by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

venerdì 28 luglio 2017

Monte Boia, Bruffione, Gelo

Splendida traversata lungo le cime dell' alta Valle del Caffaro

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: Gaver, frazione di Breno, spbs 669 km 22, (km 89 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: estate, inizio autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1650 m
ACQUA SUL PERCORSO: si          
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 16 luglio 2017
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  NOTE
Lungo itinerario per escursionisti allenati, con buon senso dell'orientamento e passo sicuro. Il percorso si snoda prevalentemente in ambiente isolato e selvaggio. Assolutamente sconsigliato in caso di nebbia e maltempo.  

A Gaver m 1480, località situata a 11 chilometri da Bagolino, lungo la strada che conduce al Passo Crocedomini, si lascia l'automezzo presso l'ampio parcheggio situato nelle adiacenze  del "Bar - Alimentari Bruffione" al chilometro 22 della strada provinciale 669.
Pochi metri prima del parcheggio, sulla dx (per chi sale da Bagolino) si dirama in discesa una carrareccia all'inizio della quale si trova questa bacheca indicante gli itinerari escursionistici della zona.
La carrareccia scavalca con un ponte in cemento il Fiume Caffaro; subito dopo sulla sx, si dirama (palina segnaletica) il sentiero CAI 401 dir che sale diretto al Monte Bruffione. Il nostro itinerario prosegue invece lungo l'ampia mulattiera (segnavia CAI 401-425) che con pendenza moderata risale a mezza costa in direzione S il versante del Monte Mandre Vaimane.
 Vista in direzione S della Valle del Caffaro con l'abitato di Valle Dorizzo avvolto ancora nell'ombra mattutina
Dopo circa cinquanta minuti di cammino la carrareccia esce dal bosco, incrociando sulla dx (m 1720, ore 0.50) la ripida mulattiera in gran parte franata risalente dalla località Villa Roma (segnavia CAI 413). La carrareccia risale ancora a mezza costa il dirupato versante per poche centinaia di metri per poi svoltare bruscamente a sx attraverso un intaglio roccioso che sbuca all'inizio dell' amena Piana di Bruffione.
Si raggiunge quindi la Malga Bruffione di Sotto (m 1754, ore 0.10 - 1.00).
 Presso la malga, sulla sx si imbocca (palina segnaletica) il sentiero CAI 401 che conduce al Monte Bruffione.
 
 Il sentiero (poco marcato, seguire con attenzione i segnavia) rimonta ripido il versante sinistro della Valle di Bruffione, offrendo ampie vedute sulla sottostante piana.
La Malga Bruffione di Sotto

 Il percorso si inserisce in una valletta laterale e rimontando i prati raggiunge la Malga Casaole m 1974 (ore 0.30 - 1.30), dove si incrocia proveniente da dx (palina segnaletica) l'itinerario dell'Alta Via del Caffaro.
Ospite della Malga Casaole
 
 Dalla malga si prosegue in direzione N lungo uno debole traccia che rimonta i pascoli, facendo attenzione ai segnavia poco evidenti. Successivamente la traccia si fa un pò più marcata ed i segnavia divengono ben visibili e frequenti. Il tracciato guadagna rapidamente quota offrendo verso S visioni sempre più ampie. Si giunge quindi ad un passo senza nome (m 2205, ore 0.40 - 2.10) che collega la Valle di Bruffione con la Valle del Caffaro.
La Piana di Bruffione vista dal passo senza nome
Veduta del Cornone di Blumone (m 2842) dal passo senza nome
Panorama verso S dal passo senza nome: la Piana di Bruffione ed il Monte Mandre Vaimane (m 2155)
 Marmotta in vedetta
Il Passo Maniva (m 1664) con la Corna Blacca (m 2005)
 Una ventina di metri prima di giungere al passo senza nome si dirama sulla dx (palina segnaletica) il percorso dell'Alta Via del Caffaro diretto alla vetta del Monte Boia. Lo si segue, risalendo con pendenza decisa i pascoli e passando vicino (alla dx di chi sale) alla Punta della Ecie (m 2369).
 Segnavia dell'Alta Via del Caffaro

La debole traccia (segnavia abbondanti e ben marcati) raggiunge  un'aerea insellatura portandosi sul versante orientale del frastagliato crinale che risale verso il Monte Boia. Quindi dapprima con qualche saliscendi, poi con ripida e faticosa ascesa tra ciuffi di erba e roccette, con percorso appena sotto il crinale o direttamente sopra di esso, raggiunge il  Monte Boia m 2582 (ore 1.20 - 3.30).
Particolare della dorsale che sale al Monte Boia
Verso il Monte Boia: visione in direzione S con uno scorcio della parte meridionale del Lago di Garda ed il Monte Pizzoccolo (m 1582)
 Verso il Monte Boia: visione in direzione S
Verso il Monte Boia: visione in direzione NO, il Lago della Vacca con il Rifugio Tita Secchi (m 2362) e la Cima Terre Fredde (m 2645)
Verso il Monte Boia: visione in direzione NO 
 La vetta del Monte Boia. Sullo sfondo il Monte Bruffione


Panorama verso N dal Monte Boia: da sx a dx, il Monte Frerone (m 2673), il Cornone di Blumone (m 2842), il Monte Bruffione (m 2665)
Panorama verso NO dal Monte Boia: a sx il Lago della Vacca con la Cima Terre Fredde, a dx il Cornone di Blumone
Panorama verso E dal Monte Boia: il versante trentino con la Valle Aperta risalente da Condino 
Dalla vetta del Monte Boia la traccia prosegue in direzione N seguendo per un tratto il roccioso crinale: quindi cala sul versante di destra (lato trentino), attraversa a mezza costa il ripidio pendio (tratto attrezzato con funi di sicurezza), si riporta  sul versante di sx ed infine con una ripida e breve discesa nel mezzo di una pietraia, raggiunge l'incrocio ( palina segnaletica) con il sentiero CAI 401 (m 2495, ore 0.25 - 3.55).
Dall'incrocio si rimonta faticosamente la pietraia fino al Monte Bruffione m 2665 (ore 0.30 - 4.25).
 La vetta del Monte Bruffione
 Croce sommitale
 Pochi metri sotto la cima del Monte Bruffione si trova il punto di intersezione  (palina segnaletica) dei diversi itinerari risalenti dal versante trentino e lombardo. Noi ci dirigiamo in direzione N continuando a seguire l'Alta Via del Caffaro in direzione del Passo Serosine. Il percorso, per un breve tratto perde rapidamente quota (attenzione al terreno friabile e scivoloso) per poi seguire, tenendosi a mezza costa poco sotto la linea di cresta, tra roccette, toppe erbose e qualche tratto di pietraia, tutto il lungo crinale che separa l'alta Valle del Caffaro dalla Valle di Daone e la Lombardia dal Trentino Alto Adige.

Scendendo dal Monte Bruffione: curiosa formazione rocciosa sul versante settentrionale
Dal Monte Bruffione al Passo Serosine: visione sui ghiacciai adamellini
Dal Monte Bruffione al Passo Serosine: il lungo crinale verso il Passo Serosine
Dal Monte Bruffione al Passo Serosine: il  versante settentrionale del Monte Bruffione
Dal Monte Bruffione al Passo Serosine: scorcio sulle Dolomiti di Brenta
Dal Monte Bruffione al Passo Serosine: il Lago Nero (m 2150) 
Dal Monte Bruffione al Passo Serosine: il Lago Nero (m 2150) 
 In prossimità del Passo Serosine. Sullo sfondo il Monte Serosine (m 2582)
Al Passo Serosine m 2426 (ore 1.45 - 6.10) sono presenti i resti di alcuni edifici militari risalenti alla Prima Guerra Mondiale.
Dal passo si imbocca (palina segnaletica) la mulattiera militare in direzione Casinetto di Blumone. Dopo poche decine di metri di discesa si devia a dx (palina segnaletica) lungo un'altra mulattiera militare in direzione del Monte Gelo

Dal Passo Serosine al Monte Gelo: panorama verso S con il Monte Bruffione a sx
La mulattiera (segnavia CAI ben marcati e frequenti) risale a mezza costa con moderata pendenza le pendici occidentali del Monte Serosine portandosi al di sotto del Monte Gelo. Ad un bivio (palina segnaletica, m 2525, ore 0.30 - 6.40), si lascia a sx il percorso che scende al Passo del Gelo e si prosegue verso la vetta. Dopo pochi minuti la mulattiera termina, una traccia (seguire fedelmente i segnavia) sale molto ripida  un canalino roccioso che necessita in alcuni punti l'appiglio con le mani. Giunti sulla linea di cresta, si guadagna la cima (m 2618, ore 0.20 - 7.00) rimontando brevemente il ripido versante orientale un poco esposto, aiutandosi anche in questo caso con le mani per sfruttare i numerosi appigli offerti dalle rocce.
Il Monte Gelo (m 2618) 


La vetta del Monte Gelo
 
Dal Monte Gelo: scorcio della Valle di Daone
Dal Monte Gelo: La Valle di Daone con il Lago di Malga Bissina ed il Carè Alto (m 3462)
Dal Monte Gelo: il singolare "muraglione" che si dirige alla Cima di Boazzolo (m 2561)
 
Dal Monte Gelo: la Valle di Daone

Dal Monte Gelo: gli ex impianti radar del Dosso dei Galli (m 2196)
 
Il Passo del Gelo dalle pendici dell'omonimo monte
 Si scende con cautela dalla vetta ripercorrendo il medesimo tracciato fino al bivio (m 2525, ore 0.15 - 7.15) lasciato in precedenza. Qui si segue (palina segnaletica) la direzione per il Passo del Gelo. Il percorso si snoda in buona parte su suolo roccioso privo di qualsiasi traccia, tuttavia i segnavia frequenti e ben marcati non lasciano indecisioni.
 
Il Passo del Gelo m 2320 (ore 0.30 - 7.45) mette in comunicazione l'alta Valle del Caffaro con la Valle di Daone.
Il Passo del Gelo: tomba risalente alla Grande Guerra (ignota). Sullo sfondo il Monte Gelo
Il Passo del Gelo: sullo sfondo il Monte Gelo
 Dal passo si segue una comoda mulattiera militare trasformatasi per lunghi tratti in un erboso sentiero che scende verso il Casinello di Blumone.
 Il percorso offre interessanti visioni su varie rocce stratificate che attirano la curiosità anche di occhi non esperti.




Inoltre tutta la zona attorno al Casinetto di Blumone, ricca di acqua e caratterizzata da vastissime distese prative è una vera e propria "cittadella delle marmotte". Poco prima di giungere al Casinello la mulattiera militare che scende dal Passo del Gelo incrocia (palina segnaletica, m 2180, ore 0.25 - 8.10) la mulattiera militare che scende dal Passo Serosine.

Il Casinetto di Blumone è un bivacco sulla riva del Fiume Caffaro costruito sui ruderi di una vecchia malga. 






Raggiunto il Casinetto m 2099 (ore 0.10 - 8.20), punto di raccordo di diversi sentieri, si imbocca svoltando a sx (palina segnaletica) il sentiero CAI 26, una ben conservata mulattiera che seguendo le spumeggianti acque del Fiume Caffaro, scende la stretta e selvaggia vallata in direzione di Gaver.
Scendendo verso Gaver: la Malga Gnagnu ridotta quasi a rudere
 La piana di Gaver vista dalla mulattiera che scende dal Casinello di Blumone
Raggiunta la piana di Gaver m 1510 (ore 1.15 - 9.35), la mulattiera, in prossimità della vecchia centrale elettrica eretta all'inizio del secolo scorso dalla Società Caffaro, si innesta sulla strada sterrata che attraversa tutta la piana.
La strada si allunga nella piana per due chilometri fino all' incrocio con la strada provinciale Bagolino - Passo Crocedomini.
 Si svolta a sx e dopo circa 150 metri ci ritroviamo al parcheggio del "Bar - Alimentari Bruffione", punto di inizio dell'escursione (m 1480, ore 0.25 - 10.00).

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