by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

lunedì 22 aprile 2019

Monte Stino

Lungo i percorsi della Grande Guerra sopra il Lago d'Idro

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: Vesta, fraz. di Idro (km 65 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: primavera, autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1075 m
ACQUA SUL PERCORSO: no
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 20 aprile 2019
Per ingrandire la mappa:
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2) cliccando il tasto sinistro del mouse selezionare "apri link in un'altra scheda" 
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NOTE
Percorso per escursionisti allenati con una buona capacità di orientamento. 
Per le quote basse e la mancanza di punti di approvvigionamento idrico, si sconsiglia la percorrenza nelle giornate più calde dei mesi estivi.
Giunti ad Idro provenendo da Brescia, si svolta a dx seguendo le indicazioni della strada provinciale n. 58 per Capovalle. Dopo circa 2,5 chilometri si devia a sx (indicazioni per Crone, Vantone, Vesta)  imboccando la strada litoranea che costeggia la riva orientale del lago e che termina a Vesta.  Poche centinaia di metri prima di giungere in questa località, troviamo (vedi foto) sulla dx una stradina cementata con due paline segnaletiche dei sentieri della zona. Poiché in quel punto non vi sono spazi per parcheggiare l'automezzo, si deve procedere lungo la strada per altri 200 metri; sulla dx, in prossimità del cartello dell'inizio della località "Vesta" (m 373) si trova a dx uno spiazzo dove parcheggiare. Ci si incammina quindi seguendo la strada litoranea a ritroso fino al bivio precedentemente descritto. Imbocchiamo la ripida stradina cementata seguendo le indicazioni del sentiero 454-455-456  per il Monte Stino. La carrareccia compie due tornanti e termina davanti al cancello di un casolare. A sx del cancello si dirama (palina segnaletica) un sentiero ("Alta Via dei Forti"). Il nostro itinerario imbocca invece il sentiero che sale a dx del cancello (curva a gomito), accompagnato dai segnavia bianco - rossi dell'itinerario 455 e dai segnavia azzurro - nero - azzurri dell' "Alta Via dei Forti". Da questo punto in avanti, fino alla vetta del Monte Stino seguiremo un sentiero costruito durante la Grande Guerra. Il percorso, con pendenza molto regolare, supera senza soluzione di continuità la salita di quasi 1100 metri di dislivello con 110 tornanti.
La parte meridionale del Lago d'Idro: Sulla riva dx l'abitato di Anfo. Sullo sfondo, da sx a dx, si distinguono il Dosso Sassello (m 1006). il Monte Paghere (m 1125), la Corna Zeno (m 1619), la Cima Meghè (m 1801), il Monte Censo (m 1012)
Dopo pochi minuti di cammino si giunge ad un bivio (palina segnaletica, m 445, ore 0.10). Si trascura il sentiero che prosegue diritto (itinerario 455 per la località Mandoal) e si svolta a sinistra (segnavia 454) per il Monte Stino.
Man mano che si guadagna quota, ove la fitta boscaglia lo permette, si possono osservare interessanti scorci della parte meridionale del Lago d'Idro.

La parte meridionale del Lago d'Idro: Sulla riva dx l'abitato di Anfo. Sullo sfondo, da sx a dx, si distinguono il Dosso Sassello (m 1006). il Monte Paghere (m 1125), la Corna Zeno (m 1619), la Cima Meghè (m 1801), il Monte Censo (m 1012)
Anfo

La Rocca d'Anfo, complesso militare di epoca napoleonica, costruito sulla sponda occidentale del lago
A quota m 1025 troviamo il bivio (palina segnaletica, ore 1.35 - 1.45) con il sentiero 455 diretto a dx verso la località Mandoal. Si prosegue a sx, accompagnati sempre dai segnavia bianco - rossi (sentiero 456)  e azzurro - nero - azzurri (Alta Via dei Forti). Successivamente si perviene all' incrocio (palina segnaletica, m 1225, ore 0.35 - 2.20) con il sentiero 478 diretto a Malga Piombino.

Lungo il sentiero 456-Alta Via dei Forti verso il Monte Stino

Con un ultima serie di tornanti, il sentiero raggiunge il complesso militare del  Monte Stino m 1435 (ore 0.30 - 2.50). Si tratta di una serie di postazioni difensive edificate durante la Grande Guerra, con tunnel scavati al di sotto della vetta, dalla quale si gode un grandioso panorama su quasi tutto il Lago d'Idro, le Prealpi Bresciane, i monti della Valle del Caffaro. Il complesso fortificato, corredato da diverse bacheche illustrative merita una breve visita.
N.B.: la vetta fortificata denominata "Monte Stino" si trova a circa 400 metri di distanza dal Monte Stino vero e proprio, che non è altro che un modesto rialzo ricoperto di vegetazione, circondato da un vasto pianoro.
Dalla vetta del Monte Stino: la parte meridionale del Lago d'Idro. Sulla riva dx l'abitato di Anfo. Sullo sfondo, da sx a dx, si distinguono il Dosso Sassello (m 1006). il Monte Paghere (m 1125), la Corna Zeno (m 1619), la Cima Meghè (m 1801), il Monte Censo (m 1012)
Dalla vetta del Monte Stino: la parte settentrionale del Lago d'Idro. Da sx a dx si notano la Cima d'Ora (m 1539) ed il Monte Breda (m 1503). Sullo sfondo i monti della Valle del Caffaro


Dal complesso fortificato del Monte Stino si procede ora lungo il crinale in discesa in direzione SE (trascurare le indicazioni delle paline segnaletiche per "Parole" e "Mandoal"). Si passa accanto ad un casolare cintato (alla nostra dx). Il largo sentiero diviene una stradina sterrata. Si trascura il sentiero 478 var. che si distacca a sx (freccia segnaletica su albero) e si prosegue diritto lungo la stradina sterrata che in pochi minuti di cammino ci porta al Rifugio Monte Stino m 1402, ore 0.10 - 3.00).
Il Rifugio Monte Stino

Il pianoro che circonda il versante meridionale del Monte Stino. Sullo sfondo il Monte Baldo (m 2218). Immagine del marzo 2011
Il pianoro che circonda il versante meridionale del Monte Stino. Sullo sfondo il Monte Baldo (m 2218). Immagine del marzo 2011
Il pianoro che circonda il versante meridionale del Monte Stino. Sullo sfondo da sx a dx,  il Monte Baldo (m 2218), il Monte Carzen (m 1508), il Monte Manos (m 1517). Immagine del marzo 2011
Il pianoro che circonda il versante meridionale del Monte Stino. Sullo sfondo il Monte Baldo (m 2218). Immagine del marzo 2011
Dal Rifugio Monte Stino si deve ora raggiungere la località Mandoal. Si segue per poche decine di metri la strada asfaltata che scende a Capovalle. Si devia quindi a dx (curva a gomito) lungo una strada sterrata in discesa (al bivio non c'è segnaletica). Procedendo lungo la carrareccia troviamo poco più avanti  i segnavia bianco - rossi dell'itinerario 477 ed i segnavia azzurro - nero - azzurri dell'Alta Via dei Forti. Si passa accanto a due ripetitori (alla nostra dx) e si  prosegue in discesa con alcuni tornanti e alcune biforcazioni dove comunque la segnaletica è presente ed inequivocabile. Si giunge quindi ad un incrocio (paline segnaletiche, m 1170, ore 0.30 - 3.30).  A sx si dirama la prosecuzione del sentiero 477 che scende a Capovalle. A dx si stacca il sentiero 478 diretto a Malga Piombino. Il nostro itinerario prosegue diritto indirizzato dall'indicazione per Mandoal - Vantone. Seguendo i segnavia azzurro - nero - azzurri dell'Alta Via dei Forti si prosegue la discesa superando altri due incroci (paline segnaletiche). Il sentiero si innesta infine su una strada sterrata. Si svolta a dx e si raggiunge in pochi metri la località Mandoal m 970, punto di intersezione di vari sentieri (paline segnaletiche, ore 0.30 - 4.00), con una vasta ed attrezzata area picnic.
Scendendo dal Rifugio Stino verso Mandoal
Il Lago d'Idro dalla località Mandoal
Dalla località Mandoal si segue a dx una carrareccia in leggera salita (palina segnaletica, sentieri 455-456-478) che conduce in pochi metri ad un punto panoramico sopra il lago. Qui troviamo un'altra palina segnaletica: bisogna tenere la sx seguendo l'indicazione del sentiero 455 per la località "Parole". Il sentiero, sebbene ben marcato, scende subito ripido con percorso tortuoso e disagevole, con un fondo reso insidioso da sassi, radici, fanghiglia e fogliame. La fitta vegetazione rende inoltre impossibile qualsiasi vista panoramica. Dopo avere perso rapidamente quota, attorno ai 550 metri di quota il percorso si fa un poco più agevole e con pendenze più dolci. Si giunge quindi al bivio (palina segnaletica, m 445, ore 1.25 - 5.25) con il sentiero 454, percorso nella fase di andata dell'escursione, che si dirama a dx in salita. Si prosegue ora sempre in discesa raggiungendo in breve la strada litoranea nelle vicinanze di Vesta m 373 (palina segnaletica, ore 0.05 - 5.30).









sabato 30 marzo 2019

Rifugio Laeng e Colle di San Fermo

Uno tra i più frequentati itinerari della montagna bornese

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: Borno, Via Calamè (km 77 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: fine primavera, estate, inizio autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1125 m
ACQUA SUL PERCORSO: si
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 9 settembre 2018
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Si raggiunge Borno percorrendo la strada provinciale n. 5 che sale da Malegno passando attraverso Ossimo Inferiore. Si entra nell'abitato seguendo la strada provinciale (Via Giardini) che aggira con percorso sinuoso il centro storico con denominazione "Viale Fonte Pizzoli" e successivamente "Via Calamè".  Raggiunta una grande rotatoria, si svolta a sx dove si trova un vasto parcheggio per lasciare l'automezzo. 
 Ci si incammina aggirando la rotatoria e imboccando Via Trieste, una strada che procede in direzione SE verso il centro storico. Dopo circa 50 metri, in corrispondenza di una grande santella, si devia a sx lungo una stretta stradina in leggera salita (Via Brennero). La stradina si snoda per circa quattrocento metri tra le case fino ad un incrocio dove troviamo (fedi Foto) un rustico complesso denominato "El Castel".Qui si procede a dx lungo un vicolo (sempre "Via Brennero"), fino a giungere ad un incrocio tra le vecchie case. Da dx risale la stretta Via San Fermo. A sx troviamo una palina segnaletica indicante l'inizio degli itinerari escursionistici
 Il rustico cortile interno del "Castel"
 Seguendo le indicazioni dell'itinerario 82 per il Rifugio Laeng, si procede in direzione N lungo Via Pizzo Camino. 
 La strada asfaltata esce dal centro abitato attraverso prati e casolari sparsi (località Navertino, m 1000). Qui si trova una trattoria ed un piccolo parcheggio. Da questo punto in avanti la strada è percorribile soltanto dai veicoli autorizzati. La stradina sale ora ripida tra i prati con un fondo misto acciottolato - cementato. Si oltrepassa un' area picnic e una chiesetta. Dove la ripida strada acciottolata supera un torrente (m 1240), sulla dx troviamo un'altra piccola area di sosta ("Panca del sapere" e "Panca del pisolino"). Proseguendo l'ascesa nel bosco si giunge al bivio (palina segnaletica, m 1325, ore 1.10), con la strada acciottolata che si dirama a dx verso il vicino Lago di Lova).
 Salendo al Rifugio Laeng: la Conca di Borno
 Dopo il bivio, la stradina acciottolata continua la ripida salita fino ad un nuovo bivio (palina segnaletica, m 1482, ore (0.25 - 1.35). Qui si lascia l'itinerario 82 che piega in salita a dx in direzione Rifugio San Fermo - Cima Moren e si prosegue diritto lungo l'itinerario 82A per il Rifugio Laeng. Terminato il bosco, si sale lungo una carrareccia attraverso vastissime distese prative. A quota m 1560 si tocca (palina segnaletica) il Roccolo del Tabachì e una diramazione per il Colle Mignone. Si lascia la carrareccia e si segue a sx un marcato sentiero che sale con qualche tornante nella distesa prativa.

Uno dei due laghetti di Varicla
 Il sentiero piega verso sx, sale fino a toccare uno sperone roccioso e perdendo un poco di quota si inoltra nella piccola e pietrosa Conca di Varicla al margine della quale si trova il Rifugio Laeng. Si giunge ad un bivio (palina segnaletica, m 1745, ore 0.50 - 2.25) dal quale si dirama a dx il sentiero 136 diretto a Malga Onder - Villa di Lozio.
 SI tiene la sx arrivando poco dopo all'accogliente Rifugio G. Laeng m 1760 (palina segnaletica, ore 0.05- 2.30), collocato in pittoresca posizione davanti alla Cima Moren (m 2417) ed al Pizzo Camino (m 2491).
 
Il Lago di Lova dal Monte Arano
 Dal rifugio, si procede in salita in direzione O. Si trascura il sentiero 6 che si dirama a dx (palina segnaletica) in direzione Cima Bagozza - Bivacco Valdaione e si tiene la sx seguendo le indicazioni del sentiero 82 per il Rifugio San Fermo. Dopo pochi minuti di cammino in salita si giunge ad un altro bivio (palina segnaletica, m 1805, ore 0.05 - 2.35). Qui si svolta a sx lungo il sentiero 82 diretto al Rifugio San Fermo. Il sentiero si dirige verso S in una conca toccando i ruderi dell'ex Rifugio Nino Coppellotti (distrutto nel 1944); quindi risale il fianco della conca giungendo sulla sommità di una morbida dorsale erbosa culminante nel Monte Arano (m 1941, ore 0.25 - 3.00), panoramica elevazione sulla Conca di Borno e la bassa Valle Camonica.

 Panorama dal Monte Arano. Da sx a dx si distinguono il Monte Mignone (m 1743), il Lago di Lova (m 1304), il Dos D' Averta (m 1501), Borno (m 888), le pendici del Monte Altissimo (m 1704)
Il sentiero, ben marcato, taglia a mezza costa con qualche saliscendi tutto il versante  di Cima Moren (m 2417). Perde quindi un poco di quota giungendo all'incrocio (palina segnaletica, m 1870, ore 0.30 - 3.30) con il sentiero 82B risalente da sx e diretto in salita a dx a Cima Moren.
Si prosegue diritto sul sentiero a mezza costa su vaste distese prative aggirando il versante sud - orientale della Corna di San Fermo (m 2329). Si perviene quindi al Colle di San Fermo (m 1868, palina segnaletica, ore 0.35 - 4.05).
Il Laghetto di San Fermo con l'omonimo chiesetta - rifugio

Dal Colle di San Fermo si imbocca il sentiero 100 che scende a Borno. Per i primi 100 metri si segue una strada sterrata in discesa. In corrispondenza di un tornante sinistrorso troviamo sul lato dx della strada una palina segnaletica del sentiero 100 indicante Malga Zumella - Croce di Salven. Seguendo la direzione della freccia, si lascia la strada scendendo attraverso il prato alla vicina sottostante Malga San Fermo. Presso la malga (vedi foto), si svolta a sx in discesa (attenzione ai segnavia) lungo una traccia inerbita che attraversa la radura che circonda la malga. Procedendo in discesa la traccia (segnavia) diviene un ben marcato sentiero.
Si raggiunge quindi Malga Zumella m 1565 (palina segnaletica, ore 0.35 - 4.40)
Malga Zumella
Alla malga si trascura l'indicazione del sentiero 101 che si dirige a dx verso Croce di Salven e si prosegue a sx  lungo una stradina sterrrata (itinerario 100) che scende attraverso il bosco. Presso la località Avendrino (diversi casolari), si trova una rinfrescante fonte. 
La strada prosegue sterrata in discesa fin quasi a Borno tra prati e casolari sparsi.Raggiunta la frazione Duregno, diviene asfaltata. Si prosegue la discesa lungo Via Duregno che successivamente diviene Via San Fermo. All'incrocio di Via San Fermo con Via Brennero si piega a dx seguendo quest'ultima fino al parcheggio dal quale aveva avuto inizio l' escursione (m 895, ore 1.20 - 6.00).

sabato 16 marzo 2019

Punta Almana da Gardone Val Trompia

Una gita su una panoramica balconata sul Lago d'Iseo

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: Gardone Val Trompia, Via A: Diaz (km 20 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: inverno, primavera, autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1080 m
ACQUA SUL PERCORSO: no
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 16 febbraio 2019
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Risalendo la Valle Trompia lungo la spbs 345, si raggiunge Ponte Zanano dove si trova il bivio a sx con la strada diretta a Polaveno - Iseo. Si continua invece diritto verso Gardone Valle Trompia. All'ingresso dell'abitato si aggira una rotatoria seguendo le indicazioni per "Centro - Collio - Passo Maniva". Si prosegue per poco più di cento metri deviando poi a sx, in corrispondenza di un semaforo pedonale, lungo Via XX Settembre. Dopo una cinquantina di metri si deve svoltare a sx lungo Via A. Diaz. Sui lati di questa strada o nelle immediate vicinanze si parcheggia l'automezzo. 
Ci si incammina in direzione N lungo Via Convento, giungendo dopo poche decine di metri ad una rotatoria dove si piega a sx lungo una strada in leggera salita (Via G. Pascoli). Raggiunto uno slargo, la via piega a sx. Dopo pochi metri sulla dx notiamo dei garage e subito dopo l'imboccatura di un vicolo (Via Guarda) che sale subito ripido con fondo cementato. All'inizio del vicolo troviamo le indicazioni del del sentiero CAI 313 per la Punta Almana.
La viuzza sale ripida con due tornanti.
Poco dopo troviamo un bivio (palina segnaletica e santella) dove si procede  lungo il sentiero di sx (a dx si sale invece alla vicina Chiesa di San Rocco).
Si segue il marcato sentiero che sale a mezza costa nel fitto bosco offrendo qualche scorcio panoramico sulla Valle di Gardone. Il percorso interseca una stradina sterrata, oltrepassa (in alto alla nostra dx) un cascinale. Prosegue sempre largo con tracciato a mezza costa innestandosi su una carrareccia. Quest'ultima si inserisce poco dopo  in corrispondenza di un tornante, su una strada sterrata (palina segnaletica). Si segue ora la stradicciola in salita a dx giungendo in breve alla località Anveno m 775 (ore 1,10).
Enormi cataste di legname lungo il sentiero 313
La località Anveno
Uno scorcio della Vale di Gardone dalla località Anveno
Da Anveno si prosegue diritto (segnavia) lungo una sterrata quasi pianeggiante per circa cento metri, fino ad un successivo incrocio di carrareccie. Seguendo le indicazioni poste su una palina segnaletica, si percorre una ripida stradina cementata che si dirama a dx. Dopo poche decine di metri la stradina raggiunge un casolare. Qui il percorso, divenuto sentiero compie un tornante destrorso  seguito poco dopo da un altro sinistrorso. Si sbuca quindi  (palina segnaletica) su una ripida strada cementata che si segue a dx in salita . Il percorso passa accanto a dei casolari (alla nostra dx), compie altri due tornanti e raggiunge un piccolo casotto di legno (palina segnaletica, località La Passata) . La carrareccia, mantenendosi in prossimtà del crinale, sale ulteriormente terminando presso un piccolo casolare ( palina segnaletica, località Castellino m 1000, ore 0.30 - 1.40).
Dalla località Castellino il bosco cede il posto ad una rada vegetazione arbustiva che ci accompagnerà fino alla meta. Si segue ora un marcato sentiero che tenendosi in prossimità del brullo crinale, punta diretto con qualche lieve sali scendi al ripido versante orientale della Punta Almana.
Risalendo un ripido e brullo costone si raggiunge un bivio (palina segnaletica, m 1155, ore 0.25 - 2.05). Proseguendo diritto si dirama il ripido percorso diretto alla Punta Almana, Procedendo a dx, come nel caso della presente escursione, si imbocca uno stretto sentiero che sale con pendenza moderata a mezza costa lungo il fianco orientale della Punta Almana. Raggiunto un dosso, troviamo l'intersezione (palina segnaletica) con l' "anello 1" degli itinerari "Malghe in Rete".Al bivio si procede diritto sul sentierino a mezza costa giungendo in breve al bivio (palina segnaletica, m 1275, ore 0.20- 2.25) con il sentiero 3 Valli. 
Una veduta del versante meridionale del Monte Guglielmo (m 1948)
Si prosegue in ripida salita fino alla vetta della Punta Almana m 1390 (ore 0.15 - 2.40). Pochi metri prima della vetta (grande croce metallica) si trova l'intersezione (palina segnaletica) con la variante alta del sentiero 3V (solo per escursionisti esperti) diretta alla Croce di Sale.
Il panorama è vastissimo e spazia a 360 gradi. Veduta verso SO: il  Lago d'Iseo con Montisola
Veduta verso N: a sx il Lago d'Iseo, al centro il crinale Punta Almana - Punta Cabrera. Sullo sfondo il Monte Guglielmo

Uno scorcio verso la media Valle Trompia con la Valle di Bimmo
Dalla vetta si prosegue lungo il marcato sentiero 3V (segnavia bianco - azzurri) in direzione S scendendo l'aereo  crinale che separa il Lago d'Iseo dalla bassa Valle Trompia. Il tracciato a tratti ripido, si mantiene quasi sempre in cresta fino alla Croce di Pezzolo (palina segnaletica, m 937. ore 0.50 - 3.30).
Scendendo alla Croce di Pezzolo: la Punta Almana alle nostre spalle
La Croce di Pezzolo
Alla Croce di Pezzolo si imbocca (palina segnaletica, itinerario 312 per Gardone V.T.), una stradina sterrata. Superato un cancello di ferro, il percorso scende con alcuni tratti cementati. Si giunge quindi ad un punto (vedi foto) dove si lascia la stradina per seguire a dx un marcato sentiero (segnavia) che inizialmente pianeggiante, inizia poi a scendere nel bosco.
Aggirato un casolare, il sentiero si innesta su una strada sterrata che si congiunge poi ad una larga strada cementata in corrispondenza di un tornante. Si segue la strada cementata a dx in discesa (due tornanti) per poi abbandonarla (attenzione ai segnavia) svoltando a dx lungo un marcato sentiero in discesa nel bosco.
Si raggiunge l'impianto dell'acquedotto comunale (palina segnaletica, m 550, fontanella). Da qui in avanti si segue una carrareccia in discesa nel bosco. Poco più avanti la carrareccia si innesta su una strada sterrata che giunge in un vasto spiazzo dove convergono altre stradine (località Valle di Gardone, palina segnaletica, m 420, ore 0.50 - 4.20). Si procede sempre in discesa lungo la strada sterrata che attraversa su un ponte il Torrente Tronto e prosegue asfaltata lungo il fondovalle parallela al torrente (Via G. Pascoli), fino al centro di Gardone Val Trompia m 320 (ore 0.20 - 4.40).