgono le cave...
...mentre a sx si osserva l'agreste Conca di Botticino.
Si giunge quindi alla piccola frazione di Gazzolo m 260 (ore 0.25 - 1.50).
Salendo verso la Cascina Paina
Oltrepassate le case si prosegue lungo un sentiero che sale a  mezzacosta tra la rada vegetazione con pendenza mai impegnativa fino ai pressi della Cascina Paina m 565 (ore 0.50 - 2.40). Il sentiero termina incrociando una strada sterrata. La si segue a dx in salita fino ad imboccare poco dopo a dx un altro sentiero che porta fino alla vetta del Monte Fratta m 698 (ore 0.30 - 3.10) . Da qui, attraverso il bosco, si scende fino alla località "Le Acque" (m 575, ore 0.25 - 3.35, vasta area picnic) per poi imboccare una strada sterrata che ci conduce a Castello di Serle m 657 (ore 0.25 - 4.00). 
Qui l'itinerario incrocia lungo un tornante la strada comunale Botticino Sera - Serle (Via Castello). La si segue per circa trecento metri superando un altro tornante,  fino a piegare a sx in ripida salita per Via Case Pie. Ora si presentano due opzioni: Svoltando a sx (palina segnaletica) si imbocca un tratto del Sentiero Principale Valverde che conduce direttamente alla Sella di San Vito, permettendo un accorciamento del percorso di oltre due ore. Proseguendo invece diritto sempre lungo il sentiero 530, si sale all'Altipiano di Cariadeghe. L'escursione prosegue con la seconda opzione.
 Salendo verso Cariadeghe: scorcio del basso Lago di Garda con la penisola di Sirmione
Attraversato un piccolo campo da calcio ed un breve tratto di sentiero, si imbocca una ripida strada cementata (Via Valpiana). A questo punto termina la parte segnata del sentiero 530. La stradina ci condurrà fino alla località Val Piana, ai margini dell'altopiano.
Salendo verso il Monte Dragoncello: L'Altipiano di Cariaghede e sullo sfondo il Monte Baldo (m 2218)
Dopo una breve sosta presso le caratterisitche case di Valpiana m 880 (ore 0.40 - 4.40), si ritorna per poche decine di metri sui propri passi e si imbocca a dx (dir. O) una strada sterrata chiusa da una sbarra metallica che si dirige pianeggiante verso le pendici del Monte Dragoncello. Dopo circa cento metri si incontra  una biforcazione e si tiene la sx. Dopo pochi minuti, ad una seconda biforcazione imbocchiamo la stradina di dx che serpeggia con qualche saliscendi, tra ampie radure e tratti di boscaglia. Davanti a noi ora appare evidente l'ampia insellatura che divide il Monte Ucia (a dx) dal Monte Dragoncello (a sx). Si giunge ad incrociare una nuova stradina in prossimità di un 'area picnic. Si svolta a sx seguendola fino alla sella (m 930, ore 0.40 - 5.20) che separa le due montagne.
Monte Dragoncello: croce di vetta
Giunti sull'insellatura (vasto roccolo), ci si dirige in direzione S seguendo il  crinale che conduce alla vetta del Monte Dragoncello. Il sentiero, ripido e pietroso  (CAI 391) all'inizio è poco evidente ed i segnavia  alquanto sbiaditi, ma poi la traccia si fa man mano più marcata.  
L'inconfondibile sagoma dei radar del Dosso dei Galli (m 2203) vista dal Monte Dragoncello
Scorcio delle Prealpi Orobiche
Verso occidente: sullo sfondo il Montorfano (m 452)
Castello di Serle e il basso Lago di Garda
Dalla vetta (m 1095, ore 0.30 - 5.50), attraverso una fitta boscaglia il sentiero scende dapprima dolcemente, poi ripido fino all'ampia radura della Cascina di Pisa m 680 (ore 0.40 - 6.30).

La Cascina San Vito
Dalla Cascina di Pisa si imbocca una stradina sterrata in discesa  che incrocia sula dx il sentiero CAI 390 proveniente dalla Valle del Garza e poco dopo sulla sx (m 620, ore 0.05 - 6.35) il Sentiero Principale Valverde proveniente da Castello di Serle. Ancora pochi minuti e si giunge al  Colle di San Vito m 566 (ore 0.10 - 6.45), depressione tra il Monte Dragoncello ed il Monte Maddalena che mette in comunicazione la Conca di Botticino e la Valle del Garza.
Presso la sella si incrocia anche il Sentiero 3V.
Segnaletica "vintage" al Colle di San Vito
 Dal colle si seguono le indicazioni (palina con freccia) del Sentiero Principale Valveverde, un tracciato che con lievi saliscendi, costeggia il versante orientale del Monte Maddalena. Fare attenzione alle deviazioni e ai segnavia giallo - rosso radi e sbiaditi.
In questo periodo (inizio marzo) il sentiero in taluni tratti è un autentico "primulificio".




La sorgente "Beghelogne"
Lussuoso cottage ai piedi del Monte Maddalena



 Veduta sulla Conca di Botticino dal Sentiero Valverde
Dopo circa un'ora di cammino dal Colle di San Vito, in prossimità di un roccolo, ci si immette su una strada sterrata (seguire la freccia "percorso mountain bike") che con vari tornanti in ripida discesa conduce alla località Santa Lucia (santella, m 388, ore 0.55 - 7.40). Attraversata una strada asfaltata, si imbocca il sentiero 14 che scende ripido su Botticino Sera. Giunti alle prime case dell'abitato, si segue Via G. Puccini, quindi si svolta a dx per Via San Michele. La si segue fino ad immettersi su Via A. Tadini (chiesa parrocchiale sulla dx). Dopo poche decine di metri si svolta a sx per Via E. Morosini e si giunge ad un incrocio semaforizzato (m 151, ore 0.25 - 8.05).
Si prosegue diritti imboccando Via G. Mazzini. Seguendola, si oltrepassa una rotatoria. Ad una seconda rotatoria, ci si dirige a dx lungo Via   G. Garibaldi: poco dopo si svolta a sx per Via Valverde.
Siamo in Via Valverde, nel bel mezzo del Parco delle Colline di Brescia. Ma dove è il parco? E le colline? Ed il verde? Qui c'è solo cemento e capannoni......
Giunti in prossimità del Santuario della Madonna di Valverde, si svolta a dx lungo Via Santuario che ci conduce al centro di Rezzato. Al termine della via si svolta a sx per Via Monsignor G. B. Scalabrini, si prosegue diritto per Via Italia ed infine si devia a sx per Vicolo Quadra, dove ritroveremo il punto di partenza di questa lunga escursione a due passi dalla città (m 158, ore 0.35 - 8.40).

martedì 14 marzo 2017

Rifugio Tita Secchi al Lago della Vacca

Un itinerario tradizionale percorso  durante un insolito inverno scarsamente innevato 

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: Bazena, fraz. di Breno (km 84 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: estate, primo autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 760 m
ACQUA SUL PERCORSO: si
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 27 dicembre 2016
 Per ingrandire la mappa:
1) posizionare il cursore sulla mappa, aprire il menù a tendina cliccando il tasto destro del mouse
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 Alba invernale con 16 C°! Effetto dei venti favonici che oggi interressano la Val Camonica
Il Lago della Vacca e l'adiacente Rifugio Tita Secchi sono generalmente accessibili a livello escursionistico nei mesi estivi e nei primi mesi autunnali. Tuttavia, le eccezionali condizioni di scarsissimo innevamento del dicembre 2016, hanno consentito il raggiungimento della meta con semplice attrezzatura escursionistica.
 
  Partenza da Bazena m 1802, località raggiungibile in inverno da Esine - Berzo Inferiore, situata due km prima del Passo Crocedomini. Lasciato l'automezzo in un ampio piazzale, si imbocca il sentiero 1 (Alta Via dell'Adamello).
 La ripida mulattiera sale attraverso i pascoli fino alle vicinanze del Laghetto di Valfredda m 2081 (ore 0.45), accanto al quale sorge l'omonima malga.
Procedendo verso il Passo di Val Fredda: a sx il Monte Cadino (m 2418, in secondo piano il Cornone di Blumone (m 2843) 
 Da qui in avanti la pendenza si fa più dolce. La mulattiera, risalente alla Grande Guerra, procede a mezza costa raggiungendo, alla base del Monte Mattoni (m 2271) il bivio (palina segnaletica, m 2162, ore 0.20 - 1.05)  con l'Alta Via del Caffaro che si dirige a dx verso il Passo Crocedomini.
 Vista del Cornone di Blumone (m 2843) dal Passo di Valfredda
Si prosegue diritto con tracciato a mezza costa fino all' l'innevato, gelido e ventoso Passo di Valfredda m 2339 (ore 0.35 - 1.40). Pochi metri prima del passo si dirama a sx la mulattiera militare (segnavia Alta Via del Caffaro) che sale al Monte Frerone (m 2673).
 Lasciato il passo alle spalle, la mulattiera perde leggermente quota.
 Successivamente prosegue a mezza costa sopra l'ampia Valle di Cadino in posizione (finalmente) assolata e riparata dal vento.
 Dopo un lungo traversone quasi pianeggiante, la mulattiera supera alla nostra sx il bivio (palina segnaletica, m 2318, ore 0.50 - 2.30) con il sentiero 38- Alta Via del Caffaro- Sentiero Monsignor Antonioli diretto al Passo di Frerone - Rifugio Gheza.  La mulattiera prosegue ora sempre a mezza costa (percorso in comune sentiero 1-Alta Via del Caffaro, Sentiero Monsignor Antonioli), raggiungendo in breve un successivo bivio (m 2320, ore 0.05 - 2.35) dal quale si dirama a dx (nessuna indicazione) una larga mulattiera in discesa verso la Valle di Cadino (percorso che seguiremo al ritorno).
 Il Passo della Vacca con la celebre roccia
 Al Passo della Vacca (palina segnaletica, m 2359, ore 0.05 - 2.40), si incrocia proveniente da dx la stretta mulattiera (segnavia 19) che risale dalla Valle di Cadino inerpicandosi lungo l'erto versante delle Creste di Laione (percorso sconsigliato nel periodo invernale). Dal passo si può raggiungere in pochi minuti di cammino il Lago della Vacca ed il Rifugio Tita Secchi seguendo indifferentemente due percorsi: uno che si dirama a sx avvicinandosi alla riva del lago (tracciato con segnavia), l'altro che invece segue un poco più a S una marcata traccia a mezza costa.
 Il Rifugio Tita Secchi, situato alla base del Cornone di Blumone. In primo piano il vecchio rifugio
Si perviene quindi al Rifugio Tita Secchi m 2362 (ore 0.10 - 2.50), collocato in posizione di poco rialzata rispetto alla piccola diga del Lago della Vacca (m2357).
 Scorcio del Lago di Garda dal Rifugio Tita Secchi
 Il Lago della Vacca dal rifugio
 L'immagine non rende l'idea delle raffiche di vento  a 80 km/h che investono l'edificio 
 Imboccata la via di discesa, si ritorna per medesimo percorso al Passo della Vacca m 2359 (ore 0.10 - 3.00). Oltrepassatolo, dopo pochi minuti si svolta a sx  (m 2320, ore 0.05 - 3.05, attenzione: nessuna segnaletica!) imboccando una larga mulattiera senza segnavia che scende rapidamente nella valle di Cadino. Si tratta di un percorso costruito in tempi recenti che a valle si ricollega alla vecchia mulattiera militare che diparte dal Passo della Vacca (segnavia 19) il cui transito in questa stagione è reso impossibile dalla neve e dal ghiaccio. Dopo una veloce discesa l'itinerario incrocia proveniente da sx (nessuna palina segnaletica) la suddetta mulattiera (m 2190. ore 0.10 - 3.15). Si prosegue diritto in discesa lungo l'ampia Valle di Cadino con percorso a mezza costa. Presso la base della vicina Corna Bianca (alla nostra sx, m 2000, ore 0.25 - 3.40)) la mulattiera diviene una stradina sterrata che si segue fino a Malga Cadino della Banca m 1799 (palina segnaletica, ore 0.30 - 4.10).
 Lago Nero di Cadino. Sullo sfondo il Monte Frerone (m 2673)
 Corna Bianca (m 2120)
   Laghetti di Moie
 Un singolare tratto di spiaggia lungo la mulattiera
 L'alta Valle di Cadino desolatamente priva di neve
 Malga Cadino ed il Monte Colombine (m 2151)
 Giunti a Malga Cadino, si svolta a dxseguendo in  salita la strada provinciale n. 669  in direzione del Passo Crocedomini. E' possibile abbreviare il percorso a tornanti  della strada rimontando direttamente il facile pendio erboso. Dopo aver superato il Goletto di Cadino (m 1943), la strada procede in moderata discesa con tortuoso percorso a mezza costa raggiungendo il Passo di Crocedomini m 1892 (rifugio, ore 0.35 - 4.45).
 Verso il Passo Crocedomini. Sullo sfondo il Monte Bruffione (m 2665)
 
 Il passo nella bella stagione è affollato di turisti (soprattutto motociclisti). Oggi  c'è solo l'Uomo Ombra.
. Veduta verso O. I paesi di Borno e Ossimo ai piedi del Pizzo Camino (m 2491)
Veduta verso E.  Malga Spondone. Sullo sfondo il Monte Bruffione

Dal Passo Crocedomini si ritorna rapidamente a Bazena m 1802 (ore 0.30 - 5.15) percorrendo la strada provinciale n. 345. Chiusa per neve. Ma senza che vi sia un fiocco di neve.