by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

domenica 30 dicembre 2018

Da San Michele al Monte Pizzocolo

Una classica meta dell'entroterra gardesano

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: San Michele fraz. di Gardone Riviera, Via Panoramica - Ponte Ferdinando (km 46 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: autunno, inverno, primavera
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1320 m
ACQUA SUL PERCORSO: no
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 11 dicembre 2018
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N.B.: 
IL SENTIERO 213 (EX 13) NEL TRATTO SELLA DEL LAVINO - PASSO DEL BUELINO NON E' SEGNATO.  LA SEGNALETICA DEL SENTIERO 223 (EX 23) NEL TRATTO SAN URBANO - LOCALITA' LE MERLE E' SPORADICA E CARENTE.  IN TUTTA LA ZONA E' IN CORSO UN' OPERAZIONE DI RINUMERAZIONE DEI SENTIERI.
NOTE
Itinerario per escursionisti allenati, con buon senso dell'orientamento. A causa delle quote relativamente basse e della scarsità di punti di approvvigionamento idrico, si sconsiglia la percorrenza nelle giornate più calde dei mesi estivi.
Salendo a San Michele: alba sul Lago di Garda ed il Golfo di Salò. Al centro l'Isola del Garda
Questa escursione diretta al Monte Pizzocolo parte da San Michele m 375, frazione collinare di Gardone Riviera, situata all'imbocco della verdeggiante Val di Sur. Tale località è raggiungibile da Brescia percorrendo la strada statale n. 45 bis fino al termine del tratto a scorrimento veloce, poco prima di Salò. Si continua a seguire la statale in direzione di Gardone Riviera superando due rotatorie. In prossimità di un rettilineo in discesa si devia a sx (indicazioni per San Bartolomeo - Serniga - Rifugio Spino) lungo una tortuosa strada in salita (Via Panoramica) che con una serie di tornanti ravvicinati guadagna rapidamente quota offrendo belle vedute sulla parte meridionale del Lago di Garda ed il Golfo di Salò. Il percorso oltrepassa la diramazione a sx per San Bartolomeo, procede  con qualche saliscendi superando (in alto alla nostra sx) il minuscolo borgo di Serniga, scavalca il Torrente Barbarano e raggiunge (Via Fontane)  la frazione San Michele. Oltrepassata la strada asfaltata che si distacca a sx (Via Val di Sur, indicazioni per albergo - ristorante Colomber), il percorso (Via Panoramica) curva bruscamente a dx attraversando (Ponte Ferdinando) il Torrente Buelino. Appena oltre il ponte, sulla sx, esiste uno slargo ove è possibile lasciare l'automezzo.
Salendo a San Michele: alba sul Lago di Garda. L'Isola di Garda


Salendo a San Michele: alba sul Lago di Garda. In primo piano Porto Portese (fraz. di San Felice del Benaco). Sullo sfondo il Golfo di Manerba con l'Isola di San Biagio, sovrastato dalla Rocca di Manerba (m 216)
Salendo a San Michele: alba sul Lago di Garda. Veduta verso S. Particolare del lago nella zona tra Rivoltella e Desenzano. Al centro le colline moreniche con la Torre - Mausoleo di San Martino della Battaglia. Sullo sfondo l' Appennino Modenese con il Monte Cimone (m 2165)


Dallo slargo appena oltre il Ponte Ferdinando, ci si incammina in direzione S (ponte alle nostre spalle) seguendo Via Panoramica per una trentina di metri. Si imbocca quindi una scalinata che sale a sx.
Dopo pochi metri si interseca una stradina asfaltata (Via Val di Sur). Si attraversa e si prosegue lungo la viuzza che sale diritto davanti a noi (diramazione di Via San Michele). A sx, su una piccola cabina metallica troviamo l'indicazione della Bassa Via del Garda (BVG). A dx, su un palo ligneo, si nota un segnavia bianco - rosso.
Si prosegue in salita per poco più di 50 metri. Si svolta quindi a sx (curva a gomito) lungo un viottolo in salita. Al suo inizio (attaccata ad un muro in cemento) notiamo una piccola freccia segnaletica con un quadrato blu.
Si segue il viottolo per una trentina di metri. Oltrepassato sulla dx l'accesso ad un casolare ed un piccolo garage metallico, si imbocca sulla dx (curva a gomito appena dopo il box) un sentierino  senza segnaletica che si inoltra nel bosco in salita.  Il sentierino diviene dopo pochi metri più marcato: compiuto un tornante sinistrorso, si inerpica ripido con una serie di successivi tornanti. Il percorso (poco frequentato) è ricoperto da uno spesso strato di fogliame che lo rende a tratti scivoloso. Successivamente il sentiero diviene meno marcato, riducendosi in alcuni punti allo stato di traccia: tuttavia è  individuabile, dal momento che si snoda sempre in prossimità del crinale che sale ripido.
Dopo una faticosa ascesa, si raggiunge un rudere (m 615), oltre il quale il sentiero divenuto di nuovo ben marcato, prosegue con pendenze più riposanti lungo la boscosa linea di cresta.
Poco oltre l' altura denominata Bocca della Fratta (m 659) si  prosegue in piano raggiungendo un pittoresco roccolo con diverse piante di cachi. Il roccolo è  circondato da una piccola radura dalla quale si aprono i primi scorci panoramici verso il lago e l'entroterra. Trascurando il viottolo erboso che si distacca a dx in discesa, si prosegue sempre lungo il crinale, seguendo il sentiero che riprende a salire. Dopo essersi innestato su un  largo sentiero risalente da dx, il tracciato prosegue ancora in salita lungo il crinale  arrivando in breve alla radura con roccolo della Sella del Lavino m 744 (ore 1.00).
Il roccolo presso la Sella del Lavino. Sullo sfondo il Monte Lavino (m 916)
Dalla Sella del Lavino: panorama verso S, il basso Lago di Garda con l'Isola di Garda e la Rocca di Manerba. Sullo sfondo a sx la Penisola di Sirmione
Dalla Sella del Lavino: panorama verso S, il basso Lago di Garda con l'Isola di Garda e la Rocca di Manerba. Sullo sfondo a sx la Penisola di Sirmione
Dalla Sella del Lavino: panorama verso O, sullo sfondo Odolo ed Agnosine
Il Passo del Buelino. Sullo sfondo il Dosso le Prade (m 1511)
Alla Sella del Lavino, superato il roccolo, si raggiunge dopo poche decine di metri in lieve salita lungo il crinale una sbarra di legno e l'intersezione priva di segnaletica con una stradina sterrata risalente da dx (si tratta dell'itinerario 213 ex 13 proveniente da Lavino Inferiore - Bolzone). Si svolta a sx seguendo la carrareccia priva di segnavia che si dirige in direzione N con percorso a mezza costa lungo il fianco occidentale del Monte Lavino. Il tracciato procede in moderata salita alternata a qualche tratto pianeggiante tra la fitta boscaglia arrivando al Passo del Buelino m 798 (paline segnaletiche, ore 0.15 - 1.15), collocato sulla linea sparti acque tra la Val Buelino (a sx) e la Val Vasegna (a dx). Giungendo al Passo troviamo l'intersezione con il sentiero 223 ex 23 che scende a dx (palina segnaletica)  verso Vesegna - Sanico. Poco oltre si oltrepassa un roccolo e si raggiunge un casolare situato in panoramica posizione.
Dal Passo del Buelino: veduta verso SE con la Val Vesegna e Toscolano Maderno
Antico reperto di origine celtica presso il Passo del Buelino

Dal Passo del Buelino: veduta verso O, la Conca di Odolo ed i rilievi della bassa Val Sabbia

Dal Passo del Buelino: veduta verso SO, le torri del cementificio di Mazzano. Sullo sfondo l'Appennino Piacentino
Presso il casolare del Passo del Buelino troviamo una biforcazione (palina segnaletica). Trascurando il sentiero 213 ex 13 che si dirama a sx in direzione Calavria - San Michele, si tiene la dx  lungo la traccia in salita (segnavia sul muro del casolare).
Si segue la carrareccia in salita che si snoda lungo il crinale, per poi piegare verso sx in un suggestivo bosco. Si oltrepassano (alla nostra dx) alcuni casolari. Raggiunta la quota di m 910, la carrareccia compie una breve discesa perdendo circa 30 metri di dislivello. Raggiunta un intersezione (palina segnaletica), si trascura la stradina che si dirige pianeggiante a sx (itinerario 206 ex 6 diretto a Pirello - Rifugio G. Pirlo), svoltando lungo la carrareccia che dirige a dx (itinerario  206 ex 6, direzione San Urbano - Sanico). La si segue in piano per poco più di 30 metri raggiungendo un'altra intersezione (palina segnaletica). Pochi metri in discesa a dx troviamo la Chiesetta di San Urbano m 872 (ore 0.20 - 1.35).
San Urbano
Il bivio tra il sentiero 206 ex 6 ed il sentiero 223 ex 23 a San Urbano
Da San Urbano si imbocca  a dx (palina segnaletica) la ripida stradina cementata diretta a Prade - Monte Pizzocolo (itinerario 223 ex 23).  Il percorso fino alla località Le Merle è quasi del tutto privo di segnavia. Bisogna tenersi sempre sulla stradina principale omettendo tutte le diramazioni secondarie che si prospettano. Ad una prima importante diramazione (m 935), si ignora la stradina sterrata che si distacca a dx pianeggiante, proseguendo in ripida salita a sx lungo la cementata. Si oltrepassa un casolare alla nostra sx. Successivamente la pendenza della stradina si addolcisce. Si tralasciano una serie di ripide diramazioni a dx che conducono a dei vicini casolari. La stradina, sempre immersa nel bosco,  riprende a salire alternando tratti sterrati ad altri cementati. A circa 1085 metri di quota si ignora una carrareccia semi sbarrata da una ringhiera metallica che si dirama pianeggiante a sx. Si prosegue in salita a dx raggiungendo poco dopo il Rifugio Cà di Prada m 1117 (ore 0.30 - 2.05). Si prosegue la salita, il bosco si dirada fino a lasciare il posto ad una vasta e panoramica radura.
Nel mezzo della radura, nel punto in cui la carrareccia compie un ampio tornante destrorso, troviamo sulla dx un cippo (m 1233, ore 0.20 - 2.25) con una frase poetica. In tale punto si dirama a sx in discesa nella radura, una traccia erbosa. Si tratta del sentiero 280A (ma non vi è alcuna segnalazione).

Dal cippo, veduta verso S. In primo piano il lungo crinale risalente da San Michele (m 375) alla Bocca della Fratta (m 659), alla Sella del Lavino (m 744) percorso in precedenza. A sx il Monte Lavino (m 916)

Dal cippo, veduta verso SO. In primo piano la traccia del sentiero 280A. A dx il solco della Valle di Sur ed il lungo crinale boscoso della Selva Alta (m 914). 

La carrareccia con un ultima rimonta, si avvicina alla linea del crinale, oltrepassa alcuni roccoli ed i resti di alcune postazioni militari risalenti alla Grande Guerra e raggiunge la località Le Merle (paline segnaletiche, m 1352, ore 0.20 - 2.45) dove troviamo l'intersezione con la mulattiera militare risalente da sx dal Passo Spino e diretta a dx al Monte Pizzocolo. Si segue la mulattiera (itinerario 287 ex 5) verso dx; il tracciato prosegue in direzione E quasi pianeggiante. Inizia poi a salire con percorso molto panoramico.
Salendo al Monte Pizzocolo: veduta verso S sulla Valle Poiano
Salendo al Monte Pizzocolo: veduta verso S sulla Valle Poiano
Salendo al Monte Pizzocolo: veduta verso E, da sx a dx il Monte Forametto (m 1239), il Passo del Buco del Tedesco (m 1219), il Monte Marmera (m 1398). Sullo sfondo il Monte Guglielmo (m 1948)

L'ultimo tratto di salita prima della vetta
Dopo un breve tratto attraverso il bosco lungo l'ombroso versante della Valle Archesane, il tracciato si riporta sull'aereo versante meridionale del Dosso delle Prade (m 1511). Oltrepassato un crocifisso (alla nostra sx), raggiunge la Malga Valle (m 1460, ex casamatta della Grande Guerra). La mulattiera prosegue ora quasi pianeggiante poco al di sotto della linea di cresta. Dopo un breve tratto in leggera discesa raggiunge il bivio (palina segnaletica, m 1480, ore 0.35 - 3.20) con il sentiero 211 ex 11 che scende a dx in direzione  San Urbano - Sanico. Si procede ora diritto lungo un largo e pietroso sentiero in salita che in breve raggiunge il piccolo Bivacco Due Aceri. Ancora poche decine di metri in salita e si tocca la vetta del Monte Pizzocolo m 1582 (ore 0.20 - 3.40). Lungo il prolungato ed aereo crinale della vetta si trovano una banderuola metallica, una croce e la Chiesetta dei Caduti di Tutte le Guerre. Grandioso panorama a 360°.
La vetta del Monte Pizzocolo
Dal Monte Pizzocolo: veduta verso NE. Da sx a dx, il Monte Denervo (m 1459), la Cima Comer (m 1280), le frazioni di Gargnano dell'entroterra lacustre (Sasso, Navazzo, Musaga). Sullo sfondo il Monte Baldo (m 2218) 
Dal Monte Pizzocolo: veduta verso N. In primo piano a sx il profondo solco della Valle di Campiglio sovrastata dal crinale del Monte Alberelli (m 1165).  A dx la Valle  Toscolano col la diga ed il Lago di Valvestino. In secondo piano i monti della Valvestino culminati con la Cima Tombea (m 1950). Sullo sfondo il gruppo Adamello - Presanella
Dal Monte Pizzocolo: veduta verso N.

Dal Monte Pizzocolo: veduta verso NE. Le frazioni di Gargnano: Navazzo, Sasso e Musaga

Dal Monte Pizzocolo: veduta verso S

Dal Monte Pizzocolo: veduta verso NO, il Cornone di Blumone (m 2843)
Dal Monte Pizzocolo: veduta verso NO, il Monte Adamello (m 3539)
Dal Monte Pizzocolo: veduta verso SO. In primo piano il crinale  Monte Coro (m 753) - Madonna della Neve di Gavardo (m 816) - Selvapiana (m 964). Sullo sfondo il Monte Maddalena (m 875)

Dal Monte Pizzocolo: panoramica verso N
Dal Monte Pizzocolo: panoramica verso S
La vetta del Pizzocolo 

La vetta del Pizzocolo 
Dal Monte Pizzocolo: veduta verso SE. Punta San Vigilio lungo la sponda veronese
Dal Monte Pizzocolo: veduta verso SE. L'entroterra della sponda veronese del lago. Sullo sfondo, tra la foschia si intravede Verona
Il Passo dello Spino
Dalla vetta del Monte Pizzocolo si intraprende la via del ritorno: per medesimo percorso, si ripercorre a ritroso in discesa il sentiero che ci conduce al bivio (palina segnaletica, m 1480, ore 0.15 - 3.55) con il sentiero 211 ex 11 che si distacca a sx. Si prosegue quindi diritto lungo la mulattiera (sentiero 287 ex 5) che dopo un breve tratto in salita prosegue pianeggiante superando Malga Valle per poi scendere alla località Le Merle (paline segnaletiche, m 1352, ore 0.30 - 4.25). Qui si imbocca la larga mulattiera militare che si distacca a dx (itinerario 287 ex 5) scendendo nel fitto bosco lungo l'ombroso versante della Valle Archesane. Con qualche tornante il percorso raggiunge il Passo dello Spino (paline segnaletiche, m 1165, ore 0.20 - 4.45). Il luogo, crocevia di numerosi sentieri, è sede di un osservatorio ornitologico regionale. Da qui, seguendo la carrareccia che si dirige pianeggiante in direzione O (itinerario 280 ex 8) è possibile raggiungere in pochi minuti di cammino il Rifugio Giorgio Pirlo.
Dal Passo dello Spino l'escursione prosegue in direzione Pirello - San Michele (itinerario 280 ex 8). Si imbocca una carrareccia che affianca un caseggiato lungo e stretto (alla nostra sx). La stradina si sviluppa nel fitto bosco con percorso a mezza costa. Dopo poche decine di metri si trascura il sentiero che si distacca a dx in discesa (palina segnaletica, itinerario 201 ex 1 per San Michele) e si continua lungo la carrareccia che alterna tratti pianeggianti ad altri in lieve salita. Il percorso inizia quindi a scendere, incrociando (palina segnaletica, m 1113, ore 0.20 - 5.05) il sentiero 280A discendente da sx.
Si continua diritto in discesa lungo la carrareccia, si oltrepassa una lapide funeraria ed una stradina proveniente da sx e si giunge ad un bivio identificabile da un cancello di legno a dx (bivio Rocol del Fraole, m 1075, ore 0.10 - 5.15).  A sx del cancello  una palina segnaletica indica a sx la direzione per San Urbano - Maderno lungo la carrareccia. Alla base della palina, su un sasso si nota una freccia sbiadita verso dx con il numero 8. Si supera il cancello (passaggio a dx riservato ai pedoni) e si segue un tratturo erboso in discesa lungo il crinale (segnavia su albero a dx). In poche decine di metri si raggiunge il Rocol del Fraole, un piccolo capolavoro di architettura verde in bella posizione panoramica sul basso Lago di Garda.

Il Rocol del Fraole
La Penisola di Sirmione vista dal Rocol del Fraole 
Punta San Vigilio vista dal Rocol del Fraole

Il Rocol del Fraole
Dal piccolo caseggiato del roccolo si segue un sentiero gradinato che scende verso dx  lungo il crinale e che poi si inoltra nel bosco (segnavia). Poco dopo (m 1000) il sentiero si innesta su un percorso pianeggiante. Seguendo le indicazioni della palina segnaletica presente, si svolta a sx (curva a gomito) in direzione San Michele.  Il sentiero  (segnavia) raggiunge in breve un casolare (m 915). Da qui si percorre in discesa un largo tracciato che conduce rapidamente ad un secondo casolare (alla nostra dx). L'itinerario piega a sx seguendo in ripida discesa un largo tratturo a tratti infossato che si innesta (segnavia) su una larga strada sterrata. Si segue quest'ultima a dx in discesa. Superato un tornante sinistrorso, la si abbandona imboccando a dx (palina segnaletica per San Michele - Gardone), un' ampia mulattiera ricoperta da uno spesso strato di fogliame che scende attraverso il fitto bosco fino a ricongiungersi (m 720) alla precedente, larga strada sterrata. Si segue quest'ultima in discesa a dx (segnavia). La strada compie alcuni tornanti, diviene a fondo cementato e dopo aver superato la località Fontanelle (m 672), continua a perdere quota fino ad inserirsi su una strada asfaltata. Qui troviamo il bivio (palina segnaletica, m 428, ore 0.55 - 6.20) con il sentiero 213 ex 13 che si distacca a sx per il Passo del Buelino.
Si segue ora la strada asfaltata in discesa a dx, raggiungendo in breve la località Colomber (trattoria, m 392, ore 0.05 - 6.25) dove troviamo il bivio (palina segnaletica) con l'itinerario 201 - 286 (ex 1) diretto a dx a Verghere - Passo Buco del Tedesco, Rifugio G. Pirlo. Si procede in discesa a sx lungo Via Val di Sur arrivando dopo qualche minuto di cammino a San Michele, dove si incrocia Via Panoramica. Procedendo diritto si giunge in una decina di metri al Ponte Ferdinando, punto di partenza ed arrivo dell'escursione (m 375, ore 0.05 - 6.30).

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