by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

sabato 27 gennaio 2018

Giro dei rifugi del Monte Baldo

Percorrendo la dorsale tra la Punta Telegrafo e la Cresta di Naole

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: Prada Bassa, fraz. di San Zeno di Montagna - Vr (km 82 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: fine primavera, estate, autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1410 m
ACQUA SUL PERCORSO: solo presso i rifugi   
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 12 dicembre 2016
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    NOTE
Lungo percorso per escursionisti allenati con una buona capacità di orientamento. 
In presenza di neve e ghiaccio è fortemente sconsigliato  il tratto di percorso Rifugio Telegrafo - Rifugio Chierego.
Girovagando per Prada Bassa
 Questa escursione interamente in territorio veronese inizia da Prada Bassa m 945, località turistica sulle pendici meridionali del Monte Baldo. Tale luogo è raggiungibile percorrendo da Peschiera del Garda la superstrada SR 450 fino ad Affi. Successivamente si raggiunge Caprino Veronese. Dal centro del paese si seguono le indicazioni per Lumini e San Zeno di Montagna (strada provinciale 29). Dopo Lumini si incrocia la strada provinciale 9 e la si segue fino a Prada Bassa. Superati una serie di rustici alberghi e trattorie, si posteggia l'automezzo in un'area di sosta attrezzata con tavoli da pic nic poche decine di metri oltre l'albergo - trattoria Narciso.
Ci si incammina lungo la strada provinciale seguendola in salita fino a raggiungere Prada Alta (m 1013, ore 0.15, alberghi, trattorie, impianti di risalita in disuso). Tralasciando le indicazioni (paline segnaletiche) del sentiero 655 risalente da Castelletto di Brenzone e diretto al Rifugio Fiori del Baldo, si prosegue diritto seguendo la strada asfaltata ora divenuta pianeggiante. Il tracciato perde leggermente quota per poi salire con pendenza costante fino a Punta Veleno m 1152 (ore 0.45 - 1.00), valico oltre il quale la strada, scavata a strapiombo nella roccia inizia a scendere con percorso a mezza costa verso il lago di Garda.

Oltrepassata Punta Veleno: la parte settentrionale del Lago di Garda

Dopo un tratto in moderata discesa (ardito ponte sopra un canalone) si abbandona la strada asfaltata per imboccare a dx (palina segnaletica, m 1105, ore 0.10 - 1.10)  il sentiero CAI 654 (variante) in direzione del Rifugio Telegrafo. Il percorso, ben marcato sale a mezza costa nel fitto bosco per incrociare dopo pochi minuti il ramo principale del sentiero 654 risalente da Assenza. All'incrocio (m 1190, ore 0.15 - 1.25)  si svolta a dx (tornante) lungo un'ampia mulattiera militare che con vari tornanti guadagna rapidamente quota attraverso il bosco inoltrandosi nella Valle delle Nogare. A circa 1400 metri di quota si lascia la mulattiera (che termina poco più avanti) per imboccare a dx (attenzione ai segnavia) un marcato sentiero fino a raggiungere un bivio  (palina segnaletica, m 1530, ore 1.05 - 2.30) presso il quale si segue, tenendo la sx il sentiero 654 variante.

Dal Forcellin: Riva del Garda e le Dolomiti di Brenta
 Il tracciato si snoda lungo i resti di un percorso militare della Grande Guerra. E' ripido, stretto e sconnesso (pietre, radici e arbusti lo rendono disagevole). Alcuni punti particolarmente esposti sono attrezzati con brevi tratti di catena.  Al Forcellin (m 1686) il tracciato raggiunge la rocciosa linea di cresta offrendo un vasto panorama sulla parte settentrionale del Lago di Garda.
Dal Forcellin: Malcesine, 1600 metri di quota più in basso
Dal Forcellin: la costa bresciana del Lago di Garda

Dopo il Forcellin il sentiero superato un altro difficile tratto, divenuto più agevole, raggiunge il bivio (palina segnaletica, m 1920, ore 1.10 - 3.40) con il tracciato principale del sentiero 654 risalente da dx. Sempre sulla dx in basso è visibile la Baita Malmor.
Si procede ora lungo una sconnessa e sassosa mulattiera lungo le pendici meridionali della Punta Telegrafo fino a raggiungere il Rifugio Telegrafo m 2147 (ore 0.30 - 4.10).
 
Salendo a Punta Telegrafo, l'omonimo rifugio
 Dal rifugio, procedendo a sx lungo un ripido sentiero si raggiunge in breve la Punta Telegrafo m 2200 (ore 0.10 - 4.20). Vastissimo il panorama a 360 gradi.
Da Punta Telegrafo: visulale a NE. A sx la lunga dorsale del Monte Baldo che si protrae verso N. A dx il profondo solco della Val Lagarina
Da Punta Telegrafo: visuale verso NO  con la parte settentrionale del Lago di Garda
Da Punta Telegrafo: Visuale verso NE  sull' Altipiano della Novezza ed i Monti Lessini
Da Punta Telegrafo: particolare della lunga dorsale  settentrionale
La sponda bresciana del Lago di Garda con Limone sul Garda

Scendendo da Punta Telegrafo: da sx a dx,  la Punta Sascaga (m 2186), la Forcola delle Taccole (m 2110), il Rifugio Telegrafo
Dalla vetta si ritorna in pochi minuti al Rifugio Telegrafo m 2147 (ore 0.05 - 4.25): qui (paline segnaletiche) si segue il sentiero 658 in direzione Rifugio Chierego - Rifugio Fiori del Baldo. Il percorso segue a mezza costa con qualche saliscendi il ripido versante occidentale della Punta Sascaga  con qualche passaggio un poco strapiombante sulla sottostante Val delle Pre (unica testimonianza di antichi fenomeni glaciali del Baldo). Nei punti più esposti il transito è agevolato da catene.

La Forcola delle Taccole. La Punta Sascaga e a sx il Rifugio Telegrafo
Si raggiunge quindi la Forcola delle Taccole m 2110 (ore 0.20 - 4.45) dove si incrocia (palina segnaletica) la variante del sentiero 658 proveniente anch'essa (con tracciato più lungo, aggirando il versante orientale della Punta Sascaga) dal Rifugio Telegrafo.
Procedendo verso il Rifugio Chierego: panorama sul sottostante paese di Ferrara di Monte Baldo ed i Monti Lessini
Si prosegue in direzione S verso il Rifugio Chierego lungo una panoramica mulattiera militare che con tratti pianeggianti od in moderata discesa, taglia a mezza costa il versante orientale della Vetta delle Buse (m 2152).
Procedendo verso il Rifugio Chierego: camoscio lungo la mulattiera

Panorama sull'Altipiano della Novezza
La mulattiera, a tratti scavata nella roccia affronta una breve salita raggiungendo il Passo del Camino (m 2128). Il tracciato si sposta ora sul versante occidentale della dorsale passando repentinamente da un ambiente roccioso e dirupato ad un'ampia distesa di pascoli erbosi su dolci declivi. La mulattiera dopo il valico si allarga divenendo una carrareccia e con qualche tornante in discesa raggiunge la Bocchetta del Coal Santo m 1978 (ore 0.25 - 5.10). Alla bocchetta si abbandona la carrareccia che aggira la dorsale sul versante occidentale (a dx) e si procede diritto (palina segnaletica) lungo il sentiero 658 che taglia a mezza costa il versante orientale.
Il percorso procede con qualche lieve saliscendi  lungo il ripido pendio pascolivo, dove vi sono buone possibilità di intravedere branchi di camosci.

Lungo il sentiero 658 poco prima del Rifugio Chierego

Dal Rifugio Chierego m 1911 (ore 0.20 - 5.30), posto in panoramica posizione sul crinale, si procede in discesa lungo una carrareccia oltrepassando una chiesetta e raggiungendo il sottostante Rifugio Fiori del Baldo m 1815 (ore 0.05 - 5.35).
Dal Rifugio Chierego: veduta verso le Prealpi Bresciane ed  il Lago di Garda ricoperto da un mare di nebbia

Chiesetta nelle vicinanze del Rifugio Chierego

Procedendo verso la Bocchetta di Naole: il Rifugio Chierego ed il Rifugio Fiori del Baldo (non visibile) alle nostre spalle 
 Dal Rifugio Fiori del Baldo si procede in discesa in direzione della Bocchetta di Naole percorrendo la marcata traccia erbosa che si sviluppa lungo l'estremamente panoramica linea di cresta.
 
 Procedendo verso la Bocchetta di Naole: veduta verso E sui Monti Lessini circondati da un mare di nebbia
 Procedendo verso la Bocchetta di Naole: veduta verso E sui Monti Lessini circondati da un mare di nebbia

  Procedendo verso la Bocchetta di Naole: luci del tramonto e nebbia . Sullo sfondo le Prealpi Bresciane
 
Procedendo verso la Bocchetta di Naole: luci del tramonto e nebbia 
 
  Procedendo verso la Bocchetta di Naole: luci del tramonto e nebbia

 Il Lago di Garda e la Pianura Padana celati dal mare di nebbia
Le Prealpi Bresciane
 Procedendo verso la Bocchetta di Naole: monumento alla Grande Guerra
Il Forte di Naole nei pressi dell'omonima bocchetta
 Il panoramico percorso snodandosi interamente sul crinale, perde gradatamente quota. Sulla dx del tracciato a poche decine di metri scorre quasi parallela la strada sterrata che collega i Rifugi Fiori del Baldo e Chierego a Prada. Proseguendo lungo il crinale si giunge quindi in vista della Bocchetta di Naole m 1648 (ore 0.30 -6.05), punto di incrocio (palina segnaletica) di diversi itinerari. A questo punto tenendo la dx, scendendo per poche decine di metri lungo la dorsale erbosa, si raggiunge la strada sterrata citata poc'anzi e svoltando a sx la si segue in discesa in direzione di Prada.

Tramonto nei pressi della Bocchetta di Naole

Tramonto nei pressi della Bocchetta di Naole
Tramonto nei pressi della Bocchetta di Naole
Tramonto nei pressi della Bocchetta di Naole

Panorama verso O: il Monte Maddalena (m 875). Al centro sullo sfondo la piramide del Monviso (m 3840) a circa 315 chilometri di distanza
Scendendo verso Prada
 La strada sterrata, in moderata costante discesa procede verso S con percorso a mezza costa. Si incrocia (palina segnaletica) il sentiero 655 utilizzabile, nel caso si abbiano ancora a disposizione sufficienti ore di luce, per un rientro più rapido e diretto a Prada. Se invece (come nel nostro caso) l'oscurità fosse incombente è vivamente consigliato seguire (con torcia) la più lunga ma sicura strada sterrata. La carrareccia prosegue ancora per un buon tratto a mezza costa, entra nella fascia boschiva e con una serie di tornanti raggiunge la località Due Pozze m 1296 (ore 0.45 - 6.50) dove si interseca (paline segnaletiche) il sentiero 51. Si oltrepassa un ampio parcheggio sterrato con area pic nic e si procede in piano per poche centinaia di metri. A questo punto la strada diviene asfaltata e scende più ripida con diversi tornanti attraverso il bosco fino a sbucare all incrocio (m 915, ore 1.00 - 7.50) con la strada provinciale n. 9. Svoltando a dx la si segue in salita, si oltrepassa a sx l'albergo - trattoria Cacciatore e dopo pochi minuti di cammino si raggiunge l'area di parcheggio poco oltre l'albergo - trattoria Narciso m 945 (ore 0.10 - 8.00), punto di inizio dell'escursione. 













1 commento:

  1. splendide foto come splendido e'il paesaggio che ho in parte percorso tra le fioriture di un fine giugno di tanti anni fa e dove vorrei tornare la prossima estate...

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