by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

venerdì 23 novembre 2018

Monte Varadega e Passo del Mortirolo

Una panoramica meta tra Valle Camonica e Valtellina

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: Albergo Passo del Mortirolo,  fraz. di Monno (km 114  da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: estate, inizio autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1010 m
ACQUA SUL PERCORSO: no, tranne ad Alpe Campo
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 25 ottobre 2018
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N.B.: 
IL SENTIERO 448.2 NON E' SEGNATO.
NOTE
Itinerario per escursionisti allenati, con buon senso dell'orientamento. Il percorso si snoda prevalentemente in ambiente isolato e selvaggio. Sconsigliato in caso di nebbia e maltempo.

Nei pressi del Passo del Mortirolo: alba sui monti dell'alta Valle Camonica
Nei pressi del Passo del Mortirolo: alba sui monti dell'alta Valle Camonica
Nei pressi del Passo del Mortirolo: alba sui monti dell'alta Valle Camonica
Risalendo la Valle Camonica, superato Edolo si procede lungo la strada statale n. 42 in direzione Pontedilegno per circa 5 chilometri. Si svolta quindi a sx lungo la strada provinciale n. 81 salendo a Monno e giungendo fin quasi al Passo del Mortirolo. Poco prima del valico, si giunge all' albergo - ristorante "Passo del Mortirolo"m 1819.
Nei pressi dell'Albergo Passo del Mortirolo: veduta verso SO, la Baita Andreolo e le Cime Verda (m 2409) e Cadì (m 2449)
Lasciato l'automezzo nel parcheggio in terra battuta antistante l'albergo od in alternativa nelle piccole piazzole adiacenti alla strada, ci si incammina  lungo la strada in salita. Dopo poche decine di metri si raggiunge un incrocio dove si svolta a dx (curva a gomito molto stretta, indicazioni per la località Pianaccio) lungo una stradina asfaltata che procede pianeggiante. Dopo un centinaio di metri troviamo un bivio dal quale di dirama a sx (palina segnaletica) il Sentiero della Resistenza n. 23 (segnavia verde - bianco - rossi) diretto al vicino Passo del Mortirolo.

Si continua diritto lungo la stradina asfaltata che procede ora in moderata salita salita attraverso il bosco.
Si percorre tale stradina per 2,1 chilometri fino a trovare sulla sx una mulattiera militare. All'intersezione (m 1945, ore 0.30) troviamo le indicazioni (palina segnaletica) dell'itinerario 452 per il Rifugio Cros de l'Alp ed il Monte Varadega. Si abbandona quindi la stradina asfaltata seguendo l'ampia e ben conservata strada militare (risalente alla Grande Guerra) che sale a sx inoltrandosi nella selvaggia Val Varadega.
Risalendo la Val Varadega: sullo sfondo il Monte Varadega (m 2637)
La strada compie due tornanti raggiungendo le Casere del Comune m 2011 (ore 0.10 - 0.40). In corrispondenza di queste malghe, si distacca a sx il sentiero diretto alla panoramica croce sulle pendici del Monte Resverde (indicazione su pietra). La mulattiera militare (accompagnata da costanti segnavia bianco - rossi, itinerari 73 - 452), attraverso vasti pascoli prosegue la risalita della vallata.
In prossimità di un tornante sinistrorso troviamo un bivio senza indicazioni (m 2190, ore 0.30 - 1.10) dal quale si dirama diritto il sentiero 73 (segnavia ben presenti) che risale tutta la Val Varadega verso la selvaggia e remota zona della Cima dei Tre Comuni e dei Laghi Seroti. L'escursione prosegue invece a sx lungo la strada militare (itinerario 452, segnavia assenti), verso il Passo di Varadega.
Procedendo verso il Passo di Varadega: pietra miliare della strada militare. Sullo sfondo il Monte Varadega
Palina segnaletica al Passo di Varadega: indicante un altro, inesistente, Passo di Varadega
La strada militare, con pendenza molto regolare, dopo x tornanti raggiunge l'ampia insellatura del Passo di Varadega, punto di confine tra le province di Brescia e Sondrio (palina segnaletica, m 2288, ore 0.15 - 1.25). Da qui, seguendo le indicazioni dell'itinerario 448.3 per il Monte Varadega, si continua diritto lungo la strada militare (senza segnavia), che dopo un breve tratto lungo la linea spartiacque tra Val Varadega (a dx) e Valtellina (a sx), riprende a salire con pendenza regolare, curvando verso sx sul panoramico versante valtellinese. In basso a sx, si intravede il piccolo Bivacco Baracon de Varadega.
Salendo a Cima Varadega: il Passo di Varadega alle nostre spalle. A sx il Monte Resverde (m 2348)
Oltrepassata la pietra miliare del chilometro 3, si raggiunge un panoramico bivio (palina segnaletica, m 2342, ore 0.15 - 1.40), dal quale si domina a sx buona parte della media e bassa Valtellina. Trascurando il sentiero 450.1 diretto in discesa a sx verso il Rifugio Cros de l'Alp, si prosegue sempre lungo la strada militare (itinerario 450.1, ma senza segnavia) che ora piega verso dx portandosi al di sotto del versante occidentale del Monte Varadega.

La mulattiera, ardita opera di ingegneria militare, termina a circa 2400 metri di quota, lasciando il posto ad un marcato sentiero (anch'esso di origine militare) che prosegue l'ascesa tagliando a mezza costa il ripido versante occidentale del Monte Varadega. Il panorama sulla Valtellina e sulle montagne  che delimitano il confine italo - svizzero si fa sempre più ampio e spettacolare.

Salendo al Monte Varadega: panorama in direzione E. Da sx a dx si distinguono: il solco della media Valle Camonica, il Monte Resverde (m 2348), la depressione del Passo del Mortirolo, la Cima Verda (m 2409) e la Cima Cadì (m 2449), le Alpi Orobie, il solco del fondovalle valtellinese (2300 metri di quota più in basso), il Monte Masuccio (m 2816)
Salendo al monte Varadega: panorama in direzione E. Da sx a dx si distinguono: il solco della media Valle Camonica, il Monte Resverde (m 2348), la depressione del Passo del Mortirolo, la Cima Verda (m 2409) e la Cima Cadì (m 2449), le Alpi Orobie, il solco del fondovalle valtellinese (2300 metri di quota più in basso), il Monte Masuccio (m 2816), il Bernina (m 4049)

Il fondovalle della Valtellina 

Veduta verso SE: da sx a dx si distinguono: il solco della media Valle Camonica, il Monte Resverde (m 2348), la depressione del Passo del Mortirolo, la Cima Verda (m 2409) e la Cima Cadì (m 2449), le Alpi Orobie

Si giunge quindi ad un altro bivio (palina segnaletica, m 2485, ore 0.30 - 2.10). Tralasciando il sentiero 450 che scende a sx in direzione del Rifugio Cros de l'Alp (sentiero che verrà percorso nella fase di ritorno dell'escursione), si svolta a dx (tornante) seguendo il sentiero 450 per il MonteVaradega.

Il sentiero (ben evidente ma senza segnavia) sale con percorso a mezza costa attraverso una pietraia raggiungendo un intaglio roccioso dopo il quale curva verso sx.
Salendo al Monte Varadega: un'altra veduta sulla Valtellina
Il tracciato taglia a mezza costa il dirupato versante meridionale del Monte Varadega, affacciandosi sulla testata della Val Varadega che si può scorgere per intero. Il sentiero, pur largo e agevole, presenta alcuni punti strapiombanti sulla sottostante Val Varadega (attenzione).
Poco prima della vetta
Si raggiunge quindi  un'insellatura  tra due aspri speroni rocciosi dove si trova il cartello segnaletico  "Cima Varadega" (m 2616, ore 0.25 - 2.35). Il Monte Varadega effettivo (m 2637) è rappresentato dallo sperone di sx (piccola croce di vetta), raggiungibile in pochi minuti attraverso una sconnessa pietraia senza tracce (da percorrere con cautela).
Dall'insellatura, procedendo verso dx (direzione E) si imbocca una ripida scalinata di pietra che in breve conduce all'ingresso di una caverna artificiale al di sotto dello sperone di dx.

Veduta verso N. In primo piano il Pizzo Alto alla Croce (m 2487). Sullo sfondo le Cime Redasco (m 3139)
La caverna si inoltra per pochi metri nelle viscere dello sperone roccioso terminando presso un varco dal quale si osserva in direzione N l'alta Valtellina fino a Bormio.

Veduta verso N. L'alta Valtellina con Bormio
Veduta verso NO. Il solco dell'alta Valtellina. Sullo sfondo, da sx a dx, il Monte Masuccio (m 2816), il Pizzo Ometto (m 2839), il Campiano (m 2768), il Dosso Cornin (m 2775), il Bernina (m 4049), il solco della Val Grosina, la Cima Viola (m 3374), le Cime Redasco (m 3139)
Dall'imboccatura della caverna artificiale: veduta verso SO con lo sperone roccioso, sormontato da una croce, del Monte Varadega
Veduta verso S: la Val Varadega ed il solco della medio - alta Valle Camonica avvolto nella foschia
Veduta verso SE: il Mortirolo e la Valtellina
Dal Monte Varadega si intraprende l'itinerario di ritorno: si percorre a ritroso in discesa l'ampio sentiero militare fino al bivio (palina segnaletica, m 2485, ore 0.15 - 2.50) tra i sentieri 450 e 450.1.

Il bivio a quota m 2485 tra i sentieri 450 e 450.1
Al bivio si tralascia il sentiero 450.1 (percorso nella fase di andata dell'escursione) che scende a sx verso il Passo di Varadega e si prosegue a dx lungo il sentiero 450 in direzione del Rifugio Cros de l'Alp.
Scendendo verso il Rifugio Cros de l'Alp: il fondovalle valtellinese con gli abitati di Grosotto, Grosio e Ravoledo (a dx, all'imbocco della Val Grosina).  Sullo sfondo, da sx a dx, il Monte Masuccio (m 2816), il Pizzo Ometto (m 2839), il Campiano (m 2768), il Dosso Cornin (m 2775), il Bernina (m 4049).
Il marcato sentiero di fattura militare (senza segnavia), perde quota con vari tornanti lungo una pietraia, offrendo un ottimo panorama sulla sottostante Valtellina. Raggiunto il margine della fascia boschiva, si perviene al bivio (palina segnaletica, m 2240, ore 0.30 - 3.20) tra i sentieri 450 e 448. Tralasciando il sentiero 450 che piega a dx  in direzione Baitone - Lago - Grosio, si prosegue diritto in discesa lungo il sentiero 448 che in breve raggiunge il Rifugio Cros de l'Alp (palina segnaletica, m 2203, ore 0.05 - 3.25). N.B.: alla data dell'escursione il rifugio risultava chiuso e senza acqua.
La croce situata nelle vicinanze del Rifugio Cros de l'Alp.
Il Rifugio Cros de l'Alp

Panorama dal Rifugio Cros de l'Alp
Dal rifugio si dirama a sx in salita (palina segnaletica) il sentiero 450.1 che conduce verso il Passo di Varadega. L'escursione prosegue invece seguendo in discesa (palina segnaletica) il marcato e sconnesso sentiero 448 in direzione Alpe Campo - Piodaro - Grosotto. Il sentiero (senza segnavia) perde rapidamente quota attraverso il bosco, rasentando (alla nostra sx) una pietraia. Si perviene quindi ad un bivio (palina segnaletica, m 2150, ore 0.10 - 3.35) dal quale si distacca a sx il sentiero 448.4 diretto al Maggengo Casini. Si prosegue sempre sull'evidente sentiero 448 (senza segnavia) che continua a scendere  nel fitto bosco verso l'Alpe Campo. Si giunge ad un altro  incrocio (palina segnaletica, m 1930, ore 0.25 - 4.00) dove si interseca da sx, il sentiero 448.3 discendente da Maggengo Casini - Bivacco Baracon - Passo di Varadega. Si continua la discesa verso dx in direzione Alpe Campo - il Piodaro - Grosotto. Dopo pochi minuti di cammino si interseca una strada sterrata: attraversatala, si continua diritto in discesa ancora lungo il sentiero incrociando dopo poche decine di metri la medesima strada sterrata. La si oltrepassa proseguendo ancora diritto in discesa lungo il sentiero che cala ripido raggiungendo il breve il casolare di Alpe Campo (palina segnaletica, m 1778, ore 0.15 - 4.15), dove si trova una piccola fonte utile per il rifornimento idrico.

L'Alpe Campo
Dall'Alpe Campo si imbocca in discesa una stretta strada asfaltata (itinerario 448, direzione il Piodaro Prati di Punta - Grosotto). Dopo poche decine di metri la stradina effettua un tornante destrorso (in corrispondenza del tornante si distacca a sx una strada sterrata). Una trentina di metri dopo il tornante si nota un cartello - bacheca del Fondo Europeo Agricolo per lo sviluppo rurale. In corrispondenza del cartello si distacca a sx (curva a gomito) una carrareccia inerbita (m 1740, ore 0.05 - 4.20). La carrareccia costituisce l'inizio del percorso che ci ricondurrà passando per la Baita Il Bosco, al Passo del Mortirolo (secondo alcune mappe escursionistiche tale percorso è indicato dal segnavia 448.2. In realtà non esiste alcuna segnaletica).
Procedendo verso la Baita il Bosco: a sx il Passo del Mortirolo e la Cima Verda (m 2409)
La carrareccia inerbita termina dopo poche decine di metri. Si prosegue diritto attraverso il bosco lungo un sentiero a mezza costa quasi pianeggiante che procede in direzione S.
Procedendo verso la Baita il Bosco: il fondovalle valtellinese
Il sentiero (a tratti stretto ed inerbito, comunque sempre abbastanza evidente) attraversa in leggera discesa con percorso a mezza costa una valletta ed un ruscelletto quasi privo di acqua.  Poco dopo raggiunge la Baita Il Bosco (m 1741, ore 0.20 - 4.40).
Si oltrepassa la baita (muro alla nostra dx) raggiungendo dopo una decina di metri una biforcazione (vedi foto). Si tralascia la carrareccia inerbita che prosegue diritto e si imbocca il sentierino che sale a mezza costa a sx. Tale sentiero percorre un lungo tratto a mezza costa attraverso il bosco procedendo in salita.
Dopo circa venti minuti di cammino (quota m 1850 circa) si perviene ad una piccola radura dove il sentierino (fino a questo punto abbastanza evidente) si trasforma in una debole traccia. Il percorso curva a sx in salita (trascurare la debole traccia che si stacca a dx) passando attraverso i tronchi segati di due abeti.
Si segue in salita la traccia inerbita.
Dopo circa 5 minuti di cammino dal bivio dei due tronchi segati, ormai in prossimità dell'evidente e vicina insellatura del Passo del Mortirolo,  intravedibile dove il bosco lo consente,  si perviene ad una radura pianeggiante. Si segue la debole traccia che piega verso dx in piano. La traccia rimonta quindi per pochi metri un dossetto erboso (m 1870 circa). Su tracce minime e scarsamente definite  si devia verso sx   nel rado bosco con lievi saliscendi fino ad intercettare un marcato sentiero in moderata discesa a mezza costa (N.B.: in caso di indecisione procedere comunque in direzione S, tenendo come riferimento l'insellatura del Passo del Mortirolo, cercando di restare alla stessa quota). Si segue tale sentiero in moderata discesa (direzione S) per circa duecento metri fino al bivio (m 1850, ore 0.35 - 5.15) con  un tratturo erboso risalente da dx (si tratta del sentiero 445 proveniente da Biorca). Ormai in vista dell' evidente insellatura del Passo del Mortirolo, si segue il tratturo in ripida salita attraverso una radura. Il percorso, ora più marcato accompagnato da segnavia  bianco - rossi, raggiunge in breve il Passo del Mortirolo m 1892 (palina segnaletica, ore 0.05 - 5.20).


Il Passo del Mortirolo 
Dal Passo del Mortirolo si segue a ritroso il sentiero 445 per una ventina di metri (direzione Biorca).
Seguendo i ben evidenti segnavia verde - bianco - rossi del Sentiero della Resistenza n. 23 si devia a sx lungo una debole traccia in salita che entrando nel rado bosco diviene più marcata. La traccia guadagna in breve il crinale del Dosso Signeul m 1952 (ore 0.10 - 5.30), con panoramica visuale sulla Valle del Mortirolo (a sx) e sulla Valtellina (a dx).
Dal Dosso Signeul: veduta verso SE con la Valle del Mortirolo. Sullo sfondo il gruppo del Baitone (m 3331)
Dal Dosso Signeul: veduta verso SE con la Valle del Mortirolo. Sullo sfondo il gruppo del Baitone (m 3331)
Dal Dosso Signeul: veduta verso S. La Valle del Mortirolo e le ravvicinate Cime Verda (m 2409) e Cadì (m 2449)
Dal Dosso Signeul: veduta verso SE, il gruppo del Baitone (m 3331)
Dal Dosso Signeul: veduta verso N
La traccia (seguire con attenzione i  frequenti segnavia verde - bianco - rossi) procede con lievi saliscendi lungo il crinale, attraverso resti di trincee, giungendo alla lapide commemorativa del partigiano Gazzoli Mario (nell'aprile 1945 il Mortirolo fu teatro di una cruenta battaglia tra le forze di liberazione partigiana e truppe nazifasciste). Il percorso piega quindi verso sx e attraverso deboli tracce nella radura, scende ripidamente fino ad incrociare  (palina segnaletica) la strada asfaltata che da Monno risale al Mortirolo. Si svolta a dx e seguendo tale strada in lieve salita per un centinaio di metri, si raggiunge il Passo della Foppa del Mortirolo (cartello segnaletico, m 1852, ore 0.15 - 5.45).
Saluti dall'uomo ombra
Dal Passo della Foppa del Mortirolo si percorre a ritroso la strada asfaltata in direzione di Monno. Si oltrepassa la traccia di sentiero percorsa precedentemente che scende da sx dal Dosso Signeul. Si continua in leggera discesa lungo la strada (segnavia verde - bianco - rossi) fino a raggiungere in poche decine di metri il bivio con la strada asfaltata che si dirama a dx in direzione di Trivigno - Corteno. Al bivio si procede in discesa a sx. Si oltrepassano sulla sx una serie di lapidi commemorative a ricordo dei caduti partigiani. Si giunge ad un altro bivio presso il quale si distacca a dx in discesa (palina segnaletica) una strada sterrata che si dirige al Lago del Mortirolo. Si prosegue ancora diritto in discesa per circa 100 metri raggiungendo la biforcazione con la strada asfaltata che si distacca a sx in direzione della località Pianaccio. Tenendo la dx, si perviene dopo un altro centinaio di metri all' Albergo Passo del Mortirolo m 1819 (ore 0.15 - 6.00), punto iniziale di questa panoramica e varia escursione.
Colori autunnali scendendo dal Passo della Foppa del Mortirolo all'albergo Passo del Mortirolo
Colori autunnali scendendo dal Passo della Foppa del Mortirolo all'albergo Passo del Mortirolo
Colori autunnali scendendo dal Passo della Foppa del Mortirolo all'albergo Passo del Mortirolo




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