by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

martedì 20 giugno 2017

Da Campolaro ai Laghi di Ravenola

Tra foreste, malghe, pascoli, torbiere a sud del Passo Crocedomini


LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: Campolaro - Ponte del Fontanazzo, fraz. di Breno (km 81 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: fine primavera, estate, inizio autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 960 m
ACQUA SUL PERCORSO: si              
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 15 maggio 2017
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N.B.: LA SEGNALETICA DEL SENTIERO 778  NEL TRATTO BIVIO CASCINA DEL LAGHETTO - MALGA MAI  E'  COMPLETAMENTE ASSENTE
NOTE
Lungo percorso per escursionisti allenati con una buona capacità di orientamento. 
Sconsigliato in caso di nebbia e maltempo.
L'escursione inizia da Campolaro, località situata lungo la strada che da Bienno sale al Passo Crocedomini. Giunti in prossimità dell'abitato, si imbocca a dx (per chi sale da Bienno) Via Ponte del Fontanazzo.
Si segue la  stretta stradina asfaltata che snoda con percorso pianeggiante  a mezzacosta fino a raggiungere dopo circa 1,5 chilometri il Ponte del Fontanazzo m 1460.
Qui, lasciato l'automezzo, ha inizio l'escursione. Si imbocca (palina segnaletica)  il sentiero CAI 790 in direzione Malga Cogolo, attraversando il ponte sul Torrente Val di Campolaro.
La stradina acciottolata sale attraverso il bosco fino a sbucare nella vasta radura di Malga Cogolo m 1543 (ore 0.15).

Si prosegue (palina segnaletica) in direzione di Malga Travagnolo, percorrendo in discesa un' ombreggiata strada forestale. Presso Malga Travagnolo (m 1495, ore 0.20 - 0.35, crocevia di numerosi itinerari) si prosegue (segnavia CAI 790) in direzione di Malga Arcina lungo una stradina asfaltata. Poco dopo, in prossimità di un tornante (m 1485, ore 0.05 - 0.40), si abbandona la stradina asfaltata che prosegue in discesa verso il fondovalle della Val Grigna svoltando a sx (palina segnaletica semi distrutta e freccia per Rifugio Valdaione) lungo una strada sterrata semi pianeggiante.
Malga Travagnolo vista dal sentiero che conduce a Malga Valdaione
Dopo aver superato la Malga Fontana d'Arcina, la stradina scavalca il Torrente Val di Travagnolo. Subito dopo si devia a dx (palina segnaletica, m 1525, ore 0.15 - 0.55) per un marcato sentiero che sale dolcemente a mezza costa in mezzo alla foresta (segnavia CAI 710, direzione Malga Valdaione).
Borno ed il Pizzo della Presolana (m 2521) visti dal sentiero che conduce a Malga Valdaione
Lungo il sentiero che conduce a Malga Valdaione
Superati alcuni moderati saliscendi, l'itinerario raggiunge la vasta radura della Malga Valdaione. Si supera un torrente lungo un ponticello di legno e ci si immette svoltando a dx lungo una strada sterrata (dovrebbe essere il sentiero CAI 782 ma non c'è traccia di segnaletica).
Subito dopo si arriva a Malga Valdaione m 1537 (ore 0.40 - 1.35). Qui (palina segnaletica) si prosegue lungo la stradina sterrata in leggera discesa (segnavia CAI 710 direzione Colonia Valdaione). Dopo pochi minuti si giunge ad una biforcazione: si tralascia la strada sterrata che prosegue in discesa e si imbocca a sx una stradina semi asfaltata che sale nel bosco con ripida pendenza verso il Rifugio - Colonia Valdaione. Attenzione: al bivo non c'è segnaletica, fatta eccezione per una piccola e poco visibile freccia di legno indicante "Rifugio Valdaione".
La stradina semi asfaltata termina davanti al Rifugio - Colonia Valdaione m 1600 (ore 0.15 - 1.50).
Dal Rifugio - Colonia Valdaione: vista sulla Valle di Campolaro
Dal Rifugio si prosegue (palina segnaletica, segnavia CAI 710 - 778 direzione Malga Figarolo Superiore), lungo una ripida carrareccia che sale a mezzacosta attraverso il bosco. Al Roccolo della Bruciata la stradina lascia il posto ad un marcato ed ombreggiato  sentiero che alternando tratti pianeggianti con tratti a moderata pendenza conduce all'amena Malga Figarolo Superiore m 1814 (ore 0.45 - 2.35).
La Malga Figarolo Superiore
Panorama dalla malga in direzione SO con il Monte Fra (m 2158)
Panorama dalla malga in direzione SO con il Monte Fra (m 2158)
 Dalla malga si prosegue in direzione Campelli seguendo il segnavia CAI 778. L'escursione ricalca per alcuni tratti la "Via del Silter" (VdS), itinerario di 70 chilometri di recente segnatura che si snoda a cavallo tra la Valle Trompia e la Valle Camonica.

L'itinerario prosegue quasi pianeggiante a mezzacosta nel bosco ora fattosi rado. Dopo una decina di minuti di cammino si perviene al bivio di Malga Laghetto (m 1805, ore 0.10 - 2.45), indicato da una palina segnaletica (ma della malga non c'è traccia, salvo alcuni cumuli di pietre nella radura). Il sentiero di destra è il CAI 710 che scende alla Malga Silter di Campolungo.  Il sentiero che prosegue diritto a mezzacosta dovrebbe essere la prosecuzione del CAI 778 in direzione di Malga Campelli ma sulla palina segnaletica non vi è indicazione al riguardo ed il sentiero stesso è completamente privo di segnavia.
Si prosegue diritto sul marcato sentiero non segnato oltrepassando appena dopo il bivio, una lapide commemorativa a ricordo di una giovane vittima della montagna. Il sentiero prosegue a mezzacosta guadagnando progressivamente  quota e trasformandosi  in una traccia sempre più debole.

La traccia si fa più ripida rimontando a sx un dosso prativo fino a raggiungere un panoramico cucuzzolo presso il quale si attraversa uno spumegginate torrentello.
 Dal cucuzzolo, panorama in direzione SE con il Dosso dei Galli (m 2196) a sx e il Monte Colombine (m 2214) a dx
Poche decine di metri dopo l'attraversamento del corso d'acqua si perviene ai ruderi di una malga (m 1885, ore 0.50 - 3.35), vicino ai quali troneggia questo singolare albero che sembra scaturire direttamente dalla roccia.


Dai ruderi della malga, il panorama abbraccia tutta la testata della Val Grigna con il Dosso dei Galli ed il Monte Colombine.
Si attraversa in ripida discesa il pendio prativo giungendo alla sottostante Malga Mai m 1809 (ore 0.10 - 3.45).
Davanti alla Malga Mai incrociamo (palina segnaletica) il sentiero CAI 780 che risale la Valle della Grigna. Lo si segue in direzione di Malga Ravenola Soliva.

Il  sentiero costeggia  quasi pianeggiante il torrente dirigendosi verso la testata della valle.
Dopo una decina di minuti  di cammino, presso un ponticello, il sentiero si biforca (m 1815, ore 0.10 - 3.55, non ci sono paline segnaletiche). A sx il sentiero CAI  780 prosegue in direzione di Malga Ravenola Soliva. Il nostro itinerario  prosegue a dx, supera il ponticello, poche decine di metri oltre il quale troviamo una palina segnaletica (ma non era più logico collocarla al vicino bivio?) del "ritrovato" sentiero CAI 778. Seguiamo il percorso che si  inerpica sul versante di dx verso Malga Ravenola Vaga.
Giunti alla malga (m 1875, ore 0.15 - 4.10), il sentiero diviene una carrareccia che salendo, conduce in breve ai due Laghi di Ravenola (m 1943, ore 0.10 - 4.20).
I Laghi di Ravenola con il Dosso dei Galli
Dai laghi la carrareccia prosegue l'ascesa fino a raggiungere il Goletto di Ravenola m 2071 (ore 0.30 - 4.50) dove si incrocia la ex strada statale "Delle Tre Valli" collegante il Passo Maniva con il Passo Crocedomini.

Al Goletto si prosegue a sx lungo la ex strada statale che in questo tratto si snoda quasi interamente sul crinale spartiacque tra la Valle del Caffaro e la Valle Camonica, offrendo vasti panorami su entrambi i versanti.
Vista verso la Valle del Caffaro: il Laghetto del Dasdana
Vista verso la Valle Camonica (testata della Val Grigna): i Laghi di Ravenola
Proseguendo lungo la strata delle Tre Valli si oltrepassa il Dosso dei Galli con i caratteristici ex impianti radar e ci si dirige verso il Giogo della Bala m 2133 (ore 0.40 - 5.30), massima quota raggiunta dalla rotabile e dall'escursione.

Spettacolo di nubi al Giogo della Bala
Spettacolo di nubi al Giogo della Bala
Superato il valico la strada inizia a perdere quota tenendo il versante camuno.
In prossimità del primo tornante dall'inizio della discesa si devia a dx per un centinaio di metri (indicazioni per Alpe Vaia) fino a raggiungere la "Crapa di Vaia" m 2113 (ore 0.10 - 5.40).
Si tratta di una santella così denominata perchè da secoli custodisce un teschio umano di provenienza ignota.

Dalla Crapa di Vaia si ritorna sulla strada delle Tre Valli e la si continua a seguire in discesa. Al termine della discesa (quattro tornanti) la strada diviene sterrata e prosegue a mezza costa con percorso quasi pianeggiante verso il Passo Crocedomini. Superato l'incrocio  a sx con la carrareccia che discende in Valle Arcina (cartello con indicazioni per Alpe Arcina) si prosegue lungo la ex statale fino a giungere in vista del Laghetto di Lavena m 1972 (ore 0.40 - 6.20).
Qui (palina segnaletica) abbandoniamo la strada per seguire a sx il sentiero CAI 795 in direzione Malga Lavena.
Il sentiero aggira il Laghetto di Lavena, oltrepassa subito dopo un'insellatura (Goletto di Lavena) e divenuto una debole traccia (attenzione: segnavia radi e sbiaditi), discende velocemente il ripido versante erboso verso la Valle di Arcina fino a raggiungere la Malga Lavena m 1875 (ore 0.25 - 6.45).
Qui (palina segnaletica) imbocchiamo a dx una carrareccia semi asfaltata in direzione Casinone d'Arcina (segnavia CAI 790).
Pressi del Casinone d'Arcina: la testata della Valle d'Arcina con il Monte Mignolino (m 2203)
La stradina discende tra radure e foresta  la Valle di Arcina toccando il Casinone d'Arcina e la Malga Arcina.
Discendendo la Valle d'Arcina; singolare composizione naturale
Discendendo la Valle d'Arcina; natura in fiore
Superata anche la Malga Arcina la carrareccia (ora a fondo naturale, ora acciottolata) si riallaccia infine presso il ponte sul Torrente Travagnolo al sentiero CAI 710 (che troviamo alla nostra sx, m 1525, ore 0.55 - 7.40) percorso nel tratto di andata dell'escursione. Da qui in avanti l'itinerario, fino all'arrivo al Ponte di Fontanazzo (m 1460, ore 0.45 - 8.25), ricalca il medesimo percorso effettuato all'andata. 

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