by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

sabato 30 giugno 2018

Alla scoperta dei Laghi Seroti

Uno degli angoli più remoti e solitari dei monti bresciani

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: bivio ex strada militare per Valle di Varadega, comune di Monno (km 116 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: estate, inizio autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1030 m
ACQUA SUL PERCORSO: si    
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 30 agosto 2013
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  N.B.: 
LA SEGNALETICA DEL SENTIERO DEI LAGHI SEROTI SUPERIORI TRA IL LAGO STORTO E IL BIVIO CON IL SENTIERO 102A E' SPORADICA E CARENTE 
     NOTE
Lungo itinerario adatto ad escursionisti ben allenati con un buon senso dell'orientamento che si snoda in ambiente isolato e selvaggio, con lunghi tratti del tutto privi  di tracce di passaggio. Da effettuare con condizioni meteo ottimali.
Il Torrente Val Varadega nei pressi dell'inizio della strada sterrata militare 
Risalendo la Valle Camonica, superato Edolo si procede lungo la strada statale n. 42 in direzione Pontedilegno per circa 5 chilometri. Si svolta quindi a sx lungo la strada provinciale n. 81 salendo a Monno e giungendo fin quasi al Passo del Mortirolo. Poco prima del valico, un centinaio di metri oltre l' albergo - ristorante "Passo del Mortirolo" si svolta a dx (curva a gomito molto stretta, indicazioni per la località Pianaccio) lungo una stradina asfaltata che procede in moderata salita tra vasti pascoli. Si percorre tale stradina per 2,1 chilometri fino a trovare sulla sx la diramazione della sterrata di origine militare (m 1945) che si inoltra nella Valle Varadega (palina segnaletica sentiero 452). Non essendoci in tale punto quasi nessuna possibilità di parcheggio, bisogna guidare ancora per 400 metri per trovare un piccolo slargo sulla sx dove poter lasciare l'automezzo. Ci si incammina quindi percorrendo a ritroso la stradina asfaltata per poi imboccare a dx la sterrata di origine militare.
La carrareccia dopo due tornanti oltrepassa il gruppo di malghe denominate Casere del Comune  (m 2011, ore 0.10).  Da qui in avanti, fin quasi al termine dell'escursione, non vi sarà alcun punto di appoggio o di riparo: soltanto natura selvaggia in un ambiente remoto e solitario.
Risalendo la Val Varadega. Sullo sfondo il Monte Varadega (m 2634)
La stradina sale con pendenza regolare inoltrandosi nella Val Varadega. Talvolta si trovano sulle pietre laterali segnavia bianco rossi un poco sbiaditi.
Si superano due tornanti: al terzo tornante (destrorso) troviamo il bivio (m 2190, ore 0.30 - 0.40) dove si abbandona la strada militare (itinerario 452 diretto al Passo di Varadega ed al Monte Varadega) per proseguire diritto lungo un sentierino (itineraio 73, segnavia presenti ma un poco sbiaditi) che prosegue a salire lungo la vallata.

Salendo la testata della Val Varadega: veduta verso S. A dx il crinale del Monte Rasverde (m 2348)
Il sentiero, fattosi ripido, in un ambiente vasto ed aperto, rimonta tra pascoli e brevi tratti di pietraia la testata della vallata, puntando direttamente verso N all'insellatura che separa il Monte Varadega dalla Cima dei Tre Comuni.
Dal valico senza nome: veduta verso O sulla Val di Lago (collaterale della Valtellina). Sul fondovalle l'abitato di Grosio (m 656). Sullo sfondo il solco della Val Grosina ed il Bernina (m 4049)
Al valico (m 2565, ore 1.10 -1.50) il panorama si apre verso NO con una grandiosa prospettiva sull'alta  Valtellina.


Capre curiose pronte a dare il benvenuto ai  rarissimi escursionisti di passaggio......

Salutando le amichevoli capre: sullo sfondo il Monte Varadega (m 2634)
Dal passo senza nome, seguendo con attenzione i segnavia, si procede ora verso dx (direzione E) lungo il crinale senza tracce che tra roccette e toppe erbose sale a tratti ripido  offrendo un vastissimo panorama a 360°.
Panorama verso N: l'alta Valtellina  da Mondanizza a Bormio. Sullo sfondo da sx a dx, la Cima de Piazzi (m 3439), il Pizzo Coppetto (m 3066), il fondovalle valtellinese, la Punta di Sassalbo (m 3078)
Veduta verso N: il solco dell' alta Valtellina. Dal basso verso l'alto, si distinguono l'abitato di Le Prese (m 954), un viadotto della strada statale n. 38, il piano detritico stabilizzato a gradoni, testimonianza  della frana del Pizzo Coppetto che nel 1986 travolse e distrusse il paese di Sant'Antonio Morignone.
Mondanizza (m 944)

 I sanatori di Sondalo 
Veduta verso NO con la Val di Lago che scende  a Grosio. Sullo sfondo le montagne dell'Engadina (CH)
Veduta verso S: il profilo degli ex radar militari del Dosso dei Galli (m 2196) a circa 50 chilometri  di distanza

Procedendo l'ascesa sulla linea del crinale o nelle sue immediate vicinanze, in un ambiente solitario e selvaggio ci  si avvicina alla vetta del Monte Serottini (m 2967) contraddistinta dalle antenne di un impianto di ripetizione (unico elemento stonato in un contesto di natura incontaminata).
A circa 2700 metri di quota il profilo del crinale si ammorbidisce. Davanti a noi si presentano da sx a dx gli apici del Monte Serottini (m 2967, non visibile in foto), della Cima dei Tre Comuni (m 2870, al centro dell'immagine), dei Dossoni (m 2853, a dx). Sullo sfondo il gruppo Adamello - Presanella
Veduta verso O: il fondovalle valtellinese tra Sondrio e Tirano, 2500 metri di quota più in basso

Il Monte Serottini (m 2967) visto dalla Cima dei Tre Comuni
Dal breve pianoro il tracciato affronta ora un tortuoso tratto che si snoda lungo una pietraia, seguendo sempre l'aereo crinale ora fattosi più stretto e dirupato. Prestando sempre la massima attenzione ai segnavia si perviene alla sommità della Cima dei Tre Comuni (m 2870, ore 1.20 - 3.10), punto di massima elevazione dell'itinerario, dalla quale si gode in direzione E una vasta veduta sulla Conca dei Laghi Seroti e sul sottostante Lago Storto (m 2707).

Dalla Cima dei Tre Comuni: panorama in direzione S con i Dossoni (m 2853). Sullo sfondo il solco dell' alta Val Camonica ed il gruppo dell' Adamello.
Il solitario Lago Strorto (m 2707).
Attraverso un tortuoso tracciato si discende alle rive del Lago Storto m 2707 (ore 0.25 - 3.35), situato alla base del Monte Serottini.
 
In prossimità della sponda meridionale del lago, troviamo su un pietrone la segnalazione del bivio che separa il tracciato del sentiero 73 che scende verso il  Lago Seroti Inferiore dall'itinerario (segnato con segnavia bianco - rossi senza numerazione) diretto verso E (Due Laghetti e Lago Tondo, ovvero Laghi Seroti Superiori). Si procede quindi lungo quest'ultimo percorso aggirando su terreno  senza tracce la parte sud orientale del Lago Storto.
Procedendo verso i Laghi Seroti Superiori: gregge isolato, sullo sfondo il gruppo dell'Adamello


Procedendo verso i Laghi Seroti Superiori: curiosa stratificazione rocciosa a "pastasfoglia"
Il laghetto senza nome a quota m 2583 nella conca dei Laghi Seroti Superiori. Sullo sfondo, da sx a dx, i Corni di Cevole (m 2785) ed i Corni delle Valli (m 2757)
Si procede tra vari saliscendi su facile terreno senza tracce in direzione E (attenzione ai segnavia radi e sbiaditi) con un' ampia veduta verso S su una vasta conca pietrosa disseminata di laghetti. Perdendo quota si perviene alla riva meridionale di un laghetto senza nome (m 2583). Successivamente, procedendo ancora verso E e tenendo come punto di riferimento di direzione i Corni di Cevole, con  qualche saliscendi ed una breve risalita si raggiunge il più orientale del gruppo dei Laghi Seroti Superiori, situato a quota m 2603 (ore 1.15 - 4.50), alla base del Corno Tremoncelli (m 2836).
Procedendo verso il lago orientale: veduta verso SE. Da sx adx, i Corni di Cevole (m 2785), i Corni delle Valli (m 2757),  il frastagliato crinale dei Monti Tremoncelli (m 2500).

Il lago orientale con il Corno Tremoncelli (m 2836)
Il lago orientale con il Corno Tremoncelli (m 2836)
Scendendo dal lago orientale: veduta  in direzione S sulla Val Bighera ed il Lago Seroti Inferiore


Dalla sponda meridionale del lago orientale, seguendo le deboli tracce ed i radi e sbiaditi segnavia, si scende in direzione SE inserendosi nel verde solco prativo della Valletta che somiglia all'alveo prosciugato di un lago.
Giunti nel pianoro della Valletta, scompare ogni traccia di passaggio e con essa i segnavia. Bisogna procedere in direzione SO parallelamente al torrentello in discesa. Dove il torrentello piega verso dx per calarsi in una ripida infossatura, si prosegue diritto lungo la distesa prativa per poi scendere lungo un pendio senza tracce tra toppe erbose e roccette (continuare a seguire la direzione SO verso il sottostante Lago Seroti Inferiore fino ad incrociare i segnavia del sentiero 102A (2A, in base alla vecchia numerazione, m 2210, ore 1.10 - 6.00). Si procede ora verso dx raggiungendo in breve il Lago Seroti Inferiore m 2196 ed il bivio con il sentiero 73 discendente dal Lago Storto (ore 0.05 - 6.05).
Il bivio tra il sentiero 73 ed il sentiero 102A al Lago Seroti Inferiore
Ombre serali sul Lago Seroti Inferiore. Sullo sfondo il gruppo dell'Adamello
Veduta verso NE con il Corno Tremoncelli ed i Corni di Cevole
Veduta d'insieme del Lago Seroti Inferiore
Presso il Col Carette: veduta verso SE sulla parte inferiore della Val Bighera (Val Paraol). Al centro il solco della Val Grande. Sullo sfondo, da sx a dx la Cima Mattaciul (m 2845) ed il gruppo dell' Adamello
Si segue su un buon sentiero (segnavia 73) la sponda occidentale del lago in direzione S. Al termine del lago il tracciato scende lungo la Val Varadega con percorso a mezza costa lungo il suo fianco occidentale. Si raggiunge una biforcazione (palina segnaletica, m 2130, ore 0.20 - 6.25) dove si prosegue a dx lungo il sentiero 73A in direzione Col Carette - Malga Salina. Giunti al Col Carette di Val Bighera (palina segnaletica, m 2093, ore  0.15 - 6.40), Si seguono le indicazioni per il Monte Pagano deviando a dx lungo un sentiero in lieve salita che attraverso una vasta radura conduce alla Malga Salina Bassa (m 2100, ore  0.10 - 6.50).

Procedendo dal Col Carette di Val Bighera verso Malga Salina Bassa. Sullo sfondo il Monte Pagano (m 2348)
 
Saluti dall'uomo ombra nei pressi della Malga Salina Bassa.

Alla Malga Salina Bassa si imbocca una carrareccia che dopo poche decine di
 metri si innesta sulla strada asfaltata che collega il Passo del Mortirolo al Pianaccio. Si segue
 la strada in moderata discesa in direzione O verso il Passo del Mortirolo  Il percorso compie un'ampia curva a dx scavalcando il torrentello discendente dalla Valle Andrina. Da qui parte a dx (nessuna segnaletica, m 2070, ore 0.10 - 7.00) la traccia molto debole del sentiero 73B diretto alla Malga Salina Alta ed ai Laghi di Grom . Si continua a seguire la strada asfaltata in discesa fino ad incrociare il punto di inizio dell'escursione presso la diramazione della strada militare per la Val Varadega (m 1945, ore 0.30 - 7.30).

1 commento:

  1. bel percorso ora almeno ci sono tracce dei sentieri
    grazie delle foto le mie di 30 anni fa sono analogiche ed ero scarso
    grazie

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