by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

sabato 30 giugno 2018

Alla scoperta dei Laghi Seroti

Uno degli angoli più remoti e solitari dei monti bresciani

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: bivio ex strada militare per Valle di Varadega, comune di Monno (km 116 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: estate, inizio autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1030 m
ACQUA SUL PERCORSO: si    
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 30 agosto 2013
   Per ingrandire la mappa:
1) posizionare il cursore sulla mappa, aprire il menù a tendina cliccando il tasto destro del mouse
2) cliccando il tasto sinistro del mouse selezionare "apri link in un'altra scheda" 
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  N.B.: 
LA SEGNALETICA DEL SENTIERO DEI LAGHI SEROTI SUPERIORI TRA IL LAGO STORTO E IL BIVIO CON IL SENTIERO 102A E' SPORADICA E CARENTE 
     NOTE
Lungo itinerario adatto ad escursionisti ben allenati con un buon senso dell'orientamento che si snoda in ambiente isolato e selvaggio, con lunghi tratti del tutto privi  di tracce di passaggio. Da effettuare con condizioni meteo ottimali.
Il Torrente Val Varadega nei pressi dell'inizio della strada sterrata militare 
Risalendo la Valle Camonica, superato Edolo si procede lungo la strada statale n. 42 in direzione Pontedilegno per circa 5 chilometri. Si svolta quindi a sx lungo la strada provinciale n. 81 salendo a Monno e giungendo fin quasi al Passo del Mortirolo. Poco prima del valico, un centinaio di metri oltre l' albergo - ristorante "Passo del Mortirolo" si svolta a dx (curva a gomito molto stretta, indicazioni per la località Pianaccio) lungo una stradina asfaltata che procede in moderata salita tra vasti pascoli. Si percorre tale stradina per 2,1 chilometri fino a trovare sulla sx la diramazione della sterrata di origine militare (m 1945) che si inoltra nella Valle Varadega (palina segnaletica sentiero 452). Non essendoci in tale punto quasi nessuna possibilità di parcheggio, bisogna guidare ancora per 400 metri per trovare un piccolo slargo sulla sx dove poter lasciare l'automezzo. Ci si incammina quindi percorrendo a ritroso la stradina asfaltata per poi imboccare a dx la sterrata di origine militare.
La carrareccia dopo due tornanti oltrepassa il gruppo di malghe denominate Casere del Comune  (m 2011, ore 0.10).  Da qui in avanti, fin quasi al termine dell'escursione, non vi sarà alcun punto di appoggio o di riparo: soltanto natura selvaggia in un ambiente remoto e solitario.
Risalendo la Val Varadega. Sullo sfondo il Monte Varadega (m 2634)
La stradina sale con pendenza regolare inoltrandosi nella Val Varadega. Talvolta si trovano sulle pietre laterali segnavia bianco rossi un poco sbiaditi.
Si superano due tornanti: al terzo tornante (destrorso) troviamo il bivio (m 2190, ore 0.30 - 0.40) dove si abbandona la strada militare (itinerario 452 diretto al Passo di Varadega ed al Monte Varadega) per proseguire diritto lungo un sentierino (itineraio 73, segnavia presenti ma un poco sbiaditi) che prosegue a salire lungo la vallata.

Salendo la testata della Val Varadega: veduta verso S. A dx il crinale del Monte Rasverde (m 2348)
Il sentiero, fattosi ripido, in un ambiente vasto ed aperto, rimonta tra pascoli e brevi tratti di pietraia la testata della vallata, puntando direttamente verso N all'insellatura che separa il Monte Varadega dalla Cima dei Tre Comuni.
Dal valico senza nome: veduta verso O sulla Val di Lago (collaterale della Valtellina). Sul fondovalle l'abitato di Grosio (m 656). Sullo sfondo il solco della Val Grosina ed il Bernina (m 4049)
Al valico (m 2565, ore 1.10 -1.50) il panorama si apre verso NO con una grandiosa prospettiva sull'alta  Valtellina.


Capre curiose pronte a dare il benvenuto ai  rarissimi escursionisti di passaggio......

Salutando le amichevoli capre: sullo sfondo il Monte Varadega (m 2634)
Dal passo senza nome, seguendo con attenzione i segnavia, si procede ora verso dx (direzione E) lungo il crinale senza tracce che tra roccette e toppe erbose sale a tratti ripido  offrendo un vastissimo panorama a 360°.
Panorama verso N: l'alta Valtellina  da Mondanizza a Bormio. Sullo sfondo da sx a dx, la Cima de Piazzi (m 3439), il Pizzo Coppetto (m 3066), il fondovalle valtellinese, la Punta di Sassalbo (m 3078)
Veduta verso N: il solco dell' alta Valtellina. Dal basso verso l'alto, si distinguono l'abitato di Le Prese (m 954), un viadotto della strada statale n. 38, il piano detritico stabilizzato a gradoni, testimonianza  della frana del Pizzo Coppetto che nel 1986 travolse e distrusse il paese di Sant'Antonio Morignone.
Mondanizza (m 944)

 I sanatori di Sondalo 
Veduta verso NO con la Val di Lago che scende  a Grosio. Sullo sfondo le montagne dell'Engadina (CH)
Veduta verso S: il profilo degli ex radar militari del Dosso dei Galli (m 2196) a circa 50 chilometri  di distanza

Procedendo l'ascesa sulla linea del crinale o nelle sue immediate vicinanze, in un ambiente solitario e selvaggio ci  si avvicina alla vetta del Monte Serottini (m 2967) contraddistinta dalle antenne di un impianto di ripetizione (unico elemento stonato in un contesto di natura incontaminata).
A circa 2700 metri di quota il profilo del crinale si ammorbidisce. Davanti a noi si presentano da sx a dx gli apici del Monte Serottini (m 2967, non visibile in foto), della Cima dei Tre Comuni (m 2870, al centro dell'immagine), dei Dossoni (m 2853, a dx). Sullo sfondo il gruppo Adamello - Presanella
Veduta verso O: il fondovalle valtellinese tra Sondrio e Tirano, 2500 metri di quota più in basso

Il Monte Serottini (m 2967) visto dalla Cima dei Tre Comuni
Dal breve pianoro il tracciato affronta ora un tortuoso tratto che si snoda lungo una pietraia, seguendo sempre l'aereo crinale ora fattosi più stretto e dirupato. Prestando sempre la massima attenzione ai segnavia si perviene alla sommità della Cima dei Tre Comuni (m 2870, ore 1.20 - 3.10), punto di massima elevazione dell'itinerario, dalla quale si gode in direzione E una vasta veduta sulla Conca dei Laghi Seroti e sul sottostante Lago Storto (m 2707).

Dalla Cima dei Tre Comuni: panorama in direzione S con i Dossoni (m 2853). Sullo sfondo il solco dell' alta Val Camonica ed il gruppo dell' Adamello.
Il solitario Lago Strorto (m 2707).
Attraverso un tortuoso tracciato si discende alle rive del Lago Storto m 2707 (ore 0.25 - 3.35), situato alla base del Monte Serottini.
 
In prossimità della sponda meridionale del lago, troviamo su un pietrone la segnalazione del bivio che separa il tracciato del sentiero 73 che scende verso il  Lago Seroti Inferiore dall'itinerario (segnato con segnavia bianco - rossi senza numerazione) diretto verso E (Due Laghetti e Lago Tondo, ovvero Laghi Seroti Superiori). Si procede quindi lungo quest'ultimo percorso aggirando su terreno  senza tracce la parte sud orientale del Lago Storto.
Procedendo verso i Laghi Seroti Superiori: gregge isolato, sullo sfondo il gruppo dell'Adamello


Procedendo verso i Laghi Seroti Superiori: curiosa stratificazione rocciosa a "pastasfoglia"
Il laghetto senza nome a quota m 2583 nella conca dei Laghi Seroti Superiori. Sullo sfondo, da sx a dx, i Corni di Cevole (m 2785) ed i Corni delle Valli (m 2757)
Si procede tra vari saliscendi su facile terreno senza tracce in direzione E (attenzione ai segnavia radi e sbiaditi) con un' ampia veduta verso S su una vasta conca pietrosa disseminata di laghetti. Perdendo quota si perviene alla riva meridionale di un laghetto senza nome (m 2583). Successivamente, procedendo ancora verso E e tenendo come punto di riferimento di direzione i Corni di Cevole, con  qualche saliscendi ed una breve risalita si raggiunge il più orientale del gruppo dei Laghi Seroti Superiori, situato a quota m 2603 (ore 1.15 - 4.50), alla base del Corno Tremoncelli (m 2836).
Procedendo verso il lago orientale: veduta verso SE. Da sx adx, i Corni di Cevole (m 2785), i Corni delle Valli (m 2757),  il frastagliato crinale dei Monti Tremoncelli (m 2500).

Il lago orientale con il Corno Tremoncelli (m 2836)
Il lago orientale con il Corno Tremoncelli (m 2836)
Scendendo dal lago orientale: veduta  in direzione S sulla Val Bighera ed il Lago Seroti Inferiore


Dalla sponda meridionale del lago orientale, seguendo le deboli tracce ed i radi e sbiaditi segnavia, si scende in direzione SE inserendosi nel verde solco prativo della Valletta che somiglia all'alveo prosciugato di un lago.
Giunti nel pianoro della Valletta, scompare ogni traccia di passaggio e con essa i segnavia. Bisogna procedere in direzione SO parallelamente al torrentello in discesa. Dove il torrentello piega verso dx per calarsi in una ripida infossatura, si prosegue diritto lungo la distesa prativa per poi scendere lungo un pendio senza tracce tra toppe erbose e roccette (continuare a seguire la direzione SO verso il sottostante Lago Seroti Inferiore fino ad incrociare i segnavia del sentiero 102A (2A, in base alla vecchia numerazione, m 2210, ore 1.10 - 6.00). Si procede ora verso dx raggiungendo in breve il Lago Seroti Inferiore m 2196 ed il bivio con il sentiero 73 discendente dal Lago Storto (ore 0.05 - 6.05).
Il bivio tra il sentiero 73 ed il sentiero 102A al Lago Seroti Inferiore
Ombre serali sul Lago Seroti Inferiore. Sullo sfondo il gruppo dell'Adamello
Veduta verso NE con il Corno Tremoncelli ed i Corni di Cevole
Veduta d'insieme del Lago Seroti Inferiore
Presso il Col Carette: veduta verso SE sulla parte inferiore della Val Bighera (Val Paraol). Al centro il solco della Val Grande. Sullo sfondo, da sx a dx la Cima Mattaciul (m 2845) ed il gruppo dell' Adamello
Si segue su un buon sentiero (segnavia 73) la sponda occidentale del lago in direzione S. Al termine del lago il tracciato scende lungo la Val Varadega con percorso a mezza costa lungo il suo fianco occidentale. Si raggiunge una biforcazione (palina segnaletica, m 2130, ore 0.20 - 6.25) dove si prosegue a dx lungo il sentiero 73A in direzione Col Carette - Malga Salina. Giunti al Col Carette di Val Bighera (palina segnaletica, m 2093, ore  0.15 - 6.40), Si seguono le indicazioni per il Monte Pagano deviando a dx lungo un sentiero in lieve salita che attraverso una vasta radura conduce alla Malga Salina Bassa (m 2100, ore  0.10 - 6.50).

Procedendo dal Col Carette di Val Bighera verso Malga Salina Bassa. Sullo sfondo il Monte Pagano (m 2348)
 
Saluti dall'uomo ombra nei pressi della Malga Salina Bassa.

Alla Malga Salina Bassa si imbocca una carrareccia che dopo poche decine di
 metri si innesta sulla strada asfaltata che collega il Passo del Mortirolo al Pianaccio. Si segue
 la strada in moderata discesa in direzione O verso il Passo del Mortirolo  Il percorso compie un'ampia curva a dx scavalcando il torrentello discendente dalla Valle Andrina. Da qui parte a dx (nessuna segnaletica, m 2070, ore 0.10 - 7.00) la traccia molto debole del sentiero 73B diretto alla Malga Salina Alta ed ai Laghi di Grom . Si continua a seguire la strada asfaltata in discesa fino ad incrociare il punto di inizio dell'escursione presso la diramazione della strada militare per la Val Varadega (m 1945, ore 0.30 - 7.30).

mercoledì 27 giugno 2018

Pascoli e malghe tra Valle Dorizzo e Passo Crocedomini

Tra le "Highlands" bresciane

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: Valle Dorizzo, fraz. di Bagolino (km 85 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: fine primavera, estate, inizio autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1080 m
ACQUA SUL PERCORSO: si    
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 2 giugno 2018
 Per ingrandire la mappa:
1) posizionare il cursore sulla mappa, aprire il menù a tendina cliccando il tasto destro del mouse
2) cliccando il tasto sinistro del mouse selezionare "apri link in un'altra scheda" 
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  N.B.: 
LA SEGNALETICA DEL SENTIERO 418  NEL TRATTO MALGA BROMINO DI MEZZO - LAGO DI MIGNOLO SUPERIORE E' SPORADICA E CARENTE
    NOTE
Escursione sconsigliata in caso di nebbia.
A Valle Dorizzo m 1183, graziosa località a 7 chilometri da Bagolino, lungo la strada che conduce al Passo Crocedomini, si posteggia l'automezzo nel parcheggio pubblico situato a sx (per chi proviene da Bagolino) tra le ultime case.
Dal parcheggio ci si incammina in direzione S lungo la strada provinciale 669 attraversando il piccolo abitato. Superata sulla sx la Locanda Stella Alpina e una chiesetta, dopo un piccolo dosso si procede in moderata discesa per poche decine di metri deviando poi a dx lungo una stradina asfaltata che procede in ripida salita. Alla biforcazione troviamo una palina segnaletica del CAI di Bagolino.
La stradina guadagna quota superando una serie di rustici casolari e si inoltra nella Val Sanguinera con fondo a tratti sterrato, a tratti cementato. Dopo il bosco si raggiunge il bivio (palina segnaletica, m 1370, ore 0.30) con il sentiero 429 che si dirama a dx  in corrispondenza di una baita. Si prosegue diritto lungo la carrreccia sterrata raggiungendo dopo poche decine di metri  un secondo bivio. Seguendo le indicazioni della palina segnaletica del sentiero 418 per le Malghe Bromino ed i Laghi di Mignolo, si lascia la carrareccia e si imbocca  a sx una traccia che attraversa una radura con percorso pianeggiante. In breve si raggiunge la riva del Torrente Sanguinera. Attraversatolo su un ponticello di legno, si devia verso sx (attenzione ai segnavia) lungo  un marcato sentiero che sale ripido nel bosco. Il tracciato si innesta successivamente sul tornante di una strada sterrata che si segue in salita. Pochi metri dopo il successivo tornante destrorso, si abbandona la stradina svoltando a sx (attenzione ai segnavia) lungo un altro tratto di sentiero che conduce fino all'ampia radura della Malga Bromino di Fondo m 1541 (ore 0.30 - 1.00).
La Malga Bromino di Fondo

Verso la Malga Bromino di Mezzo
Superata la Malga Bromino di Fondo (alla nostra sx), i segnavia ci riconducono sulla stradina sterrata che si segue in salita con qualche tornante. Lungo questo tratto si dovrebbe incontrare il bivio con il sentiero 418 var diretto a dx verso il Casinetto di Bromino: sentiero del quale non è però stata riscontrata alcuna traccia.
La Malga Bromino di Mezzo
Si prosegue sempre sulla stradina sterrata che attraversa ora una vasta radura (fontanella sulla sx) e raggiunge dopo un ultimo tornante sinistrorso la Malga Bromino di Mezzo m 1697 (ore 0.20 - 1.20).
La Malga Bromino di Mezzo: veduta verso NE. Da sx a dx, il Monte Gera (m 2034), la Valle di Cadino, il Monte Misa (m 2184)

Raggiunta la malga, prestare attenzione al brusco e mal segnalato cambiamento di percorso:  si abbandona la carrareccia che prosegue diritto in salita e si devia a dx  raggiungendo l'abbeveratoio in pietra situato a pochi metri dalla malga stessa (segnavia sbiadito sulla pietra dell'abbeveratoio). Lasciata la vasca alle nostre spalle si segue una debole traccia pianeggiante che taglia la radura in direzione NO, raggiungendo dopo poche decine di metri il margine del bosco. Da qui la debole traccia diviene un marcato sentiero che dirigendosi verso O, taglia con percorso quasi pianeggiante le pendici settentrionali del Monte Molter (m 2202). Sulla dx in basso, tra gli abeti, si scorge la Pozza dell'Orso (m 1636).

Il tracciato esce dal bosco e curvando a sx si inoltra in un vallone. Prestando attenzione ai segnavia radi e sbiaditi, si abbandona poi il sentiero deviando a dx lungo una debole traccia che rimonta ripida il versante erboso del vallone, raggiungendo in breve la Malga Bromino Alto m 1865 (ore 0.30 - 1.50).
Pochi metri oltre la malga, dipinta su un pietrone, troviamo la sbiadita segnalazione dell'incrocio tra il sentiero 418 che prosegue diritto in ripida salita in direzione del Passo del Gatto - Lago di Mignolo Superiore ed il sentiero 418 var che si dirama a dx (segnavia, debole traccia) con percorso a mezza costa verso il Lago di Mignolo Inferiore.


Salendo al Passo Buco del Gatto: il punto in cui si abbandona il tracciato a mezza costa per rimontare l'erta erbosa. Sullo sfondo il Monte Molter (m 2202)
Si segue diritto la ripida traccia in salita che segue per un breve tratto un piccolo crinale tra il rado bosco per poi curvare a sx con tracciato a mezza costa. Dopo un breve tratto sul tracciato a mezza costa, l'itinerario compie un brusco cambio di direzione (indicato da un segnavia poco visibile su pietra). Si devia a dx rimontando faticosamente il pendio erboso molto ripido, totalmente privo di tracce e segnaletica che conduce allo stretto passaggio del Passo Buco del Gatto m 2018 (ore 0.25 - 2.15).
 

Dal Passo Buco del Gatto: veduta verso E con la sottostante Malga Bromino Alto

Dal Passo si segue ora in direzione O uno stretto sentiero a mezza costa (attenzione a qualche punto esposto) che taglia pianeggiante le dirupate pareti settentrionali del Dosso Pozzarotonda (m 2215), offrendo un'ampia veduta sul sottostante Lago di Mignolo Inferiore  (m 1848).
 


Il Lago di Mignolo Superiore con l'omonima malga. Sullo sfondo il Monte Mignolo (m 2111)
Si perviene quindi in prossimità del Lago di Mignolo Superiore m 2005 (ore 0.20 - 2.35), dove il sentiero scompare e con esso anche la segnaletica.
 In vista del lago (vedi foto precedente), si nota sulla sx una cascata (vedi foto sopra). La si aggira superiormente su facile terreno senza tracce e si procede in direzione O con il Lago di Mignolo Superiore poco più in basso alla nostra dx.
In un suggestivo contesto di cascatelle, laghetti senza nome e acquitrini, si procede con qualche lieve saliscendi verso O (si incontra qualche piccolo ometto di pietra ad indicare la direzione) fino ad intercettare l'incrocio sulla dx (palina segnaletica, m 2040, ore 0.10 - 2.45) con i sentieri 415-428-431.
Si segue ora l'evidente e ben segnato sentiero 428 che procede in moderata salita verso SO in direzione di Grapa di Vaia-Passo Crocedomini.


La testata della Val Rondenino. Sullo sfondo il Monte Rondenino (m 2087)
Il tracciato, in un ambiente naturale simile alle Highlands scozzesiaggira la testata della Val Rondenino (alla nostra dx). Tra le immense distese prative si distinguono le Malghe Mignolino, Rondenino Alto e di Mezzo.

Procedendo in direzione O: il Monte Mignolino (m 2203)

Il sentiero procede a mezza costa salendo moderatamente di quota (m 2090) per poi scendere leggermente e raggiungere una sella che mette in comunicazione la Val di Vaia con la Val Rondenino. Qui troviamo una piccola pozza e la palina segnaletica indicante l'incrocio (m 2060, ore 0.25 - 3.10) dei sentieri 412-428 e Alta Via del Caffaro. Si procedeo ora verso N seguendo l'Alta Via del Caffaro in direzione Malga Rondenino- Passo Crocedomini.
Veduta verso N con la testata della Val Rondenino
Il Monte Rondenino (m 2087)
Il largo sentiero (ben segnato) procede a mezza costa quasi pianeggiante raggiungendo il Passo di Rondenino m 2042 (ore 0.20 - 3.30) dove l'itinerario si innesta su una stradina acciottolata.
A sx del Passo di Rondenino, a poca distanza, si trova il pittoresco Laghetto di Lavena (m 1972). Accanto ad esso passa la strada provinciale spbs 345 collegante Collio V.T. con il Passo Maniva ed il Passo Crocedomini.
Dal passo, seguendo i segnavia dell'Alta Via del Caffaro si procede a dx in discesa lungo la stradina acciottolata che raggiunge in breve la Malga Rondenino Alto m 1960 (ore 0.10 - 3.40). Da qui si stacca a dx l'itinerario 428 var (nessuna segnaletica) che scende nella Val Rondenino. Si continua lungo l 'Alta Via del Caffaro che poco prima della malga abbandona la stradina acciottolata (dove questa effettua un tornante destrorso in discesa) e procede a mezza costa lungo una debole traccia erbosa (malga alla nostra dx) innestandosi quindi su un largo e comodo sentiero che procede a mezza costa tra vasti pascoli  in fioritura verso N.
La Malga Rondenino Alto, Sullo sfondo il Dosso Pozzarotonda (m 2215)
Procedendo verso il Passo Crocedomini
Con qualche saliscendi tra immense praterie il percorso aggira il versante orientale della dorsale del Monte Rondenino (spartiacque tra Valle Camonica e Valle del Caffaro) raggiungendo infine in corrispondenza di una piccola area pic nic la linea di cresta. Pochi metri in basso a sx transita la strada provinciale spbs 345. Il marcato sentiero sale ora al vicino Monte Crocedomini (segnaletica dell' Alta Via del Caffaro e del Sentiero dei Manufatti Militari del Monte Crocedomini).
Salendo al  Monte Crocedomini, eccezionale veduta faunistica. Una famiglia di balneum vaccarius al completo. Gli esemplari maschi (i due stalloni grigi a dx) vigilano sulla femmina (al centro) che ha da poco dato alla luce tre pargoli.
Scendendo dal Monte Crocedomini, l'omonimo passo
Raggiunta la sommità del Monte Crocedomini m 2055 (ore 0.40 - 4.20) caratterizzato da resti di trincee e postazioni, il percorso, tenendosi in corrispondenza del crinale scende ripidamente tra immense distese prative al Passo di Crocedomini m 1895 (ore 0.20 - 4.40).
Il rifugio al Passo Crocedomini. Sullo sfondo il Monte Asino di Bazenina (m 2240)
Dal Passo Crocedomini si imbocca (palina segnaletica a dx del rifugio) il sentiero 424 diretto alla Malga Rondenino Basso e a Valle Dorizzo. Il tracciato scendende in direzione S attraverso  vaste praterie solcate da un torrentello. Il sentiero si riduce in alcuni punti ad una debole traccia, tuttavia i ben marcati e frequenti segnavia indicano chiaramente la direzione.



Scendendo verso la Malga Rondenino Basso:  veduta verso S sulla Val Rondenino. A sx il Monte Mignolo (m 2111), sullo sfondo il Monte Mignolino (m 2203)


Con belle vedute sulla Val Rondenino, il sentiero dopo una serie di tornanti raggiunge la Malga Rondenino Basso m 1664 (ore 0.35 - 5.15) dove troviamo il bivio (palina segnaletica) con il sentiero 431.

La malga è composta da una serie di rustici casolari a ridosso di una pittoresca cascata. Tra i vecchi muri in pietra affiora una grande roccia liscia con diversi nominativi e relative date incise. La più antica indica l'anno 1694.



Si procede ora in discesa lungo una antica mulattiera in direzione di Valle Dorizzo (sentiero 424).

Scendendo a Valle Dorizzo: la Malga Rondenino Basso alle nostre spalle
La mulattiera dopo aver attraversato con percorso quasi pianeggiante l'ampia radura che circonda la Malga Rondenino Basso, entra nel bosco perdendo quota. Da dx si incrocia (palina segnaletica, m 1535, ore 0.20 - 5.35) il sentiero 415 discendente dai Laghi di Mignolo. Poco oltre si attraversa un torrente su un ponticello di legno. La mulattiera diviene una strada sterrata che dopo poche decine di metri incrocia  da sx (palina segnaletica semi distrutta, m 1525, ore 0.05 - 5.40) il sentiero 430 (debole traccia) proveniente dalla Valle di Cadino. Si continua nel bosco in discesa a tratti ripida, lungo la stradina con alternanza di fondo sterrato e cementato. Si ritrova il bivio (palina segnaletica, m 1370, ore 0.20 - 6.00) con il sentiero 418 imboccato nella fase iniziale dell'escursione. Poche decine di metri dopo si oltrepassa l'intersezione (palina segnaletica sulla sx) con il sentiero 429. Da qui in poi si percorre a ritroso il medesimo tracciato compiuto all'inizio dell'escursione fino ad arrivare a Valle Dorizzo m 1183 (ore 0.20 - 6.20).