by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

lunedì 30 aprile 2018

Sentiero della Resistenza n. 10

Alla scoperta dei monti di Treviso Bresciano

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: San Liberale, località di Treviso Bresciano (km 63 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: primavera, autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1440 m
ACQUA SUL PERCORSO: assente da San Liberale al Passo del Santellone    
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 18 aprile 2018

 N.B.: I SENTIERI   461, 461 BIS, 469, 496 NON SONO SEGNATI
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    NOTE
Lungo itinerario adatto ad escursionisti ben allenati con un buon senso dell'orientamento. Per le quote basse ed i  lunghi tratti esposti al sole si sconsiglia la percorrenza nelle giornate più calde dei mesi estivi. 
Il Sentiero della Resistenza n. 10 ("Della Libertà e dei Caduti trevigiani") è un lungo percorso escursionistico  che si sviluppa sui rilievi a cavaliere tra Idro, Treviso Bresciano, Provaglio Valle Sabbia e la Val Degagna. Sebbene le quote raggiunte siano modeste, è un tracciato molto vario e articolato che attraversa anche zone impervie, isolate e di scarsa frequentazione. La segnaletica è di buon livello: tuttavia (specie nel tratto iniziale) vi sono punti in cui si deve prestare la massima attenzione per non perdere la giusta direzione. L'itinerario può essere intrapreso da diverse località (Vico, Trebbio, Passo del Cavallino della Fobbia, etc.). La presente escursione inizia dalla chiesetta di San Liberale m 761, situata nel comune di Treviso Bresciano. La si raggiunge risalendo la Valle Sabbia fino ad Idro. Da qui si lascia la ex strada statale del Caffaro svoltando a dx in direzione Capovalle (strada provinciale n. 58). Dopo aver attraversato le frazioni di Pieve Vecchia e Lemprato si imbocca a dx (segnale per Treviso Bresciano) la strada provinciale n. 111 che sale ripida con diversi tornanti fino ad una sella (località Roccoli) dove si incrocia la strada provinciale n. 56 Vestone - Treviso Bresciano (attualmente chiusa per frana). Al bivio si svolta a dx raggiungendo dopo un chilometro di salita il dosso sul quale si trova la chiesetta di San Liberale.
Lasciato l'automezzo in un piazzale in terra battuta adiacente al piccolo tempio, si imbocca sulla sx della strada provinciale una stradina sterrata (Via Dos De Mes). All'inizio della stradina vi è una palina segnaletica del sentiero CAI 465 var diretto a Bersaglio - Vestone. La carrareccia (segnavia bianco -rossi del sentiero 465 var, segnavia verde - bianco - rossi del Sentiero della Resistenza) procede in direzione S iniziando a scendere. Dopo un centinaio di metri vi è una biforcazione (nessuna segnaletica). Si tiene la sx, la carrareccia effettua una curva a gomito a sx per poi dirigersi verso dx. Dopo un breve tratto pianeggiante seguito da una leggera salita, si oltrepassa un roccolo (alla nostra dx, in alto) e si raggiunge un casolare. Qui la stradina termina in un piccolo spiazzo.
Veduta sulla Val Gorgone, sullo sfondo Vestone
Dallo spiazzo, facendo riferimento (foto) ai segnavia indicati su un ceppo, si imbocca una debole traccia che scende ripida tra la boscaglia (seguire con attenzione i segnavia) fino a incrociare dopo pochi minuti una carrareccia (m 652, ore 0.20). A dx, a circa 50 metri, vi è un casolare su un cocuzzolo erboso. Lasciato l'itinerario 465 var che procede lungo la carrareccia verso dx (nessuna palina segnaletica), si svolta lungo la carrareccia a sx (segnavia verde - bianco - rosso su albero) e la si segue in leggera salita per circa una trentina di metri.

In questo punto prestare la massima attenzione: bisogna abbandonare la carrareccia e imboccare sulla dx (segnaletica assente) una debole traccia che si inoltra nella boscaglia procedendo in forte e disagevole discesa (dopo la deviazione, i segnavia ritornano presenti e ben marcati).
Si raggiunge quindi il fondovalle della Val Gorgone. Il percorso divenuto ora pianeggiante, devia a sx costeggiando l'omonimo torrente e raggiungendo i ruderi di un antico mulino (m 512, ore 0.30 - 0.50). Si prosegue ora paralleli al torrente su una debole traccia.
 
   Oltrepassato un cancelletto di ferro, si devia a sx rimontando brevemente un ripido dosso erboso, raggiungendo un cascinale collocato in posizione sopraelevata rispetto al torrente. Dal cascinale si prosegue in direzione parallela al torrente attraversando una radura senza tracce. Oltrepassata una recinzione metallica (segnavia), si prosegue tra la boscaglia fino ad intercettare, dopo qualche decina di metri, una traccia di sentiero in leggera salita che si allontana un poco dal torrente (nessun segnavia in questo tratto). Si giunge quindi all'incrocio (palina segnaletica, m 545, ore 0.20 - 1.10) con una stradina a fondo cementato. Seguendola in salita a sx si percorre la variante del Sentiero della Resistenza diretta a Trebbio. Il percorso principale del Sentiero della Resistenza prosegue invece a dx. Dopo una breve discesa, la stadina cementata guada il Torrente Gorgone e si insinua nella secondaria Val di Bondo, tenendosi parallela ad un torrentello (alla nostra dx). La stradina, divenuta sterrata si biforca. Si tiene la sx (segnavia) e si sale un breve ripido tratto fino a raggiungere il punto in cui la carrareccia termina sulle rive del torrente. Ora per una decina di metri, l'itinerario si snoda all'interno del greto del torrente per poi riguadagnare la riva sulla sx (segnavia).
Si segue ora una traccia molto debole e stretta che si snoda parallela al torrente nel fitto bosco. Fare attenzione ai radi segnavia e trascurare qualsiasi segno di sentiero che porti ad attraversare il torrente. L'angusto percorso è caratterizzato da alcuni brevi tratti strapiombanti sul corso d'acqua da affrontare con circospezione.
Si raggiunge quindi l'intersezione (palina segnaletica, m 640, ore 0.35 - 1.45) con una strada sterrata. Svoltando a sx e seguendola  in salita si percorre un' altra variante per Trebbio. L'itinerario principale prosegue invece a dx lungo la strada sterrata che dopo un breve tratto pianeggiante (fienile sulla dx), inizia a salire ripida portandosi sulla parte dx del vallone, ragiungendo la Cascina Val Scura m 710. Poco prima della cascina si imbocca a sx (segnavia) un ripido sentiero che attraversa la vasta radura che circonda il casolare. Il sentiero, entrato nel bosco si fa ben marcato e sale ripido con qualche tornante fino a raggiungere un cocuzzolo (palina segnaletica). Qui il tracciato devia bruscamente a sx, segue brevemente il crinale e dopo un altro breve tratto in salita, si innesta su un sentiero pianeggiante (curva a gomito a sx) che aggira le pendici settentrionali del Monte Cul. Si perviene quindi al Passo del Cul (palina segnaletica, m 973, ore 0.55 - 2.40), valico di collegamento tra la Val Degagna e Treviso Bresciano. Il passo rappresenta il punto di intersezione di vari e marcati sentieri nessuno dei quali comunque (469, 496) risulta segnato.
Dal Passo del Cul: veduta verso SE sulla Val Degagna. Sullo sfondo da sx a dx, il Monte Zingla (m 1497), il Passo della Fobbiola (m 956), il Monte Spino (m 1504), il Monte forametto (m 1239), la parte meridionale del Lago di Garda

Salendo al Monte Besume: panorama alle nostre spalle con il Monte Gallo (m 1144). A dx sullo sfondo, il Monte Zingla (m 1497)

Dal Passo del Cul si abbandona il tracciato del Sentiero della Resistenza per raggiungere la panoramica vetta del Monte Besume (deviazione consigliata). Dal valico si procede a dx in direzione SO seguendo il marcato e ripido sentiero che risale la brulla dorsale. Tralasciando l'intersezione con una marcata traccia che procede a mezza costa, si continua a risalire il crinale toccando la sommità del Monte Cul (m 1050).
 
 Proseguendo lungo la panoramica cresta, segue un breve tratto in discesa e la successiva ripida salita fino alla Chiesetta Alpina del Partigiano del Monte Besume m 1115 (ore 0.20 - 3.00), punto di intersezione (nessuna segnaletica) con il Sentiero della Resistenza n. 2 risalente dal Passo del Gioiello. Dalla sommità, vasto panorama a 360°.
 
Dal Monte Besume: veduta in direzione NO. Da sx a dx Provaglio Valle Sabbia con le sue frazioni, la dorsale Monte Colmo (m 1002) - Monte Castello (m 1070) - Coste di Arveaco - Monte Besume, la frazione Trebbio di Treviso Bresciano
Dal Monte Besume: veduta in direzione SO. Provaglio Valle Sabbia e le sue frazioni. Sullo sfondo da sx a dx, la dorsale Monte Tre Cornelli (m 877) - Monte Olivo (m 934) - Monte Ucia (m 1169), la Conca di Odolo, il Monte Doppo (m1216), il Monte Prealba (m 1270)
Dal Monte Besume: veduta in direzione SO


Dal Monte Besume: veduta in direzione S. La parte meridionale del Lago di Garda con la penisola di Manerba, Desenzano, la penisola di Sirmione
Dal Monte Besume: Arveaco (m817), frazione di Provaglio Valle sabbia. Sullo sfondo al centro, il Monte Guglielmo (m 1948)
Dal Monte Besume: Trebbio (m 681), frazione di Treviso Bresciano. Dietro l'abitato il piccolo rilievo del Monte Curma (m 882).  In secondo piano la rocciosa Cima Meghè (m 1801). sullo sfondo da sx a dx, il Monte Colombine (m 2214) ed il Cornone di Blumone (m2843)

Il tratto che aggira il Monte Gallo
Dal Monte Besume si percorre a ritroso la dorsale ritornando al Passo del Cul m 973 (ore 0.15 - 3.15). Si riprende ora il Sentiero della Resistenza:  il tracciato procede (segnavia) in direzione NE lungo un largo sentiero a mezza costa che dopo una breve salita per superare una sporgenza del versante, perde  leggermente quota. Superato sulla sx un vascone di raccolta dell'acqua piovana, il percorso scende  giungendo al bivio con il sentiero (nessuna segnaletica) che cala a dx il direzione di Carvanno di Vobarno (m 1045, ore 0.10 - 3.25). Al bivio si procede diritto (segnavia)  lungo un percorso a mezza costa che con lievi saliscendi aggira il dirupato versante orientale del Monte Gallo. La traccia, divenuta molto stretta,  presenta vari tratti esposti che tagliano i rocciosi valloni che precipitano verso la Val Degagna. Procedere con attenzione ed andatura moderata.
 Procedendo dal Passo del Cul verso il Passo del Santellone: panoramica su Treviso Bresciano
Si oltrepassa il bivio (palina segnaletica semi distrutta) con un ripido sentierino che sale a sx in direzione della vetta del Monte Gallo. La debole traccia, sempre con lievi saliscendi, si snoda in direzione N  lungo il crinale che separa Treviso Bresciano (a sx) dalla Val Degagna (a dx).
Superata una selletta con una piccola vasca per la raccolta dell'acqua piovana, il percorso si porta brevemente sul versante occidentale aggirando la Cima Giavarina (m 978) e raggiungendo la dirupata e selvaggia zona dei calanchi. La debole traccia passa a margine di un precipizio (attenzione), rimonta brevemente a dx un erto pendio erboso e riportandosi sul versante orientale, perde quota (m 895).
 La zona dei calanchi alle nostre spalle
Si percorre ora a mezza costa il ripido e franoso pendio (attenzione). La debole traccia successivamente sale  fino a riguadagnare la linea del crinale, si porta brevemente sul versante occidentale (Monte Puttola, m 975), per poi ritornare sul fianco della Val Degagna.

Dalla zona dei calanchi: veduta sulla Val Degagna. In primo piano la Valle dei Baitoni. Al centro il minuscolo abitato di Eno, frazione di Vobarno (m 603). Sullo sfondo da sx a dx, la Cima Moltrino (m 1392), il Monte Zingla (m 1497), il Monte spino (m 1504)
Eno di Vobarno
Si procede ora in moderata discesa lungo un marcato sentiero che diviene poi carrareccia. Si raggiunge quindi il Passo del Santellone m 875 (ore 1.20 - 4.45). Si interseca la strada comunale asfaltata che collega Treviso Bresciano alla Val Degagna. La si percorre per poche decine di metri in direzione N per poi deviare a dx (palina segnaletica, direzione Roane - Cavallino) lungo un marcato sentiero in salita. Procedendo invece lungo la strada asfaltata si segue la variante diretta a Carpeneè - Cocca - Vico - Trebbio. 
Frecce segnaletiche del Sentiero della Resistenza
Il percorso supera una radura con un appostamento da caccia e successivamente entra nel bosco seguendo una carrareccia a mezza costa. Giunti presso il casotto in cemento di un acquedotto si devia a dx (attenzione ai segnavia) lungo una sconnessa traccia che aggira la rete di cinta della struttura (possibilità di rifornimento idrico). Si prosegue quindi in piano a mezza costa lungo un sentiero inselvatichito che si fa largo  tra la fitta boscaglia (quota m 960 circa) che poi scende fino ad intersecare la strada comunale asfaltata  Vobarno - Eno - Passo del Cavallino della Fobbia (palina segnaletica, m 915, ore 0.30 - 5.15). Con una breve deviazione verso dx di poche decine di metri lungo la strada in discesa, è possibile giungere alla chiesetta della Madonna delle Roane. Si segue ora la strada che procede a mezza costa in salita offrendo alcuni scorci panoramici sull'intera Val Degagna. Si raggiunge il bivio (fontana e palina segnaletica, m 975, ore 0.10 - 5.25) con un sentiero che diparte ripido a sx (variante per Ruffo - Perlonc - Cavacca -Vico). 
Passo del Cavallino della Fobbia: originale palina segnaletica dell'Alta Via dei Forti
Si prosegue ancora in salita lungo la strada asfaltata raggiungendo il Passo del Cavallino della Fobbia m 1091 (ore 0.20 - 5.45), crocevia di strade dirette a Treviso Bresciano, Capovalle, Cocca Veglie e di vari itinerari escursionistici. Al valico (bar - trattoria) si interseca l'itinerario (palina segnaletica, bacheca illustrativa) dell'Alta Via dei Forti, contraddistinto da segnavia blu - nero - blu. I percorsi dell'Alta Via dei Forti e del Sentiero della Resistenza saranno in comune da qui per quasi tutto il resto dell'escursione.
La Malga Fobbia. Sullo sfondo il Monte Manos (m 1517)
Dal Passo del Cavallino della Fobbia (palina segnaletica, seguire direzione Ancisa - Carpeneè - Cocca - Vico - Trebbio) si svolta a sx lungo la strada asfaltata che procede in moderata salita (segnavia blu -nero - blu dell'Alta Via dei Forti, segnavia verde - bianco - rossi del Sentiero della Resistenza). Dopo pochi minuti di cammino la si abbandona per scendere a dx (palina segnaletica)  lungo un sentiero nel bosco. In breve il sentiero diviene una labile traccia che attraversa la vasta radura della Malga Fobbia (alla nostra dx in basso). Il tracciato si innesta su una carrareccia che procede a mezza costa nel bosco con qualche lieve saliscendi. Facendo riferimento ai ben marcati segnavia si superano alcune biforcazioni e si rasentano diversi casolari. In località Carampello troviamo il bivio (palina segnaletica, m 1037, ore 0.30 - 6.15) con una carrareccia in salita che diparte a sx, che rappresenta la variante diretta a Cavacca - Perlonc - Ruffo. Si prosegue diritto e si giunge in breve al bivio che conduce al Monte Croce di Perlè (m 1045, ore 0.05 - 6.20, segnavia CAI 451,  indicazioni per "Monte Croce di Perlè, Sentiero delle Cascate, Crone di Idro"). Lasciato momentaneamente il Sentiero della Resistenza - Alta Via dei Forti, si svolta a  dx lungo una carrareccia  che termina poco dopo davanti ad un roccolo. Si prosegue a sx (segnavia sbiaditi) lungo un sentiero in discesa che costeggia la recinzione del roccolo.
 
 Attenzione: oltrepassata di poco la recinzione il sentiero scende lungo un crinale nel bosco. Poco dopo bisogna svoltare a dx (la deviazione non è segnalata adeguatamente) e imboccare uno stretto sentierino quasi pianeggiante a mezza costa.
 
Dopo un centinaio di metri, presso un piccolo slargo alla base del vicinissimo Monte Croce di Perlè troviamo il punto di incrocio (paline segnaletiche, m 968, ore 0.10 - 6.30) dei sentieri che scendono a Crone e Vantone e di quello che sale alla vicina vetta del Monte Croce di Perlè. Si segue quest'ultimo raggiungendo dopo breve e ripida salita la vetta del Monte Croce di Perlè m 1031 (ore 0.10 - 6.40). Vasto panorama che spazia su tutto il Lago d'Idro, i monti della Valle Sabbia e della Valle del Caffaro.
Dal Monte Croce di Perlè: veduta sulla parte meridionale del Lago d'Idro con gli abitati di Pieve Vecchia e Crone
Dal Monte Croce di Perlè: veduta sulla parte settentrionale del Lago d'Idro 
Dal Monte Croce di Perlè: veduta dell'intero lago. Da sx a dx il Dosso Sassello (m 1006) ed il Monte Paghere (m1125) con la sottostante località Tre Capitelli, il Monte Censo (m 1012) con la sottostante Rocca d'Anfo. Sullo sfondo la Corna Zeno (m 1619) e la Cima Meghè (m 1801)
Dal Monte Croce di Perlè: scorcio della località Cavacca
Dal Monte Croce di Perlè si percorre a ritroso il tracciato che scende al bivio (palina segnaletica, m 968, ore 0.05 - 6.45) con i sentieri 451 - 452 e che risale poi all'incrocio con il Sentiero della Resistenza - Alta Via dei Forti (palina segnaletica, m 1045, ore 0.10 - 6.55). Si svolta a dx proseguendo su una carrareccia quasi pianeggiante.
Con percorso a mezza costa la carrareccia attraversa la vasta radura del Fienile Ardec (m 1019) raggiungendo poi la località Malga Ancisa (m 1048, ore 0.20 - 7.15). Qui si abbandona la carrareccia (che prosegue diritto come variante in direzione Rondaione - Vico) e si devia a dx (palina segnaletica "Via normale, direzione Carpeneè - Cocca - Vico - Trebbio") lungo un sentierino delimitato a dx dalla staccionata di Malga Ancisa ed a sx dalla rete di confine di una proprietà privata.
Il sentierino segue (alla nostra sx) la rete di confine per poi immettersi su una carrareccia che piega verso dx in discesa oltrepassando sulla sx i ruderi in pietra di un fienile (attenzione ai segnavia blu - nero - blu). Si giunge quindi di fronte ad un cancello oltre il quale vi è un casolare su un cocuzzolo. 
Si oltrepassa il cancello e si devia a dx aggirando il casolare lungo una stradina sterrata che procede in discesa. Notare che il questo tratto manca del tutto la segnaletica. Solo dopo qualche centinaio di metri ritroveremo i segnavia. Proseguendo in discesa lungo la stradina si raggiunge il bivio (palina segnaletica, m 950, ore 0.20 - 7.35) con una carrareccia che prosegue diritto in discesa. Seguendola, si percorre la variante verso Rondaione - Vico. Il percorso principale piega invece a dx con curva a gomito, procedendo ancora lungo una carrareccia in costante discesa. 

Dopo un tornante sinistrorso la stradina supera sulla dx i rustici Fienili Carpeneè. 
 
  Compiuto un tornante destrorso (casolare) raggiunge un cancello presso presso il quale la si abbandona proseguendo diritto (nessuna segnaletica) lungo un tratturo erboso che aggira un' abitazione situata in basso a sx. Dopo poche decine di metri il percorso si riallaccia alla stradina sterrata che prosegue la discesa nel bosco con un altro tornante sinistrorso. Si interseca quindi su un tornante (palina segnaletica) una strada sterrata più marcata che procede ora a mezza costa con qualche lieve saliscendi tagliando il versante settentrionale del Monte Bastia (m 926). A dx, nei rari punti in cui la fitta vegetazione lo consente, si apre qualche scorcio sulla Valle Grande e l'abitato di Idro. Oltrepassata una fontana, la stradina (percorso un po' monotono) raggiunge una piccola radura con una calchera ristrutturata e area picnic(a dx). Poco dopo si giunge a La Cocca m 751 (ore 0.45 - 8.20, croce), valico dal quale dipartono a sx, a pochi metri l'una dall'altra (paline segnaletiche), due varianti rispettivamente per Vico e per Trebbio.
La Chiesa di San Martino di Trebbio vista da La Cocca
Seguendo le indicazioni per Valledrane si imbocca a dx un sentiero che procede in discesa a mezza costa lungo il dirupato versante settentrionale del Monte Curma (m 882).
Si supera un breve tratto franoso (funi metalliche di supporto, parapetti di legno) e si procede in moderata discesa attraverso il fitto bosco. Dove la vegetazione lo consente, sulla dx si presentano belle vedute su Idro e l'omonimo lago.
Il sentiero dopo aver oltrepassato un casolare sulla dx, si innesta su una strada sterrata. La si segue verso sx procedendo per un breve tratto in salita fino ad incrociare il tornante di una stradina asfaltata.  Si segue quest'ultima in discesa per poche decine di metri giungendo alla località Roccoli m 707 (ore 0.25 - 8.45), punto di intersezione tra la strada provinciale n. 56 Vestone - Treviso Bresciano e la strada provinciale n. 111 risalente da Idro. Si svolta a dx (Via Vestone, segnale stradale in direzione "Valledrane") lungo la strada provinciale che procede in salita sottopassando una passerella pedonale raggiungendo dopo pochi minuti un bivio (m 720, ore 0.05 - 8.50) da cui si dirama a dx una stradina asfaltata (Via Sesa, santella e palina segnaletica per Valledrane - Idro). Si segue la stradina (segnavia verde - bianco - rossi del Sentiero della Resistenza, segnavia bianco - rossi del sentiero CAI 453) che procede pianeggiante per poi salire dopo avere lasciato a dx la diramazione per Via Remort. Dopo pochi minuti di cammino si perviene ad una nuova biforcazione (palina segnaletica, m 735, ore 0.05 - 8.55) dove si tiene la sx (freccia per Valledrane).Si percorre ora una carrareccia che diviene poi un largo sentiero che sale a mezza costa nel bosco (segnavia blu - nero - blu, verde - bianco - rossi, bianco - rossi).

Ad un ennesimo bivio (m 760, ore 0.15 - 9.10) si svolta a sx in salita giungendo poco dopo sul dorso del monticello sul quale si erige il Forte di Valledrane (m 813, ore 0.10 - 9.20), opera in rovina risalente al primo conflitto mondiale, progettata per controllare l'accesso al Lago d'Idro e alla Valle Sabbia da sud.
Lo spettrale interno del Forte di Valledrane
Da San Liberale, scorcio su Trebbio
Dal forte, seguendo i molteplici segnavia del Sentiero della Resistenza, dell'Alta Via dei Forti e del sentiero 464 (i tre itinerari hanno un comune percorso), si segue in discesa in direzione S una carrareccia erbosa che dopo poche decine di metri si innesta su una strada asfaltata. Si segue quest'ultima in discesa oltrepassando gli ex sanatori e raggiungendo in breve l'incrocio con la strada provinciale n. 56 presso cui ci ritroviamo davanti alla chiesetta di San Liberale m761 (ore 0.10 - 9.30), punto di chiusura dell'anello escursionistico del Sentiero della Resistenza n. 10.


giovedì 12 aprile 2018

Il sentiero delle creste del Resegone

Uno tra i più panoramici e suggestivi itinerari delle Prealpi Lombarde

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: Brumano, BG (km 84 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: primavera, fine estate, inizio autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1340 m
ACQUA SUL PERCORSO: solo alla Sorgente Forbesette ed al Rifugio Azzoni  
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 25 aprile 2016
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NOTE
Itinerario adatto ad escursionisti allenati e dal passo sicuro. Per le quote relativamente basse, i  lunghi tratti esposti al sole e la scarsità di punti di approvvigionamento idrico, si sconsiglia la percorrenza nelle giornate più calde dei mesi estivi. Da evitare in caso di maltempo il tratto Passo del Giuff - La Passata.
Brumano m 920, punto di inizio dell'escursione si raggiunge da Brescia percorrendo l'autostrada A4 fino a Bergamo. Si prosegue lungo la tangenziale del capoluogo orobico in direzione di Lecco, uscendo poi allo svincolo indicante la Val Brembana. Si percorre la ss 470 dir fino al Almè. Da qui si seguono le indicazioni per la Valle Imagna. Si risale la valle lungo la strada provinciale 14 fino a Selino Basso (frazione di San Omobono Terme). Da qui si imbocca a dx la sp 20 che sale a Brumano. Superato l'abitato di Rota di Imagna con le sue varie frazioni si raggiunge il centro di Brumano  lungo il Viale B. Cappelletti. Proseguendo in uscita dal piccolo centro abitato troviamo a dx un piccolo cimitero ed un parcheggio presso cui lasciare l'automezzo. Tralasciando le indicazioni del sentiero CAI 576 (palina segnaletica a sx) ci si incammina diritto lungo la strada asfaltata (Via Morella, a dx vi è un cartello indicante "strada non collaudata"). Raggiunto il bivio con  Via del Faggio (stradina asfaltata che sale a sx) si continua diritto lungo Via Monte Piacca. La strada sale ora attraverso il bosco con percorso a mezza costa. Dopo circa 400 metri si devia a sx (palina segnaletica, m 950, ore 0.05) lungo il sentiero 577.
  Superata una breve scalinata iniziale, il sentiero sale ripido con vari tornanti attraverso il fitto bosco. Superata la fascia boschiva, il panorama si apre sul ridente e pittoresco abitato di Brumano e sulla Valle Imagna.

Dalla Località Pallio: veduta verso O con in Resegone (m 1875) e la lunga dorsale che verrà percorsa nel corso dell'escursione 
Si raggiunge quindi la località Pallio m 1205 (ore 0.45 - 0.50) contornata da vari, rustici casolari, dove da dx si incrocia una strada sterrata (sentiero 578).  Oltrepassata la stradina, il sentiero prosegue in salita lungo una dorsale erbosa. Dopo poche decine di metri si lascia a sx la prosecuzione del sentiero 578. Si continua in salita lungo la prativa e panoramica dorsale giungendo al Passo del Palio m 1363 (ore 0.20 - 1.10), punto di congiunzione tra la Valle Imagna a S e  la Val Taleggio a N.
Seguendo le indicazioni delle paline segnaletiche, si prosegue ora in direzione O (sentiero 571, verso Bocchetta di Pallio) lungo il morbido ed erboso crinale superando con due brevi salite e successive brevi discese due panoramici cocuzzoli. In alternativa, si può percorrere sulla dx un sentiero a mezza costa (versante della Val Taleggio) che con andatura quasi pianeggiante evita le asperità.
Procedendo dal Passo di Palio alla Bocchetta di Pallio: panorama in direzione S verso la Valle Imagna
Procedendo dal Passo del Palio alla Bocchetta di Pallio: panorama in direzione N. sullo sfondo, da sx a dx, la Grigna Meridionale (m 2184) e la Grigna Settentrionale (m 2409). In basso il minuscolo abitato di Morterone (m1035): Con 34 abitanti, è il secondo più piccolo comune d'Italia per popolazione.
Morterone
Alla Bocchetta di Pallio m 1390 (ore 0.25 - 1.40) si lascia sulla sx (palina segnaletica) il sentiero 571 che segue il percorso diretto verso la vetta del Resegone. Tenendo la dx la nostra escursione prosegue (palina segnaletica) sul sentiero contrassegnato dai segnavia bianco - rossi  DOL (Dorsale Orobie Lecchesi) e AR (Anello del Resegone). Il tracciato sostanzialmente pianeggiante prosegue a mezza costa nel bosco lungo il versante settentrionale. Si perviene quindi alla Sorgente Forbesette m 1382 (ore 0.20 - 2.00), punto di incrocio (paline segnaletiche) di vari sentieri e unico punto di rifornimento idrico fino al Rifugio Azzoni. Si segue ora (palina segnaletica) il percorso a mezza costa diretto al Passo del Giuff (segnavia bianco - rossi Anello del Resegone, segnavia giallo - bianco - rossi sentiero 7A). Il sentiero sale tra varie roccette nel bosco arrivando al Passo del Giuff m 1520 (ore 0.25 - 2.25), apice settentrionale del percorso delle creste del Resegone. Si svolta a sx seguendo le indicazioni (palina segnaletica rustica) del sentiero 582.
  Il sentiero (ben segnato) si inerpica subito seguendo il filo di cresta. A circa quota m 1600 esce dalla fascia boschiva offrendo vasti panorami in ogni direzione. Si raggiunge la prima di una lunga serie di vette che caratterizzano tutta la frastagliata dorsale del Resegone, il Pizzo Morterone (m1757).
 
Salendo la cresta: da dx a sx, il Pizzo Morterone (m 1757), il Pizzo dei Galli, il Pan di Zucchero (m1754)
 Dal Pizzo Morterone: panorama verso N con il Monte Due Mani (m 1656). Alla base del monte l'ardita e tortuosa strada che collega Morterone al resto del mondo.
 Dal Pizzo Morterone: panorama verso N con il Monte Due Mani (m 1656). Sullo sfondo le  Grigne
Dal Pizzo Morterone: Panorama verso E con la Bocchetta di Pallio ed il Passo di Palio
Aggirando il Pan di zucchero: da dx a sx, veduta sulla Cima Pozzi (m 1810), sulla Punta Stoppani (m 1849), sul Resegone di Lecco (m 1875)
Dopo il Pizzo Morterone, il tracciato perde un poco di quota, supera il Pizzo dei Galli e aggira con percorso a mezza costa sulla sx il Pan di Zucchero. Il sentiero si riporta quindi sul frastagliato filo di cresta offrendo uno spettaccolare panorama tra balze e pinnacoli rocciosi. Si raggiunge quindi, affrontando qualche ripido tratto con l'aiuto delle mani, Cima Pozzi m 1810 (ore 1.15 - 3.40).
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Procedendo verso Cima Pozzi: veduta verso SO con la città di Lecco ed il Lago di Garlate. Sullo sfondo il Monte Barro (m 922) ed i laghi di Annone e di Pusiano


Procedendo verso Cima Pozzi: veduta verso SO. Il Lago di Lecco con i Corni di Canzo (m 1373) ed il Monte Moregallo (m 1276)
Procedendo verso Cima Pozzi: veduta verso SO. Picnic collettivo ai sottostanti Piani d'Erna
Procedendo verso Cima Pozzi: veduta verso SE, sullo sfondo il Monte Maddalena (m 875)
Procedendo verso Cima Pozzi: veduta verso E, il Monte Guglielmo (m 1948)
Il Lago di Garlate
Da sx a dx: il Lago di Garlate, il Monte Barro, il Lago di Annone, il Lago di Pusiano
Le Grigne
Il Fiume Adda a valle di Lecco
Panoramica da Cima Pozzi: da sx a dx, il Lago di Garlate, Lecco, il Lago di Lecco, la cresta Pizzo Morterone, Pizzo dei Galli, Pan di Zucchero fin qui seguita. Sullo sfondo le Grigne ed i monti della Valsassina

 Da Cima Pozzi si affronta un ripido ed impegnativo tratto in discesa che si sviluppa tra balze e canalini rocciosi (cautela). Quasi al termine della discesa si trova la sella del Canalone di Bobbio (m 1767). In prossimità della sella, diparte sulla dx (segnavia giallo - bianco - rosso) il sentiero 10 "Ferrata Carlo Villa" che scende quasi verticale verso i Piani d'Erna.

Scendendo da Cima Pozzi, veduta verso il Resegone
Si continua in direzione S: ora il sentiero prosegue a mezza costa sul lato orientale del crinale (attenzione a qualche passaggio esposto). Passa a poca distanza (senza tuttavia toccarne le cime) de Il Dente (m 1810), Punta Manzoni (m 1801), Punta Stoppani (m 1849). Ognuna delle vette è raggiungibile deviando a dx su delle ripide e marcate tracce. Dopo aver aggirato Punta Stoppani il tracciato perde quota portandosi alla sella del Canalone Comera (m1790). Ora il sentiero riprende a risalire a mezza costa (seguire sempre i segnavia bianco - rossi) giungendo al Rifugio Azzoni (m 1850). Da qui piegando a dx, si raggiunge in poche decine di metri lungo la cresta, la vetta del Resegone di Lecco  (o Punta Cermenati, m 1875, ore 0.50 - 4.30).


In prossimità della vetta del Resegone: veduta verso N con la Punta Stoppani (m 1849)
In prossimità della vetta del Resegone: veduta verso SO con la Valle dell'Adda e la Brianza
In prossimità della vetta del Resegone: la Valle della Gallavessa con l'abitato di Erve (m 568)
Dalla vetta del Resegone: veduta verso S con il Rifugio Azzoni e la cresta Torre di Valnegra (m 1852) - Pizzo Daina (m 1864) - Pizzo Brumano (m 1851)
Dalla vetta del Resegone: panoramica verso SO
Dalla vetta del Resegone: veduta verso E, il Monte Baldo (m 2218, sullo sfondo, a sx) ed il Monte Guglielmo (m 1948)
Toilette (senza acqua) nei pressi del Rifugio Azzoni
Scendendo verso La Passata: veduta verso S con il crinale che separa la Valle Imagna (a sx) dalla Valle dell'Adda (a dx)
Dal Rifugio Azzoni, punto di intersezione (paline segnaletiche) di una fittissima rete di percorsi (alcuni sono vie ferrate) si imbocca il sentiero che prosegue lungo la cresta in direzione S. Si perde bruscamente quota lungo una breve discesa. Dopo avere lasciato a sx (palina segnaletica) il marcato percorso che scende direttamente a Brumano, si continua diritto lungo il sentiero 571 in direzione La Passata. Il tracciato con percorso a mezza costa un poco esposto, aggira sul versante orientale (verso la Valle Imagna) la Torre di Valnegra (m 1852). Con alcuni tortuosi  e ripidi saliscendi tra canalini rocciosi, si oltrepassa (alla nostra dx) il Pizzo Daina (m 1864), si scende fino a quota 1790 per poi riguadagnare, con una ripida rimonta, il crinale in prossimità del Pizzo Brumano (m 1851).

Scendendo verso La Passata: veduta verso SE, la Valle Imagna
Il tracciato tenendosi sulla aerea cresta ora fattasi più larga, scende ripido fino a raggiungere l'incrocio (palina segnaletica, m 1625, ore 0.50 - 5.20) con il sentiero 589 (scende a sx in direzione di Brumano) ed il sentiero 11A (scende a dx in direzione del Rifugio Alpinisti Monzesi).
Scendendo verso La Passata: veduta verso S
Scendendo verso La Passata: veduta verso O, i laghi della Brianza
La miriade di piccoli paesi cosparsi lungo la Valle Imagna

Il sentiero 571 nel tratto che aggira I Solitari
Dall'incrocio con i sentieri 590 - 11A l'escursione prosegue ancora in direzione S lungo il sentiero 571. Il percorso ora si sviluppa a mezza costa quasi pianeggiante lungo il ripido e dirupato pendio orientale (cautela). Si aggira così una vetta rocciosa denominata I Solitari (m 1667) e si raggiunge una selletta dove troviamo il bivio (m 1608, ore 0.15 - 5.35) con il sentiero 589 che scende ripido a sx in direzione di Brumano. 

Scendendo verso La Passata: veduta verso O, una vista d'insieme della città di Lecco, il Lago di Garlate (a sx), il Lago di Lecco (a dx). Sullo sfondo i laghi di Annone e Pusiano e l'alta pianura brianzola
Uno scorcio della località La Passata
Si continua ancora in direzione S lungo il crinale: con una ripida e breve salita si guadagnano la Cima Piazzo (m 1640) e la Cima Quarenghi (m 1659). Dopo di esse il sentiero, ripido, sconnesso e disagevole, perde velocemente quota. A circa 1400 metri di altitudine si entra nella fascia boschiva. Il percorso si snoda lento e tortuoso tra roccette ed arbusti fino a giungere alla località La Passata m 1244 (ore 0.45 - 6.20). Si tratta di un insellatura, punto di intersezione di numerosi sentieri, che unisce la Valle della Gallavessa con la Valle Imagna.
Antico cippo confinale alla località La Passata: qui passava la frontiera tra il Ducato di Milano e la Repubblica Veneta
Dalla Passata si procede a sx  (palina segnaletica) in direzione di Brumano lungo il sentiero 575 - DOL - AR. Dopo pochi minuti di cammino in discesa nel bosco si raggiunge un bivio (palina segnaletica, m 1170, ore 0.05 - 6.25) presso il quale si lascia l'itinerario 575 che scende a dx verso Valsecca per proseguire diritto lungo il sentiero 586 - DOL - AR. Il percorso si snoda quasi pianeggiante a mezza costa fino a toccare il Passo della Porta m 1123 (ore 0.15 - 6.40). Lasciato (palina segnaletica) il sentiero 586 che scende a dx verso Rota d'Imagna, di prosegue a sx lungo l'itinerario 576 - DOL - AR. Il percorso si snoda ora a mezza costa e quasi pianeggiante in direzione N.  Pochi minuti dopo troviamo un bivio (nessuna palina segnaletica, m 1090, ore 0.10 - 6.50) dove si lascia il sentiero DOL - AR che prosegue a sx in salita continuando a dx  lungo il pianeggiante tracciato del 576.

Si giunge quindi ad incrociare una stradina asfaltata (m 1080, ore 0.05 - 6.55, punto di intersezione con l'itinerario 589). Tenendo la dx, si segue la strada in discesa tra vasti prati e rustici casolari. In alternativa alla strada, è possibile giungere all'ormai vicino abitato di Brumano attraverso un sentiero (continuazione dell' itinerario 576) che si distacca a dx dalla strada un centinaio di metri dopo il sopracitato incrocio. Proseguendo lungo la strada si incrocia dopo pochi minuti il sentiero 587 discendente da sx dal Rifugio Resegone (m 1015, ore 0.05 - 7.00).
La strada scende con diversi tornanti (abitato di Brumano alla nostra dx) fino ad intersecare (incrocio Via del Faggio - Via Monte Piacca) la via che seguita verso dx, conduce in poche decine di metri al parcheggio presso il cimitero di Brumano (m 920, ore 0.10 - 7.10), punto di inizio dell'escursione.