by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

martedì 23 maggio 2017

Monte Guglielmo da Caregno

 Varia, articolata, appagante escursione sul "piccolo gigante"  delle Prealpi Bresciane


LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: Caregno, fraz. di Marcheno (km 28 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: primavera, estate, inizio autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1705 m
ACQUA SUL PERCORSO: si, presso le malghe    
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 2 maggio 2017
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 NOTE
Lungo percorso per escursionisti allenati con una buona capacità di orientamento. Sconsigliabile in caso di nebbia e maltempo.
 Una volta raggiunto l'Altopiano di Caregno (strada da Gardone V.T.) si posteggia l'automezzo nel vasto parcheggio (area picnic) prospiciente il ristorante albergo "La Fabbrica" m 1002. Da qui si segue la direzione indicata dalla palina segnaletica lungo una stradina asfaltata semi pianeggiante.
 Dopo circa duecento metri si svolta a sx (palina segnaletica sentieri CAI 317 - 318, m 1010, ore 0.05) imboccando una carrareccia che transita accanto ad un agriturismo. La si percorre fino a raggiungere un successivo bivio (m 1030, ore 0.05 - 0.10) dove, abbandonata la stradina, si prende a dx (palina segnaletica) il ripido sentiero CAI 318.
 Il sentiero guadagna rapidamente quota rimontando  il brullo versante orientale del Monte Bifo, offrendo vasti scorci panoramici sul sottostante Altopiano di Caregno e la Conca di Lodrino.

 Il ripido e assolato tracciato del sentiero 318
 Panorama verso NE sui monti dell'alta Val Trompia
 La solatia Conca di Lodrino
 La parte settentrionale dell'Altipiano di Caregno
 Dopo circa un'ora di cammino l'itinerario raggiunge il crinale in prossimità del Monte Bifo. La pendenza si addolcisce: in successione si incontra un bivio (palina segnaletica) ove si prosegue a dx lungo il sentiero 318; quindi dopo poche decine di metri si  giunge al Passo del Sabbione m 1442 (ore 0.55 - 1.05) dove si incontra un secondo bivio (palina segnaletica, incrocio con sentiero 318 bis) ove si prosegue  diritto sempre lungo il sentiero 318. Infine dopo pochi minuti  si incrocia una strada sterrata risalente da dx da Pezzoro. Da qui in avanti la si seguirà in salita fino alla Malga Stalletti Alti.
 Inverno e primavera pare vogliano contendersi il terreno....
 La carrareccia guadagna lentamente quota: sulla sx la vetta del Monte Guglielmo, al centro la Malga Stalletti Bassi
 Pozza di abbeveraggio presso la Malga Stalletti Bassi
 Panorama verso S. Brescia appare nitidamente
 In procinto di arrivare alla Malga Stalletti Alti
 Dalla Malga Stalletti Alti, panorama verso S
 Dalla Malga Stalletti Alti, panorama verso S
 Alla Malga Stalletti Alti m 1690 (ore 0.55 - 2.00), dove termina la carrareccia,  incrociamo (palina segnaletica) il sentiero 325 risalente da Pezzoro - Pontogna.
Ora il sentiero, mantenendosi sempre in prossimità del morbido crinale, risale verso la vetta del Monte Guglielmo.
 Salendo di quota, il panorama diviene sempre più ampio ed interessante.
 Veduta verso SO: il basso Lago d'Iseo
 Panorama verso SE: il basso Lago di Garda con la Penisola di Sirmione
 I verdeggianti boschi e pascoli della media Val Trompia
 Iseo e le Torbiere
 La parte meridionale del Lago d'Iseo e Montisola
La pendenza del sentiero si accentua in prossimità della  vetta del Monte Guglielmo m 1948 (ore 0.40 - 2.40), sulla quale troneggia  il Monumento al Redentore e la statua di Papa Paolo VI. Il panorama è eccezionale e spazia dagli Appennini, al Monte Rosa, alle Orobie, al Gruppo dell'Adamello.
La statua di Papa Paolo VI verso il Monte Baldo ed il Lago di Garda
 Veduta verso N con la dorsale del Dosso Pedalta
Dopo una doverosa sosta, l'escursione prosegue in direzione NO lungo l'aereo crinale del Dosso Pedalta, seguendo i segnavia bianco - azzurri del Sentiero 3 Valli. 
Poco prima di raggiungere il dosso, si abbandona il Sentiero 3 Valli (che con una brusca deviazione piega a dx scendendo ripido verso il Rifugio Piardi al Colle di San Zeno) e si continua a seguire tra continui saliscendi la traccia lungo il crinale.
Dal Dosso Pedalta veduta in direzione SE verso il Monte Guglielmo
Dal Dosso Pedalta veduta in direzione NO con le Alpi Orobie
Superato il Dosso Pedalta m 1957 (ore 0.25 -3.05), si continua sempre lungo il crinale che inizia a perdere quota.

Si scende quindi alla Punta Caravina m 1847 (ore 0.25 - 3.30), dove si incrociano vari sentieri ed interessante balcone panoramico sulla bassa Valle Camonica, il Lago d'Iseo, le Prealpi Orobie ed il Gruppo dell'Adamello.
Paline segnaletiche alla Punta Caravina
Dalla Punta Caravina panorama verso N
Panorama verso N: il Cornone di Blumone (m 2842)
Pisogne e l'alto Lago d'Iseo
Dalla Punta Caravina si segue (palina segnaletica direzione Malga Aguina) il sentiero 207 che discende, con alcuni tratti ripidi, 
l'aereo crinale in direzione NO. Prestare attenzione alla traccia talvolta non molto evidente ed ai segnavia sbiaditi e poco frequenti.
Scendendo lungo il sentiero 207. Panorama su Zone ed il Lago d'Iseo
Scendendo lungo il sentiero 207. Panorama su Zone ed il Lago d'Iseo
Scendendo lungo il sentiero 207. Panorama su Zone ed il Lago d'Iseo
Dopo una lunga discesa si giunge in prossimità di un grande roccolo dove si incrocia a sx il sentiero (palina segnaletica "Malghe in Rete" indicante anello 2-3) proveniente da Malga Palmarusso. Si  prosegue diritto seguendo sempre il sentiero 207 che  tenendosi ancora in prossimità del crinale , percorre un tratto in falsopiano per poi perdere ancora quota e raggiungere i verdeggianti pascoli del Monte Agolo m 1366 (ore 1.10 - 4.40).

Dal Monte Agolo: veduta in direzione O verso il Lago di Endine e la Val Cavallina
Dal Monte Agolo: particolare della riviera bergamasca del Lago d'Iseo
L'amena conca prativa del Monte Agolo

Giunti nella pianeggiante conca del Monte Agolo, in corrispondenza di una pozza di abbeveraggio si incrocia una stradina sterrata dove sono presenti un'area picnic e una palina segnaletica degli itinerari "Malghe in Rete". A questo bivio si svolta a sx  Poco più avanti troviamo un'altra palina indicante vari sentieri  tra cui il numero 230 che dobbiamo seguire. 
Si prosegue lungo la stradina in discesa fino a raggiungere entro pochi minuti Malga Agolo.
Oltrepassata la malga, seguire le deboli tracce erbose prestando attenzione ai pochi, sbiaditi segnavia.
Il sentiero, divenuto più marcato,  prosegue a mezzacosta con vari saliscendi, offrendo interessanti scorci sul Lago d'Iseo, Montisola e la sottostante Conca di Zone.

Vista sul versante occidentale del Monte Guglielmo
Dopo circa 15 minuti da Malga Agolo, prestare attenzione a questa biforcazione: non esiste segnaletica, il sentiero 230 è quello a sx.
Il percorso prosegue quindi a mezzacosta alternando brevi salite e discese. Bisogna fare attenzione alle frequenti biforcazioni (evitare in generale le deviazioni a dx in discesa), facendo riferimento ai pochi e sbiaditi segnavia. In certi incroci si può fare riferimento alle paline segnaletiche degli itinerari "Malghe in Rete" (anello 2 e anello 4) che in questo tratto coincidono col percorso del sentiero 230.

Alla cascina Prà della Paghera trascurare il marcato tracciato che sale a sx e proseguire diritto in piano.
Si giunge quindi allla Cascina Presel  m 1295 (ore 0.30 - 5.10) dove incrociamo una carrareccia (sentiero 227 Zone -Monte Guglielmo).
Si segue la carrareccia a dx in discesa (sentiero 230 -227) direzione Gasso.
Dopo circa dieci minuti di discesa nel bosco lungo la stradina sterrata, in corrispondenza di un tornante, si imbocca a sx (palina segnaletica) una carrareccia che è la prosecuzione del sentiero 230 (m 1230, ore 0.15 - 5.25) .
La carrareccia sale con moderata pendenza attraverso il fitto bosco, all'uscita del quale ci si trova ad una biforcazione, naturalmente senza traccia di segnaletica. Bisogna tenere la sx.
In breve si raggiunge lo spendido dosso prativo di Cascina Culmen.



Lasciata alle nostre spalle la cascina, la carrareccia si trasforma in un marcato sentiero che prosegue a mezzacosta perdendo progressivamente quota, in una fitta pineta.
Dopo avere superato l'incrocio (segnavia) con il sentiero CAI 232 (m 1075, ore 0.35 - 6.00), il tracciato continua in discesa a mezzacosta fino a toccare un singolare caseggiato ricavato sotto uno sperone roccioso della Corna Frere.

Salendo verso la Croce di Marone: veduta sulla Conca di Zone
Dopo pochi minuti di cammino in discesa, il sentiero 230 si innesta (palina segnaletica, m 975, ore 0.20 - 6.20) sulla strada sterrata che collega Cislano (frazione di zone) alla Croce di Marone. La si percorre in salita superando diversi tornanti fino a raggiungere la località Gasso dove la salita termina ed il percorso prosegue quasi pianeggiante fino a raggiungere il Rifugio Croce di Marone m 1166 (ore 0.30 - 6.50), adagiato sulla forcella che mette in comunicazione le vallecole risalenti dalla Val Trompia e dal Lago d'Iseo.
Salendo verso la Croce di Marone: veduta sulla Conca di Zone
Il Rifugio Croce di Marone
 Presso l'insellatura prospiciente il Rifugio Croce di Marone si prosegue diritto in direzione E lungo una stradina sterrata pianeggiante chiusa da una sbarra (seguire la freccia segnaletica "Malghe in Rete" direzione Malga Ortighera). Poco oltre la sbarra troviamo una palina segnaletica dei sentieri CAI. Si prosegue diritto lungo la stradina (segnavia 317 direzione Caregno). Ad un successivo bivio (nessuna segnaletica) tenere la sx lungo la ripida stradina a fondo cementato.
La zona della Croce di Marone dal sentiero 317
La carrareccia, in un alternanza di ripide salite e discese segue a mezzacosta le pendici meridionali del Monte Guglielmo. Dopo il Dosso della Tensone m 1240 (ore 0.30 - 7.20)  scende alla Cascina Colonno Nuovo, incrocia (palina segnaletica, m 1125, ore 0.15 - 7.35) il sentiero CAI 316 Inzino - Monte Guglielmo e ragggiunge quindi la Cascina Colonno Vecchio.
Cascatella nei pressi della Cascina Colonno Vecchio
La Cascina Colonno Vecchio. Sullo Sfondo la Punta Almana (m 1391)
Alla Cascina Colonno Vecchio la stradina sterrata lascia il posto ad un marcato sentiero che risale con moderata pendenza il versante occidentale del Monte Bifo, offrendo ampie visuali verso il Monte Guglielmo (a N) e la bassa Valle Trompia (a S). Si raggiungono quindi le "Corne dei Tù"  m 1300 (ore 0.30 - 8.05) dove troviamo il bivio (palina segnaletica) con il sentiero 317 bis.
Dalle Corne dei Tù: panorama sulla bassa Valle Trompia

 Imbocchiamo a sx il sentiero 317 bis che taglia a mezzacosta il prativo versante meridionale del Monte Bifo. Dopo pochi minuti si raggiunge il Passo del Lividino (palina segnaletica, m 1335, ore 0.10 - 8.15) dove inizia una ripida stradina a fondo cementato che perdendo rapidamente quota, raggiunge il sottostante Altipiano di Caregno. Al termine della discesa, in corrispondenza della Chiesetta degli Alpini (m 1045, ore 0.20 - 8.35), troviamo il bivio (palina segnaletica) con il sentiero 317. Si gira a sx per una carrareccia e dopo un centinaio di metri incrociamo sulla sx (palina segnaletica, m 1030, ore 0.05 - 8.40) il sentiero 318 imboccato all'inizio dell'escursione. Da qui, per i pochi minuti che ci separano dall' albergo - ristorante La Fabbrica (m 1002, ore 0.10 - 8.50), l'itinerario è in comune con il percorso di andata.





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