by zombie

"Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le montagne sono per me un sentimento."
(Reinhold Messner)

venerdì 17 novembre 2017

Giro dei 9 laghi

Ai margini del Gruppo della Presanella, in uno degli scenari più belli del Trentino

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO: Passo Campo Carlo Magno,  fraz. di  Ragoli TN (km 134 da Brescia)
STAGIONE CONSIGLIATA: fine estate, inizio autunno
DISLIVELLO COMPLESSIVO IN SALITA: 1205 m
ACQUA SUL PERCORSO: si
ESCURSIONE EFFETTUATA IL: 9 ottobre 2017
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    NOTE
Percorso che si snoda in ambiente isolato e selvaggio, adatto ad escursionisti ben allenati e con un buon senso dell'orientamento. Da evitare in caso di nebbia o maltempo.
Raggiunto Passo Campo Carlo Magno m 1682, valico che collega la Val Rendena con la Val di Sole, situato due chilometri dopo Madonna di Campiglio, si lascia l'automezzo in una delle aree di  sosta (a pagamento nel periodo estivo) collocate a margine della strada statale. Ci si incammina quindi lungo la strada statale n. 239 in direzione N (verso Dimaro - Folgarida - Val di Sole) percorrendola in discesa per circa duecento metri. In corrispondenza del cartello indicante il Rifugio Malghette la si abbandona  imboccando a sx una stradina che si lascia dopo poche decine di metri (palina segnaletica, sentiero SAT 201, m 1665, ore 0.05). Si segue un largo e marcato sentiero che sale attraverso il bosco di conifere fino a sbucare dopo circa venti minuti su una strada forestale. La carrareccia percorre un buon tratto quasi pianeggiante inoltrandosi nella vallecola solcata dal Torrente Meledrio.

Salendo al Lago delle Malghette: brina mattutina
La stradina esce dal bosco, sottopassa una seggiovia e lambisce una radura. Il tracciato diviene un marcato sentiero che risale ora ripido la testata della vallecola.
Colori autunnali salendo al Lago delle Malghette
Si raggiunge quindi lo scenografico Lago delle Malghette m 1890 (ore 1.10 - 1.15).
Il Lago delle Malghette. Sullo sfondo da sx il Monte Nambin (m 2679) e la Cima di Lastè (m 2770)


All'inizio del lago vi è un pittoresco rifugio, punto di intersezione di numerosi sentieri. Dal rifugio si prosegue ancora (palina segnaletica) lungo  il segnavia SAT 201 (direzione Lago Alto, Tre Laghi): il sentiero in moderata salita aggira la sponda dx del bacino. Si raggiunge quindi un bivio (palina segnaletica, m 1945, ore 0.15 - 1.30) dove si prosegue diritto lungo il sentiero 267A.
L'auttunno è un ottimo periodo per effettuare escursioni in questa zona:  il panorama offre uno spettaccolo di  vivaci tonalità. Inoltre, a differenza dei mesi estivi, durante i quali i sentieri sono chiassosamente affollati spesso in misura eccessiva, si può godere appieno del silenzioso contatto con la natura
Il percorso guadagna gradualmente quota procedendo a mezza costa offrendo (sulla sx) scorci panoramici sempre più ampi sul sottostante Lago delle Malghette e sulla Val Meledrio.
Proseguendo l'ascesa si raggiunge l'incrocio (palina segnaletica, m 2145, ore 0.30 - 2.00) con il sentiero 202A. Si prosegue diritto lungo il segnavia 267A e si perviene dopo pochi minuti alle sponde del Lago Alto m 2158 (ore 0.05 - 2.05).
Il sentiero supera il lago alla propria dx e affronta un tratto in ripida salita portandosi in prossimità di un crinale dal quale si presenta una splendida veduta sul sottostante Lago delle Malghette e sulla Val Meledrio.



Si supera una selletta a 2310 metri e perdendo leggermente quota si raggiunge la conca nella quale si trovano i due bacini di quota superiore del gruppo dei Tre Laghi (m 2300, ore 0.30 -2.35).
  Uno scorcio del bacino inferiore del gruppo dei Tre Laghi (m 2257)
Superati alla nostra dx i due bacini il tracciato raggiunge un'altra selletta presso la quale con una brusca deviazione a sx (attenzione ai segnavia) cala di quota raggiungendo i pressi del terzo bacino del gruppo dei Tre Laghi.

 Uno scorcio del bacino inferiore del gruppo dei Tre Laghi (m 2257)
Poco oltre si perviene al bivio (palina segnaletica, m 2275, ore 0.10 - 2.45) con il sentiero (segnato) che scende a sx al Lago Scuro e che conduce attraverso il Passo di Ginevria, al Rifugio Pradalago.

Si prosegue diritto seguendo l'itinerario 267A. Il sentiero si riduce ad una debole traccia sconnessa  che procedendo a mezza costa lungo le pendici meridionali del Monte Nambin tra continui saliscendi, avanza in direzione della Bocchetta dei Tre Laghi. Prestare attenzione alla traccia scarsamente evidente ed ai segnavia radi e sbiaditi.

Procedendo verso la Bocchetta dei Tre Laghi: veduta sul sottostante Lago Scuro (m 2160)
Procedendo verso la Bocchetta dei Tre Laghi: in primo piano il Lago Scuro. Sullo sfondo il Lago delle Malghette e gli impianti sciistici del Monte Vigo (m 2183) 
  
In vista della Bocchetta dei Tre Laghi si perviene al bivio con il sentiero 267B (palina segnaletica, m 2320, ore 0.30 - 3.15) diretto a sx verso la Ferrata del Monte Zeledria. Si prosegue diritto e dopo una breve ma molto ripida salita si giunge alla Bocchetta dei Tre Laghi m 2378 (ore 0.10 - 3.25).
 
Dalla Bocchetta dei Tre Laghi, vista sulla Val di Nambino
Al valico si imbocca (palina segnaletica) il percorso 226B. La debole traccia, stretta e con qualche breve tratto esposto percorre a mezza costa con qualche saliscendi il versante destro del dirupato crinale che sale al Monte Nambin.
Il percorso quindi, con un'altra breve ma ripida impennata guadagna la linea di cresta oltrepassandola al Passo dei Tre Laghi m 2485 (ore 0.25 - 3.50).

Panorama dal Passo dei Tre Laghi: veduta verso SO in direzione della conca del Lago Serodoli. Sullo sfondo da sx il Monte Serodoli (m 2693), la Rocca di Nambron (m 2742), il Corno di Val Gelada (m 2677)
Panorama dal Passo dei Tre Laghi:  veduta verso SE. La conca delle Giudicarie Esteriori, sullo sfondo il Monte Baldo (m 2218)
Panorama dal Passo dei Tre Laghi: veduta verso E, il Gruppo di Brenta

Panorama sulla Val di Nambino, Madonna di Campiglio ed il Gruppo di Brenta dal sentiero 226B
Dal Passo dei Tre Laghi, la debole traccia, con percorso tortuoso e sconnesso prosegue a mezza costa sul versante della Val Nambino perdendo lentamente quota.
Si giunge quindi all' incrocio (palina segnaletica, m 2400, ore 0.20 - 4.10) con il sentiero 226.  Lo si segue proseguendo diritto in direzione del Lago Serodoli.

Il Lago Serodoli (m 2370) visto dal punto d'incrocio dei sentieri SAT 226 - 203
Dopo pochi minuti di cammino tra tortuosi saliscendi, su un panoramico ripiano sopra il Lago Serodoli, si perviene all'intersezione (palina segnaletica, m 2405, ore 0.10 - 4.20)  con il sentiero 203. Lo si segue in direzione del Lago Serodoli. 
 
 Pittoresco laghetto senza nome al punto d'incrocio dei sentieri SAT 226 - 203
 
Il sentiero 203 conduce in pochi minuti alle rive del Lago Serodoli m 2370 (ore 0.10 - 4.30, paline segnaletiche). In corrispondenza dell'emissario, si oltrepassa il bacino percorrendo un piccolo argine di pietra.

Il Lago Serodoli visto dal sentiero che conduce al Lago Gelato
Superato l'argine e raggiunta la sponda opposta del lago si imbocca a dx (palina segnaletica) il sentiero 217 in direzione del Lago Gelato. La debole traccia raggiunge in pochi metri un malandato caseggiato adibito a ricovero di emergenza, costeggia il Lago Serodoli alla propria dx ed in breve raggiunge il Lago Gelato m 2393 (ore 0.10 - 4.45).

 Il Lago Gelato. Sullo sfondo la Rocca di Nambron m 2742 
Dalle sponde del Lago Gelato si ripercorre a ritroso il sentiero 217 fino al Lago Serodoli m 2370 (ore 0.10 - 4.55). Qui (palina segnaletica) si imbocca a destra il marcato sentiero 232  in direzione Lago Ritort che con panoramico percorso a mezza costa sopra la Val Nambino, guadagna circa 50 metri dislivello.
Panorama dal sentiero 232:  in primo piano il Lago Nero (m 2241) confluente in Val Nambino. Sullo sfondo il Gruppo di Brenta

Il largo sentiero intervallando qualche saliscendi, perde gradatamente quota fino a raggiungere le sponde del Lago Lambin m 2329 (ore 0.35 - 5.30). Poco oltre il lago, sulla sx, si dirama in sentiero 269 che scende al Lago di Nambino (nessuna palina segnaletica, scritta direzionale molto sbiadita su roccia).
Il roccioso costone superato dal Passo Ritort
Si prosegue diritto continuando lungo il sentiero 232 che tenedosi sempre a mezza costa, aggira il dirupato versante orientale del Monte Nambrone fino a scavalcare il Passo Ritort (m 2275).

Superato il passo, la vista si apre sul sottostante Lago Ritort m 2071 che si raggiunge in breve con ripida discesa (ore 0.35 - 6.05).

Vista sulla Val di Canton ed il Gruppo di Brenta dal Lago Ritort
Giunti sulle rive del lago si abbandona il sentiero 232 diretto alla stazione di monte della cabinovia 5 Laghi (utile in caso si decida di abbreviare il percorso) e si imbocca (palina segnaletica) il sentiero 277 in direzione di Malga Ritort.
Vista sulla Val di Canton ed il Gruppo di Brenta dal sentiero 277
Il marcato sentiero procede a mezza costa in moderata discesa attraverso un rado bosco, toccando in  breve la Poza del Garzon (m 2006, ruderi di malga) e raggiungendo successivamente l'incrocio (palina segnaletica, m 1975, ore 0.30 - 6.35) con il sentiero 278B. Si segue a sx il sentiero 277 che ora perde rapidamente quota raggiungendo infine una panoramica radura dove si innesta su una strada sterrata pianeggiante.
Si svolta a dx e si segue la carrareccia che in breve, attraverso i prati ed un pregevole ambiente scenografico, raggiunge Malga Ritort m 1747 (ore 0.35 - 7.10).

Panorama dalla Malga Ritort sul Gruppo di Brenta
Dalla Malga Ritort: sullo sfondo la parte settentrionale del Gruppo di Brenta culminante  con la Cima Sassara (m 2894)
La Malga Ritort
Superata la malga, si procede in discesa in direzione S lungo la strada sterrata che poco dopo piega a sx con un tornante. Al successivo tornante si abbandona la strada (che piega a dx) e seguendo le indicazioni di una palina segnaletica, si prosegue diritto lungo il sentiero 277 in direzione di Madonna di Campiglio. Il tracciato rimane inizialmente pianeggiante attraversando una vasta zona acquitrinosa. In seguito, entratrando nel bosco, perde rapidamente quota con alcuni tornanti fino ad innestarsi (palina segnaletica, m 1545, ore 0.35 - 7.45) sul sentiero Giro di Campiglio (sentiero - circonvallazione attorno alla località turistica). Si prosegue quindi diritto in direzione N con percorso quasi pianeggiante attraverso il bosco fino a raggiungere il bivio (palina segnaletica, m 1535, ore 0.10 - 7.55) con la prosecuzione del sentiero 277 che scende a dx in direzione del centro dell'abitato.

Tenendo la sx si prosegue lungo il sentiero Giro di Campiglio che dopo un breve tratto in salita torna ad essere pianeggiante. Il percorso consente di osservare sulla dx l'estendersi dell'enorme (e sotto certi aspetti squallida) albergopoli. In un contesto di antropizzazione selvaggia e degrado paesaggistico il sentiero attraversa il ghiaioso solco della pista da sci Pradalago incrociando (palina segnaletica, m 1565, ore 0.20 - 8.15) il sentiero 217 proveniente da dx dal centro abitato e diretto al Lago di Nambino. Si prosegue diritto (indicazione Giro di Campiglio per località Fortini) seguendo in salita per un centinaio di metri una carrareccia - pista da sci che poco dopo si abbandona deviando a dx (palina segnaletica sentiero Giro di Campiglio direzione località Fortini - Passo Campo Carlo Magno).

  Il sentiero scavalca l'imbocco del tunnel della tangenziale di Madonna di Campiglio, supera con un ponticello il Torrente Sarca di Nambino e interseca una strada asfaltata. Superatala, il sentiero procede in moderata salita  nel bosco parallelo alla vicina strada statale n. 239. Si perviene quindi ad un bivio (palina segnaletica, m 1615, ore 0.15 - 8.30), presso il quale si abbandona il sentiero Giro di Campiglio (che prosegue a dx sottopassando con un breve tunnel la strada statale) imboccando a sx una carrareccia in leggera salita (palina segnaletica sentiero Nella e Bruno, direzione località Fortini). La carrareccia, affiancata sulla dx dalle mura di alcune strutture alberghiere, raggiunge in breve la località Fortini m 1640 (ore 0.05 - 8.35), sede degli impianti a valle della cabinovia Grostè e di una serie di squallide costruzioni che deturpano enormemente il paesaggio.  Oltrepassata la strada statale, si procede ora in salita lungo una marcata traccia ricavata sulla banchina laterale della stessa strada raggiungendo in pochi minuti il Passo Campo Carlo Magno m 1682 (ore 0.10 - 8.45), punto di inizio dell'escursione.

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