by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

venerdì 25 agosto 2017

Dalla Val Malga a Cima Plem

Ascesa ad una delle vette più panoramiche del Gruppo dell'Adamello

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: Ponte del Guat, fraz. di Sonico (km 101 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: estate, inizio autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1710 m
ACQUA SUL PERCORSO: si         
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 13 agosto 2017
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  NOTE
Percorso con forti dislivelli adatto ad escursionisti esperti,  ben allenati e con un buon senso dell'orientamento.  Il tratto dal Rifugio Tonolini alla Cima Plem si snoda su pietraia e terreno impervio,  in ambiente di alta quota isolato e selvaggio. Assolutamente da evitare in caso di nebbia o maltempo.
 Il Pont del Guat è  raggiungibile percorrendo  la stretta e tortuosa strada asfaltata che da Malonno (o in alternativa da Sonico) risale la selvaggia e boscosa Val Malga. Presso il Pont del Guat vi è un'area di parcheggio dove lasciare l'automezzo. In alternativa è possibile proseguire in auto ancora per alcune centinaia di metri fino al Rifugio Premassone, pagando una tariffa giornaliera.
Dal Pont del Guat si imbocca la strada sterrata che in breve raggiunge la vasta radura del Rifugio Premassone m 1585 (ore 0.10).


Pressi del Rifugio Premassone: una boassa di "benvenuto" in Val Malga


Dopo il rifugio, la strada attraversa con un guado il Torrente Remulo portandosi sul versande sinistro della Valle. Pochi metri dopo si imbocca a sx (palina segnaletica) la mulattiera (segnavia CAI 13, m 1605, ore 0.05 - 0.15) per il Rifugio Tonolini. Il tracciato guadagna rapidamente quota attraverso il bosco con pendenze costanti e numerosi tornanti.


 A circa duemila metri di quota la mulattiera esce dal bosco rimontando i vasti pascoli che circondano la Malga Baitoncello.
 
Il panorama si apre offrendo vedute sulla Val Miller.

 

Dopo circa un'ora e tre quarti di cammino si giunge in vista della diga del Lago Baitone. Si lascia a dx (palina segnaletica)  la diramazione della mulattiera diretta al Rifugio Baitone (m 2215, ore 1.25 - 1.40) e con un ultima serie di tornanti si raggiunge la sovrastante diga (m 2281, ore 0.10 - 1.50). 


Si prosegue su un marcato sentiero quasi pianeggiante che costeggia alto tutta la sponda sinistra del Lago Baitone, bacino artificiale che purtroppo ogni anno si presenta sempre semi vuoto.  Costeggiando il lago troviamo a sx (palina segnaletica) l'inizio del ripido e pressochè abbandonato sentiero CAI 48 (m 2295, ore 0.10 - 2.00, traccia debolissima, segnavia scomparsi) diretto alla Forcella di Bompià. 

 
Torrente discendente dalle cime del Gruppo del Baitone

 Al termine del bacino, il sentiero con una ripida rimonta raggiunge il Rifugio Tonolini m 2467 (ore 0.45 - 2.45), punto di incrocio di diversi itinerari e sede di tappa dell'Alta Via dell'Adamello.


Il Lago del Baitone dal Rifugio Tonolini


Salendo lungo il sentiero 1: il Lago Bianco
 Dopo una doverosa sosta, l'itinerario imbocca il sentiero CAI 1 "Alta Via dell'Adamello" in direzione del Passo di Premassone - Passo del Cristallo.  Il traccato costeggia brevemente la sponda destra del Lago Rotondo, quindi, su terreno accidentato, piega a sinistra e attraverso tratti di pietraia e scampoli di pascolo guadagna lentamente quota verso la testata della valle. Lungo la pietraia fare attenzione a non perdere il tracciato, dal momento che i segnavia sono radi e sbiaditi.

 

Salendo verso il Passo del Cristallo: il Lago Bianco ed il Lago Rotondo visti dalla pietraia   A circa un'ora di cammino dal Rifugio Tonolini si raggiunge l'inizio del sentiero CAI 31 per il Passo del Cristallo (m 2625, ore 0.55 - 3.40), indicato da una palina segnaletica con freccia puntata a dx Dopo poche decine di metri ci si trova ad affrontare una impervia pietraia senza tracce, lungo la quale gli unici punti di riferimento sono i pochi e non sempre ben visibili segnavia, oltre ad alcuni ometti di pietra.

Il Passo del Cristallo (m 2889) tra la Cima Plem (m 3182) a dx e il Corno del Cristallo (m 2988) a sx. Sotto il Corno del Cristallo ciò che rimane del Ghiacciaio del Cristallo  
Si attraversa a mezza costa la pietraia guadagnando lentamente quota, puntando in direzione degli sbalzi rocciosi sottostanti il valico.


Superata la pietraia, attraverso deboli tracce si perviene alla base di una serie di gradini rocciosi il cui superamento è agevolato da una serie di catene metalliche agganciate alla roccia, per un totale di circa 30 - 40 metri di catena. 


 Facendo leva su gambe e braccia e sfruttando l'appiglio delle catene si supera la serie di gradini rocciosi in alcuni punti piuttosto esposti. Considerata la brevità del tratto in questione, l'utilizzo di un kit da ferrata (imbracatura e moschettoni) non risulta necessario (fermo restando la buona capacità di utilizzare gambe e braccia per arrampicarsi. il passo sicuro, l'assenza di vertigini).


Dal Passo del Cristallo: a dx il Monte Adamello (m 3539), a sx il Corno Miller (m 3373)
 Superato il salto roccioso, si prosegue ora su ripida traccia (seguire attentamente i segnavia) che rimontando lateralmente un canalino, raggiunge la stretta apertura dell Passo del Cristallo m 2889 (ore 1.05 - 4.45) che mette in comunicazione la Conca del Baitone (Rifugio Tonolini) con la Val Miller (Rifugio Gnutti).


Dal Passo del Cristallo: veduta verso la Val Miller. Da dx a sx, il Monte Adamello (m 3539), il Corno Miller (m 3373), il Corno Remulo (m 3009), la Cima Prudenzini (m 3020), il Corno di Macesso (m 2959)


Dal Passo del Cristallo, veduta verso S: sullo sfondo il Monte Guglielmo (m 1948)


 Iniziando la salita verso Cima Plem: il Passo del Cristallo alle nostre spalle
Dal Passo, restando sul versante della Val Miller, si piega a sx imboccando una debole traccia che per alcune decine di metri attraversa a mezza costa una pietraia. La segnaletica è costituita da segnavia rossi (radi e sbiaditi) e ometti di pietra.


La traccia guadagna quindi rapidamente quota tra roccette e terreno friabile, tenendosi costantemente vicina alla base della parete rocciosa (alla nostra sx) che costituisce l'aguzzo crinale che collega il  Passo del Cristallo alla Cima Plem. A circa 3020 metri di quota, il percorso rimonta un ripido canale roccioso (non troppo esposto) che va superato facendo leva su gambe e braccia.


Oltrepassato il canalino, il tracciato segue per un breve tratto il filo di cresta per poi rimontare (sempre tenendo il versante della Val Miller) una serie di placche lisce di granito piuttosto inclinate che vanno affrontate con attenzione.
Infine, l'ultimo breve tratto prima della vetta risale un'accidentata pietraia. La stessa ristretta sommità  di Cima Plem (m 3182, ore 1.00 - 5.45) è costituita da una pietraia. Qui si trova una piccola croce con targhe commemorative a ricordo di coloro che sono morti seguendo la propria passione per la montagna.

Vastissimo il panorama dalla cima: a NE la Conca del Baitone con la miriade di laghetti che la contraddistinguono. Sullo sfondo le vette del Gruppo del Baitone culminanti con il Corno Baitone (m 3330)


Vista verso la Conca del Baitone. sullo sfondo le Alpi Orobie


Vista verso la Conca del Baitone con il Lago Baitone, il Lago Rotondo ed il Rifugio Tonolini, il Lago Bianco


Panorama verso S con il profondo solco della Val Miller e sullo sfondo le Prealpi Bresciane con il Monte Guglielmo


Panorama verso S: uno scorcio di Pisogne e del Lago d'Iseo. Sullo sfondo il Monte Bronzone (m1334), ultima propaggine prealpina prima della Pianura Padana.


Panorama verso S: si intravede il profilo degli ex impianti radar del Dosso dei Galli (m 2196)


Panorama verso E: la Valtellina con Sondrio

Veduta verso N: la Val D'Avio con il Lago Benedetto (m1932) , il Lago d'Avio (m 1900), il Laghetto dell'Avio (m 1869). Sulla destra il Lago Venerocolo con il Rifugio Garibaldi (m 2553)




Una veduta della Conca del Baitone con il sottostante Laghetto di Premassone (m 2719)


Panorama verso O; il Monte Adamello ed il Corno Miller


Panorama verso S: il Cornone di Blumone (m 2842)


IL Lago del Venerocolo con il Rifugio Garibaldi. Sullo Sfondo, da sx, La Calotta (m3120), il Monte dei Frati (m 3284), la Cima Venerocolo (m 3323)


La discesa dalla vetta fino al Passo del Cristallo richiede la stessa attenzione (e quasi lo stesso tempo) dedicata alla salita. In particolar modo lungo il tratto delle pacche di granito lisce e del canalino.


Raggiunto il Passo del Cristallo m 2889 (ore 1.00 - 6.45) si riprende l'itinerario CAI 31 scendendo il direzione della Val Miller e del Rifugio Gnutti.  Per lunghi tratti il percorso (segnavia e ometti di pietra) si svolge su facili,  gigantesche e pressochè lisce placche granitche, testimonianza della possente opera glaciale dei tempi preistorici.




A circa 2700 metri di quota troviamo diverse sorgenti.


Scendendo verso il Rifugio Tonolini: la Val Miller con il Lago Miller (m 2160). Sullo sfondo i Corni di Cevo (m 2832)
Successivamente si percorre una vasta zona di radure pascolive dove bisogna prestare attenzione alla traccia non sempre evidente e alle insidiose toppe erbose che nascondono talvolta profonde buche del terreno.


Giunti nel fondovalle, si perviene quindi all' incrocio con il sentiero CAI 23 (m 2260, ore 1.05 - 7.50). Qui (palina segnaletica) si svolta a dx in direzione del Rifugio Gnutti.


Il sentiero procede in lieve discesa tra i pascoli fino ad innestarsi su un pianeggiante marciapiede di cemento costituente la copertura di una condotta d'acqua. Il marciapiede costeggia sinuoso il Lago Miller. Quindi poco prima del Rifugio si incrocia proveniente da sx il sentiero CAI 1 Alta Via dell'Adamello (m 2185, ore 0.15 - 8.05).


Al termine del Lago si trova il Rifugio Gnutti m 2166 (ore 0.05 - 8.10), punto di intersezione di numerosi itinerari CAI.

Il Lago Miller


Dal Rifugio si imbocca (palina segnaletica) il sentiero CAI 23 diretto al Pont del Guat. Inizialmente il percorso si snoda in moderata discesa in mezzo ai pascoli, passando nei pressi della Malga Miller (m 2117).


Successivamente, scavalcato il Torrente Remulo, si procede in piano incrociando a dx il bivio (palina segnaletica) del sentiero CAI 86 (m 2030, ore 0.15 - 8.25) diretto in Val Salarno attraverso il Passo Valle di Macesso (un sentiero di fatto abbandonato senza segnavia e tracce di passaggio). Si passa quindi vicino ad una santella votiva, ultimo punto nel quale, voltando le spalle, è possibile scorgere le vette alla testata della val Miller.

Dopo la santella il sentiero "precipita" quasi nel senso letterale del termine. Bisogna infatti affrontare la  tortuosa discesa conosciuta come le "Scale del Miller",  un percorso costituito quasi da un' unica ininterrotta scalinata a tornanti che supera il ripidissimo gradino glaciale.
 
 Scendendo verso il Pont del Guat

Giunti a Malga Frino m 1695 (ore 0.50 - 9.15)  il sentiero lascia il posto ad una larga strada acciottolata che diviene successivamente sterrata.


Presso la malga l'allevamento e la mungitura del bestiame avvengono ancora in maniera tradizionale.

Dopo la malga, la stradina prosegue in discesa, attraversa con  un ponte - guado in cemento il Torrente Remulo e raggiunge il punto di incrocio con la mulattiera (segnavia CAI 13, m 1605, ore 0.10 - 9.25) imboccata  all'inizio dell' escursione in direzione del Rifugio Tonolini. Da qui in avanti, il breve tratto di percorso che ci separa dal Rifugio Premassone (m 1585, ore 0.05 - 9.30) e dal Pont del Guat (m 1528, ore 0.05 - 9.35) è in comune con quello di andata.

Tornando a Brescia: tramonto sul Lago d'Iseo

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