by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

venerdì 21 aprile 2017

Da Vestone al Monte Ario (Sentiero della Resistenza n.4)

Dalle rive del Chiese, attraverso Pertica alta, fino alla panoramica vetta, spartiacque fra la Valle Trompia e Sabbia


LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: Vestone, Via E. Togni  (km 51 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: primavera, estate, inizio autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1660 m
ACQUA SUL PERCORSO: si, fino a Odeno               
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 27 marzo 2017
 Per ingrandire la mappa:
1) posizionare il cursore sulla mappa, aprire il menù a tendina cliccando il tasto destro del mouse
2) cliccando il tasto sinistro del mouse selezionare "apri link in un'altra scheda" 
3) posizionare il cursore sulla barra delle schede sul margine superiore dello schermo in corrispondenza del nuovo link. Aprire la scheda cliccando il tasto sinistro del mouse. Una volta aperta la scheda, ingrandire con il tasto sinistro del mouse
  N.B.: I SENTIERI 446, 447, 449 NON SONO SEGNATI
NOTE
Lungo percorso per escursionisti allenati.
Per le quote relativamente basse, si sconsiglia la percorrenza nelle giornate più calde dei mesi estivi.



 Questa lunga escursione inizia a Vestone m 340 in Via E. Togni, strada trasversale di Via Mocenigo. Lasciata l'autovettura in questo slargo, si imbocca il sentiero CAI 450 var., il cui inizio è indicato da una palina segnaletica.
 Si prende a dx per una larga mulattiera, a tratti piuttosto ripida che rimanendo sempre nel bosco, ci conduce dopo un' ora di cammino all'incrocio con il sentiero CAI 450  (m 745, ore 1.00) risalente anch'esso da Vestone.
 Dopo il bivio, il percorso si fa quasi pianeggiante. Con una brevissima deviazione a dx si raggiunge la lapide commemorativa del partigiano Emiliano Rinaldini, qui trucidato dai nazifascisti il 10 febbraio 1945. Un centinaio di metri oltre, troviamo la Chiesetta di San Bernardo m 770 (ore 0.15 - 1.15). Da qui in poi il nostro itinerario, piega a sx lungo una pianeggiante stradina cementata, seguendo i segnavia verde - bianco - rosso del Sentiero della Resistenza n. 4 (e quelli rosso - bianco  del sentiero CAI 448 che ricalca esattamente lo stesso percorso).
 La carrareccia (Via San Bernardo) incrocia la strada provinciale n. 50 Nozza - Tavernole poco prima dell'abitato di Belprato m 805. Seguendo la provinciale, si attraversa il piccolo e caratteristico borgo (ore 0.25 - 1.40).
 Lavatoio nel centro di Belprato
 Appena usciti dal paese, troviamo questo pannello descrittivo del Sentiero della Resistenza. Si prosegue ancora lungo la strada provinciale per 400 metri fino ad  imboccare sulla dx (cascinale)  una stradina sterrata (attenzione: segnaletica assente) che dopo breve distanza passa davanti ad una grande santella per poi ricollegarsi dopo circa 300 metri alla strada provinciale. Percorriamo quest'ultima per altri 900 metri fino ad imboccare sulla dx (deviazione segnalata) una larga mulattiera in salita, a tratti acciottolata, che ci porta all'ameno e panoramico cocuzzolo sul quale sorge la Chiesa dei Morti di Barbaine (sec. XIV, m 936, ore 0.35 - 2.15).
 Davanti alla chiesa, il piccolo sacrario dedicato ai partigiani caduti della Brigata Perlasca
 Lasciandoci alle spalle la chiesa
 Seguendo i lievi saliscendi di una stradina sterrata, si giunge alla Chiesetta di San Rocco m 941 (ore 0.15 - 2.30), punto di valico sul quale transita la strada asfaltata (sp 110) che collega Pertica Alta e Pertica Bassa.  Tenendo la sx, si segue tale strada in discesa (Via San Rocco). Incrociata nuovamente la sp 50, si svolta a dx entrando nel piccolo borgo di Livemmo m 900 (ore 0.15 - 2.45).
 Si prosegue lungo la strada provinciale per altri 1100 metri e si giunge ad Odeno m 925 (ore 0.10 - 2.55). Uscendo dal paese si imbocca diritto Via dei Ronchi che dapprima pianeggiante,  inizia a salire con fondo sterrato in una boscosa valletta. 
Salendo verso Malga Ronchi: il panorama si apre e con esso anche il cielo
 Dopo mezz'ora di cammino da Odeno, in prossimità di un tornante (m 1135, ore 0.35 - 3.30) si abbandona il Sentiero della Resistenza che prosegue a dx verso Malga Ronchi e si tiene la sx in direzione Ecolo. Dopo altri cinque minuti la strada sterrata si biforca: si prosegue lungo il tracciato di  dx che ci porta  fino al Passo delle Piazze presso la località Vaghezza.
 La Malga Le Piazze
 Al Passo delle Piazze m 1222 (ore 0.20 - 3.50)  incrociamo il Sentiero Tre Valli: lo seguiamo (palina segnaletica) in direzione Pian del Bene - Monte Ario.
 Il largo sentiero sale con pendenza decisa ma costante in un bosco meraviglioso.
 Poco prima di Pian del Bene, il bosco lascia il posto ad una vasta radura. Da qui fino alla vetta del Monte Ario vi sono solo praterie.
 La neve è scomparsa da poco: comincia lo spettacolo della fioritura dei crocus


 Al Pian del Bene m 1515 (ore 0.50 - 4.40)  inizia lo strappo finale per giungere alla vetta del Monte Ario m 1755 (ore 0.40 - 5.20).
 Il sentiero sale ripido lungo il versante meridionale. Al centro i Piani di Vaghezza. Sullo sfondo il Monte Palo (m 1461)
 Avvicinandosi alla vetta il tracciato segue il crinale spartiacque tra Valle Sabbia e Valtrompia. 
Panorama sul versante valtrumplino
 Panorama sul versante valsabbino
 I vasti pascoli della Malga Campo di Nasso. Da sx il boscoso Monte Pezzeda (m 1799) e il Monte Frondine (m 1791)
 L'aerea vetta del Monte Ario
 
 Panoramica sui monti della Valtrompia: da sx il Monte Guglielmo (m 1957) e il lungo crinale Monte Campione - Muffetto - Crestoso

 Panorama sull'alta Valtrompia con l'abitato di Collio V.T. 
 Croce di vetta
 Seguendo il crinale, si scende lungo il ripido versante N del Monte Ario fino a giungere, sul limite di un boschetto al Goletto Campo di Nasso m 1630 (ore 0.15 - 5.35). Trascurando le frecce direzionali, si svolta a dx in discesa per un sentiero senza segnavia e dopo pochi metri si svolta a sx lungo un tratturo erboso che in brevissima distanza, conduce all'incrocio con la Variante Bassa del Sentiero Tre Valli (palina segnaletica). Da qui seguiamo le indicazioni per "Pian del Bene". Percorrendo una debole traccia erbosa, tra modesti saliscendi, ci dirigiamo in direzione S costeggiando il versante orientale del Monte Ario fino a giungere alla Malga Pian del Bene di Sopra m 1510 (ore 0.35 - 6.10).
 
I vasti pascoli che circondano la malga sono costellati di crocus
 Presso la malga si abbandona la segnaletica bianco azzurra del Sentiero 3V e si prende a sx la carrareccia (senza segnavia) che si dirige in discesa alla Malga Pian del Bene di Sotto. La strada sterrata entra quindi in un bosco e scende ripida  con alcuni tornanti verso Malga Ronchi.
 Scendendo verso Malga Ronchi
 Alla Malga Ronchi m 1142 (ore 0.40 - 6.50), proveniente da dx, ritroviamo il percorso del Sentiero della Resistenza. Si prosegue diritto lungo una stradina sterrata che attraversa un fitto bosco tra lievi saliscendi. Lungo il percorso si erige la lapide commemorativa  collocata sul luogo dell'eccidio del partigiano Pellizzari Mario.
 La strada prosegue mantenendosi sempre in prossimità del crinale che separa la vallata di Pertica Alta (a dx) da quella di Pertica Bassa (a sx). Il bosco lascia il posto ad una radura solo in prossimità della cascina di Valsorda m 1178 (ore 0.30 - 7.20). Da qui in avanti si prosegue ancora nel bosco in prossimità del crinale, lungo uno stretto sentiero a mezzacosta sopra la vallata di Pertica Bassa.
  Attenzione: dopo 15 minuti di cammino dalla Cascina di Valsorda ci si trova davanti ad un punto in cui è facile perdere l'orientamento. Manca la segnaletica e le poche tracce sull'erba non aiutano. Dopo le piante in primo piano sulla sx, svoltare a sx seguendo la debole traccia in discesa. La  traccia curva poi a dx ritornando sentiero. 
Con il sentiero riappaiono anche i segnavia.
 Il sentiero dopo alcuni saliscendi, perde rapidamente quota giungendo alla Chiesetta di San Rocco m 941 (ore 0.40 - 8.00), punto di incontro con il tracciato seguito in andata.
 Dalla Chiesa si imbocca in salita la strada asfaltata che attraversata una pineta giunge quasi sulla sommità del Monte Sassello (m 1030, ore 0.15 - 8.15, vari casolari, Rifugio Alpini, area picnic). 
Il percorso, seguendo il crinale offre un vasto panorama sulla vallata di Pertica Bassa e la Corna Blacca (m 2005)
 L'abitato di Ono Degno
 Caratteristico manufatto (magazzino? Legnaia? Ghiacciaia?) presso la Cascina Le Valli
 La strada divenuta sterrata prosegue con lievi saliscendi tra pascoli e cascinali in un sereno e placido paesaggio agreste.

 Gli ultimi raggi del sole, percorrendo il crinale che conduce alla Chiesetta di San Bernardo
 La strada sterrata diviene brevemente sentiero prima di raggiungere la Chiesetta di San Bernardo m 770 (ore 0.35 - 8.50). Superato il luogo sacro,  per un breve tratto, il nostro percorso di ritorno è in comune con quello effettuato in andata.
Giunti al bivio (m 745, ore 0.10 - 9.00) con il sentiero CAI 450 var. percorso in andata (che scende a dx), si prosegue diritto lungo il  CAI 450, un largo e marcato sentiero in dolce discesa nel bosco. Dopo circa venti minuti si sbuca in una radura con un casolare (Roccolo Morandini). Senza raggiungere la casa, si abbandona il marcato sentiero e si svolta a sx in  discesa lungo un prato (segnavia sulla staccionata), immettendosi quindi su una stradina cementata che scende ripida fino a Vestone m 340. In vista del paese, presso un tornante si abbandona la stradina (poco più in là chiusa da un cancello) prendendo a sx per un breve tratto di sentiero che sbuca presso il Campo Sportivo Comunale. Incrociata Via Mocenigo, si svolta a sx e la si segue fino ad intersecare Via E. Togni (ore 0.40 - 9.40).

martedì 11 aprile 2017

Sentiero della Resistenza n. 9

Un itinerario sui luoghi teatro della guerra partigiana tra i monti di Agnosine e  Lumezzane


LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: Binzago, fraz. di Odolo  (km 28 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: inverno, primavera, autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1530 m
ACQUA SUL PERCORSO: si, fino a Casale San Giorgio. Assente lungo tutto il tratto 9 B
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 13 marzo 2017
 Per ingrandire la mappa:
1) posizionare il cursore sulla mappa, aprire il menù a tendina cliccando il tasto destro del mouse
2) cliccando il tasto sinistro del mouse selezionare "apri link in un'altra scheda" 
3) posizionare il cursore sulla barra delle schede sul margine superiore dello schermo in corrispondenza del nuovo link. Aprire la scheda cliccando il tasto sinistro del mouse. Una volta aperta la scheda, ingrandire con il tasto sinistro del mouse
N.B.: I SENTIERI  485, 486, 487 NON SONO SEGNATI
NOTE
Lungo percorso per escursionisti allenati. Il tratto di Sentiero della Resistenza 9 B attraversa zone isolate prive di punti di appoggio. 
Per le basse quote e per i lunghi tratti esposti al sole, si sconsiglia la percorrenza nei mesi estivi.
 A Binzago m 620, piccola e agreste frazione di Odolo, si parcheggia l'automezzo in un ampio piazzale prospicente le prime case. Nel piazzale troviamo il punto di inizio del Sentiero della Resistenza n. 9. Il tracciato (ben segnato) è suddiviso in due tronconi (9A e 9B) che possono essere percorsi anche separatamente. L'escursione proposta annovera l'intera percorrenza di entrambi.
 Un centinaio di metri dopo la partenza si transita al di sotto di questo edificio.
  L'abitato ha conservato un aspetto molto rustico e pittoresco.
 Lasciato Binzago alle proprie spalle, si imbocca una stradina cementata che sale brevemente per poi proseguire in piano.
La lapide commemorativa eretta sul luogo dell'eccidio avvenuto il 14 maggio 1944, del partigiano Tranquillo Bianchi, al quale è dedicato il Sentiero della Resistenza.
 Panorama verso N con i monti della media Valle Sabbia
 
  Dopo circa venti minuti di cammino, si nota alla propria dx un grosso cancello di legno con tettoia. Qui il nostro itinerario devia bruscamente a dx in dolce discesa (attenzione: deviazione poco evidente).
Il cancello è alle nostre spalle, dopo la deviazione
Scendendo di quota, si attraversa una radura ed un boschetto fino ad arrivare al Santuario della Madonna di Calchere m 535 (ore 0.40).
 Oltrepassato l'edificio sacro, si procede in discesa lungo una stradina sterrata lungo la quale si affiancano a intervalli regolari delle santelle di gusto estetico molto discutibile (sembrano cabine telefoniche....). Giunti in prossimità delle case e dei capannoni industriali di Renzana m 465 (ore 0.15 - 0.55), si devia a sx per un sentiero che sale brevemente (indicazione per il vicino Rifugio Alpini, m 580, ore 0.15 - 1.10) per poi scendere ripido attraverso una pittoresca vallecola fino a Trebbio m 490 (ore 0.15 - 1.25). Giunti sulla strada provinciale n. 31 (Via Circonvallazione) che attraversa la frazione, si svolta a sx percorrendola per circa trecento metri. Quindi si imbocca a sx Via A.V.I.S. che percorriamo in salita fino a incrociare la strada provinciale n. 79 Odolo - Lumezzane. La si segue in salita per circa 200 metri per poi imboccare a dx un sentiero che sale nel bosco fino alla Santella Mora m 580 (ore 0.25 - 1.50). Qui (palina segnaletica) diparte a sx una variante del sentiero che permette di abbreviare il percorso per la Chiesetta di San Giorgio di oltre mezz'ora.
 Rimanendo invece  fedeli al percorso principale, proseguiamo in discesa fino ai caratteristici caseggiati di San Andrea m 545 (ore 0.10 - 2.00).
Momenti di vita campagnola a San Andrea 
 Si svolta a sx per la ripida Via Carera, che diviene presto un sentiero che sale a mezzacosta con dolce pendenza lungo le pendici del Monte Moncaldo, regalando un ampia visione della Conca di Odolo.
 Arrivati in corrispondenza del vasto Roccolo Moncaldo m 725 (ore 0.30 - 2.30), il sentiero scende rapidamente alla amena Chiesetta di San Giorgio m 635 (ore 0.15 - 2.45).
 Il bosco presso la chiesa
 Superato San Giorgio, si prosegue lungo una stradina cementata che scende fino ad incrociare un tornante della sp n. 79 Odolo - Lumezzane. Si segue la provinciale in salita per circa 300 metri fino ad imboccare a sx una stradina (Via San Giorgio) che ci conduce fino alla località Casale San Giorgio m 625 (ore 0.30 - 3.15). Qui (fontana) è l'ultima possibilità di rifornimento idrico fino al ritorno a Binzago. Lasciato il caratteristico gruppo di case alle nostre spalle, si prosegue  dapprima in piano e poi in salita lungo una stradina sterrata. Si giunge ad un bivio: proseguendo diritto (palina segnaletica per "Passo Viglio - Binzago") si può rientrare rapidamente al punto di partenza. La nostra escursione devia invece a dx (freccia per "Gabbiole").
Verso Gabbiole: caratteristiche formazioni naturali create dagli agenti erosivi nel corso di milioni di anni
 Dopo circa dieci minuti di cammino dal bivio citato, al termine di un largo e ripido sentiero sassoso, si sbuca su uno slargo pianeggiante (m 720, ore 0.20 - 3.35). Sulla sx vi è un grosso cancello e un alta recinzione che delimita il "Roccolo Bertone" (in realtà non è un roccolo ma una sontuosa villa privata). Qui lasciamo il tronco 9 A del sentiero (direzione Binzago: lo seguiremo al ritorno) e imbocchiamo il tronco 9 B (direzione Gabbiole: non farsi confondere dalla impropria dicitura "tronco A" e "andata e ritorno").
 Si prosegue in salita lungo un'ampia stradina a fondo cementato fino a trovare poco dopo una nuova  palina segnaletica (bivio Gabbiole, m 780, ore 0.10 - 3.45): imbocchiamo a dx il sentiero che sale ripido in direzione del Monte Prealba.
Verso il Monte Prealba: panorama su Odolo e le sue acciaierie
 L'ascesa avviene su una ripida e faticosa traccia tra la scarsa vegetazione, seguendo prevalentemente il crinale
 La prima di una serie di cime che caratterizzano il capriccioso crinale verso il Monte Prealba è il Dos De Rocca m 1015 (ore 0.25 - 4.10).
 Dal Dos De Rocca si scende ripidamente perdendo cento metri di quota fino alla Cocca di Bione (roccolo che si intravede nell'immagine, m 925, ore 0.10 - 4.20). Da li, nuova ripida rimonta fino al Monte Prealba (visibile sulla sx).
 La cocca di Bione
 Panorama su Famea, Auro e Mura. Sullo sfonto la Corna Blacca (m 2005)
 Il sentiero prosegue sempre sul crinale con continui saliscendi, fino ad incrociare (m 1060, ore 0.40 - 5.00) il sentiero CAI 370  proveniente dal Passo del Cavallo e diretto all'eremo di San Vigilio, distante da qui circa 15 minuti di cammino.


 Dopo altri venti minuti di tormentato percorso, si giunge ad un roccolo (bivio Caricatore, m 1100, ore 0.20 - 5.20) sottostante la cima del Monte Prealba. E' forse l'unico punto nel quale la segnaletica del Sentiero della Resistenza è davvero carente (non ci sono né paline né segnavia). Per chi segue l'itinerario in senso opposto è quasi  impossibile riconoscere nell'esigua traccia di destra il percorso corretto.
  Con un' ultima ripida salita (percorso in comune con l'itinerario CAI 370) tocchiamo la vetta del Monte Prealba m 1270 (ore 0.20 - 5.40), dalla quale si può osservare tutto il brullo crinale percorso.
Si discende ora il versante SE e si giunge in breve alla Forcella di Prealba m 1196 (ore 0.10 - 5.50) dove incrociamo il Sentiero 3V (palina segnaletica). Seguiamo le indicazioni per il Passo del Cavallo (segnavia bianchi -  azzurri del Sentiero 3V e segnavia verdi - bianchi -  rossi del Sentiero della Resistenza)  scendendo lungo uno stretto sentiero a mezzacosta con vista (a dx) su Lumezzane. Giunti al Roccolo Cipriano (casolare) il sentiero si immette su una stradina cementata e successivamente asfaltata che scende ripida in direzione del Passo del Cavallo. Poco prima del Passo (bivio Caratole, m 785, ore 0.50 - 6.40) si abbandona il Sentiero 3V e si svolta a sx imboccando una strada sterrata (palina segnaletica, seguire freccia direzione Gabbiole).
La stradina quasi pianeggiante (percorso in comune con l'itinerario CAI 370) giunge in breve alla località Campi Buoni m 797 (ore 0.10 - 6.50). Da qui si procede sempre in direzione Gabbiole.
Cartello esplicativo della durata dei nostri rifiuti in località Campi Buoni. Manca la "lunga vita" di "carcassa di automobile" abbandonata nel bosco
La strada provinciale Odolo - Lumezzane dalla Valle del Serpendolo
 Dopo Campi Buoni la stradina diviene sentiero perdendo quota fino a giungere al greto del torrente in secca che scende dalla Valle del Serpendolo. Il sentiero risale quindi dolcemente  a mezzacosta seguendo i dorsi e le rientranze del  corrugato e selvaggio versante meridionale del Monte Prealba. L'itinerario incrocia quindi il tornante di un'ampia strada sterrata: la si segue tenendo la dx. Il percorso con lievi saliscendi passa per la località Levertino (casolari) fino ad incrociare sulla sx  (bivio Gabbiole, m 780, ore 0.40 - 7.30) il ripido sentiero intrapreso precedentemente  per salire al Monte Prealba. Per una decina di minuti si percorre in discesa la strada cementata (tratto in comune con l'itinerario di andata) fino a ritrovarsi nello spiazzo con cancello del Roccolo Bertone m 720 (ore 0.10 - 7.40). Qui (palina segnaletica) imbocchiamo il sentiero in direzione Binzago. Dopo una breve e ripida discesa nel bosco, incrociamo il largo sentiero CAI 381 (m 700, ore 0.05 - 7.45). Svoltiamo a sx e procedendo in dolce salita fino a raggiungere dopo pochi minuti il Passo del Viglio m 742 (ore 0.05 - 7.50), crocevia di diversi percorsi risalenti dalla Valle del Garza e dalla Conca di Odolo.


Procediamo in salita  lungo un ampio sentiero che diviene poi strada sterrata fino a raggiungere il culmine della dorsale. La strada prosegue pianeggiante per qualche centinaio di metri per poi divenire asfaltata e iniziare a scendere. Sulla dx incrociamo una carrareccia (palina segnaletica, m 700, ore 0.15 - 8.05) con la prosecuzione del sentiero 381. Ancora pochi minuti di cammino in discesa e si raggiunge Binzago m 620 (ore 0.15 - 8.20).