by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

domenica 25 febbraio 2018

Traversata Brescia - Gavardo

Dal capoluogo alla cittadina della bassa Valle Sabbia percorrendo la dorsale del Monte Maddalena e l'Altopiano di Cariadeghe

LUOGO DI PARTENZA: Brescia, Via F. Turati
LUOGO DI ARRIVO: Gavardo, Via G. Quarena (km 24 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: inverno, primavera, autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1435 m
ACQUA SUL PERCORSO: si, fino a Valpiana
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 19 febbraio 2018

 Per ingrandire la mappa:
1) posizionare il cursore sulla mappa, aprire il menù a tendina cliccando il tasto destro del mouse
2) cliccando il tasto sinistro del mouse selezionare "apri link in un'altra scheda" 
3) posizionare il cursore sulla barra delle schede sul margine superiore dello schermo in corrispondenza del nuovo link. Aprire la scheda cliccando il tasto sinistro del mouse. Una volta aperta la scheda, ingrandire con il tasto sinistro del mouse

    NOTE
Percorso adatto ad escursionisti allenati con un buon senso dell'orientamento. Considerate le quote  basse ed  i lunghi tratti esposti al sole si sconsiglia la percorrenza nelle giornate estive.
Il viaggio di ritorno da Gavardo a Brescia,  punto di partenza dell'escursione, è stato effettuato utilizzando il servizio autobus interurbano.  Per visualizzare orari consultare il sito www.arriva.it.

A Brescia m 165, si raggiunge,  ai limiti del centro storico l'incrocio tra le Vie F. Turati, Pusterla e San Rocchino. Data la scarsità di parcheggi gratuiti in zona, si consiglia di raggiungere il luogo con i mezzi pubblici. A pochi metri da questo punto si dirama in ripida salita una strada  all'inizio della quale troviamo il pannello e la freccia segnaletica del punto di partenza del Sentiero delle Tre Valli (3V).
Ci si incammina lungo tale via per poi deviare a sx dopo un centinaio di metri (curva a gomito) lungo una stradina acciottolata che termina  con una rampa di scale. Seguendo i frequenti segnavia bianco - azzurri del Sentiero 3V, si rasenta a dx un tornante di Via Panoramica e si prosegue lungo una pittoresca e ripida stradina acciottolata (Via San Gaetanino). La viuzza incrocia (sulla dx) un altro tornante di Via Panoramica, e guadagando rapidamente quota supera con un piccolo sottopassaggio una successiva intersezione con Via Panoramica.
In località Medaglioni m 335 (ore 0.25) si interseca proveniente da dx (nessuna palina segnaletica) il sentiero 6 risalente da Piazzale Arnaldo e pochi metri dopo si raggiunge l'intersezione con Via Panoramica. Si svolta ora a dx percorrendo tale via  in salita (marciapiede alberato) osservando a dx un' ampia vista del capoluogo e dei suoi quartieri orientali. Si perviene quindi alla località San Gottardo m 412 (ore 0.15 - 0.40), dove oltre al capolinea della linea urbana Brescia Mobilità n. 6 ed ad una fontanella, troviamo l'intersezione (paline segnaletiche) con numerosi sentieri risalenti dalle diverse parti della città. Si prosegue ancora in salita seguendo la strada asfaltata principale (Via San Gottardo). Dopo circa 300 metri sulla dx si dirama un viottolo in discesa (palina segnaletica sentiero 5 collocata sul lato sx di via San Gottardo) diretto a Via Rebuffone (m 440, ore 0.05 - 0.45). Proseguendo ancora lungo Via San Gottardo, terminata la zona residenziale, si raggiunge un tornante (m 470, ore 0.05 - 0.50) dove si abbandona la strada per imboccare un ripido sentiero (seguire i segnavia bianco - azzurri) che sale nel mezzo della vegetazione arbustiva. Dallo stesso tornante si dirama a dx (nessuna palina segnaletica) il sentiero 12.
Proseguendo l'ascesa si passa a pochi metri (sulla sx) da un tornante della strada comunale che sale al Monte Maddalena. Successivamente il largo sentiero, con pendenza meno accentuata rasenta (pochi metri alla nostra sx) un altro tornante della medesima strada dove si incrocia proveniente da sx (nessuna palina segnaletica) il sentiero 6 risalente con diverso percorso da San Gottardo (m 610, ore 0.20 - 1.10).
Il tracciato in costante ascesa (segnavia bianco - azzurri sentiero 3V, segnavia bianco - rossi sentiero 6) attraversa per due volte la strada comunale asfaltata, lascia sulla dx la diramazione (palina segnaletica) del pianeggiante Sentiero delle Pozze e incrocia (paline segnaletiche, m  770, ore 0.25 - 1.35) il sentiero 13 "Circolare della Maddalena". Segue ora un breve e ripido tratto in salita che porta ad incrociare nuovamente la strada comunale. Attraversatala, si sale una breve gradinata e si raggiunge l'ex stazione di arrivo dell' ex funivia S. Eufemia - Monte Maddalena.
Presso il caseggiato si devia a dx lungo una stradina sterrata che passa accanto all'abbandonato Villaggio Monte Maddalena e che in breve porta al piazzale del ristorante - bar Cavrelle. 
Architettura - ecomostro: la Chiesa del Monte Maddalena
Superato il punto di ristoro sulla nostra dx, al termine di un grande parcheggio sterrato troviamo una palina segnaletica del sentiero 3V. Si rimonta ora su una larga traccia il pendio erboso ed in poche decine di metri si giunge alla Chiesa del Monte Maddalena m 828 (ore 0.15 - 1.50).
Poco oltre l'ex Rifugio Monte Maddalena
Dal luogo di culto si imbocca una stradina sterrata per deviare a dx dopo pochi metri (attenzione ai segnavia) lungo un sentiero in discesa che conduce al  bar - ristorante Grillo m 800 (ore 0.05 - 1.55), crocevia (paline segnaletiche) di numerosi itinerari risalenti da tutti i versanti. Seguendo fedelmente i segnavia bianco - azzurri si prosegue lungo una ripida stradina asfaltata che sale dal ristorante verso la sommità principale del Monte Maddalena: la si abbandona dopo pochi metri svoltando a sx lungo un ripido sentiero. Il tracciato, dopo avere attraversato la medesima stradina raggiunge in breve il casolare abbandonato dell 'ex Rifugio Monte Maddalena m 844 (ore 0.05 - 2.00), punto di incrocio (palina segnaletica) con i sentieri 1 - 11 - 14. Seguendo i segnavia bianco - azzurri si procede ora in direzione N lungo una strada sterrata pianeggiante che si inoltra nel bosco. Poche decine di metri sulla dx si trova la vetta del Monte Maddalena (m 875), non accessibile perchè inclusa in un'area militare. La strada sale un poco di quota portandosi sul crinale e offrendo sulla dx un vasto panorama su Botticino e le cave di marmo adiacenti, fino al Lago di Garda.



Successivamente, ad una biforcazione, si lascia la strada sterrata che prosegue a sx, per imboccare a dx un sentiero che con qualche saliscendi segue la linea del crinale. Quindi il sentiero, perdendo un poco quota, in prossimità di un casolare si riallaccia alla stradina sterrata ed incrocia proveniente da sx (palina segnaletica, m 850, ore 0.25 - 2.25) il Sentiero della Resistenza n. 14 (segnavia verde - bianco - rosso). Tenendo la dx, si prosegue lungo la stradina sterrata con una breve salita, rimanendo ancora sul crinale. Poco dopo si abbandona la stradina (chiusa da un cancello) per deviare a sx lungo un sentiero a mezza costa  immerso nel bosco.
In seguito il sentiero, dopo alcuni saliscendi incrocia nuovamente , proveniente da sx (palina segnaletica, m 810, ore 0.15 - 2.40) il Sentiero della Resistenza n. 14. Si procede ora in discesa lungo una carrareccia (percorso in comune sentiero 3V - Sentiero della Resistenza n .14)  fino a raggiungere un bivio nei pressi di un casolare con piccola pozza dove a sx si dirama la prosecuzione del Sentiero della Resistenza (palina segnaletica, m 745, ore 0.10 - 2.50). Tenendo la dx, si continua lungo un marcato sentiero che perde rapidamente quota. Raggiunto un piccolo caseggiato, il percorso prosegue la discesa deviando a dx. Il sentiero diviene strada sterrata raggiungendo in breve la pittoresca Cascina San Vito.
La Cascina San Vito
Alla cascina San Vito troviamo l'intersezione (palina segnaletica) con il Sentiero Principale Valverde. Si svolta a sx e si prosegue  per poche decine di metri in discesa lungo una carrareccia lungo il crinale raggiungendo la Sella di san Vito m 566 (ore 0.20 - 3.10) con l'omonima chiesetta.
Alla Sella di San Vito (palina segnaletica) si abbandona il sentiero 3V - 393 che scende a sx in direzione di Nave e si prosegue diritto lungo la carrareccia in direzione E che segue il crinale (itinerari CAI 390 - 391, Sentiero Principale Valverde).
San Gallo di Botticino visto dai pressi della Sella di San Vito
La carrareccia in ripida salita dopo avere superato un serie di roccoli ed un traliccio dell'alta tensione (alla nostra dx), raggiunge uno spiazzo erboso dove troviamo il bivio (palina segnaletica, m 620, ore 0.10 - 3.20) che divide il percorso degli itinerari CAI 390 - 391 dal Sentiero Principale Valverde. Si abbandona quindi la carrareccia che prosegue in salita per imboccare a dx un largo tratturo  pianeggiante (Sentiero Principale Valverde) che procede a mezza costa in direzione di Castello di Serle. Dopo poche decine di metri sulla dx si distacca un sentiero in discesa contrassegnato da vistosi bolli gialli: non seguitelo e continuate a procedere lungo il largo sentiero di sx.
Procedendo verso Castello di Serle: da sx a dx, veduta su San Gallo di Botticino e sulla dorsale Monte Maddalena - Monte Salena - San Vito precedentemente percorsa
Procedendo verso Castello di Serle: il cadavere di una Fiat 600 nascosto tra le frasche di legna
Il Sentiero Principale Valverde (in teoria segnato con segnavia rosso - gialli, in pratica senza segnaletica) raggiunge la Cascina Cargni (targa su muro perimetrale). Appena oltre la cascina si trascura il tratturo che sale a sx  e si prosegue invece a dx  lungo un ampio sentiero a mezza costa quasi pianeggiante. Il percorso successivamente sale moderatamente di quota. Quindi si raggiunge un cancello con divieto di accesso presso cui si devia a sx (freccia per Castello di Serle). Il sentiero si innesta quindi su una carrareccia. Si prosegue sempre a mezza costa omettendo qualsiasi deviazione in salita o discesa, raggiungendo quindi il margine superiore dell'abitato di Castello di Serle (Case Pie) m 670 (ore 0.35 - 3.55). Il percorso (palina segnaletica all'incrocio) si innesta su una stradina asfaltata che termina dopo qualche metro ai margini di un campetto da calcio. Su un pietrone di marmo a sx troviamo il marcato segnavia dell' itinerario  CAI 530 (ex 930) "Sentiero del Carso Bresciano", un lungo tracciato di circa 70 km la cui segnaletica è stata completata in tempi recentissimi. Seguendo i marcati segnavia bianco - rossi si attraversa il campetto e si prosegue in salita lungo un sentiero a tratti infossato che supera (sulla nostra dx) gli ultimi sottostanti casolari. Il sentiero sbuca su una strada asfaltata: la si segue svoltando a dx lungo un breve tratto in discesa al termine del quale si incrocia proveniente da dx una strada risalente da Castello di Serle. All'incrocio sulla sx si trova una fontanella.
Si segue ora in ripida salita la strada a fondo cementato che attraverso un bel bosco raggiunge il piccolo abitato di Valpiana m 886 (ore 0.35 - 4.30, bar, ristoranti), situato sul margine meridionale dell' Altopiano di Cariadeghe.
Attraversato il gruppo di case lungo la via principale, si oltrepassa l'ampio parcheggio di un ristorante (palina segnaletica sentiero 530 sulla sx) e si prosegue lungo la sinuosa strada asfaltata con qualche saliscendi in direzione E.
Si raggiunge quindi un piazzale con area pic nic e tabelle illustrative (m 885, ore 0.10 - 4.40): si abbandona la strada asfaltata imboccando a dx (palina segnaletica sentiero s7, segnalazioni turistiche) una larga strada sterrata affiancata dalle stazioni della Via Crucis che in pochi minuti di salita raggiunge l' ex Monastero di San Bartolomeo m 933 (ore 0.10 - 4.50) in vetta all'omonimo monte.
San Bartolomeo

Da San Bartolomeo: veduta su Serle

Dall'ex monastero si procede a ritroso  in discesa per una cinquantina di metri lungo la strada sterrata imboccando poi a dx (palina segnaletica, sentiero  530 - s8) un marcato sentiero che scende in direzione del Rifugio Alpini di Serle. Dopo pochi minuti si perviene ad un altro incrocio (palina segnaletica) presso il quale si svolta a sx (curva a gomito). Si scende attraverso il bosco fino ad inserirsi su una carrareccia (si svolta a sx) che in breve si innesta su una strada asfaltata. Svoltando a dx la si segue raggiungendo in un centinaio di metri il Rifugio Alpini di Serle m 795 (ore 0.15 - 5.05).
Un branco di lupi nella taiga siberiana (ma a Cariadeghe)
Dal rifugio  si  imbocca (palina segnaletica, sentiero 530 - s1) una stradina asfaltata (Via del Zuf). Dopo circa 100 metri la si abbandona per deviare a dx (segnavia 530 su staccionata) lungo una carrareccia che dopo un breve tratto in moderata salita, scende incrociando una strada asfaltata (Via Casinetto). Attraversata la strada si svolta a sx lungo una larga carrareccia pianeggiante. Il tracciato diviene ben presto un largo sentiero che si avvicina a pochi metri dalla recinzione della vasta area militare interdetta della Caserma Zanetti. Il percorso procede tortuoso nella fitta boscaglia con vari saliscendi passando accanto ad una pozza, intersecando diverse carrareccie e compiendo frequenti cambi di direzione. Prestare bene attenzione ai segnavia ben marcati ma piuttosto radi.
Il tracciato si inserisce quindi su una stradina sterrata (la parte terminale di Via Casinetto). Superato sulla dx una pozza e sulla sx un casolare (Roccolo Franzi), procede in salita raggiungendo in breve un insellatura (m 865) che separa il Monte Olivo (alla nostra dx) dal Monte Fontanelle (a sx). Sull'insellatura si segue a sx una carrareccia che procede in discesa per poi svoltare con un tornante a dx  e procedere con alcuni saliscendi a mezza costa lungo il versante settentrionale del Monte Olivo. Sulla sx è possibile intravedere qualche scorcio panoramico su Vallio Terme e le Coste di San Eusebio. La carrareccia supera sulla sx una deviazione che conduce ad un vicino cancello e sale brevemente fino a raggiungere un piccolo caseggiato con roccolo (m 890, ore 0.45 - 5.50) situato quasi sulla linea di cresta a poca distanza dal Monte Olivo.
Il caseggiato alle nostre spalle
 
 Superato il caseggiato di circa trenta metri, prestare la massima attenzione: appena dopo i due segnavia nell'immagine, il tracciato del sentiero 530 scende bruscamente a sx. Il cambio di direzione non è  segnalato. Inoltre, durante la presente escursione nella zona sottostante  erano in corso dei lavori di disboscamento che hanno reso difficile per parecchie decine di metri  l'individuazione del tracciato e la sua percorrenza. Dal punto rappresentato dall' immagine si scende ripidamente a sx fino a raggiungere dopo poche decine di metri un marcato sentiero che scende verso dx. Da qui in avanti il sentiero 530 perde quota superando un roccolo e raggiungendo in breve il bivio (palina segnaletica, m 760, ore 0.10 - 6.00) con il sentiero 520.


Si svolta a dx in direzione del Monte Tre Cornelli. Il sentiero, a tratti stretto e tortuoso risale a mezza costa nel fitto bosco il versante settentrionale del crinale Monte Olivo - Monte Tre Cornelli. Raggiunta la linea di cresta (m 820), procede in direzione E affiancando per un buon tratto la recinzione dell'area militare interdetta della Caserma Zanetti. Succesivamente il sentiero devia a sx e dopo una breve discesa si innesta (palina segnaletica) su una strada sterrata. Si svolta a dx e si segue la strada che procede a mezza costa in salita fino a riguadagnare la linea di cresta per poi rimanere quasi pianeggiante e raggiungere il bivio (palina segnaletica, m 815, ore 0.30 - 6.30) tra la carrareccia (sentiero 501) che prosegue a dx in discesa in direzione di Fienile del Tese - Gavardo ed il sentiero a sx (segnavia 501 - 520) che sale al Monte Tre Cornelli.
Tenendo la sx si procede in ripida salita lungo un largo sentiero. Sulla dx, ricavata in un incavo tra le rocce vi è la statuetta della Madonna della Valsorda. Seguendo i segnavia si prosegue su terreno pietroso deviando in salita verso dx e raggiungendo la sommità del Monte Tre Cornelli m 877 (ore 0.10 - 6.40). Dalla cima, dominata da una grande croce si può ammirare in direzione E uno scorcio del basso Lago di Garda. Si scende ora lungo un marcato e ripido sentiero in direzione E seguendo i segnavia bianco - rossi  (sentiero 501) e sbucando in prossimità di un casolare su una carrareccia. Svoltando a dx, si segue la stradina in discesa (a tratti con fondo cementato) e dopo avere oltrepassato una sbarra metallica si giunge alla località Piazzale Sovino m 725 (ore 0.15 - 6.55). Qui (palina segnaletica) si svolta a dx (freccia sentiero 501) lungo una strada sterrata che procede in direzione S in moderata discesa (tratto in comune segnavia 501 -502 - 530).
La strada diviene successivamente asfaltata e raggiunge un' area pic nic (m 680, ore 0.10 - 7.05) con pozza semi prosciugata sulla dx.
Appena oltre l'area pic nic si  trova sulla dx una bacheca lignea (sul  lato opposto  della bacheca c'è una mappa dei sentieri della zona).  Proprio in questo punto bisogna svoltare a sx (deviazione mal segnalata) lungo un marcato sentiero (itinerario 501) che scende attraverso il bosco fino ad incrociare una stradina cementata. Deviando a dx, la si segue in discesa fino a raggiungere (palina segnaletica sentiero 501) una strada asfaltata (Via degli Alpini, strada comunale che collega Serle a Gavardo). Svoltando a sx, si continua in discesa lungo la strada comunale per circa 300 metri fino a raggiungere l'incrocio (palina segnaletica, m 520, ore 0.20 - 7.25) con il sentiero 502.
Seguendo la freccia segnaletica "sentiero 501 - 502" si svolta a dx percorrendo in discesa un largo e sconnesso tracciato che raggiunge successivamente una stradina sterrata. Si gira a sx lungo la carrareccia oltrepassando una fattoria e intersecando la strada comunale asfaltata che scende da Serle a Gavardo.
Si gira a dx, la si segue in discesa raggiungendo dopo cento metri un tornante dal quale si dirama a dx (palina segnaletica, m 425, ore 0.15 - 7.40) la prosecuzione del sentiero 502. Si prosegue a sx lungo la strada asfaltata  per circa 600 metri. 
Poco oltre un successivo tornante destrorso la si abbandona deviando a sx (attenzione ai segnavia) lungo un pietroso sentiero che in breve sbocca su un tornante destrorso della medesima strada. Pochi metri dopo quest'ultimo si deve deviare a sx lungo un altro tratto di sentiero. Attenzione: la deviazione (nell'immagine) è priva di qualsiasi segnaletica. Si percorre in discesa il largo e sconnesso tracciato intersecando in breve (palina segnaletica) una stradina cementata. La si segue in ripida discesa oltrepassando gli impianti dell'acquedotto. Dopo un brevissimo tratto di sentiero si raggiunge l'abitato di Gavardo.
Si prosegue in discesa lungo una stradina cementata (Via Carera), successivamente asfaltata che si snoda tra le vecchie case del centro storico.
La strada, sottopassato un portico, sbuca (tabella illustrativa dei sentieri all'intersezione) sulla centrallissima Via G. Quarena m 199 (ore 0.30 - 8.10) a pochi metri dal ponte sul Fiume Chiese e dalla fermata dell'autobus che ci riporterà a Brescia.

sabato 10 febbraio 2018

Giro dei tre eremi

Da Bovezzo a Caino passando per San Onofrio, Conche, San Giorgio

LUOGO DI PARTENZA: Bovezzo, Piazza G. Rota (km 8 da Brescia)
LUOGO DI ARRIVO: Caino, Piazza Trieste (km 14 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: inverno, primavera, autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1420 m
ACQUA SUL PERCORSO: no
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 29 gennaio 2018
 Per ingrandire la mappa:
1) posizionare il cursore sulla mappa, aprire il menù a tendina cliccando il tasto destro del mouse
2) cliccando il tasto sinistro del mouse selezionare "apri link in un'altra scheda" 
3) posizionare il cursore sulla barra delle schede sul margine superiore dello schermo in corrispondenza del nuovo link. Aprire la scheda cliccando il tasto sinistro del mouse. Una volta aperta la scheda, ingrandire con il tasto sinistro del mouse
    NOTE
Percorso adatto ad escursionisti allenati. Considerate le quote  basse,  i lunghi tratti esposti al sole e l'assenza di punti di rifornimento idrico si sconsiglia la percorrenza nelle giornate estive.
Il viaggio di ritorno da Caino a Bovezzo,  punto di partenza dell'escursione, è stato effetuato utilizzando la  linea 7  del servizio autobus urbani di Brescia Mobilità.  Per visualizzare orari consultare il sito www.bresciamobilita.it/orari
A Bovezzo m 206 si lascia l'automezzo nella centrale Piazza G. Rota o in una delle vie adiacenti. Passando accanto alla Chiesa di S. Apollonio si segue Via San Rocco in direzione N.
Superata alla nostra sx la Chiesa di San Rocco, si procede diritto in salita lungo Via Castello. La strada termina ai piedi del monte: qui troviamo un pannello illustrativo dei Sentieri della Valle del Garza e la palina segnaletica di inizio del sentiero CAI 420 e del Sentiero dei Marroni. Dopo una breve scalinata  troviamo gli impianti di un acquedotto e la diramazione a dx del sentiero 31 (nessuna segnaletica). Seguendo il marcato sentiero principale 420 che procede in moderata salita a mezza costa (lungo muro con recinzione alla nostra sx), si raggiungono i casolari della località "Le Stalle" presso i quali il percorso si innesta su una ripida stradina cementata.
La stradina sale per un lungo tratto con forte pendenza  offrendo panorami sempre più vasti sulla periferia settentrionale di Brescia. Alla località  "La Santellina" m 440 (ore 0.40) troviamo l'incrocio (paline segnaletiche) con il sentiero 32.

La stradina cementata continua a salire ripida toccando successivamente la località "Cascine Pentere" m 535 (ore 0.15 - 0.55), un gruppo di casolari con ampio panorama su Brescia, Bovezzo e Collebeato.
Pozza di abbeveraggio alle Cascine Pentere
La cascina Pentera di Sopra
Fioritura invernale di crocus alla cascina Pentera di Sopra

La stradina divenuta ora a fondo sterrato procede in moderata pendenza. Lasciata sulla dx (palina segnaletica) la continuazione del Sentiero dei Marroni, si raggiunge dopo pochi minuti la Santella Pentera m 565 (ore 0.10 - 1.05) dove troviamo l'incrocio (palina segnaletica) con il sentiero 33. Continuando a seguire le indicazioni (palina segnaletica) dell'itinerario  420 si imbocca ora un ripido sentiero che incrocia diverse volte una carrareccia. Si supera sulla dx un piccolo crocefisso appeso al tronco di un albero  e si raggiunge il bivio (palina segnaletica, m 690, ore 0.15 - 1.20) con il sentiero 35. Tralasciando quest'ultimo sentiero che si dirama a dx con percorso a mezza costa, si continua in ripida salita oltrepassando un enorme traliccio dell'alta tensione. Dopo avere raggiunto un secondo traliccio dell'alta tensione (da cui diparte a sx il sentiero 37, nessuna segnaletica) il tracciato devia verso sx attenuando un poco la pendenza. In questo punto sulla dx si scorge un crocefisso (Salve Regina) sorretto da un lungo e sottile palo di ferro.
Il marcato sentiero continua in salita nel fitto bosco fino ad incrociare da sx, poco prima di un capanno di caccia il sentiero 419 (palina segnaletica, m 895, ore 0.30 - 1.50). In breve, dopo un ultimo tratto di salita si raggiunge la Chiesetta di San Onofrio m 972 (ore 0.15 - 2.05), collocata su un panoramico cocuzzolo con una vasta veduta su Brescia ed i monti della bassa Valle Trompia e della Valle del Garza.


Da San Onofrio: veduta sulla bassa Valle Trompia
Dalla chiesetta (paline segnaletiche) si segue il sentiero 434 diretto alla Cascina Cocca. Si percorre per poche centinaia di metri una stradina sterrata che procede lungo il panoramico crinale in direzione N. In prossimità di un cancello che sbarra la stradina si devia a dx (palina segnaletica, curva a gomito) lungo una carrareccia che procede in discesa. Dopo poche decine di metri si svolta a sx (tornante, palina segnaletica) lungo un sentiero a mezza costa che si snoda in moderata discesa attraverso il bosco sovrastando la Val Listrea (alla nostra dx). Il sentiero, a tratti stretto supera una vallecola, si inserisce su una strada sterrata ed infine converge su una strada asfaltata. Si procede lungo tale strada in discesa per circa 200  metri raggiungendo la località Cascina Cocca m 830 (ore 0.35 - 2.40), ampia insellatura che mette in collegamento la Valle Listrea risalente da Nave con la Val Gobbia e Lumezzane.
La Cascina Cocca è crocevia di numerosi percorsi. Seguendo l'impeccabile segnaletica del CAI Sezione di Lumezzane, si imbocca il sentiero 374 in direzione Santuario di Conche. Si procede lungo una ripida stradina cementata, raggiungendo dopo  poche decine di metri un bivio dove a sx si dirama (palina segnaletica) il sentiero 375. Continuando a dx (palina segnaletica) lungo l'itinerario 374  si abbandona la strada cementata imboccando un largo sentiero che salendo nel bosco raggiunge la Santella di San Carlo.
Successivamente il sentiero incrocia presso una successiva grande santella una strada sterrata. Girando a dx si segue la strada in salita per un breve tratto raggiungendo un bivio (palina segnaletica) presso il quale si tiene la sx. Si procede ora lungo un marcato sentiero che con qualche tornante raggiunge il Santuario di Monte Conche m 1093 (ore 0.40 - 3.20).
Giungendo al Santuario di Monte Conche
Uno dei cortili interni del santuario
L'accogliente stanza - bivacco sempre aperta

Panorama verso E dal Santuario di Monte Conche con i monti della bassa Valle Sabbia. Sullo sfondo il Monte Baldo (m 2218)
Uno dei cortili interni del santuario. Sullo sfondo la vetta del Monte Conche
Dal santuario (paline segnaletiche) si procede in direzione N per poche decine di metri attraverso un prato deviando poi a sx (palina segnaletica) per raggiungere lungo una breve e ripida salita la panoramica vetta del Monte Conche m 1158 (ore 0.10 - 3.30).
Da Monte Conche: panorama verso N con Lumezzane e la Val Gobbia
Da Monte Conche: veduta verso S con il sottostante santuario
 Procedendo verso l'Eremo di San Giorgio:  a sx il Monte Doppo (m 1216), al centro seminascosto dalla boscaglia, l'eremo
Scesi dalla vetta, si ritorna in pochi minuti nei pressi del Santuario di Monte Conche m 1093 (ore 0.05 - 3.35). Seguendo le indicazioni delle paline segnaletiche si imbocca il sentiero 374 - 3V in direzione dell'Eremo di San Giorgio. Il marcato sentiero si abbassa un poco di quota e mantenedosi in prossimità del crinale, aggira il versante settentrionale del Monte Fraine (m 1055). Si raggiunge quindi l'incrocio (paline segnaletiche, m 1012, ore 0.10 - 3.45)  con i sentieri 374 - 382. Si prosegue ora (segnavia 381 - 3V) lungo uno stretto e tortuoso sentiero che con qualche saliscendi procede a mezza costa tagliando la testata della selvaggia Val Fraine (alla nostra dx) risalente da Caino. Si tocca quindi la Forcella di Calone, bivio (palina segnaletica, m 1050, ore 0.10 - 3.55) con il sentiero 375 che si dirama a sx. Procedendo lungo l'accidentato crinale si supera la diramazione a dx (m 1067, ore 0.05 - 4.00, nessuna palina segnaletica) con il sentiero 383 diretto a Caino.
Si raggiunge quindi la base dello sperone roccioso sul quale si erge l'Eremo di San Giorgio. Si perviene ad un bivio (palina segnaletica) presso il quale si abbandona la variante bassa del Sentiero 3V deviando a dx per un ripido tracciato che in breve raggiunge l'Eremo di San Giorgio m 1125 (ore 0.15 - 4.15).
Panorama verso E dall'Eremo di San Giorgio
Dall'eremo, seguendo i segnavia bianco - azzurri del sentiero 3V si prosegue in ripida discesa riallacciandosi in breve  alla variante bassa del sentiero 3V. Seguendo le indicazioni della palina segnaletica per la Corna del Sonclino, si prosegue lungo il sentiero 3V lungo il crinale, passando accanto ad un casolare e raggiungendo in pochi minuti un incrocio (paline segnaletiche, m 1065, ore 0.10 - 4.25) presso il quale si lascia a sx la prosecuzione del sentiero 3V ed a dx il sentiero 384 che scende a Caino, imboccando al centro il sentiero 381 che seguendo il crinale erboso, sale molto ripido in direzione del Monte Doppo.
Il sentiero (segnavia bianco - rossi  radi e quasi del tutto scomparsi) raggiunge in breve un successivo bivio (palina segnaletica, m 1150, ore 0.15 - 4.40), dove a dx si distacca una debole traccia a mezza costa che aggira il versante meridionale del Monte Doppo (sentiero 381 var). Proseguendo diritto in ripida salita lungo una debole traccia, si raggiunge la base dello sperone roccioso che sottende la cima del Monte Doppo. Il tracciato, ripido, disagevole ed angusto si snoda tra alberi e roccette richiedendo in alcuni passaggi l'aiuto delle braccia. Si raggiunge quindi la vetta con croce sommitale (m 1216, ore 0.10 - 4.50). 
Dal Monte Doppo: panorama in direzione NE. Da sx, il Monte Prealba (m 1271), i viadotti della strada provinciale n. 79 Lumezzane - Odolo, il solco della parte superiore della Valle del Garza. Sullo sfondo i monti dell'alta Valle Sabbia.
Dal Monte Doppo: veduta verso SO con il crinale Monte Conche - Monte Fraine - Monte Calone - Eremo di San Giorgio fin qui percorso
 Dal Monte Doppo: vista in direzione SE con il crinale che verrà percorso in discesa
Dalla vetta si ripercorre a ritroso in discesa il medesimo tracciato per pochi metri raggiungendo una biforcazione (palina segnaletica danneggiata) presso la quale, tenendo la sx, si imbocca il sentiero 381 in direzione S. Eusebio. Seguendo l'angusta e ripida traccia (è necessario in alcuni passaggi aiutarsi con le braccia) si supera il gradino roccioso della sommità proseguendo poi in ripida discesa lungo il brullo e scosceso crinale che separa la Valle di San Giorgio (a dx) dalla Val Bertone. Seguire la traccia con attenzione, dal momento che i segnavia sono radi e quasi del tutto cancellati.
 Panorama verso N. A sx gli ex impianti radar del Dosso dei Galli (m 2196)

Scendendo dal Monte Doppo: la testata della selvaggia Valle di San Giorgio
Scendendo dal Monte Doppo: il lungo crinale che verrà percorso per giungere a Caino. Sullo sfondo, da sx, il Monte Ucia (m 1169), il Monte Dragoncello (m 1094), il Monte Maddalena (m 875)
Scendendo dal Monte Doppo: veduta verso E sulla Conca di Odolo - Agnosine
Scendendo dal Monte Doppo: veduta verso E sulla Conca di Odolo - Agnosine
Scendendo verso Caino: il Monte Doppo alle nostre spalle
Si raggiunge quindi l'incrocio (palina segnaletica, m 1065, ore 0.35 - 5.25), collocato sulla linea del crinale, con i sentieri 381 var e 385. Tralasciando la prosecuzione del sentiero 381 che scende a sx, si imbocca il marcato sentiero 385 che prosegue diritto in discesa in direzione di Caino, seguendo ancora per un lungo tratto il crinale.
A circa 970 metri di quota si passa accanto alla Baita Tani. Si supera quindi un roccolo. A circa 750 metri di quota il sentiero abbandona il crinale abbassandosi a dx con vari tornanti lungo il versante della Valle di San Giorgio.
Nella Valle di San Giorgio: ultimi raggi di sole sul Monte Doppo
Giunti nel fondovalle si tocca il bivio (palina segnaletica, m 560, ore 0.50 - 6.15) con i sentieri 383 - 384. Poco oltre in prossimità della Chiesa della Madonna delle Fontane m 535 (ore 0.05 - 6.20) troviamo l' intersezione (palina segnaletica) con il sentiero 382.
Si segue ora in discesa una strada sterrata che oltrepassa il bivio a dx (segnavia su muretto) del sentiero 386 (m 510, ore 0.05 - 6.25). Si giunge quindi all'area di parcheggio del Pian delle Castagne m 480 (ore 0.05 - 6.30) dalla quale si segue in discesa una strada asfaltata (Via Villa Mattina) che raggiunge Caino m 355 (ore 0.10 - 6.40). La strada sbuca direttamente nel centro del paese (Piazza Trieste) lungo la spbs 237 (Via Nazionale). Da qui parte un servizio di autobus diretto a Brescia (Brescia Mobilità, linea 7) che transitando attraverso l'abitato di Bovezzo ci permette  di ritornare al punto di partenza dell'escursione.