by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

martedì 16 ottobre 2018

Cima Mattaciul

Ruderi della Grande Guerra e solitarie cime tra la Val Grande e la Valle di Canè

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: Tu - fraz. di Vezza d'Oglio, Via Tu (km 109 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: estate, inizio autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1860 m
ACQUA SUL PERCORSO: assente per tutta l'ascesa a Cima Mattaciul oltre quota m 1600. Assente da Cima Mattaciul al Bivacco Plazza Gerù
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 28 settembre 2018
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 NOTE
Lungo itinerario caratterizzato da un forte dislivello, per escursionisti allenati con buon senso dell'orientamento e passo sicuro. Il percorso si snoda prevalentemente in ambiente isolato e selvaggio. Sconsigliato in caso di nebbia e matempo il tratto Cima Rovaia -Cima Mattaciul - Bivacco Plazza Gerù.
Risalendo la Valle Camonica lungo la Strada Statale n. 42, superati gli abitati di Edolo ed Incudine, si raggiunge Vezza d'Oglio. Nel centro del paese, in corrispondenza di un breve ponte che scavalca il Torrente Val Grande, si svolta a sx lungo una ripida via acciottolata che sale parallela al torrente (Largo Guglielmo Marconi). Dopo un centinaio di metri si giunge ad uno slargo con incrocio nel centro storico dell'abitato (Piazza 4 luglio 1866). Qui (freccia segnaletica per Val Grande) si svolta a sx scavalcando il Torrente Val Grande e salendo uno strada (Via Dante Alighieri) che poco dopo compie un tornante destrorso. La strada (ora denominata Via Castellino), , affiancata da diverse villette, raggiunge un largo incrocio dove si svolta a dx lungo un ponte (Via Tu) che scavalca ancora il Torrente Val Grande. Si segue in salita la strada asfaltata  che si snoda tra piccole radure e casolari. Dopo un tornante sinistrorso si raggiunge il piccolo abitato di Tu m 1207.

Parcheggiato l'automezzo in un'area di sosta a sx della piccola Chiesa di San Giuseppe, ci si incammina lungo il prosieguo della strada  asfaltata seguendola per pochi metri. Alla biforcazione che si presenta, si tiene la dx, seguendo una stradetta che attraversa il minuscolo nucleo storico di Tu (fontana).

In poche decine di metri la viuzza esce dal borgo e si innesta, in corrispondenza di un tornante, sulla strada asfaltata risalente da sx. Si segue quest'ultima in ripida salita. Dopo un tornante destrorso, ne segue quasi subito uno sinistrorso. Qui troviamo il bivio (palina segnaletica, m 1255, ore 0.05) con una carrareccia che si dirama a dx in direzione di Borom - San clemente - Stadolina.
Si prosegue a sx lungo la ripida strada asfaltata giungendo dopo pochi minuti in località Plassacù m 1310 (ore 0.10 - 0.15). Qui, in corrispondenza di un' area di parcheggio piuttosto sacrificata (essendo in ripidissima pendenza) troviamo una grande bacheca del Parco Nazionale dello Stelvio con un esaustiva e particolareggiata cartina dei sentieri della zona (consigliabile fotografarla, considerata l'imprecisione e l'inaffidabilità della maggioranza delle mappe escursionistiche in commercio riguardanti questa parte di Valle Camonica). Tralasciando le indicazioni (palina segnaletica) per Borom (stradina acciottolata a dx), si prosegue a sx  (direzione Gussanino - Cima Rovaia), lungo una strada sterrata che sale con lievi pendenze nel solco della Val Grande.
La stradina, a tratti acciottolata, si snoda in un piacevole ambiente agreste contornato da radure, boschetti e rustici casolari. Superate le Baite Gussanino, si raggiunge la cappella di Gussanino (palina segnaletica, m 1360, ore 0.10 - 0.25). Qui si abbandona la strada del fondovalle per seguire  (freccia per Clè - Cima Rovaia) la viuzza acciottolata che sale ripida a dx.
Salendo dopo la cappella di Gussanino: boschi, radure e casolari della parte iniziale della Val Grande
La stradina (senza segnavia) diviene ben presto a fondo sterrato. Affiancata per alcuni tratti da lunghe file di muretti a secco, oltrepassa qualche casolare e guadagna rapidamente quota con percorso a mezza costa lungo il fianco dx della Val Grande.

Si raggiunge quindi uno slargo nel bosco dove troviamo l'intersezione (palina segnaletica) con il sentiero 3 risalente da sx dalla località Pil e dalla cappella dell'Acqua Calda. Proseguiamo diritto in ripida salita lungo la stradina sterrata raggiungendo dopo poche decine di metri una seconda intersezione (palina segnaletica, m 1560, ore 0.30 - 0.55). Qui abbandoniamo la carrareccia che prosegue diritto in salita in direzione di Clè - cappella di Caret deviando a dx (curva a gomito) lungo un marcato sentiero (segnavia 3, direzione Borom - Margine di Vione - Cima Rovaia). Il sentiero sale con dolce pendenza con percorso a mezza costa attraverso il bosco: a quota m 1600 circa, troviamo una piccola fontanella, ultima possibilità di rifornimento idrico fino al Bivacco Plazza Gerù. Poco oltre si giunge ad un bivio (palina segnaletica, m 1645, ore 0.10 - 1.15) dove si lascia il sentiero 3 che prosegue diritto in direzione Borom - Margine di Vione svoltando a sx (curva a gomito) lungo un marcato sentiero in salita (segnalazione per Cima Rovaia).
Il tracciato, risalente alla Grande Guerra, guadagna quota con pendenza costante e con una serie di tornanti attraverso il bosco, accompagnato talvolta da qualche sporadico segnavia. A quota m 1840 circa si interseca risalente da dx una traccia di sentiero anch'essa di origine militare (non vi è segnaletica). Man mano che il bosco si dirada, si aprono visioni sempre più vaste in direzione SO lungo l'alta Valle Camonica e la conca di Edolo.  A quota m 2005 (ore 0.55 - 2.10), in corrispondenza di un tornante sinistrorso troviamo una palina segnaletica di conferma dell'itinerario per Cima Rovaia (in tale punto dovrebbe confluire da dx un altro sentiero segnato risalente dal fondovalle, ma nella vasta radura non si intravedono tracce precise). Da qui in avanti i segnavia bianco - rossi, fino a questo punto quasi nulli,  divengono frequenti e marcati. A m 2060 circa troviamo sulla dx i ruderi di un caseggiato.
Procedendo oltre, il marcato sentiero attraversa radure sempre più vaste (plazze). Davanti a noi si sviluppa il crinale che conduce a Cima Rovaia. Si raggiunge quindi la Plazza Grande dove troviamo l'incrocio (palina segnaletica, m 2205, ore 0.35 - 2.45) con il "Sentiero del Pastore" che si dirama a sx ed il sentiero diretto a Tremonti che si sviluppa a dx. Seguendo le indicazioni per Cima Rovaia, si prosegue diritto in salita lungo il marcato sentiero fin qui seguito.
Salendo a Cima Rovaia: veduta veso SO, il solco della Valle Camonica con Edolo. Sullo sfondo le Orobie Orientali. A dx il Monte Pagano (m 2348) con la Sella del Pianaccio (m 2180)
Salendo a Cima Rovaia: veduta sulla Val Grande. Sullo sfondo, da sx a dx, la Sella del Pianaccio (m 2180) sovrastante la Val Bighera, i Monti Seroti (m 2560), il Corno dell'Omacciolo (m 2410)

In prossimità di Cima Rovaia: sullo sfondo, da sx a dx, il Corno del Tirlo (m 2712), la Cima del Tirlo (m 2922), la Cima Mattaciul (m 2849), la Cima Tremonti (m 2832), il Monte Bles (m 2823) 
Proseguendo la lunga ascesa si raggiunge una successiva biforcazione (palina segnaletica, m 2290, ore 0.15 - 3.00). Proseguendo diritto (segnavia) si percorre il ripido e più breve sentiero che sale a Cima Rovaia aggirando la zona delle fortificazioni militari. Svoltando a dx (segnavia, freccia per "Cima Rovaia museo"), si accede al complesso dei ruderi delle postazioni militari della Grande Guerra distribuiti lungo l'erbosa ed arrotondata dorsale (opzione consigliata). I due percorsi si ricongiungono a monte, poco prima di Cima Rovaia. La presente escursione segue il sentiero più ripido e breve: questo tracciato dopo un lungo e faticoso traversone in direzione N, compie un tornante destrorso giungendo alla biforcazione (palina segnaletica, m 2410, ore 0.20 - 3.20) con il sentiero risalente da dx dalla zona delle fortificazioni.
Il sentiero, divenuto ora  mulattiera, sale con pendenza più dolce tenendosi un poco a sx dell' arrotondato crinale erboso. Si raggiungono i ruderi di una postazione militare  (m 2515, ore 0.20 - 3.40) a dx della quale, pochi metri più in alto, si trova il culmine della Cima Rovaia (m 2528).

Trincea sulla Cima Rovaia con vista sul gruppo dell'Adamello
Da Cima Rovaia: veduta verso NE. In evidenza il percorso su debole traccia senza segnavia che da Cima Rovaia, snodandosi sul crinale, conduce a Cima Mattaciul. In evidenza anche il tracciato del sentiero 199 (segnato) e del Sentiero dei Soldati (segnato)
Dopo la Cima Rovaia la mulattiera prosegue pianeggiante e  successivamente il lieve discesa lungo il crinale, terminando il suo percorso in prossimità di una selletta. Qui troviamo un grosso ometto di pietra che segnala il bivio (m 2510, ore 0.05 - 3.45) con il marcato "Sentiero dei Soldati" che si dirama a dx con percorso a mezza costa in direzione della Porta Muralta (N.B.: al bivio non esiste segnaletica). Al bivio si prosegue diritto in direzione dell'evidente largo crinale erboso che si eleva verso la Cima Mattaciul.

Salendo a Cima Mattaciul: la Cima Rovaia alle nostre spalle. A sx si nota la marcata traccia del Sentiero dei Soldati
Si guadagna rapidamente quota lungo il crinale, seguendo una debole traccia di sentiero senza segnavia che in pochi minuti conduce, nel mezzo di una piccola pietraia, ai ruderi di un caseggiato militare. Senza particolari difficoltà si prosegue l'ascesa lungo il crinale alternando tratti erbosi a qualche piccola pietraia.
A quota m 2700 circa si incrocia un grosso ometto di pietra. Poche decine di metri oltre, si nota la comparsa di una serie di segnavia. Ci troviamo al bivio (m 2720, ore 0.45 - 4.30) con l'itinerario 199 o "Sentiero dei Camosci". Seguendo i segnavia, si continua l'ascesa lungo il crinale, superando un breve tratto di pietraia.
Si raggiunge quindi un piccolo pianoro erboso caratterizzato dalla presenza di un  grosso ometto di pietra (m 2760, ore 0.10 - 4.40). In questo punto si lasciano i segnavia dell 'itinerario 199 che piega a sx calandosi con percorso a mezza costa sul selvaggio e scosceso versante di NE della Cima Mattaciul in direzione del Corno del Tirlo (deboli tracce su terreno esposto e difficile).
Veduta verso NO: a sx il profondo solco della Val Grande, sovrastato (da sx a dx) dai Corni delle Valli (m 2757), dai Corni di Cevole (m 2785), dal Corno Tremoncelli (m 2834). A dx in primo piano il Corno del Tirlo (m 2712). Sullo sfondo il Bernina (m 4049) ed i monti dell'alta Valtellina

Da Cima Mattaciul: veduta in direzione SE, con il solco della Valle di Canè. Sullo sfondo, da sx a dx, la Cima Presanella (m 3556), il Castellaccio (m 3028), la Cima Lago Scuro (m 3166), la Punta Pisgana (m 3088), il gruppo dell'Adamello con i Corni di Bedole (m 3221) ed il Monte Mandrone (m 3281). Al centro dell'immagine il Passo del Tonale (m 1883)
Si prosegue invece diritto continuando l'ascesa del crinale fin qui seguito, su traccia molto debole, tra toppe erbose e sfasciumi di roccia (ma senza particolari difficoltà) fino a raggiungere la vetta (piccola croce sommitale) di Cima Mattaciul (m 2849, ore 0.20 - 5.00). Vasto panorama che abbraccia quasi tutte le vette dell' alta Valle Camonica dal Passo del Tonale fino ad Edolo.

Da Cima Mattaciul: veduta in direzione SO, verso la Val Grande. Da sx a dx si distinguono: il Monte Pagano (m 2348), la Sella del Pianaccio (m 2180), i Corni delle Valli (m 2757), i Corni di Cevole (m 2785), il Corno Tremoncelli (m 2834). Sullo sfondo, da sx a dx, le Orobie Orientali, il Bernina (m 4049), i monti dell'alta Valtellina (Cime Redasco m 3139, Cima Piazzi m 3439)

Da Cima Mattaciul: veduta in direzione S. In primo piano a sx la dorsale Cima Mattaciul (m 2849) - Cima Tremonti (m 2832) - Cima Bles (m 2823) - Corno di Bles (m 2750). Sullo sfondo, da sx a dx, il gruppo dell'Adamello, il gruppo del Baitone, il fondovalle camuno con Edolo, le Orobie Orientali
Da Cima Mattaciul: veduta in direzione SE con il Passo del Tonale ed il gruppo della Presanella
Da Cima Mattaciul: veduta in direzione S. Cima Tremonti (m 2832) - Cima Bles (m 2823) - Corno di Bles (m 2750). Sullo sfondo il gruppo dell'Adamello 

Da Cima Mattaciul: veduta in direzione SO.  Da sx a dx, la Val di Vallaro sovrastata dal Monte Avio (m 2962), la Val Paghera di Vezza d'Oglio sovrastata dal gruppo del Baitone (m 3330), il Monte Aviolo (m 2881)

Da Cima Mattaciul si scende lungo il medesimo percorso di salita fino a raggiungere il grande ometto di pietra che segnala il bivio (m 2760, ore 0.15 - 5.15) con l'itinerario 199 proveniente da dx dal Corno del Tirlo. Si prosegue la discesa lungo il crinale (medesimo percorso di salita) seguendo i frequenti segnavia  dell'itinerario 199 fino a raggiungere un punto (m 2720, ore 0.10 - 5.25) nel quale il percorso segnato devia bruscamente a sx abbandonando la linea di cresta (proseguendo diritto in discesa lungo il crinale si ritorna invece a Cima Rovaia).
Il brusco cambiamento di direzione del sentiero 199 è segnato su un pietrone

Lungo il sentiero 199 in direzione di Porta Muralta: il tratto di crinale da percorrere in salita verso Cima Tremonti
Si segue quindi una traccia molto debole che scende molto ripida lungo uno scosceso pendio rivestito di scivolosa erba isiga (attenzione!). Tenendo sempre d'occhio gli abbondanti ma un poco sbiaditi segnavia, ci si cala in una vasta conca pietrosa fino ad intersecare i resti di una mulattiera militare (proveniente dalla zona di Cima Rovaia) in un punto a quota m 2640 circa (ore 0.15 - 5.40). Si segue ora la mulattiera (segnavia) che risale la pietraia con sinuoso percorso in moderata pendenza. Il tracciato guadagna il crinale di una piccola dorsale che discende da Cima Tremonti (alla nostra sx), dove si trovano (a pochi metri sulla dx) i resti di una postazione militare. Presso tale postazione l'itinerario (attenzione ai segnavia) piega bruscamente a sx procedendo in salita su deboli tracce lungo il facile crinale che sale diretto alla Cima Tremonti.
Dalle pendici della Cima Tremonti (ometto di pietra, quota m 2780): veduta in direzione SE con il Monte Bles (m 2823)
A quota m 2780 (ore 0.25 - 6.05), in vista della vicinissima Cima Tremonti, si raggiunge un piccolo pianoro erboso con un grande ometto di pietra. In questo punto i segnavia ci conducono a seguire uno stretto sentiero poco marcato che piegando a dx, taglia a mezza costa quasi pianeggiante, le scoscese balze meridionali della Cima Tremonti, dirigendosi verso la Cima Bles. Il sentiero, in qualche punto un poco esposto, va percorso con attenzione e passo moderato.
Dalle pendici della Cima Tremonti (ometto di pietra, quota m 2780): veduta in direzione SE con il Monte Bles ed il gruppo della Presanella
Scendendo verso la Porta Muralta: veduta sulla Valle Camonica da Vezza d'Oglio ad Edolo. A dx in primo piano, la dorsale della Cima Rovaia
Il tracciato, dopo avere sfiorato di pochi metri l'insellatura lungo la linea di cresta che separa la Cima Tremonti dal Monte Bles (alla nostra sx), inizia a perdere quota piegando verso dx in direzione della Porta Muralta, tagliando a mezza costa il versante sud occidentale del Monte Bles. Prestare attenzione a qualche punto esposto ed all'attraversamento di alcuni canalini detritici.

Scendendo verso Porta Muralta: la Cima Tremonti (m 2832) e lo scosceso pendio tagliato a mezza costa dal sentiero 199 alle nostre spalle
In prossimità della Porta Muralta
Dopo aver superato i ruderi di un minuscolo caseggiato militare, il panoramico ed aereo percorso continua in discesa fino alla Porta Muralta (m 2616, ore 0.30 - 6.35), uno stretto passaggio situato sulla aguzza e rocciosa cresta che dal Monte Bles discende in direzione S verso la Cima Muralta (m 2523). In corrispondenza del valico, il sentiero 199 interseca, risalente ripido da dx (segnavia) il Sentiero dei Soldati proveniente da Cima Rovaia (N.B.: all'intersezione non ci sono né paline segnaletiche, né scritte su pietra che agevolino l'orientamento).
Dalla Porta Muralta: veduta verso SE Con il Corno di Bles (m 2750, a dx, con croce sommitale)
Tenendo la sx , si scavalca la stretta insellatura di Porta Muralta. Il sentiero 199, ora divenuto più marcato ed agevole, scende ripido con stretti tornanti in una vasta conca occupata totalmente da una pietraia, ai piedi del Corno di Bles.

Scendendo da Porta Muralta: particolare di alcune formazioni rocciose
Si raggiunge il margine della vasta pietraia che occupa per intero la conca racchiusa tra il Corno di Bles ed il Monte Bles. Qui troviamo il bivio (m 2535, ore 0.10 - 6.45) con il sentiero 199A che si dirama a sx in direzione del Corno di Bles . La biforcazione è indicata con due marcati segnavia su pietra (N.B.: il sentiero 199A è un brevissimo tracciato di raccordo tra il sentiero 199 ed il sentiero 166 distante un centinaio di metri sul lato opposto della pietraia).
I segnavia che indicano il bivio tra i sentieri 199 e 199A. Notare la grandezza della scritta, idonea, secondo accurati studi, ad agevolare l'orientamento dell'escursionista medio
Dal bivio si procede verso dx in discesa lungo il ben evidente sentiero 199 (segnavia marcati e frequenti) che perde quota tenendosi sul margine dx della pietraia.
Scendendo, le  rocce lasciano il posto a vaste radure pascolive. Il comodo sentiero scende con vari tornanti verso il sottostante Bivacco Plazza Gerù.
Scendendo verso il Bivacco Plazza Gerù: il Corno di Bles
Scendendo verso il Bivacco Plazza Gerù: il Passo del Tonale ed il gruppo della Presanella
Giunti al Bivacco Plazza Gerù (palina segnaletica, fontanella, m 2213, ore 0.30 - 7.15), si lascia il sentiero 199 che prosegue in direzione Corni della Torre - Cortebona, piegando in direzione O (sentiero 166A per Malga Tremonti) lungo una debole traccia pianeggiante che si snoda in una vasta radura. Dopo poche decine di metri di cammino dal bivacco troviamo una seconda palina segnaletica che indica la direzione del percorso attraverso la radura. Qualche metro prima di tale palina, vi è una freccia lignea indicante "Vione" da non seguire.

La Malga Tremonti in un' immagine dell'estate 2012
Il sentiero, lasciata la radura, diviene più marcato. Si procede con qualche lieve saliscendi lungo un tracciato a mezza costa che successivamente inizia a scendere con pendenza moderata, piegando un poco verso dx nel solco della Val Pisor. Dopo aver guadato un torrentello e percorso una breve risalita si raggiunge la Malga Tremonti (fontanella, m 2130, ore 0.25 - 7.40), al centro di uno scenografico vallone.

Dalla malga si imbocca una strada sterrata senza segnavia che scende con poca pendenza in direzione S attraverso una vasta radura. Procedendo oltre, la stradina entra nel bosco e perde rapidamente quota con una serie di tornanti dal fondo acciottolato. Dopo aver superato due tornanti ravvicinati, il percorso si fa quasi pianeggiante. Troviamo quindi un bivio senza segnaletica (m 1945, ore 0.20 - 8.00) dove si abbandona la carrareccia per imboccare (curva a gomito) un largo sentiero che si dirama in discesa a dx (vedi immagine).
Il largo sentiero (senza segnavia) scende con percorso a mezza costa attraverso il bosco. Pochi minuti di cammino dopo il bivio il percorso piega verso sx, il sentiero per un breve tratto si affievolisce fino a divenire, in corrispondenza dell'attraversamento di una piccola radura, una debole traccia. Poco oltre il tracciato, entrando nel fitto bosco ritorna ben marcato e  procede in costante discesa lungo una sorta di canalone infossato. Si entra in una piccola radura a margine della quale, sulla dx, si nota un cippo pietroso con l'iscrizione "2a redaula".
Si continua in costante ripida discesa nel bosco fino a sbucare su una stradina sterrata (m 1750).
All'intersezione con la stradina sterrata troviamo questa "antica" palina segnaletica che testimonia il fatto che questo tracciato quasi abbandonato, un tempo era il sentiero CAI 70. Al bivio si svolta a sx seguendo la stradina sterrata in discesa. La carrareccia compie un tornante destrorso e poco dopo si inserisce su un'altra stradina sterrata discendente da dx (paletto con freccia lignea indicante "Size").
Si prosegue diritto raggiungendo dopo pochi metri un quadrivio senza paline segnaletiche (m 1605,  ore 0.25 - 8.25). Tralasciando la prosecuzione della stradina sterrata che scende a sx (segnavia 3,  direzione Margine di Vione) e la carrareccia che sale ripida a dx (segnavia 3, direzione Borom), si imbocca diritto (passando accanto ad un tavolo da picnic e piegando poi a dx), una stradina a tratti acciottolata che scende nel bosco.
La stradina compie un primo tornante sinistrorso (al tornante trascurare la carrareccia che si dirama a dx) seguito poi da altri due tornanti a distanza ravvicinata. Poco dopo si raggiunge un incrocio (vedi immagine, m 1480, ore 0.10 - 8.35) dove si interseca (palina segnaletica) il percorso per mountain bike 59 "Corf". Seguendo la direzione della palina segnaletica, si svolta a dx (curva a gomito) lungo un tratturo erboso in discesa che conduce in breve ad un gruppo di rustiche e pittoresche baite (fontanella) in località Margine di Stadolina. Dalle baite (palina segnaletica percorso  59, avviso "discesa pericolosa"), si piega bruscamente a sx perdendo quota  con vari tornanti lungo un largo sentiero attraverso il bosco.

Oltrepassata una radura con alcuni casolari (località Desert), dopo un ultimo tornante il largo sentiero giunge all'intersezione (palina segnaletica, m 1285, ore 0.20 - 8.55) con una stradina sterrata. Si prosegue diritto lungo quest'ultima seguendo le indicazioni per San Clemente - Borom - Vezza d'Oglio (si tratta dell'itinerario 691, anche se tale numerazione non compare sulla segnaletica).
Procedendo verso San Clemente: ultimi raggi di sole sul gruppo dell'Adamello
Dopo pochi minuti di cammino il lieve discesa con percorso a mezza costa, si raggiunge il bivio (fontanella, palina segnaletica, m 1257, ore 0.05 - 9.00) con il sentiero che scende a sx verso Vedet - Vezza d'Oglio. Si procede diritto in direzione San Clemente raggiungendo dopo poche decine di metri, le rustiche e caratteristiche Baite di Pedenolo.

Dopo le baite di Pedenolo, la carrareccia, ora acciottolata, compie una breve ma ripida salita giungendo alla Chiesa di San Clemente (m 1290, ore 0.05 - 9.05) posta in suggestiva posizione panoramica sopra il fondovalle. La carrareccia prosegue ora pianeggiante giungendo dopo poche decine di metri ad una vasta ed attrezzata area picnic. Qui troviamo il bivio (palina segnaletica) con una stradina che si inerpica ripida a dx (indicazioni per cava del Borom - Cima Rovaia). Si prosegue diritto  lungo la carrareccia sterrata che scavalca un torrente e  che poco oltre diviene acciottolata. Ad una biforcazione si tralascia la stradina di dx e si imbocca (palina segnaletica direzione Vezza d'Oglio) la ripida stradina acciottolata che scende a sx.
Scendendo a Tu: la Chiesa di San Clemente alle nostre spalle
La località Fontanamort alle nostre spalle
In breve si attraversa un piccolo gruppo di case (fontanella, località Fontanamort), e si prosegue in ripida discesa con un'ampia visione sul sottostante paese di Vezza d'Oglio.
La stradina acciottolata si innesta infine (palina segnaletica) sulla strada comunale asfaltata risalente da Vezza d'Oglio e diretta a Tu. Si svolta a dx e la si segue in moderata salita per circa 200 metri, raggiungendo Tu ed il parcheggio antistante la Chiesa di San Giuseppe, punto dal quale ha avuto inizio l'escursione (m 1207, ore 0.20 - 9.25).

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