by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

martedì 30 ottobre 2018

Tra Gussago, Polaveno, Monticelli Brusati e Rodengo Saiano

Roccoli, cascinali, vigne e castagneti

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO:  Gussago, Piazza Vittorio Veneto (km 9 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: inverno, autunno, primavera
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1375 m
ACQUA SUL PERCORSO: assente da Gussago a Vesalla
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 14 ottobre 2018

N.B.: LA SEGNALETICA DEL SENTIERO 3V NEL TRATTO TRA SAN GIOVANNI DI POLAVENO E PIANELLO E' SPORADICA E CARENTE.
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 NOTE
Lungo itinerario  per escursionisti allenati  e con buon senso dell'orientamento. Per le basse quote e la scarsità di punti di approvvigionamento idrico, si sconsiglia la percorrenza nei mesi estivi.
Giunti a Gussago m 179, si lascia l'automezzo nella centrale Piazza Vittorio Veneto, sede del municipio e della Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta. In alternativa, è possibile posteggiare nel vicino grande parcheggio situato ad E della piazza. Ci si incammina in direzione E attraversando il parcheggio citato, raggiungendone l'uscita lungo una breve viuzza interna sbarrata  da due traverse di metallo fisse sulle quali si nota un segnavia bianco rosso (si tratta del Sentiero Franciacorta - SF -). Superate le traverse, si svolta a dx lungo il marciapiede di Via IV Novembre, raggiungendo dopo 50 metri un incrocio semaforico. All'intersezione si attraversa a sx imboccando (segnavia su cabina elettrica) la stretta Via Casaglio che scavalcato un piccolo torrente, procede in direzione E.
Trascurata la diramazione di Via Larga che si distacca a sx (santella, indicazioni stradali per il Santuario della Stella), si continua diritto oltrepassando anche l'incrocio con Via Solda a dx. Dopo pochi metri da quest'ultimo incrocio si svolta a sx (palina segnaletica del Sentiero Franciacorta, indicazioni per San Rocco - Santuario della Stella) lungo Via San Rocco.
Luci mattutine salendo al Santuario della Stella 
La via (corredata da alcune artistiche stazioni della Via Crucis) piega poco dopo a dx ed inizia a salire con fondo cementato.
Si raggiunge in pochi minuti la Chiesa di San Rocco (m 205).
Proseguendo la salita (segnavia bianco - rossi del Sentiero Franciacorta), il viottolo a fondo cementato, affiancato su entrambi i lati da vasti vigneti, si fa' più ripido. Il panorama si apre sui sottostanti abitati di Cellatica e Gussago, che a causa della straripante cementificazione degli ultimi decenni, hanno perso qualsiasi connotato di centri agricoli collinari e sono soltanto grigi ed anonimi sobborghi inglobati nella periferia di Brescia.
Oltrepassata la Cantina Gatta, la stradina diviene un sassoso viottolo che in breve raggiunge un tornante della strada comunale asfaltata che sale dal Passo della Forcella. Sulla dx vi è una freccia segnaletica del Sentiero Franciacorta. Si segue la strada asfaltata a dx in ripida salita per circa 150 metri; si devia quindi a dx lungo la scalinata (palina segnaletica) che ci porta al sagrato del sovrastante Santuario della Madonna della Stella m 396 (ore 0.50), punto di intersezione di vari itinerari e belvedere (si fa per dire) sui paesi della periferia nord occidentale di Brescia.
Dal santuario (palina segnaletica del Sentiero 3V) si ridiscende la scalinata e si ripercorre a ritroso in discesa la strada asfaltata. Al tornante si continua a seguire in ripida discesa la strada verso dx in direzione del Passo della Forcella (segnavia bianco - azzurri del Sentiero 3V, segnavia bianco - gialli del sentiero "E" del Comune  di Concesio). Giunti al Passo della Forcella m 309 (ore 0.10 - 1.00), si imbocca a sx una strada asfaltata in ripida discesa (curva a gomito, Via Forcella). La si percorre per circa 150 m. Pochi metri dopo un tornante destrorso, si abbandona la strada per imboccare a dx (segnavia bianco azzurro sul guard rail) un marcato sentiero che sale brevemente attraverso il bosco. Il sentiero diviene pianeggiante per poi innestarsi sul tornante di una stretta strada asfaltata risalente da sx. Seguendo i segnavia bianco - azzurri, si segue la strada (Via dei Camaldoli) in ripida salita attraverso la rada boscaglia. A dx si presenta un' ampia veduta di Gussago, Cellatica e del territorio urbanizzato circostante.
Uno scorcio del centro di Gussago. Sullo sfondo il Colle Barbisone (m 265), sede dell'ex  convento della Santissima
La strada, dopo un lungo traversone, compie un tornante destrorso seguito a buona distanza da un secondo tornante sinistrorso. Giunti ad un terzo tornante destrorso si abbandona la strada asfaltata proseguendo diritto in salita (m 455, grande cancello metallico aperto) lungo una sconnessa carrareccia. La stradina sterrata piega poi a dx seguendo a pochi metri di distanza il muraglione ricoperto dalla vegetazione che delimita l'estesa proprietà privata dell'ex convento dei Camaldoli (del quale purtroppo non si può scorgere nulla). Trascurando una serie di successive diramazioni della carrareccia che dirigono a sx (tenere sempre la dx lungo la carrareccia più marcata e seguire i segnavia bianco - azzurri), si percorrono 3 tornanti a distanza ravvicinata. Superata una diramazione a dx (da trascurare), si segue ancora la carrareccia per poche decine di metri. Giunti davanti ad una palina segnaletica (m 570), si devia a sx nella fitta boscaglia lungo un ripido sentiero in salita (Sentiero 3V, direzione Quarone - Polaveno Zoadello).  Il sentiero interseca poco dopo la medesima carrareccia: la si attraversa piegando leggermente a sx lungo un sentiero che sale tra arbusti e cespugli, oltrepassando un grande traliccio dell'alta tensione.  Più avanti (m 670) si attraversa ancora la strada sterrata e si prosegue su ripido e faticoso sentiero che piega poi a dx in un folto castagneto.
Dopo un ultimo ripido tratto di salita s perviene alla pittoresca radura della Cascina Quarone di Sotto m 760 (ore 1.20 - 2.20), presso la quale da dx, si interseca il sentiero 304 (che ha il percorso comune con gli itinerari "D- B" del Comune di Concesio; non vi sono però paline segnaletiche).
Alla Cascina Quarone di Sotto manca l'acqua corrente. Ecco l'ingegnosa e rustica doccia ad uso degli inquilini
Presso la Cascina Quarone di Sopra
Dalla Cascina Quarone di Sotto si segue una strada sterrata che sale per pochi metri fino ad una selletta (m 770), oltre la quale inizia a scendere all'ombra di un castagneto secolare. In questo tratto si viene accompagnati dai segnavia bianco - azzurri del Sentiero 3V, dai segnavia bianco - rossi del sentiero 304, dai segnavia bianco gialli dei percorsi "D - B" dei sentieri del Comune di Concesio. Dopo un tratto in moderata discesa, si perviene al bivio (nel punto in cui la carrareccia piega in discesa a sx, palina segnaletica, m 715, ore 0.10 - 2.30) con il sentiero 300 - itinerari "A - 9" del Comune di Concesio che si dirama a dx lungo un tratturo inerbito (segnavia bianco - rosso, segnavia bianco - giallo su palo mettallico a dx). Si segue la carrareccia in discesa a sx che dopo pochi metri curva a dx intersecando una carrareccia proveniente da sx. Qui troviamo le paline segnaletiche del Sentiero 3V e dei Sentieri del Comune di Concesio (9 - 1B - 1). Seguendo le indicazioni per la Sella dell'Oca, si piega a dx e si giunge in breve alla Cascina Quarone di Sopra (m 694 - ore 0.05 - 2.35).
Presso la Cascina Quarone di Sopra. Veduta verso NO, sullo sfondo al centro la Punta dell'Orto (m 1001). Al di sotto il minuscolo abitato di Civine di Gussago
Si affianca la cascina (alla nostra dx) e subito dopo, ad un bivio, si svolta a dx (tornante destrorso), lungo una stradina cementata che dopo qualche metro compie un tornante sinistrorso. Qui, davanti all'ingresso principale della Cascina Quarone di Sopra, troviamo una palina segnaletica del sentiero 3V e dei sentieri del Comune di Concesio. Si segue ora la stradina cementata in salita in direzione della Sella dell'Oca,  accompagnati dai segnavia bianco azzurri (ora piuttosto radi) del Sentiero 3V. La strada, percorre un tratto affiancata da siepi e termina bruscamente davanti al cancello di una proprietà agricola. Si devia a dx (segnavia) lungo un ripido sentiero scalinato che si immette poco dopo su una stradina sterrata, successivamente cementata. Si piega a sx e la si segue in salita raggiungendo in breve (paline segnaletiche, m 803, ore 0.15 - 2.50), la Sella dell'Oca.
La Sella dell'Oca è il punto di intersezione di diversi itinerari risalenti sia da Gussago - Brione, sia dalla Valle Trompia. Qui si incrocia il percorso del Sentiero della Resistenza n. 28 (breve percorso ad anello avente come punto di partenza la frazione Silviane di Brione)

Il cancello d'ingresso alla tenuta privata dell'Uccellanda della Sella dell'Oca
Dalla Sella dell' Oca l'escursione prosegue seguendo la stradina cementata che si dirige  in direzione N immersa nel bosco, lungo il crinale che separa la bassa Valle Trompia da Brione. Il percorso è ora contraddistinto dai segnavia bianco - azzurri del Sentiero 3V, abbinati ai segnavia verde - bianco -  rossi del Sentiero della Resistenza n. 28. Dopo pochi minuti di cammino si giunge ad una biforcazione (palina segnaletica, m 825, ore 0.05 - 2.55):  a sx la strada cementata scende a Brione
(indicazione percorso del Sentiero della Resistenza n. 28).  A dx un marcato, ripido sentiero conduce a Monte Magnoli. Si procede lungo quest'ultima direzione (segnaletica Sentiero 3V - Sentiero della Resistenza n. 28). Il sentiero dopo poche decine di metri si innesta su una stradina cementata. La si segue diritto in salita lungo la linea di crinale, circondati da un fitto castagneto. Oltrepassato un casolare sulla dx, la stradina termina divenendo sentiero. Si prosegue in piano lungo il crinale (Monte Magnoli, m 877, ore 0.10 - 3.05), con qualche rado scorcio (ove la vegetazione lo consente) sul versante della Valle Trompia. Il marcato sentiero scende quindi sempre su crinale sul lato N del Monte Magnoli: interseca una carrareccia, prosegue la discesa (ruderi di casolare a dx) giungendo ad un intaglio roccioso dove devia bruscamente a sx (Sella Magnoli, m 785, ore 0.10 - 3.15; presso l'intaglio, scendendo a dx ci si collega al vicino sentiero 301).
La Sella Magnoli
Girati a sx e attraversato l'intaglio, il sentiero si innesta dopo pochi metri (palina segnaletica) su una stradina cementata. Si svolta a dx e la si segue in discesa per circa 50 metri giungendo all'intersezione, lungo un tornante, con un'altra stradina cementata. A sx, la stradina in discesa conduce a Brione (segnavia verde - bianco - rosso Sentiero della Resistenza n. 28). Si tiene la dx e si segue la stradina cementata in salita (Via Pernice, segnavia bianco - azzurri, segnavia verde - bianco - rossi), raggiungendo dopo un centinaio di metri un nuovo bivio (m 815, ore 0.05 - 3.20). Qui si trascura la carrareccia cementata che prosegue diritto (Sentiero della Resistenza n. 28) e si piega a dx (curva a gomito, segnavia bianco - azzurro, cartello ligneo direzione "Al Selet") lungo una strada sterrata in ripida salita (sbarra di ferro aperta e vistoso quanto contraddittorio cartello di "strada privata, divieto di accesso").
Si segue la stradina in salita per pochi metri: prestando la massima attenzione, prima di raggiungere il casolare dell'Uccellanda Magnoli, si devia bruscamente a sx lungo un ripidissimo sentiero che sale verso il crinale del Monte Pernice. La deviazione non è indicata da alcun segnavia (che ricompaiono solo dopo la deviazione).
Dal Monte Pernice: vista in direzione NE con Lumezzane. Sullo sfondo (da sx a dx), il crinale  Monte San Emiliano (m 1191) - Corna di Sonclino (m 1352) -  Monte Dossone  (m 1337) - Monte Prealba (m 1271)
Dopo una breve ma faticosa rimonta, il sentiero ora quasi pianeggiante, percorre la linea di crinale toccando la vetta del Monte Pernice m 899 (ore 0.15 - 3.35), dal quale si gode un discreto panorama sulla bassa Valle Trompia e Lumezzane (a dx) e su Brione, Polaveno e le cime del basso Sebino a sx.
Dal Monte Pernice: vista in direzione NO. In lontananza Brione e Polaveno. Sullo sfondo la dorsale Punta dell'Orto (m 1001) - I Colmi (m 870) - Santa Maria del Giogo (m 968)
Dal culmine del Monte Pernice si prosegue su traccia a tratti debole attraverso piccole radure (vari casolari a sx) sempre restando sul crinale quasi pianeggiante, fino a giungere davanti al cancello di ingresso principale della Cascina Pernice (in realtà è una villa). Si devia perciò a sx seguendo in breve discesa una stradina cementata, giungendo dopo poche decine di metri ad una biforcazione (m 855, vedi foto) dove si imbocca (attenzione ai segnavia bianco - azzurri) la stradina cementata che sale a dx.  Il percorso sale per pochi metri portandosi nel bel prato disposto lungo la dorsale prospiciente l'ingresso N della Cascina Pernice (palina segnaletica, m 871, ore 0.10 - 3.45). Qui si trovano una grande croce e le indicazioni del sentiero 302 per Villa Carcina.
Area picnic alla Cascina Pernice
Sarezzo e Lumezzane visti dalla Cascina Pernice
Si prosegue ancora lungo il crinale in direzione N seguendo il Sentiero 3V: il percorso riprende a guadagnare quota, si oltrepassano sulla sx i ruderi di un casolare e si raggiunge la sommità del Monte Bruciato (m 926). Si continua lungo il crinale in leggera, breve discesa, toccando il casolare del Roccolo Tre Pauli (m 915, ore 0.10 - 3.55) dal quale si distacca a dx il sentiero 303A (incrocio non segnalato). Si continua a seguire il crinale in direzione N, seguendo un largo e sassoso sentiero che sale in direzione delle ben visibili antenne situate sul culmine della Colmetta. Si oltrepassa un casolare (Culma Larga, alla nostra dx) e proseguendo lungo la dorsale si raggiunge La Colmetta (o Monte Campanile, m 1035, ore 0.15 - 4.10), punto più elevato dell'escursione ma alquanto insignificante, dal momento che la fitta vegetazione che circonda la cima non permette alcuna visione del panorama circostante.
Dalla cima si segue ora il crinale in discesa, che piega in direzione NE (segnavia bianco - azzurri radi e sbiaditi) : si superano dei roccoli e si prosegue lungo una carrareccia giungendo dopo poche decine di metri ad una biforcazione (vedi foto) dove non c'è traccia di segnaletica. Bisogna tenere la dx proseguendo in discesa lungo la carrareccia che segue il crinale. Pochi metri dopo il bivio si giunge ad un casolare (alla nostra sx), dove la carrareccia termina. Si prosegue su sentiero in discesa in mezzo ad un vasto e pittoresco roccolo. A dx del crinale si aprono interessanti vedute sul Lumezzane e l'intera bassa Valle Trompia.

Scendendo dalla Colmetta: veduta in direzione E con Lumezzane e Sarezzo. Sullo sfondo, da sx a dx, si distinguono la Corna di Sonclino (m 1352), il Monte Dossone  (m 1337), il Monte Prealba (m 1271), il Passo del Cavallo (m 742), il Monte Doppo (m 1216), il Monte Palosso (m 1158) 

Si giunge ad un' altro vasto roccolo poco oltre il quale vi sono dei ripetitori (Uccellanda della Colmetta, m 953, ore 0.10 - 4.20).
In corrispondenza dei ripetitori il Sentiero 3V abbandona il crinale deviando bruscamente in discesa a sx. Il repentino cambio di direzione non è indicato.  Proseguendo diritto (segnavia bianco - rosso su palo), si imbocca il sentiero 303 che scende verso il Pizzo Cornacchia e Cogozzo di Villa Carcina.
Si segue quindi il sentiero che accompagnato dalla riapparizione dei segnavia bianco - azzurri, scende ripido con qualche tornante nel fitto bosco, giungendo ad una radura costellata da alcune villette e casolari. Al bivio (visibile nell'immagine, m 885, ore 0.05 - 4.25), si devia a sx seguendo i segnavia del Sentiero 3V. Diritto si imbocca invece il sentiero 307 che scende a Sarezzo (non ci sono paline segnaletiche). Si prosegue quindi lungo la carrareccia di sx che termina dopo pochi metri davanti ad un cancello. Si devia a dx  seguendo la debole traccia che scende lungo una valletta erbosa. Si oltrepassa alla nostra dx un casolare e si continua lungo la debole traccia che seguendo grosso modo l'allineamento dei pali elettrici prosegue la discesa innestandosi su una stradina sterrata. Si segue quest'ultima diritto in discesa arrivando in breve all'incrocio con una strada sterrata più marcata (palina segnaletica). Seguendo le indicazioni del Sentiero 3V per San giovanni di Polaveno, si svolta a dx lungo la stradina sterrata che con percorso pianeggiante, giunge al piccolo borgo di Vesalla (fraz. di Polaveno, m 813, ore 0.15 - 4.40), dove si trova una rinfrescante fontanella.
Vesalla
Si giunge all'ingresso del piccolo abitato (Chiesa dei Santi Antonio e Gaetano e fontanella alla nostra dx). Qui si piega a sx (tornante sinistrorso) seguendo una stradina asfaltata che prosegue in moderata discesa in direzione di San Giovanni di Polaveno.
Scorcio di Vesalla
La strada asfaltata discende una valletta con percorso a mezza costa, compiendo una stretta curva verso dx. Dopo circa 400 metri da Vesalla, la si abbandona deviando a dx (palina segnaletica, curva a gomito), lungo una carrareccia in discesa. La stradina procede per una cinquantina di metri verso un casolare. Prima di raggiungerlo si devia bruscamente a sx (curva a gomito, attenzione ai segnavia), lungo un sentiero che perde moderatamente quota con percorso a mezza costa tra la fitta boscaglia. Il sentiero incrocia una stradina sterrata, prosegue diritto in discesa lungo una valletta, innestandosi poi su un percorso più marcato.
Poco prima di Gremone
Il largo sentiero esce dal fitto bosco in prossimità di un ampia radura, procede quasi pianeggiante toccando il bivio (palina segnaletica per Gombio e la Valle di Saino) con il Sentiero delle Sorgenti e dei Lupi che si dirama a dx in discesa (curva a gomito). Al bivio si procede diritto in leggera salita giungendo dopo poche decine di metri a Gremone (fraz. di Polaveno, m 610, ore 0.30 - 5.10). Qui si distacca a dx (palina segnaletica), il sentiero 306 (ma su tutte le mappe è indicato come 308)  per Gombio ed "Anello Sentiero dei Lupi, Sentiero dei Mulini". Continuando a seguire i segnavia bianco - azzurri del Sentiero 3V si imbocca in discesa una dritta strada asfaltata (Via Gremone) affiancata da villette e casolari, che ci conduce fino ad un bivio situato all'ingresso di San Giovanni di Polaveno. Al bivio si tiene la dx percorrendo la strada provinciale n. 10 (Via San Giovanni) che in leggera discesa si inoltra nell'abitato.  Dopo circa 100 metri  si distacca a dx (palina segnaletica) lungo una ripida stradina asfaltata,  il  sentiero 308 diretto a Piezzone.

Si continua la discesa lungo la principale Via San Giovanni, giungendo dopo una cinquantina di metri alla chiesa collocata al centro di San Giovanni di Polaveno m 587 (ore 0.10 - 5.20).
All' incrocio adiacente alla chiesa (nessun segnavia) bisogna imboccare lo stretto vicolo pedonale (Via Faito) visibile nell'immagine. Il breve vicolo passa sotto un arco e curvando a sx raggiunge in pochi metri l'incrocio con una larga strada asfaltata. Si segue quest'ultima (Via Faito) svoltando a sx.
San Giovanni di Polaveno alle nostre spalle
Procedendo da San Giovanni verso Pianello:  veduta su Polaveno. Sullo sfondo, da sx a dx, la Punta dell'Orto (m 1001), I Colmi (m 870), il Monte Castellino (m 1012)
La strada (impianto sportivo a sx), abbandona l'abitato restringendosi. Sale moderatamente di quota e dopo qualche saliscendi, si inoltra con percorso a mezza costa in moderata salita, in un folto castagneto secolare disseminato di casolari (sporadici segnavia bianco - azzurri).
Procedendo da San Giovanni verso Pianello: pulitura del bosco con falò controllati
Procedendo da San Giovanni verso Pianello: prime sfumature autunnali
La stradina, divenuta a fondo cementato, sale costantemente con pendenza moderata e percorso a mezza costa, lungo le pendici settentrionali del Monte Faeto (m 742), superando diversi casolari alla nostra dx. A circa 680 metri di quota si trova una biforcazione (vedi immagine, ore  0.25 - 5.45), a dx della quale vi è un casolare. A questa biforcazione bisogna tenere la dx lungo una carrareccia pianeggiante.

Pochi metri più avanti la carrareccia è interrotta da una sbarra. La sbarra è dipinta con un segnavia bianco azzurro ed al contempo vi è il divieto d'ingresso. Per proseguire l'escursione e seguire il Sentiero 3V si deve violare il divieto.
Oltrepassata la sbarra si arriva dopo pochi metri ad una seconda biforcazione dove si tiene ancora la dx. Al bivio non ci sono segnavia.
La carrareccia termina dopo pochi metri (casolare sulla dx, segnavia sbiadito su albero a dx).
Si prosegue diritto ancora per pochi metri lungo un sentiero pianeggiante, svoltando poi a dx (curva a gomito) lungo un sentierino che scende ripido nella boscaglia. Sul punto di deviazione i segnavia bianco azzurri sono quasi del tutto cancellati.
Procedendo in discesa si giunge ad un vasto roccolo (alla nostra sx). Trascurando il sentiero che scende ripido a dx con dei gradini di pietra, si prosegue diritto in discesa sbucando  in breve lungo una carrareccia. Si svolta a sx seguendo la carrareccia in discesa per pochi metri, arrivando infine all'intersezione (palina segnaletica, cartello stradale di divieto di accesso e divieto transito motocicli) con una strada sterrata (vedi foto). Svoltando a dx e percorrendo la strada sterrata per circa 20 metri, si accede alla  vasta radura della località Pianello (m 610, ore 0.10 - 5.55).
I rustici cascinali della località Pianello
Dalla località Pianello si ripercorre a ritroso la carrareccia per una ventina di metri giungendo all'intersezione descritta e raffigurata precedentemente. Tralasciando il sentiero 3V che sale a sx (palina segnaletica, freccia per San Giovanni di Polaveno), si prosegue diritto lungo la strada sterrata pianeggiante giungendo dopo una ventina di metri ad una biforcazione (vedi foto) dove l'escursione si inserisce sull'itinerario "1" della Pro Loco di Monticelli Brusati. Si tiene la sx (a sx, infissa ad una pianta c'è una piccola freccia segnaletica a banda bianco - rossa del sentiero 1). La carrareccia, accompagnata dai marcati segnavia bianco - rossi dell' itinerario 1, sale moderatamente di quota lungo il versante settentrionale del Cimarone (m 727), con percorso a mezza costa tra il fitto bosco, fino alla quota di 650 metri. Segue un tratto pianeggiante (casolare sulla nostra dx), oltre il quale inizia a scendere moderatamente raggiungendo un roccolo posizionato lungo il crinale. Al roccolo la stradina piega a sx proseguendo a mezza costa con un lungo e noioso tratto pianeggiante. La fitta boscaglia inibisce totalmente la possibilità di scorgere il panorama. La carrareccia inizia quindi a scendere ripida con un fondo sassoso e sconnesso. In corrispondenza dell'ingresso di una cava la carrareccia si innesta su una strada asfaltata (m 430, Via Panoramica) che si segue a dx in discesa. La strada si snoda lungo la dorsale collinare tra vigneti e villette consentendo di osservare alcuni scorci panoramici su Monticelli Brusati (a dx) e sulle alture di Ome e Brione a sx.
Oltrepassato di pochi metri l'ingresso  della Casa - Albergo "La Baroncina" (sulla nostra dx), si lascia la strada asfaltata deviando a sx (vedi foto, attenzione ai segnavia), lungo un tratturo che si snoda quasi pianeggiante lungo l'arrotondata dorsale collinare, tra prati e vigneti (Dosso Baiana, m 370)
Il Dosso Baiana
Il Dosso Baiana
A questo bivio (attenzione ai segnavia) bisogna tenere la dx.

Panorama verso NE con Brione e le sue frazioni sullo sfondo
Dopo aver percorso un buon tratto sulla dorsale collinare, l'itinerario si inserisce su una stradina asfaltata che si segue verso sx (segnavia) e che raggiunge i casolari del Dosso Angelini. Si continua quindi in discesa lungo una sassosa carrareccia giungendo in breve ad un bivio senza palina segnaletica (m 305, ore 1.15 - 7.10) dal quale si dirama a dx in discesa il sentiero 3 (segnavia bianco - verde). Al bivio si prosegue diritto in discesa lungo la sassosa e sconnessa carrareccia (segnavia bianco - rosso del sentiero 1, segnavia bianco - verde del sentiero 3). Ad un successivo bivio con un'altra carrareccia (palina segnaletica) si piega a dx in discesa (curva a gomito) giungendo in breve a Fontana, frazione di Monticelli Brusati (palina segnaletica, m 221, ore 0.05 - 7.15).
Al quadrivio di Fontana (vedi foto), si prosegue diritto seguendo i segnavia bianco - rossi dell'itinerario 1 e le indicazioni per il Maglio Averoldi  segnalate sulla palina della "Antica Via Valeriana" collocata a dx del quadrivio. Superata l'intersezione si procede in direzione S lungo una via asfaltata al cui termine si curva a sx (segnavia) lungo un tratturo pianeggiante che si snoda tra i campi. Il tratturo si inserisce su una strada asfaltata affiancata da villette (Via Carpineto) che raggiunge l'incrocio con Via Maglio. All'intersezione (chiesetta sulla sx) si prosegue diritto (segnavia e palina segnaletica della Via Valeriana) lungo una viuzza asfaltata che curva poi a dx divenendo un largo sentiero. Si attraversa il Torrente Martignago (un rivolo in secca) lungo un ponte pedonale e si prosegue lungo una strada sterrata che attraversa un vasto parco pubblico. Si giunge all'intersezione (palina segnaletica della Via Valeriana)  con la strada provinciale n. 47bis  (Via Fonte). Attraversatala, si prosegue diritto lungo una strada sterrata giungendo in pochi metri al Maglio Averoldi m 209 (palina segnaletica, ore 0.20 - 7.35).

Il Maglio Averoldi
Il Torrente Valle Delma al Maglio Averoldi
Si prosegue su una carrareccia pianeggiante che piega a sx.  Poche decine di metri dopo il Maglio Averoldi si trova un bivio (palina segnaletica). Si lascia il sentiero 1 che  devia a dx verso il Monte Delma e tenendo la sx, si prosegue lungo il percorso della Via Valeriana. Si segue una stradina sterrata pianeggiante che scavalca con due ponticelli successivi il Torrente Martignago piegando verso dx in direzione S. Si giunge quindi ad un bivio (palina segnaletica, m 204 , ore 0.15 - 7.50) . Trascurando il ponte di legno che scavalca a sx il Torrente Martignago e che permette l'accesso alla vicina strada proviniciale n. 46 (punto di inizio della Via Valeriana), si prosegue diritto lungo un largo sentiero che poi si stringe e scavalca su un precario ponticello di legno un fossato.
Il sentiero, oltrepassato un albero secolare dalle dimensioni davvero notevoli, si innesta su una strada asfaltata giungendo al minuscolo ed antico abitato di Corneto m 192 (ore 0.05 - 7.50). Si prosegue diritto in direzione S lungo una stretta strada asfaltata (Via Cantarana), affiancata per diverse centinaia di metri dal caratteristico muraglione che delimita a dx la tenuta di Villa Fenaroli.

Procedendo verso Ponte Cingoli: tramonto sul Colle del Calvario
Si giunge quindi ad un gruppo di caseggiati (cantine vinicole) dove la strada piega a sx innestandosi con una rotonda sulla strada provinciale n. 46. All'intersezione si gira a dx lungo la strada provinciale (percorrere il marciapiede) seguendola per circa 50 metri. La si attraversa imboccando un viottolo che scavalca su un ponte di cemento il Torrente Gandovere. Dopo pochi metri il viottolo interseca una stradina sterrata: si svolta a dx e si segue quest'ultima (accompagnata da qualche segnavia bianco rosso del Sentiero Franciacorta), che con percorso sinuoso parallelo al torrente, ci conduce, snodandosi tra vigneti e successivamente in un parco pubblico, fino a Ponte Cingoli (frazione di Rodengo Saiano), m 178 (ore 0.20 - 8.15).
La Chiesa di San Rocco a Padergnone
A Ponte Cingoli troviamo l'intersezione (palina segnaletica) con il Sentiero Franciacorta - 65  diretto in salita a sx attraverso le colline verso Ronco e Gussago (tale tracciato rappresenta un' alternativa più lunga e dispendiosa rispetto al percorso diretto per Gussago lungo la strada comunale Ponte Cingoli - Padergnone - Ronco). Si svolta a sx imboccando la strada asfaltata (Via Ponte Cingoli, poi Via Risorgimento) dotata lungo l'intero percorso di illuminazione e marciapiede (salvo un breve tratto di circa 300 metri) che procede in direzione di Gussago. si attraversa una zona residenziale e si giunge a Padergnone m 164, frazione di Rodengo Saiano (ore 0.15 - 8.30). Si prosegue lungo la strada principale (ora Via Gussago) percorrendo un breve tratto in aperta campagna privo di marciapiede ed illuminazione. Si raggiunge quindi l'abitato di Ronco m 170, frazione di Gussago (ore 0.15 - 8.45), al cui ingresso vi è una rotatoria. Alla rotatoria si prosegue diritto (direzione E) lungo la strada principale che attraversa Ronco (Via San Zenone, poi Via Ronco). Uscendo dalla frazione la strada (ora denominata Via G. Marconi), sale con moderata pendenza, sottopassa la strada provinciale n. 19 e passa accanto al cimitero di Gussago.
Il cimitero di Gussago
Dopo circa 200 metri dal cimitero si interseca proveniente da dx un viottolo (palina segnaletica, sentiero s7 ). Qualche metro dopo si devia a dx lungo una stradina asfaltata (m 185, ore 0.10 - 8.55) in leggera salita (segnavia bianco - rossi del Sentiero Franciacorta e dell'itinerario s7). Il tracciato curva poco dopo a sx in leggera discesa attraverso un breve tratto di campagna (percorso illuminato). La stradina entra quindi nell'abitato di Gussago (Vicolo delle Fratte) giungendo al bivio con Via Roma (palina segnaletica). Si svolta a dx e si raggiunge la vicinissima Piazza Vittorio Veneto (palina segnaletica, ore 0.10 - 9.05), punto di chiusura di questo lungo anello escursionistico a due passi dalla città.