by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

lunedì 11 giugno 2018

Traversata Bovegno - Darfo

Tra Valle Trompia e bassa Valle Camonica passando per Montecampione

LUOGO DI PARTENZA: Bovegno, spbs 345 (Via Provinciale) fermata autolinee (km 34 da Brescia)
LUOGO DI ARRIVO: Darfo, stazione ferroviaria Trenord (km 56 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: fine primavera, estate, inizio autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1340 m
ACQUA SUL PERCORSO: si
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 28 aprile 2018

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 N.B.: LA SEGNALETICA DEL SENTIERO 337 (VdS) TRA MALGA VESTONE E GOLETTO DI BACCINALE E' SPORADICA E CARENTE
  NOTE
Percorso adatto ad escursionisti allenati con un buon senso dell'orientamento. Considerati  i lunghi tratti esposti al sole si sconsiglia la percorrenza nelle giornate più calde dei mesi estivi. Sconsigliato in caso di nebbia e maltempo il tratto Malga Vestone - Baite di Montecampione - Rifugio Cimosco.
Bovegno,  punto di partenza dell'escursione è stato raggiunto con servizio autobus direttamente da Brescia (autostazione SIA, Viale della Stazione n. 12).  Partenza alle 6.40, arrivo a Bovegno alle 7.54. Per visualizzare orari consultare il sito www.arriva.it.
 Da Darfo, punto di arrivo dell'escursione, si è fatto ritorno a Brescia utilizzando la linea ferroviaria della Val Camonica dalla stazione Ferrovie Nord di Darfo - Corna. Per visualizzare orari consultare il sito www.trenord.it.
Raggiunto Bovegno con autobus di linea, si scende alla fermata situata sulla ex strada statale 345 (Via Provinciale) all'inizio del centro abitato.

Si percorre Via Provinciale in direzione N per circa un centinaio di metri. Si imbocca quindi a sx Via G. Marconi che procedendo in salita, raggiunge il centro di Bovegno m 650 (ore 0.10).  Si supera una piazzetta con la Chiesa di Santa Maria Assunta (alla nostra sx) e si prosegue diritto in salita lungo Via Indipendenza. All'incrocio situato su un tornante con Via D. Brentana (proveniente da dx) si continua diritto in lieve salita lungo Via A. Canossi che diviene poi Via Circonvallazione A. Cibaldi. Sulla dx troviamo un piccolo giardino pubblico con sottostante veduta sulla parte bassa del paese e successivamente un vasto parcheggio.
Da Bovegno, panorama verso S con il Monte Gàrdio (m 876) ed il sottostante Santuario della Madonna della Misericordia (m 704)
Si prosegue quindi lungo via della Fonte che in moderata salita supera le ultime abitazioni di Bovegno dirigendosi, costeggiando il Fiume Mella di Sarle, verso Graticelle. Successivamente la strada diviene pianeggiante perdendo leggermente quota.

All'ingresso di Graticelle m 704 (ore 0.20 - 0.30) si ignora la strada sterrata che  procede in salita a sx e si attraversa un ponticello inoltrandosi nel piccolo abitato. In prossimità di uno slargo  troviamo a dx una palina segnaletica dei sentieri CAI.
Seguiamo le indicazioni del sentiero 338 - 339 e imbocchiamo sulla sx la stradina asfaltata che supera un ponticello (foto). Subito dopo si prosegue in salita lungo il vicolo di dx. Oltrepassata una piazzetta con fontana si piega a dx e pochi metri oltre troviamo su un muro a sx le frecce segnaletiche del sentiero 338 - 339.
Superate le ultime case, si  imbocca ora una stradina a fondo cementato che procede in costante salita insinuandosi nella Valle di Sarle, tra prati in fiore e rustici casolari. Giunti in località Caprile m 900 (palina segnaletica, ore 0.40 - 1.10) si lascia il percorso dell'itinerario 339 che prosegue diritto deviando a sx (curva a gomito) lungo una ripida stradina a fondo cementato (itinerario 338, indicazioni Malga Vestone, Monte Muffetto). La carrareccia, serpeggiando tra baite e fienili, guadagna rapidamente quota offrendo una buona veduta verso N della Valle di Sarle.

La Valle di Sarle: da sx a dx, il crinale della Costarica (m 1700), il Monte Crestoso (m 2207), il Dosso della Croce (m 1700)



La stradina cementata termina davanti al prato della Baita Gatta.


L'itinerario 338 prosegue a dx appena prima della baita lungo un sentierino (deviazione non segnalata e poco evidente). La presente escursione abbandona invece per un breve tratto il percorso ufficiale e  risale il ripido prato senza tracce che si eleva al di sopra del casolare (foto) intersecando in breve, al suo limite, un marcato sentiero quasi pianeggiante che si segue verso dx. Dopo poche decine di metri il sentiero, che ora si sviluppa quasi sul crinale, raggiunge una casetta.

Si prosegue ora in salita su debole traccia lungo il prativo crinale (bosco alla nostra dx) con belle vedute sul casolari e sulle radure della Valle di Zerlo (a sx). Dopo poche decine di metri di cammino lungo il crinale, si interseca in prossimità di un fienile, una stradina sterrata ed il punto di incrocio (paline segnaletiche, m 1140, ore 0.40 - 1.50) tra il sentiero 338 ed il sentiero 342. Seguendo le indicazioni per Malga Vestone - Monte Muffetto si imbocca a dx un sentiero che tenendosi sul crinale, sale attraverso il bosco (segnavia radi e sbiaditi) fino ad innestarsi su una stradina sterrata che si segue a dx in salita.
Procedendo verso Malga Vestone: sullo sfondo da sx a dx, il Dosso Alto (m 2064), il Corno Barzò (m 1848), la Corna Blacca (m 2005), il Monte Ario (m 1757)

La Malga Vestone sulle pendici meridionali del Monte Muffetto
La carrareccia oltrepassa  la Cascina Gardino (m 1285), e prosegue l'ascesa in un ambiente ormai del tutto privo di alberi dominato da immense praterie. Risalente da dx dalla sottostante Valle di Rango si interseca un marcato sentiero (nessuna segnaletica, m 1400, ore 0.40 - 2.30, si tratta dell'itinerario 337 - Via del Silter). Si prosegue in salita lungo la carrareccia che dopo un tornante sinistrorso raggiunge la Malga Vestone m 1483 (palina segnaletica, ore 0.10 -2.40).
Palina segnaletica del sentiero 337 - Via del Silter a Malga Vestone
A Malga Vestone si abbandona l'itinerario 338 diretto al Monte Muffetto e si prosegue in direzione SO lungo la strada sterrata (indicazioni itinerario 337 - VdS per Poffe di Baccinale - Baite di Montecampione) che prosegue in moderata salita con percorso a mezza costa.
Veduta del versante valtrumplino con la sottostante Valle di Zerlo. Sullo sfondo, da sx a dx, il Monte Ario (m 1757), il Pian del Bene (m 1515), i Prati di Vaghezza (m 1168), la Corna di Savallo (m 1436), il Monte Palo (m 1461), la Corna di Caspai (m 1391), il Monte Inferni (m 1368)
La strada aggirando le pendici meridionali del Monte Muffetto curva gradualmente in direzione NO. Si giunge ad una biforcazione (palina segnaletica, m 1540, ore 0.15 - 2.55) dove si trascura la prosecuzione del sentiero 337 - VdS che devia a sx in direzione Malga Pile lungo un ripido pendio erboso senza alcuna traccia di passaggio e senza alcuna segnaletica. Tenendo invece la dx, si continua a seguire la rassicurante stradina sterrata che prosegue la sua salita in direzione dell'ampia sella spartiacque tra Valle Trompia e Valle Camonica (Goletto di Baccinale). Appena oltre la biforcazione, in basso a sx vi è una fresca fonte.
La stradina sale a quota m 1690, quindi con una breve discesa raggiunge la Malga Poffe di Baccinale m 1650 (palina segnaletica, ore 0.35 - 3.30), dove proveniente da sx dalla Malga Pile, ritroviamo il tracciato del sentiero 337 - VdS. Si seguono ora le indicazioni del sentiero 337 - VdS per il Goletto del Baccinale. Dopo qualche rado e sbiadito segnavia, la segnaletica scompare: si risale faticosamente in direzione N il ripido pendio erboso senza tracce conquistando l'ampia insellatura del Goletto del Baccinale m 1740 (paline segnaletiche, ore 0.15 - 3.45) dove si interseca il traccato del Sentiero delle Tre Valli (3V).
Dal Goletto di Baccinale veduta in direzione E con il Monte Muffetto (m 2060)
Dal Goletto di Baccinale: veduta del versante valtrumplino con la sottostante Malga Poffe di Baccinale
Dal Goletto di Baccinale: vista in direzione N con il vicino agglomerato turistico delle Baite di Montecampione
Seguendo ora la segnaletica bianco - azzurra del sentiero 3V e quella bianco - rossa del sentiero 337 - VdS si prosegue su un marcato tracciato a mezza costa quasi pianeggiante che dirigendosi verso N raggiunge in breve il complesso turistico semi abbandonato delle Baite di Montecampione m 1730 (paline segnaletiche, ore 0.10 - 3.55).  
Poco prima del Rifugio Monte Cimosco: il Monte Muffetto alle nostre spalle
Si segue ora l'indicazione dell'itinerario 710 - VdS - 3V  diretto a Silter di Bassinale - Rifugio Monte Cimosco. Oltrepassata la rotatoria che segna il termine della strada asfaltata risalente da Artogne, in un contesto di degrado edilizio e paesaggistico (strutture fatiscenti, invasivi impianti di risalita, enormi parcheggi vuoti) si costeggia (alla nostra sx) il complesso turistico (seguire i segnavia) raggiungendo poco dopo la Malga Silter di Bassinale (palina segnaletica, m 1780). Dalla malga, seguendo la ben curata segnaletica, si attraversa in piano una vasta distesa prativa intersecando una stradina sterrata. Oltrepassatala, si affronta una breve ma ripida salita lungo un pendio erboso raggiungendo il Rifugio Monte Cimosco m 1805 (paline segnaletiche, ore 0.20 - 4.15).
Il Rifugio Monte Cimosco gestito dal Gruppo Alpini di Gianico
Dal Rifugio, seguendo le indicazioni dell'itinerario 715 per Malga Campellio - Prà del Larice, si segue una stradina asfaltata (chiusa al traffico) che con andatura quasi  pianeggiante, procede verso E lungo il crinale del Dosso Bassinaletto (m 1806).
Successivamente la stradina inizia a scendere con vari tornanti tra vaste distese prative. In diversi punti il percorso può essere abbreviato scendendo direttamente attraverso i morbidi prati di erba nana. Si apre un ampio panorama sulla parte settentrionale del Lago d'Iseo, sulla  bassa Valle Camonica e l' imbocco della Valle di Scalve.

Al limite della fascia boschiva si tocca la Malga Campellio m 1518 (ore 0.40 - 4.55), teatro di un sanguinoso episodio di lotta tra partigiani e nazi fascisti avvenuto il 24 giugno  1944 (lapide commemorativa a ricordo dei 3 partigiani caduti). Da qui in poi, procedendo nella discesa, verremo accompagnati dai segnavia verde - bianco - rossi (radi e sbiaditi) del Sentiero della Resistenza n. 18. La stradina, semi asfaltata, scende ora ripida con qualche tornante attraverso il bosco sbucando nella radura del Prà del Larice (cascinali). Si raggiunge un incrocio (m 1175, fontana, palina segnaletica, ore 0.30 - 5.25) dove si interseca il sentiero 725 proveniente da sx da Piazze (fraz. di Artogne) e diretto a Prà di Cervera (a dx).
Seguendo le indicazioni dell'itinerario 715 per Castello di Gianico, si continua a seguire la stradina fin qui percorsa che scende ora ripida con un fondo misto di acciottolato e asfalto attraverso un  bel bosco che però non permette alcun scorcio panoramico sulla sottostante Valle Camonica.
Si perde rapidamente quota. Si continua in forte discesa lungo la stradina trascurando tutte le deviazioni secondarie di collegamento a casolari situati nelle vicinanze. Saltuariamente si trova qualche freccia segnaletica o qualche sbiadito segnavia del Sentiero della Resistenza n. 18. Dopo quasi un 'ora di cammino da Prà del Larice si giunge ad un bivio (foto) senza alcuna segnaletica (m 550, ore 0.50 - 6.15). Si deve svoltare a dx lungo una larga mulattiera acciottolata che scende in direzione di Fucine (fraz. di Darfo - Boario Terme).
Si scende attraverso il bosco fino ad intersecare (foto) una stradina sterrata. All'intersezione si prosegue diritto.
La mulattiera continua la sua discesa innestandosi poco dopo su una stradina asfaltata (Via Montesuello) che si segue a sx in discesa. ll percorso scavalca il Torrente Re intersecando da dx la stradina discendente da Malga Cauzzo e Prà di Cervera. Giunti tra le rustiche case di Fucine (m 337, ore 0.15 - 6.30), ad una biforcazione (fontana al centro) si tiene la dx scendendo fino alla chiesa parrocchiale. Oltrepassatala, si prosegue diritto in moderata discesa lungo Via Fucine affiancata da anonime villette e caseggiati. Si scavalca un largo canale e subito dopo  si sottopassa la Strada Statale n. 42. Giunti ad una rotatoria, si prosegue diritto lungo Via Cimavilla che si inoltra nel centro storico di Darfo. Si raggiunge un piccolo slargo (Piazza G. Matteotti) e subito dopo, continuando diritto si sbuca sul trafficato Corso R. E. Lepetit. All'intersezione si prosegue diritto, si oltrepassa il Fiume Oglio ed un passaggio a livello. Il Corso curva ora a dx divenendo Via C. Tassara. Cinquanta metri dopo troviamo sulla dx la stazione ferroviaria delle Ferrovie Nord di Darfo - Corna (m 221, ore 0.30 - 7.00, bar - biglietteria a 10 m) dove attendere il treno che ci ricondurrà a Brescia.

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