by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

sabato 16 dicembre 2017

Colli di San Fermo e Monte Bronzone

Articolata  escursione lungo i crinali dell'entroterra del Sebino bergamasco

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: Sarnico (BG), Via Luigi Suardo (km 32 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: primavera, estate, autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1570 m
ACQUA SUL PERCORSO: no
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 27 novembre 2017

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 N.B.: 
IL SENTIERO 718 NON E' SEGNATO.
LA SEGNALETICA DEI SENTIERI 701 E TPC IN LOCALITA' "LA ROLLA" E "COLLE DI OREGIA" E' SPORADICA,  CARENTE E CONFUSA.


  NOTE
Lungo percorso per escursionisti allenati con una buona capacità di orientamento. 
Per le quote relativamente basse, i  lunghi tratti esposti al sole e la scarsità di punti di approvvigionamento idrico, si sconsiglia la percorrenza nelle giornate più calde dei mesi estivi.
Giunti a Sarnico, si oltrepassa il ponte sul Fiume Oglio ed il breve tratto di lungolago. Seguendo le indicazioni per Predore - Lovere si prosegue attraverso l'abitato lungo la ss n. 469 (Via Roma, Viale della Libertà) superando due rotatorie. Si raggiunge quindi una terza rotatoria di grandi dimensioni presso la quale si svolta a sx (direzione Bergamo) lungo Via Luigi Suardo. Dopo pochi metri sulla dx troviamo un parcheggio (m 205) prospiciente un cimitero dopo si lascia l'automezzo.  Ci si incammina raggiungendo in pochi metri una mini rotonda (carrozzeria e negozio di floricoltura alla nostra dx) presso la quale si imbocca Via Cerro Alto.
Si prosegue lungo tale strada in leggera salita per circa 400 metri fino a raggiungere l'ingresso di una villa signorile. Si prosegue a dx lungo una stretta e caratteristica strada asfaltata sormontata da ambo i lati da due alte muraglie. Dopo circa 200 metri troviamo un piccolo incrocio oltrepassato il quale si prosegue diritto lungo Via Rudello. Si prosegue in leggera discesa fino a superare il ponte sul Torrente Guerna.
Subito dopo si interseca la trafficata strada provinciale n. 79 (m 230, ore 0.15) che collega Sarnico e Villongo alla Valle di Adrara. Servendosi del passaggio pedonale regolato da impianto semaforico si attraversa la provinciale, si svolta a dx camminando lungo un marciapiede e si imbocca dopo un centinaio di metri, sulla sx, una strada asfaltata (Via T. Tasso) che dovrebbe costituire il punto di inizio del sentiero CAI 718 (non c'è alcuna segnaletica).

La strada supera in moderata salita una zona di villette, prosegue a mezza costa in una zona boschiva e raggiunge (parcheggio ed area picnic) la Chiesetta della Madonna di Lourdes m 291 (ore 0.15 - 0.30).

 Tralasciando le indicazioni riportate su una  palina segnaletica collocata vicino alla chiesetta, si prosegue diritto (chiesetta alla nostra sx) lungo un marcato sentiero che procede a mezza costa in moderata salita attraverso la boscaglia.

Continuando lungo la traccia principale, si raggiunge una vasta radura (cascinale sulla nostra sx) presso la quale si imbocca una carrareccia pianeggiante  che oltrepassa un altro cascinale (alla nostra dx).
Procedendo verso il Dosso dell'Era
Si perviene quindi al Dosso dell' Era m 353 (ore 0.25 - 055), un pittoresco gruppo di casolari collocati sul crinale che separa Adrara San Martino da Foresto Sparso. Tra i caseggiati, la carrareccia (ora cementata) giunge ad incrociare una strada asfaltata (Via Dosso).
Dal Dosso dell'Era, panorama sulla Valle di Adrara
Procedendo verso San Carlo: Foresto Sparso, sullo sfondo il Monte Sega (m 716)
Si svolta a dx in direzione N proseguendo, immersi in un piacevole ambiente collinare lungo la strada asfaltata (Via Dosso) che dopo un tratto pianeggiante lungo il crinale, con una curva a sx prende a salire ripida. Poco dopo si giunge ad un incrocio con segnale di stop. Si svolta a dx (tornante in salita) lungo Via P. Cagnoni e si superano subito dopo altri due tornanti. La strada asfaltata supera (cartello) il confine tra i comuni di Foresto Sparso e Adrara San Martino e proseguendo a mezza costa raggiunge la Chiesa di San Carlo m 464 (ore 0.25 - 1-20).
Procedendo verso San Carlo: rustico casolare
Procedendo verso San Carlo: veduta della località Dosso dell'Era
Procedendo verso San Carlo: veduta sul Dosso dell'Era e su Foresto Sparso
San Carlo
Giunti alla Chiesa di San Carlo, si svolta a sx imboccando una ripida stradina asfaltata che diviene successivamente cementata. Dalla chiesa in poi  seguono le chiare e puntuali indicazioni del sentiero 717 - 1
(segnavia bianco - rossi e segnavia gialli).
Da San Carlo, veduta su Adrara San Martino
La stradina cementata seguendo il crinale, alterna tratti di salita ripida a tratti pianeggianti. Si raggiunge quindi una santella presso la quale, superando una sorta di cancello metallico con porta girevole, si prosegue lungo un marcato sentiero. Il sentiero successivamente, in prossimità di un casolare si inserisce su una stradina cementata che mantenendosi sempre in prossimità del crinale, si dirige al Col Croce.
Veduta sulla Valle di Adrara. Al centro la punta del Monte Bronzone (m 1334)
Al Col Croce m 673 (ore 0.45 - 2.05), punto di intersezione (palina segnaletica) di vari itinerari, si devia a dx lungo la stradina cementata che diparte davanti alla grande santella (segnavia 701 - 717 su muretto di pietra).  Dopo poche decine di metri in ripida salita si abbandona la stradina cementata che curva a sx (sentiero 701) imboccando a dx (palina segnaletica sentiero 717 - 1, m 695, ore 0.05 - 2.10) un sentiero che sale ripido nel bosco. Dopo avere intersecato una stradina sterrata, il sentiero prosegue  fino ad innestarsi su una stradina cementata. La si segue in salita giungendo in breve ad un casolare con panchina (belvedere, m 810, ore 0.20 - 2.30),  punto panoramico dal quale (in condizioni di ottima visibilità) e possibile intravedere contemporaneamente Bergamo e Brescia.

Il casolare con il belvedere

Dal belvedere: visione in direzione SO con la Val Brescasolo, il solco della Val Cavallina e l'alta pianura bergamasca
Dal belvedere: visione in direzione O con Bergamo Bassa e Bergamo Alta. Sullo sfondo, a circa 200 km di distanza, le Alpi Piemontesi
Dal belvedere: visione in direzione SE, si distingue Brescia con il grattacielo Crystal Palace al centro, le torri della centrale del teleriscaldamento e del termoutilizzatore a dx

Casolare poco prima di giungere ai Fienili di Gaiana
Qualche metro prima del casolare con il belvedere si abbandona la stradina cementata per imboccare a dx (segnavia con freccia su una roccia) un sentiero che riprende a salire ripido attraverso il bosco. Il percorso sbuca successivamente in una vasta e solatia radura disseminata da casolari. Seguendo l'ottima segnaletica, si raggiunge una stradina cementata che in ripida salita raggiunge la località Fienili di Gaiana m 932 (ore 0.20 - 2.50).
Panorama in direzione SE dai Fienili di Gaiana con la sottostante Valle di Adrara. Sullo sfondo al centro il Monte Alto di Adro (m 673), a dx il profilo del Montorfano (m 452)
I Fienili di Gaiana
Natura in fiore ai Fienili di Gaiana
Proseguendo in salita lungo la stradina cementata, si raggiunge poco oltre i Fienili di Gaiana il bivio (m 950, ore 0.05 - 2.55) con il sentiero 716 - 3 che diparte a dx in direzione di Adrara San Martino.
 La località Fagiolo. Sullo sfondo il Monte Guglielmo (m 1948), a dx la punta del Monte Bronzone (m 1334)
Si prosegue ancora brevemente lungo la stradina cementata (sentiero 717 - 1) per poi abbandonarla e deviare bruscamente a sx lungo un ripido e largo sentiero che in poche decine di metri conduce alla località Fagiolo m 973 (ore 0.05 - 3.00) dove si trovano nel raggio di pochi metri (paline segnaletiche) gli incroci con i sentieri 717A - 1A e 717B - 1B.

Seguendo la direzione indicata dalle paline segnaletiche, si continua lungo l'itinerario 717 - 1. Il sentiero ora prosegue a mezza costa in direzione NE attraverso una fitta boscaglia, lungo il roccioso versante del Monte di Grone (m 1186). Il sentiero procede in moderata  discesa perdendo circa 50 metri di dislivello. Successivamente, superando una serie di ripide roccette, riguadagna quota fino a raggiungere in prossimità del Col Forca il bivio (palina segnaletica, m 1030, ore 0.30 - 3.30) con  il sentiero 717A - 1A diretto al Monte di Grone. Proseguendo a dx (direzione N) lungo l'itinerario 717 - 1 si affronta un tratto a mezza costa un poco sconnesso con vista (a dx) sull'abominevole agglomerato turistico dei Colli di San Fermo. Il percorso procede in moderata discesa perdendo nuovamente circa 50 metri di quota.
I Colli di San Fermo visti dal Col Forca
Particolare della "bellissima" località turistica

Si giunge quindi ad un altro incrocio (m 970, ore 0.10 - 3.40) dove (palina segnaletica, vari sentieri) si imbocca una carrareccia che correndo quasi pianeggiante lungo il panoramico crinale  in direzione N, si dirige verso i vicini Colli di San Fermo. Dopo pochi minuti si supera l'intersezione (palina segnaletica, m 960, ore 0.10 - 3.50) con il sentiero 715 risalente da dx.  Si prosegue ancora diritto lungo la carrareccia (ora in salita). Seguendo i segnavia, successivamente la si abbandona proseguendo ancora diritto in ripida salita lungo una marcata traccia erbosa che sviluppandosi  lungo il crinale raggiunge i Colli di San Fermo m 1067 (ore 0.10 - 4.00).
Procedendo verso i Colli di San Fermo: veduta in direzione O. Sullo sfondo l'abitato di Gaverina Terme
Dai Colli di San Fermo: panorama in direzione SO con la Val Cavallina e l'alta pianura bergamasca. Tra la foschia è visibile Bergamo
Dai Colli di San Fermo: panorama in direzione SO con la Val Cavallina e l'alta pianura bergamasca. A sx il Monte di Grone (m 1192)
Colli di San Fermo: la Chiesetta di San Fermo

In corrispondenza della Chiesetta di San Fermo si attraversa la strada provinciale n. 79 e si imbocca una larga strada asfaltata (Viale dei Fiori) che sale in direzione N. Appena dopo si svolta a dx lungo una ripida stradetta (segnavia sentiero 614 su muretto di pietra a sx).
 Si procede lungo la stradetta fino a sbucare in breve ad un incrocio (m 1110, ore 0.05 - 4.05) presso il quale si tiene la dx (palina segnaletica direzione Casina del Monte). Si prosegue per un lungo tratto sulla strada asfaltata (sentiero 701, segnavia radi e sbiaditi) che proseguendo in direzione N in moderata salita raggiunge il Colle di Caf m 1246 (ore 0.35 - 4.40).

Il Colle di Caf
Il Colle di Caf
Panorama dal Colle di Caf in direzione O con la Valle di Torrezzo
 
Panorama dal Colle di Caf in direzione S con la testata della Valle di Adrara. Sullo sfondo il Monte Bronzone
 Dal Colle di Caf si svolta a dx (palina segnaletica sentieri 568 - 701 - TPC) in direzione di Colle Dedine - Monte Bronzone (tempi di percorrenza indicati un pò ottimistici), lungo una stradina asfaltata che mantenendosi nelle vicinanze della linea del crinale, perde gradatamente quota. Dopo pochi minuti di cammino si incrocia sulla dx (palina segnaletica, m 1190, ore 0.10 - 4.50) il sentiero 744 risalente da Adrara San Rocco. Si prosegue diritto lungo la strada asfaltata pianeggiante od in leggera discesa fino a raggiungere la località Galena m 1152 (ore 0.20 - 5.10). Dalla località Galena, seguendo le indicazioni (palina segnaletica sentiero 701 - TPC) in direzione Monte Bronzone - Colle Dedine, si prosegue in discesa lungo la strada asfaltata.
Dalla località Galena: panorama sul Monte Guglielmo con uno scorcio del Lago d'Iseo
 

Veduta verso NO: l'alto Lago d'Iseo con Pisogne e la bassa Valle Camonica

Veduta verso NO: l 'Adamello (m 3539)

Scendendo verso il Colle Dedine: curiose stratificazioni rocciose a margine della strada 
 
La strada scende con due successivi tornanti. Al secondo tornante (m 1065, ore 0.15 - 5.25) troviamo il bivio con la prosecuzione del sentiero 701 (nessuna palina segnaletica, segnavia poco evidente su roccia a sx) che si inoltra diritto nel bosco. La nostra escursione seguendo il tornante a dx, prosegue invece lungo la stradina asfaltata - cementata (sentiero TPC, nessun segnavia all'incrocio) verso il Colle Dedine.
Dal Colle Martinazzo, panorama verso SE  con la Valle di Vigolo ed il Lago d'Iseo
Al Colle Martinazzo (palina segnaletica, m 1021) la strada diviene strerrata.
 
Si procede ancora in moderata discesa in prossimità del crinale. In vista del Colle Dedine la strada si biforca (nessuna segnaletica). Si tiene la sx proseguendo  per un breve tratto lungo la strada asfaltata in discesa per poi abbandonarla e imboccare a dx una carrareccia (palina segnaletica sentiero TPC, direzione Gombo Alto - Monte Bronzone). che tenendosi pianeggiante in prossimità del crinale, raggiunge il Colle Dedine m 996 (ore 0.15 - 5.40), crocevia (varie paline segnaletiche) di diversi itinerari. 
 
 Vigolo (m 616), il Lago d'Iseo, Montisola, osservati dal Colle Dedine
Dal Colle Dedine, panorama verso SE
Dal Colle Dedine si seguono le indicazioni del sentiero TPC - 727 in direzione Gombo Alto e Monte Bronzone: il marcato sentiero procede in salita  in direzione S tra due file di muretti a secco raggiungendo in pochi minuti un secondo incrocio (m 1025, ore 0.05 - 5.45), localizzato anch'esso dalle paline segnaletiche presenti, come Colle Dedine. Si segue ora il sentiero 727 (direzione Gombo Alto - Monte Bronzone). Si procede in ripida salita lungo il crinale passando vicino ad un roccolo, raggiungendo  poche decine di metri dopo il precedente incrocio, il bivio del sentiero 746 (palina segnaletica a dx) che si distacca a dx in direzione Zinvello. Al bivio si tiene la sx e si prosegue in salita (attenzione ai radi segnavia) lungo il sentiero 727. Il tracciato, immerso completamente nella boscaglia, aggira a mezza costa tra le roccette, il fianco nord orientale della Corna Gemella (m 1200) e della Punta Piagnole (m 1227) alternando tratti in moderata salita con altri pianeggianti. Per seguire correttamente il sentiero bisogna prestare attenzione ai bolli gialli dipinti su sassi e alberi, dal momento che i classici segnavia CAI bianco - rossi (fino alla località Gombo Alto), sono del tutto assenti (misteri della sentieristica bergamasca).

Il sentiero, dopo aver affrontato un ripido tratto, sbuca in una panoramica radura e si innesta (palina segnaletica) su una strada sterrata che si segue in salita per poche decine di metri fino a raggiungere il Rifugio - Casolare Gombo Alto m 1185 (ore 0.35 - 6.20), collocato alla pendici settentrionali del Monte Bronzone e punto di intersezione (paline segnaletiche) di diversi itinerari.

Dal Rifugio Gombo Alto: veduta sulla Valle di Vigolo, sul Lago d'Iseo e Montisola

Dal Rifugio Gombo Alto: particolare di Montisola con l'abitato di Siviano (m 288)
 Da Gombo Alto, seguendo le indicazioni (palina segnaletica) per il Monte Bronzone, si procede in salita per marcato sentiero lungo l'erboso crinale raggiungendo dopo poche decine di metri una biforcazione (nessuna  palina segnaletica) presso la quale si tiene la dx (segnavia sbiadito) per salire alla cima. Il sentiero di sx invece (segnavia sbiadito) aggira la cima ricollegandosi successivamente al nostro itinerario.
 
Dopo una ripida e breve salita tra la boscaglia, si raggiunge finalmente la cima del Monte Bronzone m 1334 (ore 0.15 - 6.40), Panorama vastissimo in ogni direzione.

Dal Monte Bronzone: il Lago d'Iseo
Dal Monte Bronzone: la bassa Valle Camonica ed il Monte Adamello. In primo piano a sx il Monte Creò (m 1106)
Dal Monte Bronzone: Bossico (m 868) ed i monti dell'alta Val Seriana

Dal Monte Bronzone: Brescia
Dal Monte Bronzone: la Punta Almana (m 1391). Sullo sfondo il Monte Baldo (m 2218)
Dal Monte Bronzone: la parte meridionale del Lago d'Iseo con Iseo e le torbiere
Dal Monte Bronzone: Iseo e il Monte Cognolo (m 673). Sullo sfondo, Brescia
Dal Monte Bronzone:  Vigolo (m 616), Montisola con  Siviano, la sponda bresciana del Lago d'Iseo con Marone e Sale Marasino
Dal Monte Bronzone:  veduta sul sottostante Rifugio Gombo Alto e su tutto il crinale Colli di San Fermo - Col di Caf - Colle Dedine percorso fin qui

Dal Monte Bronzone: veduta sulla Valle di Adrara ed il Monte di Grone (m 1192)

Scendendo dal Monte Bronzone: veduta verso S con il lungo crinale La Rolla - Colle Oregia - Corno Buco - Colle Cambline che verrà percorso per il rientro a Sarnico
Dal Monte Bronzone di seguono le indicazioni (freccia segnaletica sentiero 701 - 5) per Adrara San Martino - località Canzanica. Si procede in discesa lungo il brullo e roccioso crinale in direzione SO lungo una traccia ripida e sconessa (segnavia radi e sbiaditi) che dopo una decina di minuti di cammino interseca (segnavia su pietra) il sentiero a mezza costa proveniente (da sx) dal Rifugio Gombo Alto. All'intersezione si tiene la dx raggiungendo dopo pochi metri un tornante sinistrorso dal quale diparte a dx (palina segnaletica, m 1170, ore 0.15 - 6.55) il sentiero 719  - 5 diretto a Canzanica.  A questo tornante si prosegue a sx (segnavia 701) lungo un sentiero che tenendosi a mezza costa, perde rapidamente quota tra la boscaglia fino a raggiungere un casolare presso il quale (tornante a dx) si innesta su una carrarreccia che scendendo compie un tornante a sx e raggiunge infine l'ampia e prativa insellattura della località "La Rolla" (m 970, ore 0.20 - 7.15, nessuna segnaletica)


A "La Rolla" troviamo sulla sx una piccola pozza di alpeggio quasi prosciugata. Vicino alla pozza converge da sx (segnavia su palo) il sentiero TPC proveniente da Colle Dedine.  Dalla pozza si continua in discesa lungo la carrareccia a fondo erboso (sentiero 701 - TPC, ma nessun segnavia).
 
 Si oltrepassa (alla nostra dx) il rudere di un grande caseggiato e dopo pochi minuti di cammino si giunge a questo incrocio. Tralasciando la carrarreccia che si dirige a sx e quella che svolta a dx in discesa con tornante, si imbocca diritto (segnavia "701" moltosbiadito su albero a dx) un marcato sentiero che prosegue pianeggiante a mezza costa.
 Poco dopo si giunge a questa biforcazione dove si tiene la sx (segnavia sbiadito su albero).
 
Si prosegue per poche decine di metri fino ad arrivare  a questo incrocio senza segnaletica (m 920, ore 0.05 - 7.20) . Presso l'incrocio sulla dx è ben visibile un piccolo casotto metallico con panche e tavolo. Prestare estrema attenzione a questo incrocio: sbagliando strada si rischierebbe di scendere a Predore anzichè a Sarnico!
Si deve svoltare a dx (segnavia sbiadito su albero) in direzione Col Oregia (sentiero TPC). Proseguendo a sinistra (segnavia sbiadito su albero) si finisce a Col del Giogo e Predore (sentiero 701).
Il casotto metallico alla destra dell'incrocio 
Si prosegue in discesa attraverso la boscaglia in direzione S, seguendo il crinale del Col Oregia. Su un albero si intravede un segnavia sbiadito con la dicitura errata "TPC - 701". Si oltrepassa un roccolo, si percorre un breve tratto in discesa tra roccette  e si perviene ad un  altro roccolo con pozza di abbeveraggio (palina segnaletica "Colle Oregia").
Appena oltre il roccolo (m 890, ore 0.05 - 7.25) si sbuca sul tornante di una strada sterrata (vedi foto). Questo punto costituisce l'incrocio del sentiero TPC con i sentieri 708 e 739, ma non esiste segnaletica. Al tornante si tiene la dx e si prosegue in discesa (segnavia TPC) lungo la strada sterrata. Si oltrepassa una sbarra di ferro e si giunge ad un piccolo slargo (Madonnina sulla sx) denominato (targa sulla sx) "Piazzetta Bartolomeo Colleoni". Si prosegue diritto lungo la carrareccia ancora per un breve tratto. 
In prossimità di un tornante destrorso la si abbandona per proseguire diritto (palina segnaletica TPC, direzione Colle Cambline) lungo un sentiero che restando in prossimità del crinale perde quota attraverso la boscaglia per sbucare infine in una vasta radura con vari roccoli..
Dalla radura si apre a sx una vasta veduta sul basso Lago d'Iseo, le torbiere e la Franciacorta


Nei pressi del Colle Cambline
Il sentiero al termine della radura si innesta su una strada sterrata. All'incrocio si svolta a sx seguendo la strada sterrata in moderata discesa e raggiungere in breve il Colle Cambline m 776 (ore 0.15 - 7.40) dove troviamo a sx l'incrocio con il sentiero 709 risalente da Predore (nessuna palina segnaletica, segnavia numerato dipinto su una cabina elettrica).
Il Monte Bronzone visto dal Colle Cambline


Dal Colle Cambline si prosegue diritto in discesa lungo la stradina sterrata (segnavia TPC) godendo di interessanti vedute su Paratico, Sarnico, l'alta pianura bresciana ed il profilo dell'Appennino Piacentino sullo sfondo.
A questa biforcazione (nessuna segnaletica) si deve tenere la sx.
Scendendo verso Sarnico: ultime luci del giorno su Clusane e le torbiere sebine
La stradina sterrata, con fondo sconnesso e sassoso, tenendosi vicina al crinale (Costa della Cresta) lungo il versane esposto verso il  lago, scende ora ripida in direzione di Sarnico.
Scendendo verso Sarnico: al centro, sullo sfondo l'inconfondibile sagoma del Monviso (m 3840) a circa 200 km di distanza
Sarnico e Paratico
Con l'oscurità incombente (obbligatoria una torcia in dotazione!) raggiungiamo l'incrocio (m 620, ore 0.25 - 8.05) con i sentieri 701 - 710. Sulla sx si nota un portale sorretto da paletti di legno. Accanto al portale (non visibile nell'immagine) vi è una palina segnaletica diretta a sx indicante "Sentiero Cadè - Baita Pompiano - Cadè - Sarnico" (si tratta del sentiero 710, anche se non indicato). Si imbocca quindi tale direzione (con a disposizione  un numero di ore di luce maggiore sarebbe stato  invece possibile proseguire diritto seguendo il crinale del Monte Faeto fino a Sarnico). Si scende lungo una stradina sterrata che dopo la Baita Pompiano si trasforma in un marcato sentiero che cala con ripidi tornanti attaverso il bosco (segnavia presenti e marcati). Giunti quasi in vista della riva del lago, il sentiero aggira con un tratto pianeggiante alcuni dirupi per poi perdere ancora quota e con una brusca svolta a dx, innestarsi su una carrareccia pianeggiante che passando accanto ad alcuni fabbricati, si allaccia in località Cadè (m 195, ore 0.45 - 8.50) alla Strada Statale n. 469. Si attraversa la statale e svoltando a dx la si segue (marciapiede e pista ciclabile illuminati) per 2,5 chilometri fino a Sarnico m 205 (ore 0.25 - 9.15), punto iniziale dell'escursione







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