by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

martedì 12 settembre 2017

Valle e Passo di Salarno

 Dai boschi di Fabrezza, passando dal Rifugio Prudenzini, fino al Pian di Neve

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: Fabrezza, fraz. di Saviore dell'Adamello (km 102 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: estate, inizio autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1760 m
ACQUA SUL PERCORSO: si     
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 22 agosto 2016
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   NOTE
Percorso adatto ad escursionisti ben allenati e con un buon senso dell'orientamento. Dal Rifugio Prudenzini al Passo di Salarno l'itinerario si sviluppa in ambiente d'alta quota isolato e selvaggio, su tratti di terreno impervio e pietraia difficile. Assolutamente da evitare in caso di nebbia o maltempo.



Iniziando l'escursione: Fabrezza alle nostre spalle
Dal paese di Saviore dell'Adamello si procede con l'automezzo per quattro chilometri lungo una stretta strada asfaltata che procedendo a mezza costa attraverso una fitta abetaia, raggiunge la località di Fabrezza m 1424 (locanda, bar, area picnic). Parcheggiato l'automezzo (ampia area di sosta) ci si incammina (palina segnaletica) lungo la ripida stradina acciottolata in direzione del Rifugio Prudenzini.
Dopo pochi minuti di cammino si incrocia sulla dx l'inizio del sentiero CAI 87 m 1460 (ore 0.05) diretto al Monte Blisie ed al Lago di Bos. Sentiero, che come parecchi altri percorsi CAI della Val Saviore e della Val Camonica, giace in stato di abbandono.
Si prosegue seguendo la stradina acciottolata che con una serie di ripidi tornanti supera il primo gradino glaciale della Valle di Salarno (in questo primo tratto denominata "Valle di Bratte").
Splendido esemplare di volatile trovato morto ai margini della stradina
Successivamente la pendenza diviene più moderata raggiungendo la zona vegetativa dei pascoli. Dopo circa un'ora di cammino si supera il bivio a dx (palina segnaletica) con il sentiero 87B m 1735 (ore 0.55 - 1.00) diretto al Lago di Bos,  la stradina attraversa il Torrente Poja di Salarno. Poco dopo si passa accanto (a dx) alla Malga Macesso di Sotto. 
Salendo verso il Lago di Salarno: l'alveo dell' ex Lago di Macesso
Si raggiunge quindi la Malga Macesso di Sopra m 1920 (ore 0.35 - 1.35) dove incrociamo a sx (palina segnaletica) il sentiero 86A diretto al Passo Valle di Macesso ed al Rifugio Gnutti (traccia debolissima, segnavia scomparsi). La stradina  costeggia ora pianegginate l'alveo dell'ex Lago di Macesso per poi rimontare con una serie di ripidi tornanti un gradino roccioso oltre il quale si trova il Lago di Salarno m 2070 (ore 0.25 - 2.00).

Il Lago di Salarno è un bacino creato da uno sbarramento artificiale presso il quale si trovano diversi caseggiati a servizio degli impianti idroelettrici.
Si costeggia il Lago di Salarno e quello di Dosazzo con percorso pianeggiante lungo una stradina sterrata.

Salendo al Rifugio Prudenzini: vista della Valle di Salarno alle nostre spalle 
Al termine del Lago di Dosazzo la stradina diviene un marcato sentiero che riprende a salire di quota con pendenza moderata.

Si giunge quindi al Rifugio Prudenzini m 2235 (ore 0.40 - 2.40), crocevia e punto di pernottamento dell'Alta Via dell'Adamello (sentiero 1) e base di partenza per la scalata al Monte Adamello.
 
 Dal Rifugio Prudenzini: la testata della Valle di Salarno: a sx i Corni di Salarno (m 3262), al centro il Cornetto di Salarno (m 3201) con il Passo di Salarno, meta dell'escursione

Si entra ora nella fase più impegnativa dell'escursione: lasciato il Rifugio Prudenzini si prosegue (palina segnaletica sentiero 14, direzione Bivacco Passo Salarno) lungo un sentiero inizialmente pianeggiante che costeggiando  il Torrente Poja tra vasti pascoli,  punta alla testata della valle. Dopo aver superato i ruderi del vecchio rifugio, il tracciato inizia a guadagnare rapidamente quota offrendo vedute sempre più ampie e spettacolari sulla sovrastante Vedretta di Salarno e sulla Valle di Salarno.
Particolare della Vedretta di Salarno

Salendo al Passo di Salarno: vista sulla  Valle di Salarno ed il Rifugio Prudenzini
Salendo al Passo di Salarno: la gradinata del Corno Zuccone
  
 Veduta della Valle di Salarno dal Corno Zuccone
Il percorso (segnavia radi e sbiaditi), sebbene ripido, superando diverse balze rocciose. rimane abbastanza agevole  e ben evidente fino ai pressi del Corno Zuccone m 2830 (ore 2.00 - 4.40). Procedendo oltre, si deve affrontare una difficile e  ripida pietraia dove bisogna prestare attenzione a non perdere il tracciato, individuabile attraverso ometti di pietra e alcuni radi e sbiaditi segnavia.
L'insellatura del Passo di Salarno
L'ascesa per coprire gli ultimi trecento metri di dislivello che ci separano dal Passo di Salarno è lenta e faticosa e include anche alcuni brevi tratti di nevaio (resti dell'ormai  deceduto Ghiacciaio Triangolo).

Da sx a dx: il Cornetto di Salarno (m 3201) ed il sottostante  Bivacco Giannantonj (m 3168); il Monte Adamello (m 3539), il Corno Bianco (m 3427), l'insellatura del Passo Adamè (m 3128), il monte Fumo (m3418)
 Si giunge finalmente al Passo di Salarno  m 3150 (ore 1.40 - 6.20). La vista dal passo sul Pian di neve, con condizioni atmosferiche ottimali, è spettacolare e ripaga ampiamente la fatica dell'ascesa.
  Particolare del Monte Fumo (m 3418)
Veduta sulla Valle di Salarno ed i monti della media Valcamonica
Il Bivacco Giannantonj ed il Cornetto di Salarno
Dal passo è visibile sulla sx, ad un centinaio di metri di distanza il piccolo Bivacco Giannantonj. Pur essendo molto vicino, non è di facile accesso, a causa del forte abbassamento del ghiacciaio avvenuto negli ultimi anni. Per raggiungerlo occorre infatti calarsi  sulla dx, tramite una ripidissima e franosa scarpata fino al sottostante ghiacciaio, percorrere per un breve tratto il margine di quest'ultimo e quindi rimontare a sx una difficile balza rocciosa.
Il Lago d'Iseo dal Passo di Salarno

La cresta che separa la Valle di Salarno dalla Valle di Adamè
Veduta verso S: sullo sfondo in lontananza il Cornone di Blumone (m 2842)
Il Corno Triangolo (m 3097) lungo la cresta che separa la Valle di Salarno dalla Valle di Adamè
Il Corno Triangolo (m 3097) lungo la cresta che separa la Valle di Salarno dalla Valle di Adamè
Lungo la via del ritorno:  i ruderi del vecchio Rifugio Prudenzini
Si intraprende ora la lunga via del ritorno che ricalca per tutta la sua lunghezza il medesimo itinerario di salita. Il tratto iniziale di discesa dal Passo di Salarno fino al Corno Zuccone m 2830 (ore 0.50 - 7.10) va affrontato con particolare attenzione e cautela.
Gli acquitrini nei pressi del Rifugio Prudenzini racchiudono un microcosmo pullulante di vita
 
Lungo la via del ritorno: panoramica della testata della Valle di Salarno nei pressi del Rifugio Prudenzini
  Lungo la via del ritorno: il Rifugio Prudenzini
Lungo la via del ritorno: sole tardo pomeridiano al Lago di Salarno



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