by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

giovedì 17 agosto 2017

Dalla Val Paghera al Monte Listino

Lunga, panoramica, appagante escursione tra Valle Camonica, Valle del Caffaro e Valle di Daone

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: Località Scalassone, fraz. di Ceto (km 80 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: estate, inizio autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 2105 m
ACQUA SUL PERCORSO: si, tranne il tratto Passo Galliner - Bivacco Mattia               
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 27 luglio 2017

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 NOTE
Percorso con forti dislivelli adatto ad escursionisti esperti,  ben allenati e con un buon senso dell'orientamento.  Il tracciato di snoda per lunghi tratti in ambienti di alta quota isolati e selvaggi. Assolutamente da evitare in caso di nebbia o maltempo.
Da Ceto si imbocca all'inizio del paese sula dx la stretta e ardita strada ex militare che risale la selvaggia Val Paghera. L'asfalto dissestato, la pendenza a tratti elevata e la ristrettezza della careggiata richiedono una guida prudente e concentrata. A 5,5 chilometri dal paese, in prossimità di un tornante (si tratta dell'ultimo tornante prima del termine della strada), si parcheggia l'automezzo in una piazzuola a sx. Sul tornante si distacca a dx una ripida carrareccia con le indicazioni per i Rifugi Prandini e Gheza.

La stradina raggiunge in pochi minuti le Baite Scalassone. Poco dopo averle superate si abbandona la sterrata per deviare a sx (palina segnaletica segnavia CAI 38) su una mulattiera risalente alla Prima Guerra Mondiale.
Prime luci sulla Concarena (m 2549). Nel fondovalle Capo di Ponte
La mulattiera guadagna rapidamente quota con una lunga serie di tornanti attraverso il fitto bosco inserendosi nella Valle di Braone. Dopo circa un'ora di cammino incrocia, proveniente da dx, il sentiero CAI 38 A (m 1385, ore 1.05) risalente anch'esso dalla Val Paghera. Poco oltre l'itinerario abbandona la mulattiera (interrotta più avanti da una frana) per deviare a dx (palina segnaletica) su un marcato sentiero.

L'itinerario rasenta una serie di spumeggianti cascate (consigliata una breve deviazione sulla dx per goderne la vista), esce dal bosco e raggiunge le "Foppe di Braone" m 1635 (ore 0.40 - 1.45), una suggestiva e panoramica conca prativa  all'inizio della quale si trova una piccola santella. Nell'attraversare i vasti pascoli, il sentiero diviene una debole traccia comunque individuabile grazie ai frequenti segnavia.
Il percorso rimane quasi pianeggiante fino in prossimità della Malga Foppe m 1700 (ore 0.20 - 2.05).
Procedendo verso il Rifugio Prandini: panorama sulla Valle di Braone con la piana delle Foppe di Braone
Dalla Malga Foppe il sentiero sale a tratti ripido attraverso folti cespugli di rododendri  toccando il Rifugio Prandini m 1979 (ore 0.45 - 2.50). Prosegue guadagnando ancora quota attraverso i prati verso il Rifugio Gheza m 2087 (ore 0.25 - 3.15).
In vista del Rifugio Prandini

Il Rifugio Gheza
Dal rifugio Gheza si segue (palina segnaletica) il sentiero  in direzione del Forcellino di Mare (segnavia bianco - rosso CAI 39 e segnavia bianco - giallo Sentiero Monsignor Antonioli). Il tracciato poco oltre il rifugio si inserisce su una mulattiera militare che serpeggia a mezzacosta. La si segue per pochi minuti deviando poi a dx (attenzione ai segnavia) su una ripida traccia che rimonta il prativo versante (c'è una statuetta della Madonna incastonata su un pietrone) e che raggiunge il Forcellino di Mare m 2191 (ore 0.15 - 3.30).

Forcellino di Mare: segnaletica "vintage"


 Il Laghetto di Mare visto dal Forcellino di Mare
L'insellatura separa la Valle di Braone dalla vasta e selvaggia Conca del Listino. Sulla destra scorre la lunga dorsale Monte Listino - Monte Monoccola - Monte Rossola che verrà percorsa nelle fasi successive dell'escursione.
Dal Forcellino di Mare: veduta del crinale Monte Listino - Monte Monoccola con la passerella sulla quale transita la mulattiera militare che collega le due cime.
Al Forcellino di Mare si seguono le indicazioni (palina segnaletica) ed i segnavia bianco - gialli del Sentiero Monsignor Antonioli in direzione del Rifugio Tita Secchi.  Si ritrova la mulattiera militare risalente dal fondovalle della Val Paghera  che con una lunga serie di serpentine (circa 60 tornanti) e pendenza molto regolare rimonta tra pascoli e pietraie il versante camuno della Cima Galliner. Prima del passo si incontrano le ultime sorgenti di una certa consistenza per il rifornimento idrico: successivamente e fino ad oltre il Bivacco Mattia, sarà ben difficile trovarne, poichè  il percorso si sviluppa prevalentemente vicino alle linee di cresta.
Salendo verso il Passo Galliner: scorcio sul Pizzo Badile Camuno (m 2435)
Salendo verso il Passo Galliner: le serpentine della mulattiera militare
Salendo verso il Passo Galliner: il Monte Frerone (m 2673)

Dal Passo Galliner: vista sul versante camuno
Il Passo Galliner (non indicato da paline o segnali, m 2565, ore 1.00 - 4.30), adiacente alla omonima cima (che troviamo sulla dx) è una larga insellatura che collega la Val Paghera con l'alta Valle del Caffaro. Qui si abbandona la mulattiera militare che prosegue a dx in direzione S raggiungendo con un' ultima serie di serpentine la vicina Cima Terre Fredde (m 2645). Si procede quindi in direzione E seguendo deboli traccie (frequenti segnavia bianco - gialli)  lungo il brullo, arrotondato e roccioso crinale con splendide visioni (a dx) sul Cornone di Blumone (m 2843), il Lago della Vacca (m 2357) e sulla moltitudine di cime e cocuzzoli delle Prealpi Bresciane. A sx invece il panorama si apre sulla ampia Valle di Braone che abbiamo risalito per intero, sulle Alpi Orobie, le cime della Valtellina e della Svizzera.

Dal Passo Galliner: il Lago della Vacca con il Cornone di Blumone
Dal Passo Galliner: scorcio del basso Lago di Garda (zona Padenge - Desenzano del Garda)


L'itinerario sempre a ridosso del filo di cresta, tra vari saliscerndi raggiunge il Passo di Laione (non segnato da alcuna palina o segnale, m 2528, ore 0.30 - 5.00) per poi riguadagnare quota, sempre con vista sul sottostante Lago della Vacca.
Il rifugio Tita Secchi


Scorcio verso la Val Paghera


Dopo circa un'ora di camminata in cresta dal Passo Galliner, si raggiungono i ruderi in pietra di una postazione militare (ex rifugio) m 2624 (ore 0.30 - 5.30) composta da alcuni caseggiati. Dalla postazione militare, attraverso una serie di rampe di gradini di pietra, ci si abbassa nella sottostante conca pietrosa. A questo punto si abbandonano i segnavia bianco - gialli del Sentiero Monsignor Antonioli che dirigendosi verso dx, scende al Lago della Vacca: il nostro itinerario invece tiene la sx e  punta a raggiungere, senza perdere quota e camminando a mezza costa lungo la facile pietraia, il vicino Passo Blumone, visibile direttamente dai ruderi dell'appostamento militare. Si tratta di un breve tratto privo di qualsiasi traccia o segnaletica che comunque, in condizioni di normale visibilità, non presenta pericoli o difficoltà di orientamento.


Al Passo Blumone m 2633 (ore 0.10 - 5.40), crocevia di diversi itinerari, si prosegue (palina segnaletica per Passo Termine e Rifugio Maria e Franco) in direzione N seguendo la  traccia (segnavia frequenti e ben marcati) dell'Alta Via dell'Adamello  e dell'Alta Via del Caffaro (in questo tratto le due alte vie hanno il percorso in comune).
Dal Passo Blumone: il Monte Rosa (m 4633) e poco a dx la piramide del Cervino (m 4478)
Si procede a mezza costa tra toppe erbose e pietraie con alcuni saliscendi lungo il versante orientale della Cima Laione (m 2757) con ampie visuali sulla testata della valle del Caffaro ed il Monte Bruffione
Visione verso SE: il Monte Bruffione (m 2665) ed in secondo piano la dorsale del Monte Baldo (m 2218)
Visione verso S: lo Scoglio di Laione (m 2602)

Visione verso N: l'insellatura del Passo Termine (m 2334) e le cime delle Valle di Daone
A sx il Monte Listino dal sentiero dell' Alta Via dell' Adamello - Alta Via del Caffaro
Dopo circa un'ora di cammino dal Passo Blumone si raggiunge il punto di incrocio (palina segnaletica, m 2525, ore 1.00 - 6.40) con la mulattiera militare (sentiero CAI 26 - Alta Via del Caffaro)  risalente da dx dal Passo Termine.

A questo punto si abbandonano i segnavia dell'Alta Via dell'Adamello - Alta Via del Caffaro per svoltare a sx (deviazione segnata su un pietrone, freccia "Listino") lungo l'ampia  mulattiera militare (senza segnavia) recentemente risistemata, che con pendenza decisa e costante sale al Monte Listino.

Salendo verso il Monte Listino: Il Monte Re di Castello (m 2891). Sullo sfondo i ghiacciai adamellini.
Salendo verso il Monte Listino: il Corno di Cavento (m 3406) con la Vedretta di Val di Fumo

In prossimità della cima del Monte Listino si trovano i ruderi di un villaggio militare.
 
Tra le rovine vi sono interessanti bacheche illustrative che documentano le durissime condizioni di vita della truppa insediata a queste quote negli anni della Prima Guerra Mondiale, quando il crinale  Monte Listino - Monte Monoccola - Monte Rossola rappresentava la prima linea difensiva del Regno d'Italia contro l'Impero Austro - Ungarico.


Con ripide giravolte la mulattiera si inerpica fino alla vetta m 2746 (ore 0.35 - 7.15) dove oltre ad una statuetta della Madonna....

...semi nascosta tra le pietre vi è una cassetta metallica contenente il diario di vetta.

Il panorama dalla cima è grandioso e spazia in ogni direzione: verso N, con la lunga dorsale Monte Monoccola (m 2686), Monte Rossola (m 2721), Cima Gellino (m 2775) e la sottostante Valle di Leno (che confluisce nella Valle di Daone)
Verso S con il Cornone di Blumone, la Cima Terre Fredde e la Conca del Listino
A E con il profondo solco della Val Paghera, la Concarena sullo sfondo, il Pizzo Badile Camuno a dx

Particolare del Pizzo Badile Camuno
Visione verso SE: da sx la Cima di Blumone. il Monte Gelo, il Monte Bruffione, il Cornone di Blumone

Visione verso N: la Valle di Leno confluente in Val di Daone
Visione verso S: la dorsale Crocedomini - Maniva con gli ex impianti radar del Dosso dei Galli (m 2196)
Visione verso SO: in primo piano al centro il Forcellino di Mare con il sottostante minuscolo Laghetto di Mare
Visione verso SE: scorcio del basso Lago di Garda con il Monte Pizzocolo (m 1582)


Verso N: l'Adamello con le Vedrette di Salarno e Adamè
Dalla cima l'ardita mulattiera militare prosegue in discesa in direzione N lungo la cresta verso il Monte Monoccola.
Scendendo di quota, la mulattiera supera un profondo baratro grazie ad un robusto ponte di legno.

Il percorso si porta sul versante della Val Paghera, lungo le pendici occidentali del Monte Monoccola.
Presso il Passo del Listino (m 2647) si trovano i ruderi di un villaggio militare.

Scendendo dal Monte Listino fino al Bivacco Mattia la mulattiera è priva di segnavia. Tuttavia lungo il percorso si trovano alcune targhe direzionali affisse dal Comune di Ceto.
Nella zona non è raro incrociare branchi di stambecchi: nel corso di questa escursione l'incrocio è stato particolarmente fortunato e ravvicinato....






La mulattiera ora prosegue a mezza costa quasi pianeggiante lungo il dirupato fianco occidentale del Monte Monoccola.

Si giunge quindi al Passo della Monoccola (m 2588) appena oltre il quale, in posizione di arroccamento sul crinale, troneggia la Capanna Mattia m 2612 (ore 0.35 - 7.50), un minuscolo ma ben attrezzato bivacco con quattro posti letto (ma senza acqua: un rubinetto è alimentato da un serbatoio di raccolta dell'acqua piovana, comunque non potabile).

Poco oltre il bivacco, in direzione N, ai piedi del Monte Rossola si trovano i resti di un altro vasto villaggio militare con trincee e postazioni in galleria.
Scendendo verso la Val Paghera: il Bivacco Mattia alle nostre spalle
Dal Bivacco Mattia inizia la lunghissima discesa (1600 metri di dislivello) verso la Val Paghera. Si imbocca una mulattiera (segnavia CAI 37A) che con una interminabile serie di tornanti (circa 160 !) perde quota attraverso la vasta pietraia. A quota 2380 metri circa, nei pressi di un tornante, sulla dx si incontra una sorgente di acqua potabile. Con il comparire della vegetazione la mulattiera in alcuni punti si riduce ad uno stretto sentierino individuabile grazie ai frequenti e marcarti segnavia.
Scendendo verso la Val Paghera: il Bivacco Mattia al centro, il Monte Monoccola a dx
Scendendo verso la Val Paghera: veduta verso i monti della bassa Valle Camonica
Scendendo verso la Val Paghera: veduta verso i monti della bassa Valle Camonica

Scendendo verso la Val Paghera: la Malga Monoccola
Attraversando la radura che circonda Malga Monoccola (m 1790, ore 1.30 - 9.20) il percorso si riduce ad una debole traccia in mezzo alle ortiche (sconsigliati i pantaloni corti!). Entrando quindi nella fascia boschiva, il sentiero ridiviene mulattiera, via via sempre più marcata man mano che si scende. 

La mulattiera passa accanto a questo spettrale larice morto che sembra frutto di qualche maledizione....
Le Case di Val Paghera
Poco prima di raggiungere le Case di Val Paghera l'itinerario incrocia (nessuna palina segnaletica) l'ampia mulattiera (segnavia CAI 37, m 1420, ore 0.40 - 10.00) discendente la Valle di Dois. Poco più in basso, lungo l'ultimo di una serie di  tornanti, si incrocia (proveniente da dx, nessuna palina segnaletica) il Sentiero Monsignor Antonioli (m 1280, ore 0.10 - 10.10) anch'esso discendente dalla Valle di Dois. Ancora poche decine di metri e da sx si incrocia il sentiero CAI 39 - Sentiero Monsignor Antonioli,  discendente dalla Malga Listino.
Tramonto in Val Paghera con la Concarena
Un centinaio di metri dopo quest'ultimo incrocio si raggiungono le Case di Val Paghera m 1216 (ore 0.10 - 10.20). La mulattiera, tra pascoli, prati, graziose baite in pietra con caratteristici abbeveratoi,diviene strada sterrata e successivamente asfaltata. La strada procede in discesa parallela alle tumultuose acque del Torrente Palobbia, entra in pineta e dopo circa due chilometri raggiunge la località Scalassone m 1010 (ore 0.25 - 10.45), punto iniziale dell'escursione.

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