by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

martedì 31 luglio 2018

Monte Frerone e Lago della Vacca

Dai  verdi pascoli di Bazena e della Valle di Cadino al mondo di roccia dei primi contrafforti adamellini

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: Bazena, fraz. di Breno (km 84 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: estate, inizio autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1190 m
ACQUA SUL PERCORSO: no, eccetto il tratto tra il Passo di Frerone ed il Rifugio Tita Secchi
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 31 luglio 2018
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NOTE
Lungo itinerario adatto ad escursionisti ben allenati, con un buon senso dell'orientamento. La salita al Monte Frerone è da evitare in caso di maltempo.  
Salendo verso il Passo di Val Fredda: Bazena alle nostre spalle
Bazena m 1802 è una graziosa e ridente località (bar - ristorante - area picnic) raggiungibile dalla Valle Camonica  o dalla Valle del Caffaro attraverso il Passo Crocedomini. Lasciato l'automezzo in un ampio parcheggio sterrato a sx della strada (per chi proviene dalla Valle Camonica), ci si incammina (palina segnaletica, sentiero CAI 1 "Alta Via dell'Adamello", direzione Passo di Val Fredda- Rifugio Tita Secchi) lungo uno stradina sterrata che si inerpica ripida attraverso i pascoli in direzione N.
Dopo circa quindici minuti di cammino si raggiunge un abbeveratoio  presso il quale la carrareccia si dirama in tre direzioni. La prima diramazione conduce (cartello segnaletico) al Bivacco del Pastore Rasmulì. Le due diramazioni  sulla dx conducono entrambe al Passo di Val Fredda. Una con pendenza dolce (mulattiera sterrata, indicazione "Percorso botanico di Val Fredda"), l'altra ripida (strada acciottolata).
Si prosegue lungo la mulattiera sterrata contraddistinta dalla presenza di minuscole bacheche che illustrano con testi e disegni le caratteristiche della flora locale. Dopo un tornante destrorso, la mulattiera sale a mezza costa fino a riallacciarsi (proveniente da dx) alla ripida stradina acciottolata distaccatasi all'abbeveratoio.

Il Laghetto e la Malga Val Fredda. Sullo sfondo, da sx a dx, il Costone di Val Bona (m 2410) ed il monte Frerone (m 2673)
Si sale rapidamente attraverso il rado bosco fino a raggiungere una selletta erbosa a sx della quale (a circa 200 metri) troviamo il pittoresco Laghetto di Val Fredda con l'omonima malga (m 2084, ore 0.45).
La Malga Val Fredda in piena attività
In prossimità del Passo dell' Asinina. Sullo sfondo, da sx a dx, Il Monte Frerone (m 2673) ed il Monte Cadino (m 2420)
Dopo la Malga Val Fredda il tracciato diviene una mulattiera che sale a mezza costa con moderata pendenza tenendosi sul versante dx della Val Bona. Saltuariamente si nota qualche sbiadito segnavia del sentiero 1. In corrispondenza del punto in cui il crinale di dx si abbassa fin quasi alla quota della mulattiera, troviamo l'incrocio (palina segnaletica, m 2162, ore 0.20 - 1.05) con il percorso dell' Alta Via del Caffaro che scavalcando il crinale a dx, scende al Passo Crocedomini. Si prosegue diritto lungo la mulattiera (percorso in comune sentiero 1 - Alta Via del Caffaro) che ora si snoda quasi pianeggiante tagliando a mezza costa il versante occidentale del Monte Mattoni (m 2271, alla nostra dx). Dopo pochi minuti di cammino si perviene ad una selletta erbosa denominata Passo dell'Asinina (nessuna segnaletica, m 2170, ore 0.05 - 1.10). Qualche metro prima della selletta, sulla dx, appare una piccola croce di ferro infissa nella roccia con effige a ricordo di un escursionista. In corrispondenza della selletta si distacca a dx un sentiero senza segnaletica che scende sul versante opposto nella Valle di Cadino. Tale sentiero verrà percorso durante la fase di ritorno dell'escursione.
La Valle di Cadino ed il Cornone di Blumone (m 2843) visti dal Passo dell' Asinina
Salendo al Passo di Val Fredda: veduta del panorama alle nostre spalle. Sullo sfondo i monti tra il Passo Crocedomini ed il Dasdana. Si nota il Dosso dei Galli (m 2196) con le strutture degli ex impianti radar
Si prosegue diritto lungo la mulattiera che ora riprende a salire sempre con tracciato a mezza costa tagliando il versante occidentale del Monte Cadino (m 2420) in un ambiente dove il pascolo cede lentamente il posto alla roccia. Si perviene quindi al Passo di Val Fredda (palina segnaletica, m 2339, ore 0.30 - 1.40).
In prossimità del Passo di Val Fredda
Pochi metri prima del passo si trova (palina segnaletica) il bivio del tracciato che si distacca a sx per il Monte Frerone. Lo si segue percorrendo una vecchia mulattiera militare ridotta allo stato di stretto sentiero (Alta Via del Caffaro). Nella fase iniziale il percorso sale moderatamente o rimane pianeggiante tagliando a mezza costa lo scosceso versante. Dopo pochi minuti di cammino dal bivio si deve superare un canalino roccioso strapiombante sulla sottostante Val Bona: il breve tratto esposto è attrezzato con catene e staffe metalliche.  In rapida successione il sentiero (attrezzato con catene) taglia a mezza costa alcuni dirupi, superati i quali, guadagna rapidamente quota attraverso vasti pascoli. 
Salendo al Monte Frerone: sperone roccioso con vista sulla Val Bona
Salendo al Monte Frerone: i dirupi tagliati a mezza costa dal sentiero - mulattiera

Tana di marmotta con regolare "passo carraio"
Salendo al Monte Frerone: panorama sulla Val Bona e sui monti della bassa Valle Camonica
La vetta del Monte Frerone
Con qualche tornante il tracciato punta in direzione NE, in un ambiente naturalistico intatto dove rocce e flora catturano l'attenzione e la curiosità anche degli escursionisti più frettolosi o distratti.

A circa 2500 metri di quota la mulattiera si inserisce in una valletta sospesa. Il percorso raggiunge quasi il fondo della valletta: a questo punto (attenzione ai segnavia) si abbandona il tracciato della mulattiera che prosegue diritto fino a perdersi tra gli sfasciumi per deviare a dx lungo un sentiero che sale con alcuni tornanti lungo il versante di dx della valletta.  
In prossimità della vetta del Monte Frerone: la valletta appena risalita alla nostra dx
In prossimità della vetta del Monte Frerone: veduta verso S con la strada che unisce il Passo Crocedomini al Dosso dei Galli ed al Passo Maniva
Il tracciato rimonta brevemente il panoramico crinale raggiungendo la sommità del Monte Frerone m 2673 (ore 1.05 - 2.45). Vasto panorama a 360° che spazia dal Bernina e l'Adamello (a N), al Monte Listino e Cornone di Blumone (a NE), al Bruffione (ad E). A S il versante precipita sulla Valle di Cadino e sulla Val Bona.
Dalla vetta principale del Monte Frerone si protende verso N una serie di cime secondarie ognuna delle quali è caratterizzata da strutture geologiche differenti. La breve catena termina con il Corno Frerone (a sx, m 2672)
Veduta verso N con il Corno Frerone (m 2672). A dx della cima si nota il Pizzo Badile Camuno (m 2435) ed i monti della media Valle Camonica
Panoramica verso N: da sx a dx, il Monte Stabio (m 2536), il Corno Frerone (m 2672), il Pizzo Badile Camuno (m 2435),  il solco della Valle di Braone confluente nella Val Paghera di Ceto, i Corni del Tredenus (m 2800), il Monte Listino (m 2746), la Cima di Laione (m 2757)
Il Cornone di Blumone visto dal Monte Frerone
La Valle di Braone confluente nella Val Paghera di Ceto. Sullo sfondo da sx a dx, il Pizzo Badile Camuno (m 2435), i Corni del Tredenus (m 2800), l'Adamello (m 3539), il Carè Alto (m 3462), la catena Monte Rossola - Monoccola -  Listino 
Le vette adamelline dal Monte Frerone
Le fantasmagoriche stratificazioni rocciose che caratterizzano il crinale dal Monte Frerone al Corno di Frerone
Una "cascata" di roccia
Veduta verso E: le Creste di Laione (m 2393). A sx si nota il Passo della Vacca (m 2359). Sotto le creste si nota la vecchia mulattiera proveniente da Malga Cadino che sale con vari tornanti al Passo della Vacca. Più in basso si nota la nuova discutibile mulattiera (costruita ex novo di recente) che consente un accesso più rapido e agevole al passo
Il Pizzo Badile Camuno (m 2435)
Dalla vetta del Monte Frerone si scende ora in direzione NE lungo l'aguzzo crinale che separa la Valle di Braone (a sx) dalla Valle di Cadino (a dx). La discesa, almeno nella parte iniziale, deve essere affrontata con cautela e passo moderato. A sx del sentiero infatti troviamo un baratro quasi verticale che precipita nella Valle di Braone. A dx, troviamo una ripida e scoscesa distesa prativa.
Un altro aspetto della varietà geologica del Monte Frerone
Scendendo verso il Passo di Frerone: il Monte Frerone alle nostre spalle
Segnaletica dell'Alta Via del Caffaro al Passo di Frerone
Si giunge quindi all'ampia sella del Passo di Frerone m 2456 (ore 0.35 - 3.20). Qui si incrocia il sentiero risalente da sx dal Rifugio Gheza nella Valle di Braone, diretto dopo aver superato il passo, al Lago della Vacca. Si piega a dx (palina segnaletica posticcia indicante Bazena) e si inizia a scendere  ripidamente lungo una valletta seguendo una debole traccia. Il percorso è contraddistinto dai segnavia bianco - gialli del Sentiero Monsignor Antonioli  e da quelli bianco - rossi del sentiero 38-Alta Via del Caffaro.  Poche decine di metri dopo l'inizio della discesa si distacca a dx (nessuna segnaletica) una traccia di sentiero che si dirige verso il Passo di Val Fredda, utile in caso di rientro anticipato dall'escursione. Tenendo la sx e seguendo i frequenti segnavia, si continua la discesa lungo la valletta. Alcune sorgenti permettono il rifornimento idrico.
Il Monte Frerone ed il Corno di Frerone visti dal Passo di Frerone
La Cima Terre Fredde (m 2645), la Cima di Laione (m 2757), il Cornone di Blumone (m 2843) visti dal Passo di Frerone
Si giunge quindi all'incrocio (palina segnaletica, m 2318, ore 0.20 - 3.40) con il sentiero 1 proveniente da dx dal Passo di Val Fredda e diretto a sx verso il Lago della Vacca. Si procede quindi in quest'ultima direzione lungo una mulattiera che procede a mezza costa con qualche lieve saliscendi  sopra la Valle di Cadino (alla nostra dx).
Alcuni esemplari di "cyclus demens" in difficoltà sulla mulattiera Lago della Vacca - Passo di Val Fredda
Procedendo verso il Lago della Vacca
Successivamente si perviene al bivio (palina segnaletica, m 2320, ore 0.10 - 3.50) con la nuova larga mulattiera (segnavia 19 "nuovo tracciato") risalente da dx dalla Valle di Cadino che di fatto ha sostituito la storica mulattiera militare che arranca con stretti tornanti lungo il fianco delle Creste di Laione (segnavia 19 "vecchio tracciato").
Si procede diritto in moderata salita fino a raggiungere il Passo della Vacca (palina segnaletica, m 2359, ore 0.10 - 4.00). Qui vi sono tre diramazioni. La diramazione di dx costituisce la storica mulattiera militare (segnavia 19 "vecchio tracciato") che risale dalla Valle di Cadino. La diramazione centrale costituisce un nuovo percorso (mulattiera costruita ex novo) di accesso al Lago della Vacca ed al Rifugio Tita Secchi. La diramazione di sx è la prosecuzione della storica mulattiera militare (segnavia 19 "vecchio tracciato")  che risale dalla Valle di Cadino.
Seguendo quest'ultimo percorso ormai in disuso (segnavia sbiaditi itinerario 19) si prosegue in moderata salita fino in prossimità del Lago della Vacca. Senza raggiungere il lago, si abbandona la storica mulattiera (la deviazione è segnata con freccia sbiadita su un pietrone) girando a dx lungo delle tracce di sentiero (segnavia sbiaditi) su terreno sconnesso. 
Si sale su una piccola altura (m 2380) dalla quale alla nostra sx si presenta una buona veduta del Lago della Vacca. Si scende quindi leggermente di quota fino a raggiungere la base della  piccola diga dove il percorso si riallaccia alla nuova mulattiera proveniente da dx dal Passo della Vacca. Con una breve risalita si raggiunge quindi il Rifugio Tita Secchi m 2362 (ore 0.20 - 4.20), punto cruciale di numerosi itinerari escursionistici.
Dal rifugio si ritorna alla base della diga dove inizia la nuova larga mulattiera (i cui lavori sono appena terminati) che con qualche saliscendi  ci riconduce al Passo della Vacca (palina segnaletica, m 2359, ore 0.10 - 4.30).
La caratteristica "vacca" all'omonimo passo
La valle di Cadino vista dal vecchio itinerario 19
Dal Passo della Vacca, al medesimo incrocio da cui si è già transitati, si imbocca  a sx la vecchia mulattiera militare che passando a pochi metri dalla roccia a forma di vacca che da il nome al passo, si dirige con percorso pianeggiante verso il fianco delle Creste di Laione (m 2392). La deviazione è segnalata da uno sbiadita indicazione su pietra con il numero 19. Questo storico percorso di accesso al Lago della Vacca è oggi stato sostituito dalla recente nuova mulattiera precedentemente citata. Il percorso (segnavia sbiaditi) è ancora agibile anche se già si notano i primi segni di incuria ed abbandono. 
Le Creste di Laione
La vecchia mulattiera militare dopo aver tagliato per un lungo tratto il fianco delle Creste di Laione inizia rapidamente a scendere con una serie di stretti tornanti, offrendo verso S un'ampia visione sulla sottostante Valle di Cadino con il Laghetto Alto di Cadino.
Verso N si scorge invece la testata della Valle di Cadino con la Cima Terre Fredde (m 2645) ed il Passo della Vacca (m 2359). In basso si nota il tracciato della nuova mulattiera.
La vecchia mulattiera si riunisce ( bivio m 2190, ore 0.30 - 5.00) al nuovo percorso. Si procede in discesa percorrendo la larga mulattiera lungo la Valle di Cadino.
Marmotta presso il Laghetto Alto di Cadino
Le Creste di Laione alle nostre spalle
Si giunge quindi alla base della Corna Bianca (m 2000, ore 0.35 - 5.35), dove troviamo un piccolo parcheggio per automezzi. Dal parcheggio si imbocca in discesa una strada sterrata: dopo poche decine di metri la si abbandona per seguire a dx (palina segnaletica con indicazioni per Casinetto dei Dossi - Passo dell'Asinina) una sconnessa carrareccia senza segnavia che prosegue  brevemente in discesa tra i pascoli fino a raggiungere una depressione (m 1970) dopo la quale ricomincia dolcemente a riguadagnare quota.

La stradina passa a fianco del Casinetto della Banca (m 1985) per poi raggiungere il Casinetto dei Dossi (m 2058, ore 0.25 - 6.00).
Al Casinetto dei Dossi si abbandona la carrareccia che prosegue verso dx. Tenendo la sx si raggiunge in poche decine di metri la malga:  attraversata la radura recintata che la circonda, si segue la larga traccia di sentiero (all'inizio non molto evidente) che sale quasi lineare in direzione SO lungo il fianco della montagna verso l'evidente insellatura del Passo dell'Asinina. 
Animali al pascolo al Casinetto dei Dossi. Sullo sfondo il Monte Colombina (m 2151)
Iniziando la salita verso il Passo dell'Asinina: il Casinetto dei Dossi alle nostre spalle
Salendo al Passo dell' Asinina: veduta alle nostre spalle. Minacciose nubi temporalesche sulla Corna Bianca (m 2120)
Il sentiero che dal Casinetto dei Dossi sale al Passo dell'Asinina
Al Passo dell'Asinina (m 2170, ore  0.20 - 6.20) il tracciato incrocia la mulattiera (sentiero 1 - Alta Via del Caffaro) collegante Bazena al Passo di Val Fredda, seguita nella fase di andata dell'escursione. Si svolta a sx e con percorso quasi pianeggiante si giunge in breve al bivio (palina segnaletica, m 2162, ore 0.05 - 6.25) con la prosecuzione verso il Passo Crocedomini dell'Alta Via del Caffaro che si dirama a sx. Si prosegue a dx in discesa lungo la mulattiera che poco dopo tocca il Laghetto di Val Fredda e l'omonima malga (m 2084, ore 0.10 - 6.35). Proseguendo ora in ripida discesa lungo la stradina sterrata, sempre seguendo in senso inverso il percorso effettuato all'andata, si arriva infine a Bazena m 1802 (ore 0.30 - 7.05), punto di origine dell'escursione.
Ritornando a Brescia: temporale sul Dasdana
Ritornando a Brescia: temporale sul Dasdana