by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

domenica 31 dicembre 2017

L'Eremo di Montecastello

Lungo i sentieri di Tignale e Tremosine, tra boschi, forre, cascate, borghi pittoreschi e panoramiche balconate a picco sul Lago di Garda

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: Campione del Garda, fraz. di Tremosine (km 64 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: primavera, estate, autunno. inverno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 975 m
ACQUA SUL PERCORSO: solo nei centri abitati    
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 29 dicembre 2017
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    NOTE
Per le quote basse, i  lunghi tratti esposti al sole e la scarsità di punti di approvvigionamento idrico, si sconsiglia la percorrenza nelle giornate più calde dei mesi estivi. 

Giunti a Campione del Garda m 67, si posteggia l'automezzo in una delle aree di sosta a pagamento (costose) o nei pochi spazi liberi situati a margine dell'abitato. Il paese, nato come borgo operaio, con la sola eccezione della zona centrale decorosamente tenuta, si trova attualmente in una condizione di disastroso degrado: il motivo principale di questa situazione è legato ad un fallimentare piano di recupero edilizio avviato negli anni scorsi e rimasto in gran parte incompiuto. Il risultato è che oggi Campione del Garda ricorda, con i suoi ruderi di edifici demoliti, i cantieri deserti e travolti dalle frane, i cumuli di macerie, un luogo abbandonato a seguito di un terremoto. Una vera indecenza per una zona turistica come il Lago di Garda.
Dalla piazzetta centrale di Campione situata nella zona ristrutturata dell'ottocentesco borgo operaio, si imbocca in direzione S la passerella pedonale che attraversa il Torrente San Michele.

Subito dopo si devia a dx e si imbocca la scalinata presso la quale troviamo le indicazioni (cartelli segnaletici) del sentiero 267. Il tracciato tenendosi parallelo al torrente, supera con un cavalcavia pedonale il vecchio percorso in disuso della Gardesana Occidentale e inizia subito a guadagnare rapidamente quota con una serie di scalinate scavate sul fianco della profonda e suggestiva forra incisa dal torrente.
Si sottopassano e in parte si affiancano gli arditi archi in muratura di un vecchio acquedotto.

Il tracciato, ben protetto da ringhiere metalliche e muretti, si inoltra nella gola con numerosi tratti a precipizio sulla forra. Si attraversa un lungo e suggestivo tunnel illuminato (attenzione alla testa)  che sbuca presso un piccolo bacino idrico sospeso a precipizio sulla sottostante gola.

Si giunge quindi ad un bivio (m 185, ore 0.20) dove si lascia il sentiero 267 che con un ardito ponticello sulla dx scavalca la gola per dirigersi verso Pregasio (fraz. di Tremosine), per imboccare a sx (palina segnaletica) il sentiero 266 che si inerpica verso Prabione (fraz. di Tignale).
Il sentiero sale ripido inoltrandosi nel bosco lungo il fianco roccioso con numerosi tornanti, offrendo viste sempre più ampie sul sottostante abitato di Campione e l'alto Lago di Garda. Successivamente la pendenza si addolcisce. Si raggiunge quindi il bivio (paline segnaletiche, m 415, ore 0.40 - 1.00) con il percorso di colllegamento al sentiero 204 che si dirama alla nosta dx.
Seguendo la doppia segnaletica del sentiero 266 e della Bassa Via del Garda (BVG) si prosegue a sx salendo ulteriormente fino ad intersecare dopo pochi minuti una mulattiera proveniente da sx. Dopo qualche metro la si abbandona per deviare a sx (palina segnaletica) lungo un sentiero affiancato da muretti a secco in moderata salita.
Veduta su Pregasio (m 477), l'alto Lago di Garda ed il Monte Altissimo di Nago (m 2079)
Si esce quindi dal bosco attraversando una vasta radura presso la quale il sentiero si innesta su una strada cementata.
Facendo attenzione ai segnavia la si segue fino a raggiungere in breve la località Campogrande dove la stradina sbuca su uno spiazzo con una fila di cassonetti  e alcune villette a schiera sullo sfondo. Dallo spiazzo si devia a sx (paline segnaletiche direzione Tignale - Prabione, Tignale - Gardola) lungo un largo sentiero in moderata salita che in breve raggiunge l'incrocio (m 495, ore 0.20 - 1.20) con una stradina sterrata. Procedendo diritto la stadina sterrata conduce al vicino abitato di Prabione. Il nostro itinerario segue invece la suddetta stradina a sx (palina segnaletica sentiero 266, direzione Monte Cas).
N.B. : il Monte Castello, indicato sulla maggioranza delle mappe come tale, è detto anche Monte Cas. Con questo toponimo viene riportato sulla segnaletica del sentiero 266.
La stradina oltrepassa un "Parco Avventura" e dopo poche decine di metri raggiunge un bivio (m 505, ore 0.05 - 1.25) dove si tralascia la deviazione a dx del sentiero 266 per Tignale - Gardola e si prosegue diritto (palina segnaletica)  lungo la carrareccia in direzione del Monte Cas. Dopo pochi metri ad un secondo bivio si abbandona la carrareccia e si devia a dx (palina segnaletica) lungo un largo sentiero pianeggiante che prosegue a mezza costa attraverso il bosco lungo inl fianco orientale del Monte Cas. Dopo pochi minuti si svolta a dx (palina segnaletica) imboccando un sentiero in salita che diviene poi stretto e ripido. Dopo una serie di tornanti il percorso supera un piccolo ghiaione e successivamente incrocia, proveniente da dx, una larga mulattiera risalente da Prabione.
 Dal sentiero che conduce al Monte Cas: baratro su Punta Forbisicle
Si segue la mulattiera in salita per un breve tratto, per poi deviare a sx (palina segnaletica) seguendo un largo sentiero che in moderata salita taglia a mezza costa il versante orientale del Monte Cas rasentandone la cima. Il sentiero costituisce un eccellente balcone panoramico sul sottostante Lago di Garda. Pur essendo largo e agevole deve essere percorso con attenzione perchè appena a margine di esso vi è uno strapiombo pressochè verticale che precipita fino al lago per 700 metri. In questo tratto di percorso vi sono parecchie caverne scavate durante la Prima Guerra Mondiale per ospitare batterie di cannoni. Numerosi sono i pannelli esplicativi di  queste testimonianze storiche.
Dal sentiero che conduce al Monte Cas: veduta verso S con l'Eremo di Montecastello e la parte meridionale del Lago di Garda
Dal sentiero che conduce al Monte Cas: veduta verso S con l'Eremo di Montecastello e la parte meridionale del Lago di Garda

Dal sentiero che conduce al Monte Cas: veduta verso N. Da sx Tremosine, la parte settentrionale del Lago di Garda, la catena Monte Altissimo di Nago - Monte Baldo
Dal sentiero che conduce al Monte Cas: veduta verso S. Da sx le propaggini meridionali del Monte Baldo, il Lago di Garda, l'Eremo di Montecastello
Sulla vetta del Monte Cas Vi sono i resti di una complessa postazione di avvistamento (pannello illustrativo) risalente alla Prima Guerra Mondiale. Vi è anche una grande croce metallica
Il sentiero in prossimità della vetta del Monte Cas diviene per un buon tratto pianeggiante. La vetta (m 779, ore 0.35 - 2.00) è raggiungibile con una brevissima deviazione sulla dx.

Scendendo dal Monte Cas: la panoramica diramazione
Procedendo in direzione dell'Eremo di Montecastello, poco oltre il Monte Cas, si dirama a dx, un breve quanto suggestivo tratto di mullatiera a strapiombo sul lago che si riallaccia poi attraverso un breve tunnel scavato nella roccia al percorso principale. 
Scendendo dal Monte Cas: veduta sul Monte Baldo (m 2218)
Scendendo dal Monte Cas: Malcesine
Il largo sentiero divenuto ora mulattiera militare, scende con alcuni tornanti fino al sottostante Eremo di Montecastello m 691 (ore 0.10 - 2.10).

L'impressionante baratro tra l'eremo e Punta Forbisicle
Spade di ghiaccio lungo la mulattiera che scende all'eremo
L'eremo di Montecastello (purtroppo chiuso da novembre a marzo)
Saluti dall'uomo ombra
Particolare di una santella
Dall'eremo si imbocca in discesa una larga strada cementata che sottoppassa un arco e, affiancata da diverse santelle, scende ripida fino ad incrociare la Strada Provinciale n. 38 (m 600, ore 0.10 - 2.20) che collega Gargnano a Tignale e Tremosine. Si svolta a dx (Via L. Da Vinci) seguendo la provinciale che dopo un breve tratto in leggera salita, inizia a scendere in direzione di Prabione. Dopo 700 metri la si abbandona per imboccare a dx (indicazioni per il centro di Prabione) Via Anita Garibaldi che successivamente diviene Via Bezzecca.  Tra le vecchie case di Prabione si perviene quindi ad un incrocio (Piazza G. Garibaldi, m 565, ore 0.15 - 2.35) presso il quale, superando un segnale si stop, si prosegue diritto lungo una stradina asfaltata (Via G. Mazzini). Al suddetto incrocio, a sx, in posizione poco visibile troviamo il cartello segnaletico di inizio del sentiero 204 - direzione Ponticello, Tremosine - che dobbiamo seguire.
La stradina in leggera discesa esce dal piccolo abitato di Prabione immergendosi in un placido e rilassante ambiente agreste, fortunatamente risparmiato (per ora) dalla cementificazione e dalla speculazione edilizia.

La Chiesa di San Zenone a Prabione
Pregasio ed il Monte Altissimo di Nago (m 2079)
Gli originali "segnavia digitali" del sentiero 204
La stradina diviene quindi cementata e poi sterrata. Dove termina il tratto cementato vi è una biforcazione dove bisogna tenere la sx (palina segnaletica). Successivamente vi sono altre biforcazioni, in ogni caso gli abbondanti segnavia e frecce segnaletiche rendono il percorso inequivocabile. Procedendo in moderata discesa immersa in un fitto bosco la stradina lascia il posto ad un marcato sentiero che inoltrandosi nella Valle di San Michele, inizia a scendere ripido con alcuni tornanti fino a raggiungere la località Ponticello m 290 (ore 0.35 -3.10)
Qui un corto quanto arditissimo ponte in pietra privo di protezioni supera l'impressionante forra (larga non oltre due, ma profonda decine di metri) scavata dal Torrente San Michele.
Da qui fino al termine dell'escursione saranno parecchie le paline segnaletiche trovate spezzate o divelte:  in questa zona la madre degli imbecilli deve essere particolarmente prolifica....
Lungo il sentiero 203 verso Cadignano
Dal Ponticello il sentiero, immerso nel bosco, risale ripido l'opposto versante della gola fino a raggiungere un casolare dal quale si imbocca sempre in salita una carrareccia. Si giunge quindi all'incrocio (palina segnaletica, m 490, ore 0.25 - 3.35) con il sentiero 203. Si svolta a dx (sentiero 203, direzione Cadignano) lungo una carrareccia pianeggiante che procede a mezza costa in direzione SE, con belle vedute sui monti dell'entroterra gardesano e sul Monte Baldo.
Procedendo verso Cadignano: veduta alle nostre spalle. Sermerio (m 625) e la Cima Tignalga (m 1410)
Sermerio


Procedendo verso Cadignano: veduta sul Monte Baldo
Procedendo lungo la carrareccia in leggera salita si aggira un costone oltre il quale il panorama si apre con un' ampia veduta sul Monte Baldo. Tralasciando una stradina sterrata che scende a dx (nessuna segnaletica) si prosegue diritto lungo la carrareccia tra gli ulivi fino a raggiungere in breve una biforcazione presso la quale si tiene la sx (palina segnaletica semi distrutta). Si segue in salita una marcata strada sterrata (qualche segnavia rado e molto sbiadito) che in breve si innesta (Via Bonincunter), in prossimità del piccolo borgo di Cadignano (m 515, ore 0.20 - 3.55),  sulla strada comunale asfaltata che collega Sermerio a Pregasio.
Cadignano
La Chiesa di San Marco
Si svolta a dx lungo la strada asfaltata che in leggera discesa ci porta in pochi minuti a Pregasio m 477 (ore 0.10 - 4.05). Si attraversa il pittoresco borgo lungo la via principale (Via XXV Aprile) fino a raggiungere la vicina Chiesa di San Marco. Qui (palina segnaletica sentiero 267, direzione Campione) si svolta a dx lungo Via Lò.  La strada asfaltata, procedendo in discesa, supera un gruppo di villette a schiera ed un ristorante, vicino al quale è possibile ammirare un ampio scorcio panoramico del Lago di Garda.
Scendendo da Pregasio a Campione
Scendendo da Pregasio a Campione: Malcesine
Scendendo da Pregasio a Campione: scorcio su Campione
Dopo il ristorante, la stradina cementata, scende ripida con una curva a dx e con un successivo tornante a sx. Cinquanta metri oltre il tornante, sulla sx, si distacca il sentiero 202 (m 425, ore 0.15 - 4.20) ma non vi è traccia di segnaletica. Si prosegue ancora lungo la stradina cementata, successivamente sterrata in forte discesa fino a raggiungere in prossimità di un tornante destrorso un bivio (foto, palina segnaletica distrutta, nessun segnavia), presso il quale si deve svoltare a sx lungo un marcato sentiero. Procedendo di pochi metri oltre la biforcazione, si ritrovano i segnavia che da qui in poi saranno presenti fino al termine dell'escursione.
Il sentiero perde rapidamente quota con numerosi tornanti inoltrandosi nella profonda gola scavata dal Torrente San Michele. Inizia quindi uno spettacolare tratto scavato nella roccia e strapiombante sulla sottostante gola.  Il passaggio è abbastanza ampio ed è agevolato da cordini metallici ma richiede comunque attenzione.

La forra del Torrente San Michele con la caratteristica cascata
Raggiunto quasi il fondo della gola il sentiero aggira con un tortuoso percorso uno sperone roccioso per poi scendere ancora e dopo aver scavalcato la gola su un'ardito ponticello metallico, raggiungere il bivio ( m185, ore 0.35 - 4.55) con il sentiero 266 seguito nella fase di andata dell'escursione. Da qui in avanti, fino al termine dell'escursione, il tragitto è comune a quello di andata. 
Scendendo a Campione: l'uscita dal tunnel
Scendendo a Campione: un tratto del sentiero 267 scavato nella roccia

2 commenti:

  1. Be..che dire....descrizione meglio dettagliata di questa non l'ho mai trovata...complimenti...non mi perderò di sicuro....

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